-
Posts
640 -
Joined
-
Last visited
-
Days Won
19
Content Type
Forum
Profiles
Calendar
Downloads
Risposte postato da AbateFaria
-
-
Anche a me è piaciuto il tema, però non posso dire altrettanto dell'elaborazione originale dell'autore.
...anche i migliori sbagliano, ma dove posso udire la versione di Mozart?!
-
Adesso ho capito, probabilmente la domanda di Frank era retorica, ho vefrificato sul Gedalge (forse con "Ge" MicaMahler intendeva appunto Gedalge?) e a pag 371, n. 96 ascrive il Soggetto a Mozart...per cui adesso manca solo il numero di Catalogo
- 1
-
te l'avevo detto che ci saresti rimasto male
Eppure io lo trovo molto bello...in che senso "rimasto male"? Io non sono sorpreso affatto che sia di Mozart...e qualcuno, non ricordo chi, spiegava qualcosa sul classicismo. E in effetti ....
Ma l'opera originale qual'è? KV cosa?
-
Proprio così Frank, non intendevo armonia ma fioritura, in effetti se la fuga fosse vocale, forse il tenore inizia un po' grave...insomma, arriva subito al mi gravissimo per quella voce.
Aspettiamo che Cristian faccia luce sulla strumentazione della sua fuga.
-
Qui non si batte mai la fiacca, eh! Anche "prematuri"
@Cistian, dopo un prio ascolto la fuga non mi sembra male, devo guardarla con calma. Soffro un po' la "schematicità" ritmica del CS o meglio, il fatto è che probabilmente si poteva articolare meglio.
- 1
-
Ho capito Zazzi, il tuo ragionamento può andare bene, ma in sisntesi si tratta di armonizzare il motivetto. Se il motivo resta nella tonalità allora basta trovare il "giro" di quella tonalità...ma se spazia un po', la cosa potrebbe articolarsi un po'. L'unico modo è mostrare il tuo lavoro, motivo e accordi...poi vediamo.
-
Non so cosa sia una struttura basica, ma sostanzialmente vuoi scrivere una composizione partendo da una melodia o motivo? Se così fosse il lavoro da fare è quello di armonizzare tale melodia, come si può imparare dai jazzisti (oggi) ma dai tempi che furono da Monteverdi (ma non solo), non c'è una sola armonizzazione per la stessa melodia. Un esempio pratico tratto proprio preso dal forum:
http://www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/2406-laboratorio-corale-2013-elaborati/
Confronta armonie e tonalità...vedrai che c'è anche un uso diverso del modo, armonizzaizoni in maggiore o minore. QUal'è la tonalità? Una possibile al proprio gusto.
-
Come molta della musica che ho scritto si basa su esperienze personali...
... penso sia una cosa molto comune fra i compositori
-
@Piccinesco
Segnalo alcune cosucce relativamente al testo:
- in molte parole mancano i trattini quando le sillabe sono distribuite su più mote
- in generale un minimo di "," e "." non guasterebbero per seguire meglio il testo.
- battuta 4 ai bassi c'è un "dica" al posto di un "tu"
La scrittura musicale comunque mi sembra chiara o almeno ordinata.
Musicalmente a tratti si percepisce una certa ricchezza armonica, in altri punti l'omoritmina forse non aiuta. L'amen finale mi sembra proprio buttato li, a parte essere brevissimo, non mi sembra abbia un sapore conclusivo.
Non riesco ancora a forumulare un parere di gusto, mi sembra che soffra un po' problemi di connotazione a volte bachiano a volte per niente... e questo mi inibisce un po'. Tu come lo senti, sei soddisfatto?
-
Registro grave: pp < mf
Registro medio: p < f
Registro acuto: mp < ff
A me viene un dubbio, voce per voce si possono devinire i "perimetri" del registro?
-
Entrambi i soggetti soo basati su una scala cromatica discendente, solo che in questa edizione idel LAB l soggetto è già fiorito, mentre nella prima edizione era senza fioritura.
Sul piano armonico presumo che sia riciclabile qualcosa, sul piano melodico, praticamente nel primo LAB c'era da inventare un CS mosso...qui invece il CS sarà statico.
Mi sembrano due laboratori complementari.
