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Piano Concerto - Forum pianoforte

Gianfranc0

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Risposte postato da Gianfranc0

  1. Tu che idea ti si fatto sulla questione, Ginafranco?

    Mi piace la sperimentazione, non solo in campo musicale. Ogni volta che qualcuno si avventura in sentieri fino ad allora inesplorati, ne resto affascinato, come ad esempio Picasso che ha reinventato la pittura. Lo sperimentatore è come Cristoforo Colombo che ha scoperto l'America, e milioni di persone l'hanno percorsa, o come i Beatles (di cui in questi giorni ricorre il cinquantesimo anniversario del primo 45 giri) che hanno esplorato nuove dimensioni musicali tuttora percorse da milioni di musicisti.
  2. Io adoro Erik Satie, conosco la sua musica da diversi anni (amo tra l'altro anche John Cage, un genio influenzato dalla musica di Satie), niente quindi di retorico nel mio post (Dio me ne guardi!). Un po' di anni fa, pensate, mi recai dalla mia cittadina centro-italiana a Milano, dove, non ricordo il nome del teatro, Patrizio Fariselli (ex tasterista degli Area), e un altro pianista (di cui non ricordo il nome) si alternarono per circa 24 ore (ventiquattro, sì) nell'esecuzione di Vexations. Una esperienza indimenticabile anche se sono passati 30 anni circa (sennò perché vi avrei proposto questo post nel nostro forum?).

    A proposito di Patrizio Fariselli e degli Area, li conoscete, vero?

  3. Forse anch'io mi sono espresso male, perché non intendevo negare ciò in cui altri credono come fossero "favole"; in realtà, sono semplicemente agnostico e, anzi, per esperienze personali, devo supporre che della nostra morte sappiamo veramente poco. Lavoisier scrisse che nulla si distrugge, quindi sono semplicemente portato a immaginare che quella che chiamiamo morte sia solo un'altra condizione della vita. E' un po' questo, il senso che cercavo di narrare con quello che ho scritto.

     

    A proposito, ringrazio tutti dell'apprezzamento: non pensavo di aver scritto qualcosa di particolarmente significativo... Anche se è pur vero che siamo in un forum di Musicisti...! ;)

    http://www.youtube.com/watch?v=oMD57DmJ1E0&list=PL34801B7E246F857D&index=3&feature=plpp_video
  4. Se il tuo pianoforte è "moderno" e quindi ha tasti con copertura in resina, confrontandomi anche con altri tecnici, consiglio il Vetril con ammoniaca passato ovviamente non direttamente sui tasti ma sul panno.

     

    . . . l'accordatura perfetta esiste caro Gianfranco, il problema è che suonando 4 ore al giorno, l'accordatura "perfetta" durerà solo pochi giorni, non perchè il tuo tecnico è incompetente ma bensi la ripetuta percussione dei martelli sulle corde provoca su quest'ultime un rilassamento non uniforme. Quindi in casi come il tuo, o si accorda davvero spesso per tenere sempre l'accordatura perfetta oppure si deve essere tolleranti e accettare un pianoforte che inesorabilmente tende a scordarsi.

    Grazie mille, sei molto gentile.
  5. Solitamente io suono il pianoforte quattro ore al giorno, il mio strumento è ottimo, cioè è nuovo, ed è tra i più costosi in commercio. Certo, ha un bel suono, però non lo sento sempre perfettamente intonato. L'ultima volta l'ho fatto accordare lo scorso inverno, ma il tecnico, appunto, come l'altro dell'accordatura precedente, mi ha detto che, sì, va bene, se proprio vuoi, lo puoi far accordare anche ogni sei mesi, ma è esagerato. Significa quindi che il pianista deve rassegnarsi a una accordatura non perfetta, che in realtà non esiste?

    Comunque grazie mille, Pianoaccordatore, per le tue gentili risposte. Avrei un'altra domanda da farti: "Cosa si può usare per pulire i tasti del pianoforte dal grasso delle mani?".
  6. Chi ti ha detto che potrebbe sufficiente accordare 1 volta l'anno il pianoforte potrebbe aver ragione.

