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Piano Concerto - Forum pianoforte

Belmas

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Risposte postato da Belmas

  1. 17 ore fa, BackSpace ha detto:

    L'armonia è un parametro che negli ultimi 70 anni è diventato un di cui del linguaggio musicale; ci si è spostati molto sul timbro e l'utilizzo di un universo sonoro più ampio. Certo, nella musica d'intrattenimento, la "sensibile continua a salire" e "la settima continua a scendere".

     non ho dubbi, adesso faccio ciò che posso. tecnologicamente sono e rimango nel microclima di nicchia

  2. può sembrare di minimizzare in maniera "riduttiva", però credo si debbano avere dei modelli. E il modello migliore, più ancora dell'ascolto estatico o la lettura

    analitica, è suonare per anni e seriamente musica di repertorio. A quel punto hai dei modelli e ci lavori, in orbita geostazionaria..

  3. Ricordo tra l'altro che molti anni fa fu proprio proponendosi come curatrice di un gruppo con questo nome, che mi contattò una signora al telefono.

    Forse con speranza ed emozione ascoltai vaghe ma neppure troppo misteriose promesse, circa il coinvolgimento a cui sarei andato incontro,

    se avessi accettato di partecipare. In quel tempo disponevo di una vettura, e certo avrei potuto avventurarmi nelle campagne attorno alla nostra

    metropoli. Per vari motivi non risposi fattivamente all'invito, procurandomi tuttavia molti anni dolorosi a seguire, afflitti da involontaria solitudine.

    Ebbene, ora farò in modo di coinvolgere altri e altre. Le case ci sono...

  4. cari amici.. a una certa età tanto vale appartarsi, in collocazione sperimentale e volti a registrare, con la penna e possibili congegni prodigiosi, alcuni segnali.

    con la penna forse o l'inchiostro elettronico, quantico e quello che è. Raccomando l'uso della grafite, quale materiale dall'effetto stabilito e nel contempo

    variabile, anche se ciò equivale esattamente alla nota metafora che sconsiglia d'insegnare ai gatti ciò che san fare già. Con ciò e deponendo l'enfasi sostanzialmente

    inutile, e scrivendo peraltro a titolo personale, sappiamoci appagati dalla circostanza stessa, peraltro semplice, di sentirci musici ancora.

    Perché volendo si può costruire brani, che quando iniziano bisogna completarli.

  5. Senza inutili premesse, pronte a somministrare cautela, significato e attribuzione di senso, osservo che oltre al complesso di riflessioni necessarie per comporre, va in seguito

    dedicato un parziale di tempo per decidere un titolo. Come insegnava Nietzsche, in particolare grazie ai suoi effetti istantanei e metafisici, la scelta del titolo è importante. Esso ha effetti sull'idea del brano, oltre a stabilire possibili accelerazioni o rallentamenti di senso nei tempi lunghi dell'operatività professionale. Intitolare per esempio un brano "Mirage", senza un'accurata per quanto breve ricerca sulla realtà o sul superamento dei suoi significati principali, avrebbe certamente una correlazione con l'ingenuità della musica corrispondente.

  6. era un'affermazione. Credo che la tecnica sia il saper fare, però nel mantenimento pluriennale di una relativa acutezza tecnica appare un problema:

    quanto, come e perché proseguire ancora. A quel punto la tecnica maturata nel tempo sembra sufficiente per svolgere attività simili e collaterali.

    tra l'altro sembra che con il tempo le ricerche di risultato tecnico, eccessive o semplicemente dispersive, sviluppano altre proprietà.

    anche creative.

  7. salve, senza escludere scambi e comunicazione, ascolti e svaghi in genere musicali, conversazioni e possibili contatti, apro questo

    gruppo. Dico Amanti della musica perché amatori e amatrici sono ormai termini per così dire sfilacciati in vari sensi. Amanti della

    musica nel senso intenzionati ad ascoltarla e  suonarla (il mio strumento è il pianoforte) o metterla insieme, cioè comporla.

    Ingresso libero, non sono richieste esperienze precedenti in campo musicale, sebbene chiaramente ammesse. Possono bastare curiosità, buon senso e correttezza.

    Sede locale, Milano città.

