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Piano Concerto - Forum pianoforte

Francesco

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Risposte postato da Francesco

  1. Indipendenza delle mani significa anche saper ciò che fa una mano rispetta all'altra. Quasi sempre c'è una logica e un "elegante" coordinamento. L'osservazione della tranquillità dei movimenti ci fa da verifica.

     

    Proprio così!! E' incredibile come Paolo riesca sempre a trovare le parole giuste!... Interessante soprattutto l'elegante logica di coordinamento...

  2. Camy sono d'accordo in parte, generalizzare dicendo "la gente è pigra" non tiene conto di diverse circostanze esterne ed interne di una persona! Verissimo il 99,8% abbiamo una società, vista in tutti i suoi aspetti sia culturali, d'informazione ecc... che non stimola o orienta verso quel'"impegno mentale", ma io sostengo che poi l'input deve partire da noi. I metodi d'insegnamento validi e innovativi, come dice Simon, ben vengano, per la formazione delle nuove generazioni sopratutto oggi che siamo nell'era del Total-Web e che in futuro influenzerà ancora maggiormente e, a mio parere, soppianterà anche gli attuali mezzi di comunicazione "obsoleti" come TV, radio ecc.... E' ovvio che la pubblicità non è assolutamente un mezzo di educazione/istruzione non possiamo pretendere l'oro da chi ci propina le carote. L'aspirazione di Francesco di vedere in una pubblicità i crediti di una musica credo che non avverrà mai, perchè non deve distrarre dal prodotto, ogni interferenza al messaggio pubblicitario deve essere ridotta al minimo l'uso della musica in questo settore serve solo per focalizzare su quel prodotto, punto. E' per questo che associano determinate musiche scelte a tavolino dalle aziende abbinandole al prodotto, per creare nel "subconscio" un sorta di memoria al prodotto non alla musica: la musica è solo un potentissimo tramite. La responsabilità parte dalle famiglie per primo e dagli organi d'istruzione che devono già in tenera età, ad esempio dalle elementari, porre delle basi che orientino e formino verso quella forma d'arte, poi come a colto Francesco se sentirà la musica o ascolterà la musica dipende sempre da quella molla che ti scatta dentro e da diversi altri fattori.

     

    Concordo pienamente con te Pianoscholar... meno che su una cosa: non sono proprio certo che una pubblicità che dica il nome della musica utilizzata distragga dal prodotto in se... anzi, immaginiamo che d'improvviso un pubblicitario decida di farlo: quando siamo al supermercato, la maggior parte della gente compra quello che propina la pubblicità. Ebbene, io credo che proprio perchè sarebbe insolito che una pubblicità mostri titolo e autore del brano, la gente se ne ricorderebbe...

    In ogni caso credo che l'educazione, come dici tu, debba "partire dal principio"... cioè dalla scuola, dalla famiglia, dall'istruzione (che in Italia NON FUNZIONA PER LE COSE PIU' SEMPLICI FIGURIAMOCI SE SI IMPEGNA NELL'AMBITO MUSICALE!!!!...)...

  3. Buongiorno a tutti!

    Stavo suonando proprio ora sul mio pianoforte digitale e mi son reso conto di quanto a volte può diventare difficile eseguire correttamente tutte le dinamiche, specialmente quando nella stessa mano alcune dita sono sui tasti cromatici e altre no... Credo che questa difficoltà sorga soprattutto sui pianoforti digitali che non sono neanche a tastiera pesata (come il mio :lol: )... cosa mi consigliate? Io personalmente provo a dosare il più possibile il "peso" di ogni singolo dito ma è un po' difficile... Magari anche qualcun altro di voi si trova in questa difficoltà... mi rivolgo soprattutto a chi non ha un pianoforte vero e proprio...

    Ciao!

    • Like 1
  4. Proprio così Simone! Anche sull'educazione musicale che si insegna alle medie ci sarebbe da parlare... anche Andrea ha anticipato la questione: il punto è che la gente spesso non ha voglia mentre guarda la pubblicità di concentrarsi per capire che musica è quella. Non ha voglia o, come ha detto Simone, non è in grado, perchè non ha un'educazione musicale.

    ... Pianoscholar, forse quello che hai osservato tu è un po' lo stesso concetto della mancanza di questa educazione musicale... vedendola a livello sociale, infatti, tutti sentono musica, ma solo altri la ascoltano veramente...

