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Piano Concerto - Forum pianoforte

Musick

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Tutto postato da Musick

  1. ecco la parola chiave, anni fatali, ora la mia scommessa sta tutta lì, l'impresa titanica è di recuperarli...... Il "ma prima lo dobbiamo regolare" fu la forma di inserimento delle mani nel portafoglio più comune (non voglio dire rapina, una di queste pagata addirittura 500 euro), tante promesse e poi sistematicamente sparivano non facendo nulla di concreto allo strumento (in questo modo mi sono stati sfilati oltre 1000 euro (con quella somma mi ci potevo fare per lo meno una nuova serie di cavalletti anche se non mi sarebbe servito). Nessuno si accorgeva che la pesatura non c'era affatto?........molto "strano" La "regolazione" che mi facevano durava si e no due mesi, poi gli attriti cambiavano e ciao ciao. Il caso più eclatante fu un tecnico che venne a casa a regolarlo ancora una volta, mi fece un preventivo di 2500 euro (per abel), poi aspettavo una sua chiamata, non si fece sentire, poi l'ho richiamato dicendo che la volevo Renner, tra una scusa e l'altra sono passati sei mesi e alla fine ho capito che non voleva prendere in carico il lavoro (ora capisco il perché, ma almeno l'onesta di dirlo e non far perdere tutto quel tempo a uno che deve lavorare?). Per fortuna almeno questi 2500 euro li ho ancora in tasca. Poi ci fu il "ma Renner è made in china", quello fu un autogol in quanto basta fare un salto su google. Poi ci fu il più fantasioso "questo pianoforte a te non piace", l'ho chiamato per lamentarmi e non rispondeva, ho cambiato cellulare e ha risposto "allora non voleva rispondere " "no è che stavo guidando" eh certo come no guida dalle 8 di mattina alle 8 di sera per tre giorni consecutivi, allora fa il camionista non il tecnico. O ancora "la fabbrica non fornisce materiali originali". Ho cominciato adesso, con molta umiltà, studio, e pazienza, a fare la ripesatura. Si comincia a vedere qualche risultato, siccome non sono in grado di togliere i piombi dal foro e metterne di nuovi ma sono capace a fondere il piombo sto tappando i fori che erano stati scavati con il trapano, cercando di omogeneizzare e capire dove il piombo si trovava originariamente, e soprattutto metterlo dove manca del tutto (io non so star fermo, nell'attesa tento....). Sta migliorando palesemente! Adesso c'è più controllo, becco molto più semplicemente i pianissimo e le mezze tinte (prima molte note una volta suonavano e una no, perché le oscillazioni erano tutte diverse!) Mi sono state date tre opzioni -serie di teste di martelli forati, non preintonata -serie di teste di martelli forati, preintonata a macchina -serie di teste di martelli forati, preintonata a mano Di stiletti incollati non si è parlato, nonostante io lo abbia incluso nella richiesta.Il mio dubbio ora è questo: a livello qualitativo quanta differenza c'è tra "preintonata a macchina" e "preintonata a mano"? La differenza di prezzo è praticamente il triplo.....