     

    Infatti, l'accordatura di un piano dipende dalle sue condizioni, dall'ambiente in cui è situato e dalle esigenze musicali del proprietario.

     

    Un pianoforte usato come pezzo d'arredamento non avrà bisogno di essere accordato più di 1 volta l'anno. Un piano che viene suonato regolarmente ed è in buone condizioni, potrebbe farcela con 2 accordature l'anno; un pianoforte che viene suonato per studio giornaliero da studente o musicista professionista, potrebbe aver bisogno di essere accordato ogni 2 mesi. (in questo caso, in genere, i tecnici accordatori offrono dei pacchetti convenienza)

    Solitamente io suono il pianoforte quattro ore al giorno, il mio strumento è ottimo, cioè è nuovo, ed è tra i più costosi in commercio. Certo, ha un bel suono, però non lo sento sempre perfettamente intonato. L'ultima volta l'ho fatto accordare lo scorso inverno, ma il tecnico, appunto, come l'altro dell'accordatura precedente, mi ha detto che, sì, va bene, se proprio vuoi, lo puoi far accordare anche ogni sei mesi, ma è esagerato. Significa quindi che il pianista deve rassegnarsi a una accordatura non perfetta, che in realtà non esiste?
  7. Ciao Gianfranco, le domande che hai posto sono tutte intelligenti.

     

    In America, i pianisti hanno un controllo maniacale del proprio strumento. Controllo inteso come mantenere sempre il proprio pianoforte accordato ed efficiente meccanicamente.

    In Italia non è cosi. Molti pianisti ricorrono a chiamare un tecnico accordatore soltanto quando il pianoforte è inascoltabile!!! e come giustamente hai detto tu, ci si abitua giorno dopo giorno a una scordatura cronica che diventa abitudine e si finisce per prendere tutto per buono.

     

    Un professionista ma anche uno studente che studia e lavora sul pianoforte alcune ore al giorno tutti i giorni, e vuole tenere il proprio strumento davvero "in ordine", dovrebbe farlo accordare ogni 2 mesi.

    Per quanto riguarda l'intonazione di uno strumento, è molto importante l'ambiente dove viene collocato il pianoforte; lontano da repentini sbalzi di temperatura ma soprattutto di umidità.

    Mi hanno detto (non qui a pianoconcerto.it) di far accordare il pianoforte una volta l'anno, oppure ogni sei mesi, ma che senso ha suonare uno strumento scordato? Me l'hanno detto i due accordatori del negozio dove ho acquistato il pianoforte. Persino io che studio il pianoforte da pochissimo tempo, esattamente da un anno, trovo fastidioso suonare uno strumento che non è accordato, danneggiando inoltre il mio orecchio perché non lo educo al suono intonato. Che senso ha dire alle persone che una accordatura all'anno è sufficiente? Pianoaccordatore, condivido ciò che hai scritto, anche se ovviamente far accordare il pianoforte ogni due mesi è una bella spesa, ma se si sceglie di studiare il pianoforte bisogna metterlo nel conto. E Beethoven, Chopin, e tutti gli altri, chissà ogni quanto tempo facevano accordare i loro pianoforti di casa.
  8.  

     

    Un professionista che lavora con il suo strumento dovrebbe far controllare spesso l'accordatura e non solo.

    Paolo, cosa significa che bisogna far controllare altro oltre all'accordatura? Quali sono le operazioni che bisogna chiedere periodicamente al tecnico, oltre all'accordatura, per evitare che qualcosa nel tempo venga trascurato, specialmente quando un tecnico ha a che fare con semplici studenti come me che non ne capiamo granché?
  9. Ma se il pianista suona sempre su uno strumento scordato, come può il suo orecchio perfezionarsi? L'orecchio di un pianista sarà quindi sempre svantaggiato rispetto ad esempio a un musicista che suona uno strumento a fiato e che quindi mantiene sempre la stessa intonazione? E' così, oppure mi sbaglio? E, suonando ad esempio 3/4 ore al giorno, ogni quanto tempo sarebbe consigliabile far accordare il pianoforte? In verità, suonare con uno strumento che non è mai accordato, è una sofferenza. E i cambi di stagione, o meglio i cambi di temperatura, non contribuiscono a peggiorare ulteriormente l'intonazione?