    Bene, aspettiamo altri pareri!

  5. Ciao Giuseppe. Benvenuto nella "famiglia" di Pianoconcerto.it . Ti do il benvenuto sul Forum.

    Leggo che il pianoforte è l'unico strumento che ti dà sicurezza... mi ricordi me. Be', in un certo senso... perchè io alla fine ho solo 14 anni... e 5 di pianoforte.

    Per ora buona permanenza, credo che non tarderai a sentirti a tuo agio qui... Per domande, chiarimenti, spiegazioni... mi trovi qui. Per ora è tutto.

    Buona permanenza. Ciao!!

     

    PS... anche la mia tastiera è vecchissima... Work Station II della GeneralMusic, del '95. E' quella che si vede nel mio video del "Chiaro di luna" di Beethoven...

    Ho visto che hai letto la discussione in cui si parla dei pianoforti digitali che i nostri utenti consigliano... Be', per qualsiasi cosa sono qui. Ancora ciao!

  6. Caro Francesco,

    Lo Schimmel è il principe dei pianoforti....ma mi riferisco ai verticali: Le code non mi piacciono. I verticali sono meravigliosi.

     

    Direi che 2 Hz non decidono niente sul pianoforte, specie se il telaio è ben robusto. Si pensi che su Steinway, quando si cambiano le corde si possono innalzare(a scopo assestamento) le corde dei bassi ti circa un tono, come pure i medi e gli acuti di mezzo tono!!!!! Comunque la timbrica con accordature al di sopra o al di sotto del 440 cambia.

     

    Ok... grazie Paolo... in effetti non ho mai visto un coda Scimmel... ma concordo con te che i verticali sono moooolto belli. Stainway... be', sulla Ferrari del Pianoforte, quando serve, si può andare un po' più veloce!! :lol: Ciao!

  7. Ciao a tutti!

    Proprio ieri sera addormentandomi stavo pensando a quanto la musica nella società di oggi sia radicata un po' dappertutto... dalle suonerie, alla musica di sottofondo nei locali, alla pubblicità. Ebbene proprio in merito a questa io ho alcuni dubbi sull'utilizzo che fa della Musica. Intendo la pubblicità televisiva.

    C'è da riconoscere che la pubblicità esiste ormai da anni, e che secondo alcuni rappresenta un po' il concetto del progresso. Io non mi sento tra questi, anzi, ho un'avversione "naturale" per la pubblicità, specie quella televisiva... martellante, noiosa, sempre uguale, ripetitiva, a volte perfino provocante o fastidiosa. Ma non mi riferisco solo alla pubblicità in sé... Spesso per essere ancora più incisiva nelle pubblicità viene inserita anche la Musica... che tipo di musica, è indifferente... e qui vengo al dunque.

    Nella mia breve esperienza ho sentito cose del tipo: "Questa è la musica di Vecchia Romagna" riferito all'elegante Romanza di Beethoven. ;) O, ancora peggio: "Questa è di un cellulare Nokia", stracciando a livello commerciale la celeberrima Sinfonia n.40 del grande Mozart. ;):(:o E, per fare un esempio più recente, "la musica della Roncato", in riferimento a "La Serenissima" del gruppo italo-svizzero "Rondò Veneziano", in attività dagli anni Ottanta (e di cui posso dirmi "conoscitore approfondito"...). :(;);)

    Vengo alla domanda "pungente": d'accordo musica nella pubblicità... c'è gente che sa riconoscere Mozart anche ridotto in suoneria... :) ma che un ragazzo finisca in prima media a dire al professore di musica "Questo non è Mozart... io l'ho già sentito, è la suoneria del Nokia"... proprio NON LO TOLLERO!!! :lol:

    Certamente, magari fa anche piacere ascoltare musica anche durante la pubblicità, cosa relativamente annoiante, ma che la pubblicità faccia cadere nell'ignoranza come negli esempi che vi ho scritto... non mi va giù.

    Vi starete chiedendo "E dunque cosa fare ?" (sempre se siete d'accordo con me), giusto? Ebbene, poichè eliminare la Musica dalla pubblicità mi sembra impossibile, credo che la soluzione migliore sia una scritta in ogni pubblicità, anche piccola, in basso, scorrevole, che dica titolo e autore della musica utilizzata... onde evitare di attribuire la Sinfonia 40 agli ingegneri della Nokia... ;)

    Aspetto confronti. Magari sono nel torto... ma io la penso così. Ciao!

