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Piano Concerto - Forum pianoforte

lorbell

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Risposte postato da lorbell

  1. Caro Lorenzo,

     

    mi dispiace deluderti, ma siamo in presenza di un piano a corde dritte!Non credo che possa reggere l'accordatura. Inoltre vedo che necessita di un restauro interno e non impiegerei cifre per poterlo far restaurare. virifica, comunque, lo stato del diapason e la tenuta.

     

    Un restauro esterno+ tastiera è stato già fatto, non andrei oltre. Commercialmente non può essere quotato.

    Questa è la mia modesta opinione. Mi dispiace

     

     

    Che dire maestro, è stata una bella esperienza entrare nel cuore di questo strumento e capire molti aspetti costruttivi importanti. La sua opinione inoltre mi ha insegnato molte cose.

     

    Grazie di cuore

    Lorenzo

  2. Saluti a tutti!!

    Per Pianoexper , ecco le fotopost-92-0-66240800-1315134858_thumb.jpg oggi ho perso un po' piu' di tempo per ispezionarlo attentamente in tutte le sue parti ed ho avuto spiacevoli sorprese :lol:

     

    post-92-0-43581300-1315135991_thumb.jpg

     

    Il mobile è impeccabile... che bello!!

     

    post-92-0-37447300-1315136039_thumb.jpg quello che c'è dentro purtroppo molto meno ;)

     

    post-92-0-26501200-1315136099_thumb.jpg

     

    Le condizioni sono pietose ... alcuni martelli hanno il feltro consumato fino al legno, uno è spezzato.

    Ho notato il tipo di pilota usato costituito da una vite a testa piatta svasata e sopra di essa una strisciolina di feltro (in alcuni tasti mancante)

    post-92-0-12113900-1315136310_thumb.jpg

    Meccanica tutta da riprendere e martelli da sostituire unitamente agli smorzatoi

     

    post-92-0-81378800-1315136385_thumb.jpg

     

    Dal tipo di meccanica utilizzata credo (datemi conferma) che il painoforte risalga ai primi del '900. :)

     

    La tavola armonica pare non abbia crepe o fenditure ma non riesco a capire lo stato della carica della stessa!

    post-92-0-01589500-1315139737_thumb.jpg

    post-92-0-41606200-1315140186_thumb.jpg

    post-92-0-33537800-1315139829_thumb.jpg

     

    Sarebbe bello portarlo allo splendore dei suoi tempi anche se al momento sono impossibilitato a stabilire la tenuta dell'accordatura . Secondo lei conviene?? Così a occhio e croce.

     

    Grazie

     

    Lorenzo

    post-92-0-99824100-1315136250_thumb.jpg

    post-92-0-73182200-1315136267_thumb.jpg

  3. Tu hai notato che sia nel verticale che nel coda il martello si allontana dalla corda dopo aver suonato. Ebbene, suonando un colpo "forte" Il martello ha bisogno di un "freno", cioè di qualcosa che lo blocchi e che non gli permetta di rimbalzare liberamente e indisciplinatamente contro la corda per esaurire la sua energia. Interviene il "PARAMARTELLO" che i Francesi chiamano appunto "ATTRAP". Nel Verticale il nasetto rivestito di pelle si "attrappa" al paramartello ( rivestito di feltro duro verde) e nel coda, la coda del martello si "attrappa" al paramartello che sta sulla parte erminale del tasto ed è rivestito di pelle. Nel verticale, il paramartello è piatto o, al massimo, leggermente arquato. Nel coda esistono due diverse ben definite forme. Una piatta e un'altra sagomata quasi ad S. La scelta dell'uno o dell'altro, da parte delle case, dipende dalla sagomatura delle code dei martelli stessi e non solo.

     

     

    Tutto chiaro!! Grazie al maestro PIANOEXPERT, davvero gentile.