-
>Azzardo e ti faccio una proposta :
Perchè non scrivere senza tempo indicando gli accenti sulle sillabe dove li vuoi e indicando solamente il riferimento del tactus ?
Ecco che ritorna in auge la Chironimia...anche se a differenza del gregoriano non ci sarebbe una prassi, per riallacciarmi al discorso di Frank...
-
Ritornando al ritmo, di tante proposte per l'ave mi convence solo una che non è segnata Inizia con 4/4, prendi l'ultima proposta e aggiungi un ottavo legato al sol di "ve"
-
>il 7/8 nasce dalla fuzione di 3/8+4/8 per cui la tua idea è realizzabile scrivendo un 5/8 e un 2/8, valuta anche il viceversa (3/8+2/8-2/8 non esiste)
in che senso non esiste?
Esiste 3+2+2, ma temo che generalmente il 7/8 di intenda 3+4 o 4+3. A scanzo di equivoci, anche se non è molto:
http://it.wikipedia.org/wiki/Metro_%28musica%29
A seconda del numero di tempi contenuti in ogni misura – da 2 a 7 – il metro si dirà:
- binario (2 tempi)
- ternario (3)
- quaternario (4)
- quinario (5)
- senario (6)
- settenario (7).
I metri superiori al ternario (quindi 4, 5, 6 e 7 tempi) sono considerati secondari mentre binario e ternario sono detti primari; i secondari sono considerati la somma di due o più misure primarie; un esempio comune è il metro quinario, dato dalla somma di un metro binario più uno ternario oppure di un ternario più un binario, a seconda della posizione degli accenti.
8 comunque è pura invenzione o meglio, si ricade nel caso di Donatoni ... il metro non ha più proprietà ma è solo una forma di visualizzazione
-
ci sono troppe difficoltà per me.
In effetti è un Soggetto bello ma rognoso
- 1
-
Dunque, provo a mettere un esempio, spero di aver capito e che siano il tipo di indicazioni che possono aiutare a rendere più chiara la lettura. Se va bene (ma ho i miei dubbi ) proseguo con il resto
Bianca, provo a dire la mia:
il 7/8 nasce dalla fuzione di 3/8+4/8 per cui la tua idea è realizzabile scrivendo un 5/8 e un 2/8, valuta anche il viceversa (3/8+2/8-2/8 non esiste)
il tuo 8/8 praticamente è un 6/8 e un 2/8, valuta anche un viceversa
Se fossi itne ragionerei su questa struttura metrica:
Per cui a specchio scriverei 2/8|5/8|5/8|2/8|6/8|6/8|2/8|5/8|2/8
Una bella struttura cancrizzante, dilata al centro e contratta nel finale ...senza necessità di leggende (da mettere all'inizio della partitura e non su ogni cambio di tempo), che nel caso specifico possono riguardare solo l'8/8, gli altri metri sono di uso comune e ci sono già soluzioni di fatto.
Non so l'ottavo di battuta 3 sia uguale a quello di battuta 2, per cui dovresti notarlo in partitura e così via discorrendo per ogni cambio di tempo e soprattutto quando passi da tempo binario a tempo ternario.
-
in che senso?
Dici a Cromatismo che non l'hai detto tu...ma anche io leggo dal tuo post le stesse parole ...?...va beh, come non detto ...irrilevante.
-
non lo so, cioè, bisogna sempre vedere cosa hai ascoltato
Direi molto...
-
Che casino, Bianca v/Cromatismo
Altrettanto sono determinata a rendere intellegibile il testo quanto più possibile, ma qui mi perdo un po’, nel senso che non mi sono ben chiare le difficoltà. Rsrtauss, nella sua preziosa disamina, non ne ha fatto accenno (a parte dire che la sillabazione è corretta). Tu mi hai fatto qualche esempio, ma non ho capito come dovrei fare. Voglio dire, se indico una battuta di 11/8, questa puoi leggerla come 4/4 + 3/8, ossia come un tempo semplice + uno composto, ma anche come somma di 3/8 + 3/8 + 3/8 + 2/8 (Per assurdo per me una battuta di 2/8 ha un ritmo diverso da una battuta di 1/4, perché la interpreto come un tempo irregolare dato dalla differenza tra un tempo composto di 3/8 meno uno di 1/8).
