Metafora che non regge. Le due cose non sono comparabili in questi termini. Se a tuo filgio fornisci una calcolatrice farà calcoli giusti ma non capirà mai come ottenerli senza, se lo fornisci di un buon pianoforte digitale, e di un buon insegnante, imparerà sicuramente a suonarlo, potrà anche sviluppare un orecchio assoluto visto che sarà sicuramente a contatto di uno strumento sempre accordato, magari non svilupperà una raffinatissima sensibilità sul tocco, anche se quest'ultima mi sembra più una posizione preconcetta che di reale analisi delle possibilità offerte dagli strumenti recenti.
Personalmente mi sono fatto alcune idee a riguardo.
1) imparare il pianoforte significa suonarlo per delle ore tutti i giorni con esercizi ripetuti. Nella abitazioni moderne, se non sono ville singole, non si può prescindere dal suonare in cuffia se non si vogliono compromettere i rapporti con il vicinato. Nelle ville singole comunque devi avere dei famigliari molto ma molto comprensivi.
2) Non si può parlare di digitale come di un mono prodotto. Ci sono difgitali con meccaniche identiche a quelle degli acustici a coda e che producono suoni credibilissimi.
3) non si può parlare di pianoforte acustico come di un mono prodotto. Ci sono pianoforti acustici insuonabili che restano accordati mediamente per i primi 5 minuti dopo che il tecnico vi ha salutato
Quindi:
4) meglio un buon digitale di un pessimo acustico
5) Meglio un buon digitale di un buono acustico sempre scordato
Corollario ai punti 4 e 5. Bisogna utilizzare un buon digitale.
PS. il pianoforte fa un baccano infernale. Non è pensabile di poterlo imporre ai propri vicini per delle ore se si sa suonare, a maggior ragione non lo si può fare se si sta studiando per imparare a suonarlo.