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Piano Concerto - Forum pianoforte

Dino

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Risposte postato da Dino

  1. Londra ricicla energia elettrica dalle frenate della metro
    Città sempre più “green”, Londra introduce un nuovo sistema per riciclare l’energia sprecata dalla frenate della metro per produrre energia elettrica
     

    http://www.datamanager.it/2015/10/londra-ricicla-energia-elettrica-dalle-frenate-della-metro/

     

    Dopo la svolta ecologica per i mitici bus rossi londinesi, alimentati a energia elettrica, ora è la volta della metropolitana. Ad annunciarlo è Transport for London (Tfl), l’ente che gestisce i trasporti pubblici della città.
    Questo innovativo sistema che consente di ottimizzare gli sprechi di energia sfruttando un mezzo di trasporto in servizio quotidianamente, è stato testato nelle scrose settimane. Si tratta di una tecnologia che permetterebbe alle metropolitane londinesi di ottenere un risparimio del 5% sulla bolletta energetica, arrivando a far risparmiare le casse dell’ente circa 6 milioni di sterline l’anno, da poter reinvestire per migliorare lo stato dei trasporti.

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  2. In che senso? Intendo: immagino ti servano le diteggiature. Dal mio punto di vista se vuoi ampliare la conoscienza delle scale sarebbe meglio una conoscenza approfondita a livello teorico di tutte le possibili scale

     

    www.pianoconcerto.it/forum/index.php?/topic/682-luigi-verdi-organizzazione-delle-altezze-nello-spazio-temperato

     

    anche inventersene altre rispetto a Busoni e Luigi Verdi....le diteggiature sono un dettaglio, si trova sempre quella più adatta per la pratica che poi farai.

  3. ... al di là di qualsiasi considerazione, vorrei ricordare che Horowitz era figlio di una cultura musicale molto diversa. Non dico peggiore o migliore, dico diversa. A Scriabin, visto che è stato citato, era vicino per epoca e nazionalità, lingua e patrimonio culturale. E non mi si venga a dire che sono cose ininfluenti....

  4. E' vero che ci sono delle registrazioni tremende di Horowitz. Ma anche cose belle. Non definisco interpretazione perché non è questo il punto, intendo semplicemente qui "il modo in cui ci viene presentato un brano", mettiamola così. L'impostazione di un brano può essere del tutto scorretta, pur mantenendo una sua logica interna (anche errata). Poi ci sono quelle esecuzioni che non hanno nemmeno logica, ma sono del tutto a caso, secondo il momento e l'umore. Questo è Lang Lang. Intendevo dire questo. Comunque, per quante schifezze abbia fatto, Horowitz rimane un signor pianista (che a me personalmente non ha mai entusiasmato, ma è un altro discorso), questo qui....mah

  5. L'oggetto della mia attenzione non è LL -difendere il quale non rientra nei miei interessi- ma proprio l'apparato critico usato per definirne i limiti. è una riflessione che va oltre questo caso specifico. La stigmatizzazione del virtuosismo, che quasi andrebbe "giustificato" perchè di per se non parte di quella costellazione di qualità che definirebbero la musica con la M maiuscola, mi sembra piuttosto sintomatica del fatto che gli eccessi che critichiamo arrivano a destrutturare anche le categorie con le quali osserviamo la realtà. insomma -rimaneggiando il famoso detto- non temo il Lang Lang in se ma temo il Lang Lang in me. da qui l'esempio della parte del documentario su Horowitz. essere accerchiati dall'ignoranza ci sta togliendo molti dei piaceri più genuini della fruizione musicale, per una presunta necessità di contrapporsi che trovo discutibile.

  6. Premesso che considero lang lang un pianista estremamente dotato ma al tempo stesso un musicista vuoto e "tamarro" (non trovo altri termini che sintetizzino bene il concetto) e ciò fa si che le sue prodezze non rientrino tra i miei ascolti abituali, vorrei fare l'avvocato del diavolo. Avete presente il ben noto documentario "the golden age of piano"? La parte su Horowitz aveva un passaggio che riguardava proprio le famose ottave del finale di questo concerto, e uno degli intervistati parlava proprio con somma ammirazione della velocità che il grande virtuoso riusciva ad ottenere in quel passaggio e del clamore che aveva suscitato nella critica e nel pubblico. insomma stiamo parlando del gran finale di un concertone romantico, non dell'arte della fuga di Bach o delle più intime miniature schumaninane. Io trovo questa stigmatizzazione del virtuosismo (che andrebbe contrapposto alla musica con la M maiuscola) un po' sinistra e goffa, la considero una moda insensata, anch'essa sintomo di una grossa difficoltà che oggi è connessa ad una fruizione serena e naturale della musica colta.
    Nel pianismo e nella sua musicalità di LL ci sono delle illustri assenze: non possiamo parlare di esse in modo un po' più approfondito senza contrapporre -in automatico- la vera Musica al virtuosismo? Qualsiasi aspetto musicale, pure quello sempre più raro del bel suono, se non contrappesato da altri mille aspetti che la musica richiede, risulta fine a se stesso.

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