  8. un'illustre violinista ci disse di considerarci fortunati se in futuro avremo l'occasione di suonare è fare concerti. Dopo

    che riconobbi la precisione delle sue parole, avevo 40/50 anni. Il futuro divenne diverso, come non lo avessi neppure

    immaginato. Con ciò era comunque importante studiare, perché trovarsi impreparato alle occasioni sarebbe parso

    sbagliato. Poi ho capito cosa mi occorreva, anzi il collettivo sopravanza l'efficacia del capire. Con ciò?

  9. 4 minuti fa, Marzapane ha detto:

    ... per cui...?

    dopo quindici anni d'esperienza son tornato a scrivere cose atonali, però ibridate come fanno ormai diversi autori veri. inizialmente pensavo alle consonanze, ora alle dissonanze.

    per cui.. almeno quello

  10. On ‎26‎/‎11‎/‎2018 at 19:06, Eagle ha detto:

    Diciamo che l'uomo ha una temperatura media fra i 35,5 e i 36,5 gradi (d'estate e d'inverno)...potremmo essere visti come dei piccoli "termosifoni", che comunque contribuiscono a elevare la temperatura.

    Temo che però sia una percentuale ininfluente, probabilmente fà di più l'effetto serra ...che esiste in natura ma che è amplificato da immissioni anormali di gas nell'atmosfera ad opera dell'uomo :(

     

    Scrivendoci tramite un forum ...stiamo consumando corrente per cui probabilmente per la produzione di quest'ultima stiamo "chiedendo" di bruciare carburante fossile che inevitabilente immette metri cubi di CO2 nell'aria ...va beh, non deprimiamoci, probabilmnte ha ragione Ludovica

    ne ho appena parlato nel blog, parlando della sovrappopolazione, tema caro e incontrastato negli anni '70 e '80, divenuto pressoché tabù oggi. Si aggiunge la comprensibile pretesa di garantire spazio, energia a tutti. Gli aggregati famigliari o collettivi sono in molti casi una soluzione, con afflizioni peraltro estese nella gamma del benessere disuguale. Sarà probabilmente necessario cambiare i modelli pervenuti dall'epoca della rivoluzione industriale. Nessun dubbio che tutto sia possibile, d'altra parte lo è già in altre regioni territoriali.

  11. discorso attinente alla proprietà direi, e quindi al bilancio costi benefici. questione innervata dai sentimenti d'accoglienza o al contrario di sopportazione. interrogativo affrontato anche sul piano gestionale, in alcune occasioni. problema risolto o irrisolto dalle scelte agite da ognuno, e soprattutto dall'indifferenza di molti.

  12. per forza di cose riporto la mia esperienza. a volte mi viene da pensare che ho la mano per meritare alcuni passaggi promettenti. certo la mano va formata, anche a scrivere le note, prima che si dissolvano dalla memoria. subentrano infatti fattori importanti: il gioco creativo e il calcolo funzionale, la destrezza nel riportare le note. certo non si può disporre di una potenzialità particolare, facoltà di chi vi ci si dedica da una vita.

  13. essere motivato a provare e insistere direi. scrivere le note che si vuole poi classificarle come materiale. sono sufficienti 4/5 agglomerati di materiale per stabilire una formula, poi c'è la stesura per suonarla etc, almeno la soddisfazione di riuscirci. ah poi un aspetto importante: l'organico quasi subito, quale genere viene facendo, maturazione stilistica anche.

  14. Salve, nel profilo per ora non risulta il sito web con le mie attività. Comunque sono insegnante e da circa vent'anni ho convertito lo studio per alcuni concerti

    nella ricerca progressiva a favore della composizione. Avendo tempo, soprattutto nei fine settimana, mi piace partecipare al Forum, e immagino di potervi

    contribuire prima o poi. Scrivo anche, una passione sorta da qualche anno e che dal 2012 è confluita in alcune pubblicazioni. Il sito prima o poi apparirà,

    oppure lo potete visitare cercando massimo belloni libri (o pianoforte) da Google. Buon pomeriggio!

  15. Le esperienze musicali, d'ascolto e performative, didattiche e altro,  formano l'idea d'attualità.

    Per cui quanto si intendeva come avanguardia viaggia ora su orbite che in definitiva intendono trascurarla.

     La complessità della musica dilaga nelle produzioni  recenti  d'alta quota, forse e particolarmente

    nella musica d'assieme. La semplicità è intesa in modo verticale, espressiva sino a un'altitudine, rarefatta oltre.

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