Sento molto parlare di accordatura manuale ed elettronica, e mi pare di aver capito che i blasonati programmi di accordatura svolgono sostanzialmente due funzioni: 1) aiutano a ottenere una distanza tra le note adattata individualmente ad ogni singolo strumento; 2) registrano i valori così trovati di ogni singola nota , per quello specifico strumento, in modo che la successiva accordatura si ridurrà a “clonare” la prima accordatura, senza più doversi preoccupare di trovare da capo la giusta distanza tra le note, con evidente risparmio di risorse. Questo comporta che si dia per scontato il fatto che diversi parametri nello strumento (variazioni d’impedenza dovute sia a tensioni accumulate nella struttura lignea , sia a “massa-umidità” acquisita/ceduta dalla stessa) rimangono sostanzialmente trascurabili. In altri termini, viene considerato variante soltanto il sistema arpa-corda-ponticello-caviglia-somiere-arpa, in quanto sottoposto a tensioni altissime, e perciò soggetto a stararsi; le variazioni delle altre strutture, sottoposte a sollecitazioni meno estreme, si considerano trascurabili
Se ho interpretato bene quanto ricordato sopra, si potrebbe provare a “disaccoppiare” i problemi (cioè scomporre un problema complicato in più problemi semplici); in linea di massima dovrebbe essere possibile eseguire, o far eseguire dal proprio accordatore di fiducia il punto (1), e fin qui nulla di nuovo. Non appena eseguita l’accordatura, però, si potrebbe misurare l’altezza di ogni singola nota in qualsivoglia modo, magari con un semplice programma libero per pc (per esempio: audacity). I valori così ottenuti, annotati anche su della banale carta, costituirebbero il “DNA” di quello strumento, e dovrebbero rendere possibili le successive accordature “facili”. In altri termini, se la taratura delle corde viene clonata coi giusti valori, col giusto codice che abbiamo annotato in precedenza, tutto dovrebbe tornare a posto.….detto così sembra perfino ovvio, e questo non mi rende tranquillo. Perché non ho mai sentito di nessuno che ci abbia provato? Qualcuno mi dice se ho interpretato o elaborato male le nozioni di cui sopra?
Grazie per l’ospitalità tra di Voi e per l’attenzione.
Antonio