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Piano Concerto - Forum pianoforte

Eagle

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Tutto postato da Eagle

  1. Non è una questione di autori o periodi...ma di forma Quella contrappuntistica si presta a "operazioni" del genere (magari più lodevoli, eh!) perché consiste essenzialmente nell'interrelazione tra le voci, cioè in rapporto a note appartenenti a linee melodiche diverse. Ma non è tanto Bach Una fuga di Schumann o di Hindemith hanno le stesse potenzialità di riutilizzo. Certo JSB è al 95% contrappunto, la vedo comunque dura portare su "uno strumento qualunque" un preludio come quello in MIb minore del I libro del WTC o l'Adagio del Capriccio BWV992, che sono poco o per nulla contrappuntistici. Detto questo, sono dell'opinione che, proprio perché nella musica contrappuntistica il timbro è un elemento "esterno" alla logica musicale, esso assume un'importanza eccezionale nell'esecuzione (in un'esecuzione che abbia finalità artistiche, ovviamente, non cavolate del genere). Infatti, se in altro repertorio è la musica stessa a "fare il suono" (pensiamo soltanto alla scrittura pianistica di un Liszt o di un Debussy), nella musica contrappuntistica (bachiana in particolare), la ricerca timbrica è un "peso" che grava solo sull'esecutore. E' qualcosa che non troverà mai "scritta" nella musica stessa, ma dovrà lui stesso pensare e applicare ..con tutti i rischi del caso. Di qui la grandezza di gente come Gould che hanno letteralmente "inventato" un suono per Bach ... per il Bach al pianoforte .
  2. Ci sono un sacco di versioni, qualcuna pià accreditata delle altre. L'unica cosa certa è che ci sia un quarto alzato, per cui parliamo del fa# in relazione ad una tonica di do ... il resto a "fantasia" ... Qualcun altro potrà essere più preciso
  3. Molto simpaticamente...forse è l'unico strumento con il quale è meglio non suonare Bach
  4. Non so dove aprire questo topic, molte sezioni tutte specialistiche e nessauna generica. Detto ciò, stavo pensando di prendere il kindle, di cui mi piace la qualità di lettura per portarmi in giro le partiture in formato pdf. Lo schermo è di dimensioni ridotte però anche molte edizioni sono minuscole e comunque leggibili. Che ne pensate?
  5. Beh, dai...è come sparare sulla croce rossa. Appena c'è un nuovo topic esce in alto a destra ...non so se hai notato, complimenti all'amministratore per l'uitilità di questa trovata tecnologica
  6. Paola, mi permetto di sintetizzare con 2 termini i contenuti di questo tuo primo scritto: esplorazione e complicità. Ne sono l'essenza o mi sono perso qualcosa?
  7. Mi colpisce particolarmente la tua domanda. Un po’ di anni fa anch'io mi domandavo tante cose sul linguaggio musicale e dopo qualche annetto posso dire che bisogna scoprire le origini di quello che chiamano musica tonale, tonalità, atonalità, etc. Leggi i dibattiti sulla dodecafonia, i discorsi legati agli affari becero-economici … a proposito delle musiche ti carattere religioso et similia, il pallido fuoco dei "neoromantici", etc.. Dato che la tua domanda sembra profonda, non voglio dilungarmi molto tracciando i vari percorsi culturali che hanno man mano reso il linguaggio musicale sempre più astratto e secondo me anaffettivo. Bisogna andare alle radici delle cose senza paura. Questa può essere una prima strada per separarsi innanzitutto dalle ideologie che opprimono l'espressione musicale. Andare a scoprire che il problema innanzitutto non sta nella musica ma nel musicista in rapporto al saper fare della musica e anche quando la insegna. Il vecchio detto di Debussy che: i capolavori generano delle regole ma con le regole non si generano capolavori, mi trova sempre più d'accordo, profondamente d'accordo. Bisogna scoprire il perchè è stata "fissata" la tonalità e il perchè della sua origine aldilà delle ragioni sociologiche che hanno un senso molto relativo e non danno nessuna risposta riguardo la creatività personale del compositore. Scoprire infine che l'origine del linguaggio musicale ( che hanno da sempre negato come linguaggio vero e proprio) ha un'origine specifica nella vita di ogni essere umano e questa sua origine riguarda il primo anno di vita, è un linguaggio preverbale. Ma come vedi il discorso diventa sempre più complesso e non basterebbe uno spazio come questo, seppur generosamente concessoci, ad esaurire tutto un discorso che riguarda la libertà dell'artista una volta sapiente del fare musica.
  8. Magari lo conoscevate già, l'ho appena scoperto http://www.rodoni.ch/index.html
  9. Tutto (o quasi) quello che si può cercare su questa sonata...condivido questo prezioso documento http://www.gatm.it/bollettino/1996-1.pdf
  10. Come scrissi un tempo, la dodecafonia è la dimostrazione che e come dall'applicazione di un metodo compositivo cerebrale e artificiale possono nascere delle opere d'arte e perfino dei capolavori (come Wozzeck e il concerto per violino di Berg o le variazioni per orchestra di Schoenberg). Del resto, cosa c'è di tanto "naturale", per esempio, negli artifici contrappuntistici cari a Bach? Eppure, l'Arte della fuga o le variazioni Goldberg sono belle! E il temperamento equabile, non è una distorsione artificiale delle scale fatte con gli armonici veri?
  11. Se volete divertirti con Bach e la numerologia...parlando della fuga incompiuta vale senz'altro la pena di leggersi questa tesi di laurea (è di un organista neozelandese, Indra Huges) https://researchspace.auckland.ac.nz/bitstream/handle/2292/392/02whole.pdf
  12. Avevo letto qualcosa, è correlata alla statistica
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