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Piano Concerto - Forum pianoforte

JazzMania

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Risposte postato da JazzMania

  1. Io sono semplicemente stupefatto, è magnifico ascoltare roba del genere prodotta da una persona con cui posso anche parlare e fare direttamente i miei più vivi complimenti.

     

    ...dovresti sentire la sua sfera Jazz, magari a fine maggio ci delizia con una sua perla :D

     

    Proprio bravo Geppino e soprattutto bel pezzo ;)

  2. Di musicisti bravissimi e con un cuore che trabocca ce ne saranno sempre e in tutti i contesti, la considerazione che facevo è che è finito, (per ora), il tempo delle comunità umane che producevano la LORO musica, oggi tutti suonano la musica di tutti, anche meglio degli originali, un po' come se un disegnatore pubblicitario ridipingesse un Van Gogh in modo “iperrealista”, senza una sbavatura, su una tela di puro lino preparata con tutta la conoscenza che si ha oggi sulla materia pittorica degli antichi.

     

    C’è gente fantastica tipo Andrew D'angelo, non so se lo conoscete, mi capita di suonare in qualche Jam con musicisti che mi toccano profondamente, ma per quanto si possa personalizzare quello che si fa, si è sempre in un contesto individuale immerso in citazioni, non è più un mondo che si esprime nonostante le difficoltà e le sofferenze che sta subendo.

    Credo che gli unici posti dove ancora questo succede siano pericolosi da frequentare, ed è possibile che questa crisi che sta arrivando come una locomotiva impazzita, possa riportare certe condizioni, condizioni in cui la musica torna ad essere una forma di riscatto e di consolazione.

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  3. Spero sia cosa gradita

     

    http://www.storiadel..._Parker.p0-a913

     

    L'ultima ossessione di Charlie Parker

     

    di Erick Beltracchini

    In una gelida giornata invernale del 1955, un uomo, dall’aspetto poco rassicurante, si aggira per il Central Park e barcollando giunge nei pressi di una panchina. Qui, dopo una breve conversazione, affida a una graziosaragazza francese un pacco che portava sempre con sé. Wayne Shorter di sicuro sobbalzò sulla sedia quando la governante di Art Blakey (la donna del parco) gli consegnò il curioso involucro e, apertolo, scoprì che era appartenuto a Charlie Parker. Il contenuto: un disco di Marcel Mule, grande sassofonista “classico”, un libro tedesco di esercizi per violino e uno spartito autografo inedito.

    L’incontro fra Parker e la musica classica avviene nel 1939, precisamente con Bach: Bird utilizzava alcuni brani del compositore tedesco come patterns, purtroppo non si conoscono le opere di riferimento. Cinque anni più tardi si ritrova ad abitare con un giovane Miles Davis. In questo periodo, non solo familiarizza con la scrittura bachiana assieme al trombettista , ma si esercita anche sul repertorio colto per sassofono, come la Rhapsodie di Debussy e la trascrizione del Piece en forme de Habanera di Ravel. Tuttavia questo nuovo mondo per lui non è ancora fonte di vera ispirazione artistica: Bird si limita a prendere qualche spunto ma nulla più.

     

    Etc.

  4. Il jazz oggi è diventato esattamente come qualsiasi altro genere musicale, cioè la codificazione e la ripetizione di invenzioni fatte da altri.

    In questo non è diverso dal blues, dal funk o dalla musica classica, come non è diverso dal liscio o dalla salsa.

     

    Quello che è venuto a mancare a quasi tutte le forme musicali è il mondo di riferimento, cioè quell'insieme umano e culturale, economico e sociale che si è espresso in quel modo.

    Grazie alle scuole di musica oggi un ragazzo può imparare a suonare flamenco, oppure dixieland o free jazz come il tango, etc.

    Studiando gli artisti di quelle forme musicali, esaminando il processo creativo e esercitandosi sulla tecnica, con adeguati programmi scolastici, può allestire un repertorio di canzoni, o standard o di happening che ricalcano quella grammatica, senza essersi mosso dalla regione in cui è nato e senza avere necessariamente coinvolgimento con i fatti legati all'origine di quelle musiche.

     

    Questo fatto non ha nulla a che vedere con la qualità o con la bravura del musicista e della sua musica, ma in qualche modo questa musica ha perso le sue radici e il progresso cui si assiste è univocamente condotto nella direzione tecnica, complicando un linguaggio che non può più parlare nella sua semplicità naturale.

    Anzi, il nuovo corso non si limita a rendere più complesso il linguaggio, ma per avere un senso di nuovo, di creativo, mescola questi linguaggi tra di loro, fino a quando non si avrà una marmellata globale, che con le caratteristiche improvvisative del jazz sarà diventata una grande palestra di esercizio fisico e di approfondimento teorico, di conoscenze storiche e biografiche, esattamente come succede in un museo, dove ogni modo di essere per venire conservato deve essere finito, morto.

  5. Miles ha potuto seguire il suo percorso artistico (geniale ed unico, nessuno lo nega) senza essere obbligato a fare marchette in quanto figlio di una famiglia borghese benestante.

     

    Per gli altri che cita, forse, la vita è stata un po' più avara... e ho detto tutto ;)

  6. Chiaro DrJellyfish, mi riferisco al punto 1.

     

    in alcuni casi una D.S. può non risolvere una IV sopra:

     

    es: Cmaj7 / E7 / Fmaj7

    io lo interpreterei come I, V del VI, IV; Il E7 dovrebbe risolvere su La-7 (VI) ma rispetto al La diventa una specie di cadenza d'inganno.

     

    Sei sicuro che non siamo in la-? Quindi I di DO= III di La-, V, VI

  7. ià sugli accordi (triadi?) eccedenti un po' meno

     

    Allora, penso ci si riferisca alle triadi ed in particolare agli accordi con la quinta eccedente, per cui C#5 che sostanzialmente è costruito sulle note do mi sol#.

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