  2. Ho seguito quello hai scritto in questi anni, dev'essere stato uno shock avere il proprio pianoforte e il giorno successivo no. Forse per me è stata una fortuna non aver ancora provato il mio “vero pianoforte”, probabilmente avrei reagito ancora peggio, per noi musicisti è una sorta di lutto un avvenimento simile, perché se muore lo strumento muore la nostra voce, anzi, lo strumento è l’identità del musicista in quanto tale. E il futuro da quel momento in poi diventa un dubbio assillante, non fai altro che aspettare notizie dal tecnico prossimo ad intervenire. Ti garantisco che in quel periodo avrei spasimato per avere tutti i suoni uguali, anche afoni, purché uguali. Quando sei fermo al singolo intervallo, è un problema ben maggiore della dinamica dimezzata. Come dice il grande direttore d'orchestra Celibidache (che hai scelto come nick, che coincidenza), fare musica significa correlazionare i suoni nel modo giusto; i suoni non messi nella giusta relazione sono solo rumore, ci si ferma alla percezione del singolo che non può muovere la coscienza umana secondo la logica implicita nell’armonia (nonostante le note suonate siano le stesse). E' impossibile correlazionare se non si può scegliere dove posizionare l'accento, né tantomeno gestire le frequenze e i punti culminanti, infatti gli armonici della nona ottava in quel caso non si possono accendere perché ciò che viene messo in evidenza sono note casuali (le quali dovrebbero invece avere esattamente più o meno tensione emotiva della precedente). Non avendo queste relazioni a che fare con la struttura armonica, anche il pedale diviene sgradevole, qualsiasi esso sia. Mi ci è voluto un anno per rieducare l'orecchio, perché sebbene non suonassi, c'era sempre la tentazione di andare al pianoforte, tentazione molto nociva che mi stava portando sulla cattiva strada… ho capito che a livello neurologico questo genera dei contrasti. Il cervello non capisce più quale sia la formula musicale quindi ogni suono diventa a sé stante: né più né meno che un trauma psichico. La sensazione era quella di nausea, caos interiore, un po’ come la musica d’avanguardia, sensazioni non connesse l’una con l’altra. Gli effetti deleteri sulla sensibilità musicale stavano diventando pressanti. Il non essere compreso sotto questi aspetti da chi mi stava intorno rendeva tutto più difficile. Persino suonare la tecnica in quelle condizioni diventa sterile e controproducente. Tutto questo trambusto interiore a causa dello strumento guasto, in ogni caso, mi ha dato modo di riflettere e fortificare tanti aspetti inerenti alla musica che prima non avevo considerato razionalmente. Segno che, alla fine, c'è un lato positivo in ogni cosa. Anche tu quindi sei un estimatore di Celibidache?
  3. P.S. ho scritto "sembra pure a me il modo più logico", sarebbe più preciso scrivere che sotto vostro consiglio in passato ho provato a chiedere a ben 4 tecnici "ripiombiamo la tastiera e montiamo la Renner del 208 cambiando tutto a partire dalla vite centrale".... non ci fu verso di trovare nessuno che accettasse l'incarico.
  4. Vi ringrazio infinitamente per il supporto preziosissimo che mi avete dato e la pazienza. Concordo con vostri i consigli, sembra pure a me il modo più logico per ottenere una tastiera precisa ed efficiente ed il suono adeguato alla qualità dello strumento. Appena mi sarà possibile mi farò spedire il necessario, lo farò montare e aggiornerò il post con nuove foto. Chiaramente quando parlavo di una certa (mai totale) reversibilità mi riferivo alle martelliere tenute bene, e non è questo ovviamente il caso... Avete notato a colpo d'occhio gli “interventi” di qualche tecnico del passato in seguito alle mie pressanti richieste "ci sono dei tasti afoni da omogeneizzare" e "sento che ci sia pochissimo stacco dinamico" alle quali si rispose con veloci e svincolanti (quanto inopportune) punture e rasature (anche in breve tempo l'una dall'altra) va da sé che la dinamica non migliorava affatto Come ha perfettamente intuito il Maestro Ferrarelli in questo momento manca il forte pieno. Nonostante l'apparenza dei bassi devo però dire attualmente, dopo l’ultimo lavoro (di stiraggio battuta ecc.), anche se le tracce del passato restano, la sensazione dinamica adesso non è piattissima come sfumature intermedie. Ci fu periodo terribile vi assicuro, nel quale mi sono dovuto addirittura fermare con lo studio del repertorio a causa di quello che avevano fatto. Era impossibile fare distinzione tra il piano e il forte... dopo la pettinatura il suono “sparava” al minimo tocco e non c'erano i pianissimo. Dopo le mie lamentele quel tecnico tornò e lo punse: così, oltre a non esserci dinamica nei pianissimo, non suonava più nemmeno il forte. Buona giornata a tutti, a presto!
