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Piano Concerto - Forum pianoforte

Eagle

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Risposte postato da Eagle

  1. Un mio amico dice che a suo parere la musica di Bach è quella che più spesso funziona anche se suonata su strumenti diversi da quelli per cui è stata concepita; è musica cioè astratta e più di ogni altra indipendente dallo strumento usato.

    Ora io penso che avesse ragione e secondo me questo esempio lo dimostra, sentitela con questo timbro davvero poco nobile, anzi persino ridicolo:

     

     

     

     

    La musica di Bach sembra trionfare persino su questo, mentre secondo me una gran quantità di brani ad es. dell'ottocento che eseguiti sul proprio strumento di destinazione sono dei capolavori, con un timbro del genere risulterebbero davvero ridicoli.

     

    Che ne pensate?

     

    Ci sono altri compositori che si sono accupati di musica astratta o ...assoluta :wacko: ...è lecito dire così...

     

    Non è una questione di autori o periodi...ma di forma ;)

    Quella contrappuntistica si presta a "operazioni" del genere (magari più lodevoli, eh!) perché consiste essenzialmente nell'interrelazione tra le voci, cioè in rapporto a note appartenenti a linee melodiche diverse.

     

    Ma non è tanto Bach :) Una fuga di Schumann o di Hindemith hanno le stesse potenzialità di riutilizzo.

    Certo JSB è al 95% contrappunto, la vedo comunque dura portare su "uno strumento qualunque" un preludio come quello in MIb minore del I libro del WTC o l'Adagio del Capriccio BWV992, che sono poco o per nulla contrappuntistici.

     

     

    Detto questo, sono dell'opinione che, proprio perché nella musica contrappuntistica il timbro è un elemento "esterno" alla logica musicale, esso assume un'importanza eccezionale nell'esecuzione (in un'esecuzione che abbia finalità artistiche, ovviamente, non cavolate del genere).

    Infatti, se in altro repertorio è la musica stessa a "fare il suono" (pensiamo soltanto alla scrittura pianistica di un Liszt o di un

    Debussy), nella musica contrappuntistica (bachiana in particolare), la ricerca timbrica è un "peso" che grava solo sull'esecutore.

    E' qualcosa che non troverà mai "scritta" nella musica stessa, ma dovrà lui stesso pensare e applicare ..con tutti i rischi del caso.

     

    Di qui la grandezza di gente come Gould che hanno letteralmente "inventato" un suono per Bach ... per il Bach al pianoforte ;).

  2. Ci sono un sacco di versioni, qualcuna pià accreditata delle altre.

     

    L'unica cosa certa è che ci sia un quarto alzato, per cui parliamo del fa# in relazione ad una tonica di do ... il resto a "fantasia" ...

     

    Qualcun altro potrà essere più preciso ;)

  3. Mi colpisce particolarmente la tua domanda. Un po’ di anni fa anch'io mi domandavo tante cose sul linguaggio musicale e dopo qualche annetto posso dire che bisogna scoprire le origini di quello che chiamano musica tonale, tonalità, atonalità, etc.

    Leggi i dibattiti sulla dodecafonia, i discorsi legati agli affari becero-economici … a proposito delle musiche ti carattere religioso et similia, il pallido fuoco dei

    "neoromantici", etc..

     

    Dato che la tua domanda sembra profonda, non voglio dilungarmi molto tracciando i vari percorsi culturali che hanno man mano reso il linguaggio musicale sempre più astratto e secondo me anaffettivo.

    Bisogna andare alle radici delle cose senza paura. Questa può essere una prima strada per separarsi innanzitutto dalle ideologie che opprimono l'espressione musicale. Andare a scoprire che il problema innanzitutto non sta nella musica ma nel musicista in rapporto al saper fare della musica e anche quando la insegna.

     

    Il vecchio detto di Debussy che: i capolavori generano delle regole ma con le regole non si generano capolavori, mi trova sempre più d'accordo, profondamente d'accordo.

     

    Bisogna scoprire il perchè è stata "fissata" la tonalità e il perchè della sua origine aldilà delle ragioni sociologiche che hanno un senso molto relativo e non danno nessuna risposta riguardo la creatività personale del compositore. Scoprire infine che l'origine del linguaggio musicale ( che hanno da sempre negato come linguaggio vero e proprio) ha un'origine specifica nella vita di ogni essere umano e questa sua origine riguarda il primo anno di vita, è un linguaggio preverbale.

     

    Ma come vedi il discorso diventa sempre più complesso e non basterebbe uno spazio come questo, seppur generosamente concessoci, ad esaurire tutto un discorso che riguarda la libertà dell'artista una volta sapiente del fare musica.

  4. ...stavo meditando sulla dodecafonia.

     

    E' passato ormai un secolo...cosa ne dite?

     

    Come scrissi un tempo, la dodecafonia è la dimostrazione che e come dall'applicazione di un metodo compositivo cerebrale e artificiale possono nascere delle opere d'arte e perfino dei capolavori (come Wozzeck e il concerto per violino di Berg o le variazioni per orchestra di Schoenberg).

     

    Del resto, cosa c'è di tanto "naturale", per esempio, negli artifici contrappuntistici cari a Bach? Eppure, l'Arte della fuga o le variazioni Goldberg sono belle!

     

    E il temperamento equabile, non è una distorsione artificiale delle scale fatte con gli armonici veri?

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