     

    Lorenzo

  4. Ciao a tutti, vorrei sapere se qualcuno di voi conosce questa marca di pianoforte in quanto il mio vicino di casa ne ha uno e vorrebbe venderlo. Si tratta di verticale con un bel mobile , meccanica NON a baionetta, parecchio malandato in quanto ha diversi tasti bloccati un martello spezzato e meno importante, il feltro della sordina andato, le corde sono parecchio ossidate forse andrebbero sostituite, non so se tiene l'accordatura ed il resto è da vedere in quanto non l'ho ispezionato tutto.

    Matr. 2611 !

     

     

    Grazie per le informazioni che eventualmente mi fornirete.

     

    Lorenzo :lol:

    • Like 1
  5. Inutile e banale ribadire che una buona diteggiatura è importante per il risultato dell'esecuzione. Ne parleremo approfonditamente nei Turorials dedicati alla tecnica pianistica.

     

    Secondo voi la giusta diteggiatura è sempre quella più comoda?

     

    Secondo voi la giusta diteggiatura è quella che "ci viene da usare naturalmente"?

     

    Secondo voi la giusta diteggiatura fa i conti con l'accentuazione del brano?

     

    Secondo voi è opportuno dividere alcuni difficili o scomodi passaggi tra mano destra e mano sinistra?

     

    Secondo voi è sempre giusto impegnare le dita più forti, risparmiando le deboli?

     

    Secondo voi è opportuno e quando cambiare diteggiatura ad un brano già assimilato?

     

     

    Insomma....abbiamo un bel po' da discutere, per ora...non credete?

     

    Saluti a tutti

     

    Paolo

    Ciao a tutti cerco di dare anch'io una risposta!

     

    1) secondo me non sempre! nella mia piccola e lontana esperienza da studente mi è capitato di usare una diteggiatura scomoda apparentemente ma che mi permetteva di rispettare l'espressività del brano .Inoltre alcune diteggiature per uno studente possono sembrare difficili ma una volta studiate ti rendi conto che altrimenti sarebbe un'impresa (per esempio la diteggiatura del trillo -Tausig- ).

     

    2)Penso di si entro certi limiti e non in fase di studio

     

    3) penso di aver risposto già nella 1

     

    4) Forse si ... non saprei!! :lol:

     

    5)No assolutamente, diventeremo pianisti con sei dita!!

     

    6) forse aiuterebbe a rendere la mente un po piu' elastica ma comunque credo andrebbe studiata , assimilata , la nuova diteggiatura

     

    Saluto tutti con grande stima!

    Lorenzo

  6. Alcuni libri sono troppo tecnici, alcuni non parlano affatto dello strumento. Comincerei da un libro fondamentale: "Il pianoforte " di A. Casella. un altro libro fondamentale è "come si suona il pianoforte" di G. Sandor. Guarda, se vuoi, anche i miei articoli sulla sez. articoli del sito.

     

     

    Scusami maestro, ma sono curioso anche dei libri "troppo tecnici" mi piacerebbe leggerli. Grazie di cuore!! :lol:;)

     

    PS: sto leggendo il libro di Sandor appena arrivo a buon punto , dovro' rileggerlo ... ristudiarlo e così continuamo a discuterne sul vecchio post.

     

    Con stima, Lorenzo :)

  7. Ho qualche dubbio sul modo di passare il pollice. Vedere il libro G. Sandor: come si suona il pianoforte. Sandor, grande pianista, è completamente contrario a far passare il pollice "sotto" le altre dita. Credo anche io che sia il caso di abituarsi a far suonare il pollice senza costringerlo ad un "impedimento". Inoltre con il "pollice sotto" non si arriverà mai alla velocità. Invece conviene spostare il gomito e leggermente l'avambraccio per permettere al pollice di raggiungere la posizione. Il discorso è un po' più complesso, ma l'uguaglianza della scala dipende in maggior parte da questa acquisizione. Alzare le dita....purchè non dia stanchezza e irrigidimento. Puntare sempre sul coordinamento dei movimenti piuttosto che sulla forza.

     

    Questa è la mia opinione e non solo la mia. Ma va bene discuterne.