  5. ecco delle foto generali della meccanica, in un tasto una volta si è rotto uno stiletto (mentre uscivo la meccanica inavvertitamente ho pressato il tasto), e mi sa che il nuovo rullino che è stato messo è più grande (purtroppo il vecchio samsung ha ceduto, e appena facevo le foto mi si bloccava, ho dovuto riutilizzare la fotocamera con la cattiva qualità, pazienza)
  6. La prima cosa che farò e far mettere le molle. Quello che mi preoccupa maggiormente è come fare a capire ogni tasto quanti fori (del piombo) aveva in origine, come abbiamo detto c'è molta discontinuità. La fabbrica per caso fornisce una tabella per capire con quanti grammi esce ogni tasto specifico originariamente? ecco nel frattempo una foto, la comparazione tra il vecchio martello (che presumo originale) e gli Abel.. Come si chiama in gergo tecnico il cordoncino? Non riesco a trovarlo.
  7. E’ giustissimo mettere in guardia gli utenti. Nel mio caso non è andata così. Non sono quel genere di persona che prende in parola tutto quello che sente, te l'assicuro Quando esprimo un concetto (senza supporre e ipotizzare) lo faccio unicamente perché ho degli elementi concreti e sicuri che di solito trascuro di spiegare, un po’ per non tediare l’interlocutore con dettagli non fondamentali per la discussione, un po’ per carattere (ho sempre avuto la tendenza ad essere riservato). Il motivo preciso per cui ho la sicurezza che fosse un pianoforte da concerto è che andai a provarlo in teatro proprio prima del concerto (al quale ho anche assistito) e diversi amici che sono venuti a trovarmi si ricordavano perfettamente di averlo già suonato in altre occasioni (qualcuno anche molto remota). Difatti nella mia regione circolano quasi solo strumenti asiatici (fu uno dei motivi principali per cui decisi di prenderlo, pur sapendo di non andare in contro ad uno strumento seminuovo, ciò che non credevo era invece che fosse così difficile trovare tecnici disposti a fare i lavori che gli chiedi, con i materiali che scegli tu, e il motivo a mio avviso è che vogliono tu venda lo strumento e te ne compri un altro, magari proprio da loro, specialmente in regioni del sud Italia dove il mercato degli strumenti va meno bene che altrove, ma questo è il mio parere. Inoltre uno strumento che dei difetti, è uno strumento che ha bisogno di maggior manutenzione). L’altro giorno per svagarmi un po’ mi sono fatto un giro nei negozi, non c’è davvero nulla, in due città intere ho trovato solo 3 strumenti tedeschi molto costosi (infatti stanno lì da anni invenduti).
  8. Stavolta non ti seguo. Pressato? Invece sull’ “è stato fatto in fabbrica o meno”, se ti riferisci ai buchi direi di no per via dei trucioli che ci sono sul bordo, forse lì il taglio sarebbe venuto decisamente più pulito. A proposito, qui ci sarebbe una foto migliore dei cavalletti, ora che la sto confrontando con la tua noto che sono molto diversi. Il tallone mio è differente da quello che mi hai mandato, è intero mentre il tuo è "tagliato". La leva di ripetizione tua è più cicciotta in prossimità della vite che regola la sua inclinazione. Anche questa vite da te è cava e si ruota con il giravite italiano, mentre da me la vite è il giravite italiano stesso…Non è che alla fine scopriamo che di “Schimmel” c’è solo il coperchio? (tra l’altro sulla meccanica la scritta del marchio non compare davvero da nessuna parte)
  9. No, forse non mi sono espresso bene nel discorso, dicevo che ha una folta clientela non per sostenere quello che ha fatto al suo (in quel periodo) pianoforte (nemmeno io sono d'accordo con questo genere di lavori), ma che, semplicemente accordando e regolando gli strumenti degli altri (siccome ne fa tanti) per lui è più che sufficiente dal punto di vista economico, tanto che non si fa carico di lavori più gravosi come le sostituzioni alle martelliere ai clienti, le rifeltrature, ed è stato difficile persino convincerlo a fare l’intonazione (nonostante la sappia fare, eccome se la sa fare), forse anche perché ora ha una certa età (che altro posso pensare?). Non ti dico le mie arrabbiature in quel periodo, come dovevo fare a suonare con un tasto afono e l’altro no? Ma lui niente. Non sono l’unico che si è lamentato comunque di questo “lasciare i lavori a metà”. Tra l'altro il fatto dei tasti afoni è che punzonava dove il problema del suono metallico erano delle corde, quindi si dispensava dal sostituirle, nonostante lo sapesse. Ho dovuto chiamare un altro tecnico e chiedere questo genere di intervento. Già che ora riesco a direzionare gli intervalli dove dico io mi sembra di essere nell’oro, il peggio è passato. Cerco quindi di non pensarci se no mi sale la pressione. E il fatto che ho appreso un po' di basi almeno sulla regolazione, mi fa stare più tranquillo.
