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Piano Concerto - Forum pianoforte

stradivari

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Risposte postato da stradivari

  1. vorrei sapere di chi è questo trattato (soprattutto di quand'è, che non è da sottovalutare).

     

    Voglio dire una corbelleria: Rimsky-Korsakov?

     

    Passo una curiosità per quanto riguarda l'erroneo modo di chiamare questo strumento appunto la "Tuba wagneriana", più che erroneo direi improprio perchè il nome corretto di questo strumento è Wagner-Tube.

     

    L'errore va forse attribuito ad un direttore tedesco - presumibilmente Richter - che, quando il Ring fu rappresentato a Londra per la prima volta, pronunciò il termine "tube" (=tubo) alla tedesca (che in inglese suona "tuba"). Forse questa non è una spiegazione corretta, ma è plausibile.

     

    Per rispondere a Marzapane proseguo nella citazione:

     

    "Queste Tuben, concepite da Wagner per colmare alcuni vuoti nella gamma fonica degli ottoni, esistono in due formati - in SIb ed in FA - aventi la stessa intonazione, rispettivamente, del corno in SIb e di quello in FA e la stessa parte delle serie armoniche. Per quanto riguarda il canneggio, sono una via di mezzo fra il cornoo ed il saxhorn e prevedono che i suonatori di corno le suonino applicandovi i loro bocchini. Montano quattro pistoni: il quarto serve a migliorare l'intonazione dell'ottava grave. Lo stesso Wagner le usa solo nel Ring, dove sono suonate dal secondo quartetto di corni; i corni 5 e 7 suonano gli strumenti in SIb e il 6 e l'8 quelli in FA. Sono state impiegate anche da compositori successivi - ad esempio da Bruckner nelle sue ultime tre sinfonie, da Richard Strauss in Elektra, die Frau ohne Schatten e nella sinfonia Alpine, e da Stravinskij nell'Uccello di fuoco (versione originale)."

     

    tratto da "Storia degli strumenti musicali" a. c. di Anthony Baines, BUR, Milano, 1983.

     

     

    P.S. nel DEUMM la voce Tuba wagneriana non contribuisce a chiarire la questione e sorvola sull'argomento.

  2. Qualcuno sta seguendo (oggi 19 luglio 2012 20.30)?

    Locandina

    FESTIVAL DEI FESTIVAL

    in diretta dal Teatro Strehler di Milano

     

    MILANO ARTEMUSICA

     

    Il Rimedio della Fortuna

    da Le Remède de Fortune di Guillaume de Machaut

     

    musica Filippo Del Corno

    parole Alex Cremonesi

    video Masbedo

     

    prima esecuzione assoluta

     

    Ensemble Sentieri selvaggi

    Carlo Boccadoro, direzione

    Fanny Ardant, voce recitante

    Mirko Guadagnini, tenore

    Chiharu Kubo, soprano

  3. Molto sinteticamente

     

    Per la serie di quattro opere che vengono rappresentate in un prologo e in tre giornate chiamate “Tetralogia” che costituisce “Il ring” (L’anello), Wagner si ispira ai miti e alle leggende del medioevo tedesco.

    L’oro è il protagonista ideale della mitica vicenda ed è considerato fonte di corruzione, di distruzione e di morte.

    • Nell’Oro del Reno il nibelungo Alberich (nano demoniaco) si impossessa dell’oro che giace in fondo al Reno. Le Ondine del fiume gli rivelano un segreto: ”Chi saprà forgiare un anello con questo oro avrà il dominio del mondo ma dovrà rinunciare all’amore”. Alberich forgia l’anello ma gli viene sottratto da Wotan (Re degli dei), che vive in un grandioso castello ”Il Walhalla”, però Alberich lancia una maledizione su chi entrerà in possesso dell’anello.
    • In Walkiria si presenta l’esaltazione dell’amore. Sigmund, figlio di Wotan, si abbandona ad un amore incestuoso con Sieglinde (inizialmente egli non conosce la sua situazione parentale) e genera Sigfried, un grande eroe. Sigmund viene ucciso in un duello mentre Sieglinde, prima di partorire Siegfried, si rifugia in una foresta grazie all’aiuto di Brunilde, la Walkiria, figlia prediletta e ribelle di Wotan. Per aver violato le disposizioni di Wotan, Brunilde viene ridotta a semplice mortale costretta ad un sonno profondo circondata da un muro di fiamme che solamente un eroe intrepido e puro avrebbe potuto varcare e sarà preda di colui che la desterà.
    • Nella seconda giornata intitolata a Sigfrido, compare il giovane eroe allevato in una caverna dal nano Mime dopo la morte della madre. Sigfrido desidera venire in possesso dell’anello fatale custodito dal gigante Fafner (sotto le sembianze di un drago). Sigfrido, con la spada invincibile, uccide il drago e si impossessa dell’anello magico, poi riesce a raggiungere il luogo dove giace Brunilde che, dopo essere stata svegliata dall’eroe, viene travolta dalla passione.
    • Crepuscolo degli Dei: Sigfrido affida a Brunilde l’anello magico poi l’abbandona e, dopo aver bevuto un filtro magico che toglie la memoria, l’eroe si innamora di Gutrune sorellastra di Hagen, il genio del male, figlio di Alberich. Sigfrido viene ucciso in duello da Hagen con l’aiuto di Brunilde la quale straziata dal rimorso fa innalzare un rogo su cui viene posta la salma dell’eroe poi entra accanto a lui mentre l’anello incantato viene restituito al fiume Reno. Le fiamme si innalzano a tal punto che raggiungono Walhalla che crolla facendo morire Wotan e tutti gli Dei.