     

    Questa del pollice mi interessa!! Ma tengo a precisare che l'esercizio l'ho eseguito in quel modo solo all'inizio poi col tempo ed aumentando la velocità una leggera rotazione del polso l'ho adoperata!

    Volevo chiederle una cosa a riguardo di alzare le dita come esercizio primordiale: lo vede superfluo?? Naturalmente vorrei anche sapere se la tecnica che mi è stata insegnata è valida o no? Io ho sempre suonato utilizzando il peso del braccio, in modo che quest'ultimo sia rilassato unitamente alle spalle. Naturalmente quanto piu' l'esecuzione richiede velocità piu' il peso va idealmente spostato verso il gomito alleggerendo le dita.

    Sto avendo una crisi di identità!! :):lol:

  8. Ciao a tutti, mi permetto di dare una mia umile opinione!!

    Come è già stato detto, prima di iniziare lo studio delle scale è importante lo studio dei fondamenti della tecnica. Posizione della mano, delle dita , l'utilizzo del peso stesso del braccio quale forza per pigiare i tasti unitamente all'articolazione delle dita. Esercizi preparatori delle scale servono ad abituare il passaggio del pollice sotto le altre dita. Quando lo si fà, tutta la mano deve essere rilassata soprattutto il pollice (denominato, non ricordo da chi) "il nano maledetto".

    Gli esercizi vanno fatti lentamente pensando al movimento delle dita che suonano e controllando nota per nota il rilassamento di quelle che non suonano. L'articolazione è importantissima: il dito che sta per suonare va alzato il piu' possibile senza che la mano si irrigidisca (va controllato il tutto passo dopo passo eseguendo gli esercizi a mani separate). Altro consiglio che mi dava il mio maestro era quello di far sì che fosse il pollice a cercare la nota senza ruotare troppo il polso. Dimenticavo... il mignolo sempre giu', al livello delle altre dita!

    Questo è quanto so.

    Un salutone a tutti voi del forum da Lorenzo

  9. Buona giornata a tutti ! Sono Lorenzo, ho 36 anni e vivo ad Avellino ma sono originario di Bari. Sono 15 anni che lavoro in Campania .

    Ho iniziato a studiare pianoforte all'età di 15 anni circa grazie al carisma straordinario del mio professore di scuola media che mi incantò , nel vero senso della parola, col suo sonare, durante le ore di educazione musicale, su di un vecchio pianoforte verticale della scuola.

    Circa una volta al mese si scendeva giu' nell'aula professori e si cantava, si discuteva dello strumento della musica ecc. Che bei ricordi.

    Dopo molte insisistenti richieste ai miei genitori riuscii ad iniziare gli studi presso la scuola "Il Coretto" di Bari ove rintracciai il mio caro proffessore delle scuole medie che ormai avevo terminato. Ho studiato con lui circa 5 anni, poi ho lasciato per fare il benedetto servizio militare. Da lì in poi la vita ti cambia, di tempo non ce ne piu' a sufficienza insomma finisce quel periodo della vita dove devi studiare. Il servizio di leva è diventato lavoro (per fortuna) mi sono trasferito in Campania dove ho frequentato nel tempo libero una scuola di musica studiando per tre hanni chitarra classica e per tre anni pianoforte jazz e canto moderno con discreti risultati.

    La passione per la musica in genere non è mai cessata, anzi... ne tantomeno l'amore per il pianoforte che grazie a Voi ora conosco un tantino meglio. Naturalmente come molti di questo forum, avrei voglia di imparare a metterci le mani per riparare accordare ecc. ma mi rendo conto che non è uno scherzo. Sono sempre stato appassionato anche di meccanica elettronica aeromodellismo, sono sempre li a smontare, costruire, modificare , ho molte attrezzature professionali per lavorare il legno ed in questi anni ho acquisito una buona manualità.

     

    Spero di condividere con voi belle esperienze e di soddisfare la mia sete di sapere che nell'uomo non deve mai smettere di esistere. Un saluto particolare a PIANOEXPERT E THESIMON per il loro impegno e professionalità!!

    Lorenzo

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