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Piano Concerto - Forum pianoforte

JazzMania

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Risposte postato da JazzMania

  1. Si trattava di un arrangiamento (molto interessante, partito dall'improvvisazione con l'enunciazione del tema alla fine, come del resto si usa spesso) di Baisers Voles di Trenet e di I've got rhythm di Gershwin. A tratti molto bello il primo, un po' troppo plateale il secondo e i cluster con l'avambraccio della destra poteva risparmiarseli, in un pezzo cordiale e piacevole come questo sono una forzatura forse inutile e che secondo me lo ha portato a guastare l'atmosfera e quella continuità che fra questo Ravel e Trenet ci può essere.

    Bollanti un notevolissimo pianista jazz che però è andato a prendere una composizione interpretata da personaggi tipo Michelangeli e Samson Francois; inevitabilmente finisce per apparire un po' incolore.

    Lui peraltro lo ammette e spiega che lui ha scelto di mettere in risalto aspetti della musica di Ravel finora un po’ in ombra, come la cura persino un po' spigolosa dei dettagli; ovviamente ha sottolineato il legame con il jazz, cosa che non mi convince poi tanto. Per me il termine di riferimento essenziale il giovane Stravinskij, unito a un modo di vedere la musica tipico della cultura francese a cavallo dei due secoli; se il jazz e la musica di consumo coevi ci entrano, giusto per far colore; sul pianismo in senso stretto, poi, non vedo come in Ravel si possa prescindere dalla grande tradizione strumentale, quella che culmina in Chopin e Liszt.

    Devo dire che mi ha convinto, colori e tocco a parte, più questa sera che nel disco, dove ho avvertito un certo suonare a denti stretti, con scarso margine di errore; ma sarà stata senz'altro un'impressione mia.

     

    Su Harding non saprei dire. Mi è parso che l'intento fosse più trovare una buona intesa con il pubblico (e l'hanno raggiunta) che il rigore e la precisione.

  2. Il nome corretto è Rhythm Changes.

     

    Quoto, infatti non riesco a capire (e non mi rivolgo a Dante) come si possa parlare di anatole quando nessuno ne conosce il significato in relazione al rhythm changes.

     

    ... mi sembra la classica cosa all'italiana, precisamente, dove l'hai sentita Dante?

  3. Decisamente l'itaiano è una pessima lingua.

     

    Io non voglio sminuire nessuno, ma leggere un armonizzazione (che comunemente i jazzisti chiamano siglato) o ideare LIVE un armonizzazione sono cose differenti.

     

    Chiaro che se uno per una vita legge, sarà più bravo in questo e se uno per una vita riarmonizza, sara più bravo in quello.

     

    Poi ci sono tutti i toni di grigio, tu (Carlos) sei direttore e in quanto tale hai seguito studi a base di composizione, un pianista generalmente non va oltre nozioni di base e con quale finalità? Decifrare un siglato e non scrivere un siglato ;)

     

    Quindi sulla carta, l'interprete del topic (il pianista o lo strumentista) ha poche competenze se non maturate per conto proprio ... per il jazzista invece è il pane quotidiano.

    Non lo dico io, intervista un pianista neo-diplomato e ne ri-parliamo.

    Poi c'è pollini che ha il diploma di composizione...ma in quanti? Io ho usato la parola "mediamente", che vuol dire, presi n diplomati o laureati, ehm ehm che è più attuale, guarda un po' cosa sanno fare.

     

    Poi non c'è solo la sintassi, c'è il proprio gusto nell'usare l'amonia che non si forma leggendo le note di Chopin ma usando questi colori.

    Et. etc.

     

    Per cui, mestieri completamente diversi e con competenze diverse ;)

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  4. Grazie DrJellyfish

     

    anche questa sarebbe carina da analizzare, è più semplice dell'altra però mi pare che qui si moduli davvero.

     

    ... non trovi questo standard sia un po' rognosetto da armonizzare, dico facendo finta di non conoscere quello che hai proposto?

     

    Tu che alternative offriresti?

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