  10. Mettiamo in chiaro alcune cose, però...

    ci sono branche della musicoterapia che si basano su evidenze scientifiche o sperimentali. Il punto è che i modelli della musicoterapia in genere sono diversi dai modelli della medicina occidentale tradizionale, ovvero non guariscono la malattia, ma al massimo attenuano i sintomi, o danno sollievo al malato o, nel caso di patologie o disagi di natura psicologica o psichiatrica, forniscono strumenti all'avanguardia per far imparare al paziente nuovi metodi di comunicazione, di espressione, di elaborazione.

    Vabbè, è complesso...

    ma questo vuol dire che se ti rivolgi ad una struttura seria potresti trovare musicoterapeuti in grado di aiutarti. Ovviamente nel tuo caso non sarebbero terapie rivolte specificamente alla cura della patologia, la musica non agisce sul cancro come non agisce neppure su un raffreddore. Ma stare bene e guarire sono cose diverse. La musica agisce su di te e migliora la qualità della tua vita, a prescindere dalle patologie di cui puoi soffrire.

    Il cancro è una brutta malattia, ne so qualcosa visto che purtroppo ce l'ho, e con metastasi in diverse parti del corpo, soprattutto alle ossa. Queste sono malattie che non si curano nemmeno con la chemioterapia e la radioterapia. Anni fa una mia amica di 35 anni scoprì di avere un carcinoma all'utero, andò a Milano sperando che lì potessero salvarla, invece è morta dopo tre mesi. Anche la nipote di un mio collega di lavoro, a 16 anni le hanno diagnosticato un tumore al cervello. Ricoverata varie volte a Roma, intervento chirurgico e chemioterapia, è morta dopo un anno, a soli 17 anni. Magari la musica potesse guarire una malattia così terribile, cambiando accordatura al proprio pianoforte! Sarebbe troppo bello e troppo facile; meglio allora affidarsi alle preghiere, difatti altre soluzioni non esistono.
  11. Beh... beh... meno male... mi fa piacere sentirvi parlare, anzi scrivere, così: l'avevo scritto in principio, io sono un dilettante, e di queste cose non me ne intendo assolutamente. E' una mia amica, che ha il figlio che studia il violino, e che sa che io non sto bene di salute (sono infatti gravemente malato di cancro), per aiutarmi a guarire con la musica, lei che sa che io studio il pianoforte, mi ha inviato il video della suonata di Pachelbel a 432 Hz. Io, sinceramente, preferisco quest'altra esecuzione di Pachelbel, però non ditelo alla mia amica, per favore :)

  12. Io non ne so nulla, ma a voi risultano vere queste teorie? E se suonare a 432 Hz è veramente benefico, si può cambiare l'accordatura del proprio pianoforte? Vi invito a guardare il seguente video e a leggere le seguenti spiegazioni che non sono parole mie ma di chi ha caricato il video.

     

    è possibile disarmonizzare la società, assopendo la coscienza umana, usando il suono come strumento naturale?

    Da quando nel 1939 i Massoni (tra cui Wagner e le bande militari russe ed austriache) hanno deciso di usare come frequenza standard per il suono la 441 Hz, la società ha subito gravi sconvolgimenti nella sua interezza.

    La frequenza a 441 Hz, usata da radio, cd, mass media e televisioni, è altamente nociva per il nostro cervello e la salute del nostro benessere: questo tipo di vibrazione disarmonica, agisce da portatrice di stress, ansie e patologie di vario tipo.

    Al contrario la frequenza a 432 Hz, usata dai più grandi compositori quali Giuseppe Verdi, Mozart, Beethoven e Pink Floyd, risulta essere molto più piacevole e tocca con maggior precisione i punti sensibili del nostro cervello rispetto al diapason, ormai universale, a 440-441 Hz. Agisce infatti da agente rilassante, calmante, meditativo, antistress nonché da deterrente per le più svariate patologie che colpiscono il nostro colpo (dovute, come non è noto, ad una percezione di frequenze negative).

     

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