  4. Articolo non recente che mi è capitato fra le mani, l'ho letto sostituendo alcune parole chiavi tipo Scrittori con Compositori, Libri con Musica, Leggere con Acoltare, etc. ....

     

    http://www.ilgiornal...ts=1?&LINK=MB_T

     

    Elogio degli scrittori che non scrivono libri

    Sono maestri nel parlare, nell'interpretare la realtà e nel leggere i testi altrui. Da Andrea Emo a Giuliano Ferrara, ecco i "figli" di Socrate

     

    Per me fornisce tanti spunti di riflessione, eccone uno:

     

     

    "Per ogni vero scrittore che non scrive libri ci sono cento finti scrittori che purtroppo li pubblicano."

  5. Quello che non capisco è se il secondo tema della Farandole è lo stesso di Yankee Doodle

     

    Potrebbe pure essere. Non mi sorprenderebbe affatto se Bizet ne avesse davvero tratto ispirazione. Le melodie di tradizione popolare compiono spesso viaggi incredibilmente lunghi.

     

    Un caso molto famoso e importante è quello del tema del Posthorn nella Terza di Mahler, che è identico a una melodia spagnola già impiegata da Glinka nella Jota aragonesa e da Liszt nella Rapsodia spagnola. Se n' era accorto anche Busoni, che non mancò di rimarcarlo con divertita curiosità.

  6. Io penso che lui legasse il contrappunto alla musica sacra e comunque in qualche modo tradizionale e anche nella Messa di Gloria... di contrappunto c'è il minimo indispensabile.

     

    ... già ce lo vedo a lezione da Ponchielli, ogni settimana gli riportava la stessa fuga :D

  7. Avevo inteso bene, resto dell'idea che Mozart fosse consapevole di avere una marcia in più degli altri e si evince soprattutto dalle sue lettere che scrive (vedi quelle indirizzate al padre).

     

    Tu la metti sul piano ...gli altri verso Mozart. Ma per capire un comportamento di una persona bisogna guardare il processo contrario e a tal scopo un ottimo posto dove cercare solo proprio le lettere perchè è li che Mozart si racconta veramente.

  8. Una manciata di battute in stile fugato non sono una fuga. Quando ho ascoltato per la prima volta l'ouverture un'emozione infinita si era impadronita di me; ho pensato "ecco, guarda cosa sa fare e che tesori mostrerà per il resto dell'opera"... ma è durata pochi secondi e ho dovuto riconoscere che esiste un solo Meistersinger... appunto, Wagner ;)

     

    Non sono d'accordo in quanto se c'è una opera essenziale nel suo sviluppo - quella essenzialità che a Wagner manca - è proprio la Butterfly. L'unica opera che Puccini stesso non si stancasse mai di ascoltare. Si tratta di una cosa completamente diversa dai Meistersinger ma di non inferiore dignità artistica. Basta non dimenticarsi che si tratta di un lavoro di teatro, fatto per essere visto in teatro, che parla con il linguaggio del teatro. A Puccini di essere sinfonico non interessa; anche il fugato iniziale serve solo per introdurre lo spettatore in medias res, non per far vedere quant'è bravo Puccini.

     

    Quello che interessa veramente a Puccini, per esempio, è di far *sentire* Butterfly prima di farla "vedere"....su questi dettagli Puccini e i librettisti studiavano mesi interi.

  9. ... viene apprezzata la contemporaneità e sicuramente quelli che chiamo i falsi "moderni" non hanno molto successo.

    Con falsi moderno intendo quelli che ancorati ad uno stile datato ci mettono dentro qualche "stranezza" per sembrare più aggiornati ... ma si vede subito che è tutto un bluff.

     

    Partire da un prorpio sistema descritto e coerente è sempre una buona arma.

     

    Il discorso complesso perchè entrano in gioco tante dinamiche, sicuramente partecipare alle premiazioni aiuta veramente a capire lo stile desiderato soprattutto se la commissione l'anno dopo non cambia ;)

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