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Piano Concerto - Forum pianoforte

sisifo1987

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Risposte postato da sisifo1987

  1. Premettendo che a me la lisitsa piace e anche senza capirne molto noto che la tecnica (semmai si può scindere dal resto) è la sua caratteristica più spiccata e come ogni pianista (è un mio credo) mette luce il suo lato più forte rispetto al resto.

     

    Mai una nota sbavata, mai un errore.

     

    Questa frase in prima battuta non l'avevo capite. Poi leggendo gli altri post ho capito che intendevi che, visto che nelle sue esecuzioni non ci sono né sbavature né errori, significa che guarda più la pagliuzza che la trave? usando le stesse parole. Ho compreso male??

  2. Eh si, io ho un amico che seppure era molto basso era incredibile quando saltava. La forma fisica è importante se non si vuol far male, specialmente se si riesce a fare quei salti. I problemi alle articolazioni, tranne in casi particolari, si potrebbe risolvere rinforzando la muscolatura delle gambe...te lo dico perché anche io in passato ho avuto problemi al legamento mediano.

  3. Eh, ora è difficile intervenire su tutte le cose scritte in precedenza. Proverò a rispondere a tutte in un unico discorso.

     

    Io penso che se si parla di dono, non è quello, che fa diventare un uomo un grande musicista, un bravo chirurgo o altro (sono di supporto ma non fondamentali). Il dono è una cosa che viene prima di tutto ciò.

    Il dono (come dice la parole) è avere una cosa senza aver fatto nessuna fatica per averla. Questo dono può essere avere, l'orecchio assoluto, capacità di calcolo spiccate, o altro.

    Avere questo dono non implica di certo la sicurezza che un giorno si diventerà un musicista o un matematico e lo spiego portandovi degli esempi.

    Un mio amico alle superiori era bravissimo nei calcoli a mente. Era davvero un fenomeno e lasciava sbalorditi amici e professori ma nonostante tutto non ha sfruttato questa sua caratteristica innata e oggi giorno fa tutto altro nella vita.

    Poi ricordo un episodio di quando prendevo lezione di dettato melodico.Un bambino che stava li per la lezione successiva, in modo semplice rispondeva ai punti dove io mi bloccavo e avevo problemi. Non so se quel bambino oggi sia diventato un musicista ma sono sicuro che se fosse stato solo per il suo orecchio (come ugualmente e valso per il dono del mio amico) oggi anche lui farebbe tutt'altro.

     

    Poi la presenza o l'assenza di un dono, in alcune situazioni può essere anche una lama a doppio taglio. Può costringere una persona a vivere una vita non sua.

    "Io sono bravo nell'atletica e devo fare questo nella vita", "no, ma io non me la cavo tanto a scuola...peccato mi sarebbe piaciuto diventare avvocato".

    Queste sono le tipiche frasi, che può dire una persona che da grande si potrà trovare a fare cose che non sente sue, solo perché si è fermato prima, non ha saputo rischiare/osare.

    Chi sa se quel bambino/a avrebbe potuto fare altro nella vita ed essere felice, come quel bambino/a che voleva realizzare il proprio sogno di diventare avvocato.

    Il dono è una cosa preziosa e la si deve custodire gelosamente ma non farla diventare un vincolo. Poi nella vita si può anche fare molto bene il proprio lavoro, un altro lavoro, diverso da quello che si voleva fare da piccoli e nello stesso tempo tenere in vita quello passione che in gioventù si pensava potesse diventare il proprio lavoro da grande. E bene, anche queste persone hanno un loro talento. Il talento di ritrovare sempre se stessi facendo la cosa che vogliono fare a prescindere da tutto.

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  4. Ho letto la riflessione....in parte sono d'accordo e in parte no....L'arte della musica invece è veramente un dono naturale. Intonati si nasce non si diventa purtroppo. Bisogna esserne portati. Il mondo è pieno di persone stonate che non riescono a cantare e a comprendere l'ampiezza di un intervallo tra un tono e semitono, come anche a non saper riprodurre un ritmo appena ascoltato. C'è gente che si è impegnata una vita a diventare intonata senza riuscirci. Sfido qualunque stonato che con lo studio diventi intonato. La prima prova attitudinale che mi fece un professore al Conservatorio all'inizio dei miei studi musicali quando ero piccolina fu un test sull'intonazione e sul ritmo. E' da li che si comprende se si può iniziare a studiare la musica. Sono d'accordo però che questo non basta....ci vuole lo studio, umiltà, tenacia e pazienza. Il talento senza l'intelletto non basta per arrivare alla vetta. Però con l'intelletto senza il talento neanche si inizia.

     

    Sai, non sono d'accordo quando dici che uno che è stonato non riuscirà mai ad essere intonato. Tralasciando alcuni problemi che affliggono lo stonato (per cui purtroppo non si può far nulla), uno stonato non è altro che una persona con un orecchio non allenato.

    Verissimo che se si parte da questo livello, il percorso per arrivare ad un buon livello sarà ancora più tortuoso del normale. Ma perché dovremmo bloccare la voglia di fare musica?? siamo sicuri che dal niente non può nascere qualcosa? e poi chi lo dice che si debba diventare per forza qualcuno per far musica?? :)

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