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Piano Concerto - Forum pianoforte

GianBurrasca

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Risposte postato da GianBurrasca

  1. On ‎30‎/‎09‎/‎2018 at 18:34, eusebio72 ha detto:

    Le Kinderszenen non sono per niente semplici, anzi a livello interpretativo sono tra le più complesse composizioni. Il tema del primo pezzo presente in ogni altro pezzo della raccolta è motivo di uno studio che sto portando avanti leggendo diverse pubblicazioni in merito.

     

    Ciao, bell'idea.

    Puoi anche farti aprire una sezione dedicata a Schumann qui nel forum (c'è dedicata a Beethoven, Bach, Liszt, etc.)

    Potresti approfondire, magari anche nella sezione composizione, quando ho quotato in neretto?

    Grazie in anticipo

  2. Velocissimo, intanto grazie per la traduzione (anche se dici che per è una base non definitiva).

    Per albino intendo (il testo sta a significare un profondo disagio in relazione a sensazioni difficilmente spiegabili, ma ho voluto usare dei termini specifici per far immaginare un qualcosa che viene da dentro e in realtà non è visibile, neanche a me, seppur devastante, ecco il perché della parola "albino", razio e folle sono le antitesi, poi "ciechi colli di bottiglia" sta ad indicare una sensazione senza via d'uscita, ma non mi dilungo, il significato alla fine è quello. Metricamente però già mi è chiaro che per il pezzo che sto scrivendo non va bene, il testo risulta in questo modo più lungo rispetto alla versione in italiano, che invece in certi punti risulta un pò troppo "corto" e quindi devo per forza tirare per il collo sillabe e usare vocalizzi.

    Se hai già la musica secondo me è un'operazione che non funziona, le lingue sono difficilmente interscambiabili e anche nei film, i dialoghi vengono adattati per "funzionare".

  3. Quell'albino ... mmhmm (in latino), come lo vuoi intendere?

     

    Canticum albino audet ambulant in cubile razio et insanimus.
    Et sunt caeci bottlenecks dubitationes culpa.
    Et in parietibus illius puri sanguinis incestum, dare.
    Gradibus conscenditur bestiae non dicuntur in corpore, circa unguibus.
    Ut tempus nummorum pecunia est intelligens, ut exanimaretur.

     

    Comunque è solo una base di partenza, serve uno che ha fatto il classico per opportune correzioni/integrazioni :)

  4. Josef Danhauser.

    Liszt fantisizing at the piano

     

    Commissionato da Conrad Graf., l'immaginaria raffigurazione mostra anche Alfred de Musset o Alexandre Dumas, père, George Sand, Marie d'Agoult; in piedi Hector Berlioz o Victor Hugo, Niccolò Paganini, Gioachino Rossini, un busto di Beethoven sul pianoforte a coda, un ritratto di Byron sul ​​muro, una statua di Giovanna d'Arco in fondo a sinistra.

    post-990-0-41317200-1383387641_thumb.jpg

  5. Nella vostra pratica, quando avete decine di pagine fotocopiate o "stampate in proprio", magari di brani diversi, che nel tempo potrebbero

    cambiare ordine e composizione, come fate?

     

    Incollate i dorsi con lo scotch in modo compatibile con pause e cambi pagina? Conservate tutto alla rinfusa o tenete i diversi brani meticolosamente separati in raccoglitori? Usate metodi di rilegatura (spirali, colle, dorsi...) quando le pagine sono tante?

  6. Ho cercato l'argomento in oggetto, ma ho trovato poche risposte e tutte molto vaghe.

     

    Qual'è il "significato" delle varie tonalità e quindi i motivi della scelta di in musicista ?

     

    Ho scoperto che esiste un libro di Alan Walker (in inglese :( ) che tratta l'argomento, riferito a Liszt, ma non ne esiste la traduzione italiana. Qualcuno mi può aiutare?

  7. Passo questi link

    http://www.americanp...breakdance.html

     

    Qui

    http://it.wikipedia....ki/Breakdancing

    trovi

     

    Bibliografia

     

    Nicolò De Rienzo. "Hip Hop - parole di una cultura di strada". BCD editore 2008

    Peter Burke. Il Rinascimento. Bologna, Il Mulino, 2001. ISBN 88-15-08397-9.

