Oracolo
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Apprezzo l'intervento di Thallo, ma i suoi figli non sono proprio alla sua altezza....sono anche più indietro nonostante arrivino mezzo secolo dopo
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E in questi casi Piccinesco viene comoda l'indicazione ""il più in fretta possibile", così sarei giustificato ad eseguirla 40 all'ottavo
Quella di Bianca a tratti non mi dispiace , ma in alcuni punti penso che si tratta più di effettacci che di effetti veri e propri. Si può essere non ortodossi, usare effetti ma non "eccedere".
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Sarebbe interessante però sapere quanto sono universali le nostre aspettative d'ascolto. Siamo certi che quando ascoltiamo riusciamo a seguire l'assoluta casualità?
@Frank
Gioco dei dadi, cioè?
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Ma poi cosa c'entra Gedalge?
E' il manuale per eccellenza di chi studia la fuga e in appendice ci sono svariati soggetti di Gedalge stesso e d'autore (stesso discorso per Dubois). Praticamete il soggetto del laboratorio è proposto anche nell'appendice del Gedalge
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Bello TheSimon!!!
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Per ora non posso spendere molto,
... se ho ben intuito ...
www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/1706-registrare-in-presa-diretta
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(io ho trovato anche dei do per tenore in letteratura)
Veramente? Ma a quale opera vocale ti riferisci?...sono curioso.
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Stai confondendo i gradi della scala con il basso. Con i numeri romani, nella Stufentheorie, si indicano i gradi, non il basso (e i gradi non possono prescindere dall'armonizzazione).
Di sicuro
Ma nel caso al basso avessi do re mi (in do maggiore), si tratterebbe comunque di tonica, sopratonica e modale...che poi re sia stato armonizzato con V46 e mi con I6...cosa cambierebbe rispetto ad un'armonizzazione differente? (... vedi sul re VII7dim e su mi I6).
Intendo, il modo alla fine lo decide proprio il basso tramite quel mi e non mib ad esempio (nonostante la settima diminuita del secondo caso)
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Ma a questo punto, perché utilizzare la simbologia dei gradi? Perché non escogitare un sistema di simboli ad hoc?
Ma sai che mi hai fatto venire in mente una domanda? Ma i gradi della scala...non sono gradi lo stesso? A prescindere dall'armonizzazione. Perchè servirebbe un'altra simbologia? O meglio, proprio non mi viene in mente ma...tonica, sopratonica, modale (mediante o caratteristica), etc... come si indicano simbolicamente? Intendo normalmente già oggi senza inventarni nulla...
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ma il passaggio più "ostico" sembra essere quello della penultima battuta: in alto ho scritto Mi minore, però dal 2° tempo lo intendo come Mi maggiore, perchè il sol (anche se è naturale e non alterato) sembra un ritardo sulla 3a di Mi maggiore, la presenza del sol# fa pensare a questo, però non vorrei che essendo La maggiore la tonalità nel finale quel re# sia solo un cromatismo.
Bisogna vedere Piccinesco, provo a dargli un occhiata...
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Interessante
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Non ho letto pareri riguardo la seconda parte: la velocità di lettura (e in caso di esame di correzione)
Il mio maestro correggeva la fuga a tavolino ... non l'ha mai suonata e mi ha sempre fatto le pulci su tutto
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Discorso troppo interessante
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Grazie Piccinesco, però le stesse tracce MIDI da un altro PC si sentono bene (mi rifersico ai registri) ... per cui non imputo il problema alle librerie ....
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dato che ormai la fuga vocale in senso stretto non si studia più
Ma non è vocale la fuga che si studia al settimo?
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Molto belle Thallo, non ho visto il film ma la musica funziona
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Ciao,
ho dei problemi in questo senso: dallo stesso PC, cuffie, etc. se ascolto una traccia che nasce audio la sento chiaramente in tutti i registri, se invece ascolto una traccia creata da sequencer MIDI, praticamente il volume è notevolmente basso e si perdono gli estremi delle frequenze ... particolarmente nel registro grave.
Da cosa può dipendere?
Grazie in anticipo.
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... non ho superato i 2 minuti ...
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Interessante, è una tipologia di analisi richiesta anche al compimento medio del corso tradizionale di composizione
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Musica, senso del ritmo e capacità linguistiche
Sembra che iIl senso del ritmo è strettamente connesso alla comprensione della lingua parlata...
Di recente ho letto un topic (che non trovo) e magari può interessare
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per dimostrare la propria coerenza devono diventare incoerenti.
Più che incoerente è come il tragitto permette di arrivare alla coerenza. Se prendi un opera tonale, è ovvio che il cemento e la coerenza sono dati dai pilastri tonali...ma il modo che ogni compositore usa per far desiderare la coerenza (per capire le eccezioni) sono la parte interessante.
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A me non fa impazzire il brano, però mi trovo concorde con l'Abate....il principio compositivo è abbastanza evidente.
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Il più grande compositore sordo del Giappone non è né sordo, né un compositore.
http://noisey.vice.com/it/read/compositore-finto-sordo
...chi sa quanti ce ne sono in giro, sa dell'incredibile. Ormai grazie ad internet basta lo starnuto di chiunque ... e...ve beh ...
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Polimetria con Finale, come fare?
in Software di notazione musicale
Postato
Come da oggetto, grazie in anticipo