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Grazie a Frank per l'idea di aprire questo spazio! Ne approfitterò per parlare della musica che mi piace Vorrei dire qualcosa su Christophe Bertrand (1981-2010). A volte si dice: sarebbe bello ascoltare la musica senza saper nulla dell'autore. Così sarebbe più facile un ascolto senza pregiudizi. Mi rendo però conto che spesso (o forse sempre?) il dato biografico si impone quasi inevitabilmente. La prima cosa che desta la mia attenzione, in questo caso, sono le date racchiuse fra parentesi. Christophe Bertrand, praticamente mio coetaneo, è scomparso a 29 anni. Eppure, a dispetto della giovane età, ha un curriculum può essere invidiato da gran parte dei suoi colleghi. Basti pensare che Mana, per orchestra (2004-2005), è stato diretto da Pierre Boulez, e che hanno suonato la sua musica l'Ensemble InterContemporain, il Quartetto Arditti, l'Ensemble Court-Circuit... Si tratta di un compositore che a soli 29 anni è riuscito a lasciare un'immagine forte di sé, e soprattutto ci ha lasciato della musica potente (non riesco a trovare una definizione migliore). Per un ascolto, propongo Satka, per sei strumenti, del 2008: è assolutamente indicativo della sua scrittura. Ho avuto sotto gli occhi la partitura: è abbastanza impressionante: pagine e pagine di rapide scalette. Alcuni aspetti evidenti: interesse per le strutture ritmiche di phase shifting; trasparenza armonica; articolazione formale nitida, essenziale; virtuosismo strumentale. Mi colpisce anche quel che non c'è: non c'è un'enfasi particolare sulle tecniche estese (il che non è così comune per i compositori della sua/mia generazione). Ma mi colpisce soprattutto il senso di un movimento implacabile, di un precipitarsi in avanti senza esitazione. Avrei potuto proporre qualcos'altro, ad esempio il vertiginoso Vertigo... ma lascio a voi la scoperta, se vi interessa. http://www.youtube.com/watch?v=i_Npeho2zo8
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