    Chang, Jeff. Can't Stop Won't Stop: a history of hip hop generation. New York, St. Martin's Press, 2005. ISBN 978-0-312-30143-9

    Toop, David. Rap. Storia di una musica nera. Torino, EDT, 1992. ISBN 88-7063-130-3.

    Bazin, Hugues. La cultura Hip Hop. Nardo, Besa, 1999. ISBN 88-86730-97-7.

    George,Nelson. Hip Hop America. New York, Penguin Books, 1998. ISBN 978-0-14-303515-2

    Ferrari, Paolo. Hip Hop, Firenze, Giunti, 1999. ISBN 88-09-05811-9.

    Cooper, Martha. Hip Hop Files - photographs 1979-1984, Berlino, From Here to Fame, 2004. ISBN 3-937946-02-0.

    Gatti, Giuseppe.Nuove Danze per Nuovi Media - L'introduzione della breakdance nelle produzioni artistiche italianeTesi di Laurea in scienze e tecnologie della produzione artistica, Università degli studi di Perugia, 2006.

    Alien Ness, The Art of Battle - Undrestanding judged b-boy battle, 2008. (in fase di pubblicazione)

     

    Mr. Wiggles - Hip Hop Dance. URL consultato in data 21-07-2008.

     

    Filmografia

     

    Wild Style (Wild Style), regia di Charlie Ahearn (1982)

    Flashdance (Flashdance), regia di Adrian Lyne (1983)

    Style Wars (Style Wars), regia di Tony Silver (1983)

    Beat Street (Beat Street), regia di Stan Lathan (1984)

    Breakin' (Breakin), regia di Joel Silberg (1984)

    Breakin' 2: Electric Boogaloo (Breakin' 2: electric boogaloo), regia di Sam Firstenberg (1985)

    The Freshest Kids, regia di Elayne Blyth (2002)

    Honey, regia di Bille Woodruff (2003)

    SDF Street Dance Fighters (You got served), regia di Chris Stokes (2004)

    Step Up, regia di Anne Fletcher (2006)

    Kickin It Old Skool, regia di Harvey Glazer (2007)

    Inside the circle, regia di Marcy Garriot (2007)

    Stepping - Dalla strada al palcoscenico (Stomp The Yard), regia di Sylvain White (2007)

    Step Up 2 - La strada per il successo (Step Up 2: the streets), regia di Jon Chu (2008)

    Planet B-Boy, regia di Benson Lee (2008)

    This is beat - Sfida di ballo, regia di Robert Adetuyi (2011)

  8. Mi avevano detto che Scala Quaranta era un Guru...non pensavo tanto.

     

    Mi resta la curiosità sui testi

     

    > Ho attinto a circa 4-5 testi riguardanti l'argomento, dovrebbe essere quindi abbastanza attendibile.

     

    ... però c'è anche più del previsto

     

    :D :D :D :D :D :D

  9. Se GianBurrasca pensava di usare gli archi, è bene che stia attento a quali corde il violoncellista di turno deve impiegare per suoanre il passaggio X o Y. Fra le possibilità può indicare pure corde diverse da quelle naturalmente preposte per un certo scopo, se ritiene che aumentino l'agilità di un passaggio (meglio farselo dire da un violoncellista però :D)

     

    ...ho il sospetto che farei prima a sentire un violoncellista :D...prima di fare "danni" :wacko:

  10. A parità di condizioni (comodità di registro, comodità del passaggio, comodità dei meccanismi di produzione del suono, ecc...) sono più veloci gli strumenti monofonici, perchè con un unico movimento si possono emettere due suoni, uno nel movimento di attacco e uno nel movimento di rilascio, cioè in pratica un suono quando si preme un tasto e un altro suono quando lo si rilascia senza dover necessariamente premerne un altro; è molto comodo ad esempio eseguire un trillo in questo modo, cosa che non avviene per esempio nel pianoforte, in cui per suonare due note bisogna fare due movimenti. In fondo basta provare con una tastiera elettronica con un suono mono- rispetto a un suono polifonico, si noterà che con lo strumento mono si è molto più "veloci".

    In effetti anche gli archi suonati in legato, con un'unica arcata, rientrano nel tipo di descrizione che ho fatto sopra.

     

    Grazie anche a te Geppino12575, molto interessante la questione (anche il tuo successivo post a seguire).

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