  10. caspita, sei entrato a casa mia e non me ne sono accorto! Proprio così, dove l'hai trovata? Io in un sito americano 3 anni fa avevo visto uno Schimmel con la stessa finitura, mi pare fosse proprio il 208, e la dicitura era "for istitutional use" per uso istituzionale o qualcosa del genere, ecco perché ho ipotizzato quelle cose sulla finitura, adatta ad ambienti pubblici o ad essere spostato senza che restano troppi segni.
  11. Sono perfettamente d'accordo e confermo, quando il mio pianoforte è stato intonato nel modo corretto, sebbene migliorò palesemente non era più come all'inizio, ha perso a occhio un buon 5-10% della resa iniziale. Certamente una volta modificatone la consistenza, è impossibile tornare esattamente come prima...
  12. Giovanni, i nostri penso siano dubbi e curiosità giustissime, anch’io come vedete ho manifestato le stesse perplessità. Da subito mi è sembrato illogico che tra un tasto e l’altro ci potesse essere la metà del piombo di quello precedente. Finalmente ho trovato il caricabatterie del mio vecchio Samsung che cercavo da ieri, fa le foto molto più nitide e ho fotografato meglio questa “striscia”. Ora che l’ho guardata alla luce del giorno mi sono ricordato che lateralmente ai tasti è stata passata una resina, è una cosa che mi spiegò uno dei diversi tecnici che hanno visto lo strumento e conosce l’autore (a me sembra una sorta di flatting, io suppongo sia per proteggere il legno dall’umidità, non mi vengono in mente altri motivi). Ecco perché mette in risalto quello spessore centrale. Infatti dove non è stata passata (vicino alle placche dei tasti) è meno evidente. Questa striscia mi sembra uno strato di legno circa un millimetro e mezzo (sempre che in origine i tasti non nascono divisi in due e poi vengono assemblati?) Il motivo per cui penso che questa striscia sia di fabbrica è perché mi sembra una cosa fatta troppo bene, anche nella curva non ci sono imperfezioni/sbriciolamenti (poi potrebbe essere un luogo comune dovuto al fatto che non conosco il mestiere del falegname e magari non so che certi attrezzi sono facilmente reperibili). Un’altra cosa che mi sono ricordato, e qui sotto c'è la foto, è che sotto al tasto 88 (solo in questo) ci sono 5 grossi buchi vuoti, che ne pensate?
