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...e vai Antares
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Ciao
in Presentati
Benvenuto Vincenzo
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Per i più "giovani" ... segnalo
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Benvenuto Luigi
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In linea di massima condivido tutti gli interventi ma in particolare mi sento di fare una precisazione a quello di Simone. Sembra, solo in apparenza, che la musica pop non possa essere "giudicata", invece è possibile. Di fatto è un esercizio sterile paragonare Beethoven a tal Lazzeroni ma di sicuro ... tal Lzzeroni può essere valutato paragonandolo a chi fa musica del suo genere; in effetti, come avrebbe detto mio nonno, "ne deve mangiare di pane". Dico questo perchè tolte le 4 note della melodia ... nella quale si può intravedere un certo interesse dal punto di vista pop, il resto è imbarazzante.
Il peggior Baglioni vale mille volte l'esercizio "di stile" proposto...non parliamo dei contenuti "didattici" del video. Contenuti?
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Benvenuto Carmine
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Benvenuto Adriano
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...bella domanda. Anno di registrazione?
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C'è modo di ascoltarlo?
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...magari sono due tritoni in un ottava
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Non conosco il temperamento, se fossero semitoni...sai che cluster
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Perchè no Clementi? Qui trovi un thread dedicato alle recensioni
Io investirei in questa
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Benvenuto ?
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Anche io l'ho trovata meravigliosa.
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Ah però ragazzi.
Che ne dite?
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pianoforte a coda con la cosiddetta tastiera Clutsam
in Tecnologia del pianoforte
Postato
1° SETTEMBRE 1909
La rivista "Signale für die musikalische Welt" di Berlino pubblica un breve testo di Ferruccio Busoni in risposta a un articolo di Leopold Schmidt (1) sulla tastiera arcuata proposta dal pianista e compositore australiano George H. Clutsam (2).
Contrassegno dell'artista - dico l'artista!, non chi semplicemente pratica un'arte - è porsi continuamente nuovi problemi e cercare la propria soddisfazione nel risolverli; perciò ogni facilitazione che viene dall'esterno favorisce, secondo l'ordine naturale delle cose, il dilettante, mentre l'artista, considerando il problema già risolto, se ne scosta.
Dilettante e artista sono entrambi impegnati a superare delle difficoltà: in questo mi sembra di poter scorgere il tratto che li accomuna, e che li differenzia allo stesso tempo, in quanto il dilettante lotta contro difficoltà che l'artista ha già superato; l'artista invece se ne propone continuamente di nuove e le vince.
Facilitazioni puramente tecniche possono essere di una qualche utilità all'artista, il quale aspira a una perfezione diversa, solo in quanto gli permettono di attuarla.
Ammettendo «che una nota acuta a cui il cantante arriva con fatica accresce la potenza dell'espressione», che succede nel caso in cui la difficoltà maggiore venga a trovarsi in un passo di secondaria importanza E artistica? Questo passo verrà messo sproporzionatamente in rilievo in seguito allo sforzo necessario ad eseguirlo.
Quanti più mezzi un artista ha a sua disposizione, tante più occasioni troverà per usarli.
L'arte - soprattutto l'arte musicale - esige libertà di movimento. Fino ad ora ha dovuto impiegare la maggior parte delle sue forze per superare ostacoli materiali. La facilitazione tecnica apparentemente maggiore non è che un piccolo passo nello spazio infinito.
Elogiamo quelli che avanzano e che liberano, per quanto limitata sia la loro forza. Come potrebbe mai esistere, infatti, il congegno inventato e manovrato da uomini, che facesse percepire i milioni di voci dell'Armonia? Basterà mai la tecnica a far risonare i mille registri dell'Organo cosmico?
Ecco uno "studioso" di fronte a una tastiera, la cui linea si scosta di un pochino da quella usuale, egli teme che l'arte ne venga distrutta. A quanto mai fragile arte si rivolge il suo pensiero!
Forse che i temporali sono spariti dal mondo perché Franklin ha inventato il parafulmine? In arte, a quanto mi sembra, ogni facilitazione indica che una nuova difficoltà è subentrata al posto di quella ormai superata. Se noi fossimo d'accordo con lo "studioso" che «la mancanza di ostacoli meccanici rende meno interessante il modo di suonare», vedremmo semplicemente l'esecutore posto di fronte a una nuova difficoltà. Ma quale interesse possa offrire allo studioso ascoltante veder lottare un esecutore alla continua rimozione di tali ostacoli, è incomprensibile. E ancor più incomprensibile quale contributo questa lotta porti alla conservazione o alla salvezza dell'arte.
(1) Cfr. www.gnm.de/ausstellungen/
(2) Cfr. https://
(3) Leopold Schmidt (1860 - 1927), storico della musica e direttore d’orchestra tedesco.