Io ci leggo la stessa cosa di Cromatismo... mmmhm
-
Sul discorso parti late e strette, in molti punti l'Ave Maria di Frank mi sembra scritta oltre l'estensione dell'ottava e la domanda tiene conto dei divisi? Intendo, gli amen finali si estendono su 2 ottave...2 ottave in mezzo.
Cosa mi sfugge?
-
La scrittura lata però, a mio gusto, riesce a esprimere sonorità particolari, che una scrittura stretta non può avere, soprattutto se si abbandona il vincolo della distanza di un’ottava.
Ci mancherebbe altro, però le sonorità particolari al quale ti riferisci sono ascoltabili da un coro in carne ed ossa ... o stai pensando a quelle che desumi da Finale?
Chiedo perchè sembra ovvio, ma una volta durante un corso di orchestraizone usai la stessa tua frase...e il maestro mi fece capire che in effetti il mio orecchio si stava formando distante dagli strumenti veri, per cui le mie sonorità particolari esistevano solo in finale...dal vivo, dopo verifiche, mi resi conto che faceva alquanto cagare il risultato relamente ottenuto ...Almeno questa è la mia personale esperienza.
-
@RStrauss
Mi è piaciuto, solo un paio di cose....non mi convincono quelle 2 note iniziali così distanti (lascia solo il soprano e fai entrare dopo i bassi) e a 1' e 5'', avendo sentito più volte il tuo lied, desidero di più risentire la cadenza che avevi scritto nel Lied e che qui non si ripresenta... secondo me rende più efficace il passaggio. Probabilmente è una questione di gusto ... ma non so se ricordi ....
-
Se per scrivere un pezzo come questo ci metto per esempio due settimane, per apportare le modifiche dette
magari ci metto due mesi, e rischio ancora di non fare un bel lavoro.
... solo provandoci avrai la riposta
Uno si deve prima o poi fare l'esperienza, io mi sono sempre trovato bene applicando i suggerimenti del mio maestro che avevano contenuti analoghi a quelli indicati da RStrauss, in precedenti laboratori sono stato "bastonato" sulle stesse tue problematiche...e, a parte delle ingenuità compositive, il mio ultimo Tristis alla fine è risultato eseguibile...certo, non era ben connotato. Ma questo è un altro problema, di sicuro non di eseguibilità.
-
Su quest’ ultima questione didattica (discorso Classic/Gerardo) io sono molto esigente per cui è meglio che non mi esprimo. Però penso che non sia molto utile buttare buone idee anche se condotte male, magari in questo determinato momento non c’è la forza e la preparazione per sostenerle, per cui la strada migliore e metterle in un cassetto e riprenderle a tempo debito, magari cambiandogli destinazione o dandogli una nuova veste.
Un brano difficile o impossibile da cantare potrebbe essere semplice per una formazione strumentale, per cui a volte basta ristrumentare o riorchestrare…e il gioco è fatto.
Sicuramente il maestro di Gerardo era molto saggio
In sintesi, la musica è come il maiale... non si butta via niente
- 1
Sondaggio/proposta
in Laboratori
Postato
Prova a dire la mia anche se ho parteciparo solo a pochi LAB.
Io ricordo anche il Lied, in realtà c'è stato anche un laboratorio sulle variazioni (su una serie di Berg ad esempio). Ho sentito cose molto moderne Secondo me dipende dal dove si vuole spingere il compositore. Ad esempio Geppino su Brahms, Grieg e Scriabin (e Jam Session?) ha fatto quello che ha voluto...non parliamo di Frank su Rachmaninoff (e l'elaborazione di Moadale?) e sul basso di Schumann. Gozzo ha sempre scelte "alternative". Ripeto, dipende da uno cosa vuole fare. Per inciso e per restare in tema ho sentito anche fughe doppie (Altieri e Frank/Gozzo)
In effetti io non ho ben capito cosa intendi con "si scrivono gli spunti per i brani invece del brano stesso"...una spiegazione mi sarebbe d'aiuto, anche per poi dare il mio parere. Quando avrò più tempo mi piacerebbe ripartecipare.