  13. Mi sembra doverosa una parentesi: lo strumento, prima di essere mio, era un pianoforte da concerto e quando l’ho acquistato aveva già questa martelliera. Non siamo al corrente se la persona (che io conosco benissimo) che ha montato questi componenti ed allo stesso tempo era proprietaria del pianoforte possiede ancora la martelliera originale, ma sapendo come lavora sono quasi certo di sì. E a questo punto voglio soddisfare la vostra curiosità, la verità è che sarei del tutto imbarazzato a chiederglielo vista la circostanza e vorrei evitare proprio perché siamo tutt'ora in ottimi rapporti e lo conosco sin da quando ho avuto il mio primo verticale, mi sentirei di invadere un po' troppo. Fa questo lavoro da oltre 50 anni e dal punto di vista tecnico quando vuole sa esattamente come agire sulla meccanica. L'intonazione è opera sua, venne due volte consecutive, durante la prima ci vollero circa 5 ore, si fece quasi notte. In base a quello che abbiamo detto l'ipotesi che io ritengo più probabile, conoscendo il suo approccio tecnico, è che cominciava ad esserci attrito, e con la nuova martelliera, per compensare e risparmiare tempo, togli oggi e metti domani, alla fine la pesatura si presenta così. A mano sua chiaramente non si percepiva assolutamente nulla. Ovviamente se il pianoforte lo possiedo io che sono un privato le cose cambiano, perché il tecnico ad ogni minimo cambiamento di attrito prima del concerto lo sistema. Mentre a mano mia, che lo suono molto ore tutti i giorni, la situazione tende ad essere meno controllabile, anche se lo strumento rimane comunque buono. Ora sono anni che non si fa più carico di lavori di una certa entità, anche per via dell'età e forse perché non ne ha bisogno (ha tantissimi clienti). Sul perché una Abel da Steinway io una teoria l'avrei: abbiamo detto che la martelliera originale (e l’ho notato anch’io palmando quel vecchio martello) è più grande e più densa. Quindi la Abel è più elastica alle modifiche, e l’intonazione diventa più reversibile e con più possibilità anche senza togliere feltro (cosa che nel preparare il pianoforte da sala a sala, anche in base alle richieste del pianista è molto utile) sebbene il timbro, e lo sappiamo, è e rimane differente rispetto ad una Renner.
  14. anzi, aspetta che carico di nuovo le foto più ordinatamente
  15. Sono completamente d'accordo! Se prima ero abbastanza certo di tenere lo strumento adesso ne sono del tutto convinto. Naturalmente le mie considerazioni sulla piombatura giudicatele delle supposizioni vaghissime. Non conosco la materia se non in relazione ai principi che ho appreso in una delle video-lezioni. 1) Giovanni, la linea al centro del tasto no, non è a matita, sembra una solcatura lineare fatta a macchina, forse è di fabbrica? 2) A proposito di matite invece, c'è un particolare importante che vorrei riferirvi. Qualcuno, vicino al numero del tasto, ha scritto a matita: - sul tasto 1: "54g" - sul tasto 27: "54" - sul tasto 28: "52" - sul tasto 42: "50" - sul tasto 71: "48" come a volerci a dire questo? - dal 1° al 27°= 54 g - dal 28° al 41°= 52 g - dal 42° al 70°= 50 g - dal 71° (fino alla fine)= 48 g Posso supporre che fosse un'indicazione per ricordarsi in futuro com'erano distribuiti i pesi originariamente, cioè prima che la martelliera originale fosse stata sostituita con una abel da Steinway molto più piccola? (perché il peso attuale lo si può ovviamente misurare, che bisogno c'è di sarebbe di scriverlo sui tasti?) 3) sui rullini sono quasi certo che non siano stati sostituiti per risparmiare, così come sono stati lasciati gli stessi stiletti e forcole.
  16. che strano è sparito l'allegato, non mi sembra tanto ortodossa a intuito la costanza di questa pesatura. ecco forse adesso dovresti vedere:
  17. qui al contrario il piombo è stato tolto, ma non mi sembra omogeneamente, perché se tolgo tot grammi a un tasto forse bisogna fare la stessa cosa con quello successivo... boh
  18. che ne pensi, ti sembra regolare? (ovviamente li ho controllati sia a destra che a sinistra?)
  19. la differenza a livello tecnico è molta? tra poco ti mostro i piombi dentro il tasto, il tempo di smontare il blocco meccanica (speriamo che non faccio danno )
  20. ecco come si presenta dietro, ci sono dei fori sul cavalletto ma non ci sono molle, ma quindi sarebbe possibile anche metterle?
  21. No infatti non è nero lucido. E' nero con le venature del legno, ed è dei primi anni novanta. Questa finitura dovrebbe essere "da battaglia", in quanto era destinato al noleggio, magari lo scopo era proprio di non far vedere le impronte delle mani "stampate" sul pianoforte, qualche graffio ecc. Ora è tutto spiegato, non capivo perché questo modello le mollette non le ha.
  22. No i 2 martelli rovinati nella zona del cantabile non sono mai stati sostituiti, sarebbe possibile nel frattempo reperirne qualcuno di quella misura magari da far intonare e rendere più simile possibile agli altri? Sulla misura degli originali sì, ricordi bene, nell'altra discussione avevamo detto che questo modello in origine monta una martelliera della massima misura, il 6 (almeno dal catalogo e da quel martello/traccia che c'è nel tasto più grave sembra così). Nell'attuale abel da Steinway la foratura non dev'essere andata un granché bene devo dire (non so se l'ha forata la fabbrica o il tecnico), ci sono delle imperfezioni che si notano, che riguardano per lo più la sezione centrale, ma ininfluenti sul suono. il cavalletto è questo (se non si vede dimmelo che tiro fuori la meccanica e ne scatto un'altra, questa ce l'avevo su pc), controlla tu stesso, non ho capito a cosa ti riferisci con "molletta di sospensione tagliata" e "vite di regolazione della molla", nel senso che di solito scarico la molla con il ferro apposito. Forse la vite di regolazione della molla è quella che fa sporgere più o meno la leva di scappamento sotto al rullino? Cioè quella che regola l'inclinazione della "leva di ripetizione"? Oggi sono confuso con le nomenclature, ho dormito poco...
  23. Grazie a tutti. Mi rincuora molto sapere che non sarà necessario cambiare i cavalletti per avere una resa migliore e come prima cosa provvederò a sostituire i perni delle parti. Come promesso ecco l’audio, spero che si possa intuire il suono, l’ho registrato con la cam del pc. Ieri sera avevo avuto problemi a caricarlo e adesso l’ho messo su youtube (forse il forum non accetta il formato WMA). https://www.youtube.com/watch?v=6k8naFwMzHI&feature=youtu.be Diciamo più precisamente che nel complesso sono soddisfatto al 65-70%, lo strumento suona in maniera sufficiente e non si può dire che sia male, però percepisco qualche problema reale in merito al bilanciamento della pesatura, nel senso che nonostante riesca ad adattarmi e ad avere la meglio sento qualcosa di “strano”, specialmente man mano che si prosegue verso gli acuti. Per quanto riguarda i martelli, ce ne sono 2 nella zona del cantabile nei confronti dei quali il tecnico non è potuto intervenire (deve essersi rovinato il punto di battuta): hanno i pianissimo, ma sul forte uno è particolarmente afono. Certo, non è la fine del mondo, tuttavia questo mi pone nella condizione di accorgermene e di distrarmi mentre suono, stornandomi dall’intenzione musicale di dare la giusta direzionalità all’intervallo che consegue a partire da quella nota. Dimenticavo di dire che il tecnico mi ha proposto di cambiare i rullini, e abbiamo visto che all’interno era stata messa della carta per inspessirli (questo ci fa presuppore che i vecchi martelli furono scollati, quindi vennero lasciati gli stessi rullini), perciò, visto che bisognerebbe cambiarli, mi sta balenando l’idea di ripristinare la pesatura originale e allo stesso tempo montare la giusta martelliera (soprattutto a causa delle grandezze molto diverse). Quest’idea si rafforza ancora di più suonando il primo tasto del grave (dove è stato lasciato il martello originale) mi fa pensare che con quella rotondità, quell’attacco e quel peso potrei essere più soddisfatto della resa generale del pianoforte (del resto la meccanica e la cordiera furono progettati per avere quel tipo di sollecitazione..). Non so, io sarei molto tentato.
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