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  8. Ciao Gian! Per me sinceramente non esiste una musica superiore ed una musica inferiore ma......non si può fare a meno di notare che un buon musicista con una formazione classica che si dedica alla musica così definita "Colta" ci offre un panorama esecutivo ed interpretativo più vasto e non perchè superiore ma perchè messo in piedi con intenzioni diverse. Ascoltando la musica Jazz di cui io sono molto appassionato la prima cosa che ci salta all'orecchio è la sua semplicità (armonica, timbrica, tecnico esecutiva se presa dal punto di vista sensibile) rispetto alla musica classica e la stessa cosa vale per tutta la musica popolare. Al contrario la musica colta in molti casi soffre di una certa "rigidità stilistica" che la musica popolare non ha e proprio su questo fonda la sua bellezza. Personalmente non amo le forme ibride d'arte nel senso che amo il popolare ben distinto dal colto e quindi rifuggo da quegli artisti che pur avendo ottime qualità non riescono (per una sorta di temperamento bizzarro o libertino o addirittura con un secco rifiuto preso a priori verso una tradizione di struttura) a crearsi un percorso ben definito in una tradizione o a creare un binario che esca da questa basandosi sulle sue fondamenta, andando ad invadere un campo che non è il loro, minando, anche se non intenzionalmente, quella che è una tradizione pura, profonda e degna di tutto il nostro più grande rispetto (salta subito in mente l'odierno Allevi).

     

    La musica colta o classica è viva è ricercata ma può essere spontanea e semplice ma comunque non soffre (o per lo meno soffre in modo differente) di quella stanchezza psicologica un pò grigiastra di cui invece soffrono molte delle composizioni contemporanee. Anche il Jazz a volte sorprende ma sembrano sempre tutti ingredienti estratti dalla stessa pentola, quella degli uomini! Mentre invece sfogliando o ascoltando il clavicembalo temperato di Bach ci rendiamo conto che con i soliti ingredienti il vecchietto in parrucca sapeva mettere al fuoco mille pentole diverse; questa, penso che infine sia la più grande differenza.

     

    Ho sempre sentito per concludere che la musica classica faceva parte di me e della natura. In alcuni pezzi si ritrova il vento, la forza del tuono o la pazza corsa dei ruscelli e questo, proprio come la natura stessa, non ci annoia mai. Mannaggia a me! Ma con l'altra musica proprio non ci riesco! Scusate la lungaggine ma......mi vengono sempre in mente troppe cose. A presto.

     

    Complimenti!! Osservazioni davvero profonde... ottimo esempio dell'uguaglianza che offre la musica (con questo non voglio dire che la musica sia tutta uguale, chiaramente :lol: ). Bravo!

     

    Per quanto ne so io del jazz... ecco un breve riassunto.

    Il jazz nasce come "Musica del lavoro" verso la seconda metà dell'Ottocento, nelle piantagioni, dove gli schiavi di colore erano sfruttati disumanamente. Generalmente questi primi canti erano ispirati dalla triste condizione di vita e dalla tradizione. Per questo molte melodie del "primo" jazz sono tristi e malinconiche. Gli unici strumenti a disposizione erano la voce, le mani e a volte dei bastoni, da usare come semplicissime percussioni.

    Con la liberazione, molti degli schiavi neri continuarono a suonare in questo nuovo stile. Molti impararono anche a suonare strumenti, e iniziarono a formarsi i primi quartetti di jazz. Alcuni anni dopo nasce infatti il primo vero e proprio quartetto jazz, il "Golden Gate Quartet". Man mano che il jazz si diffonde, nascono i suoi "sviluppi": viene ripreso il blues, e altri decidono di "ritornare alle tradizioni" dei canti del lavoro. Nasce così anche il bebop.

    Man mano il jazz si diffonde nel mondo come musica vera e propria. Tra tutti i massimi esponenti del jazz va assolutamente ricordato Louis Armstrong, considerato appunto "l'ambasciatore" del jazz. A proposito di questo grande personaggio della musica, va ricordato il suo stile particolare: suonava la tromba come una voce, e la voce come uno strumento.

    Tra gli altri grandi jazzisti sono da ricordare Dizzy Gillespie, Parker, Benny Goodman, Stan Getz, ...

     

    Se avete domande mi trovate qui. Ciao!

  9. Grazie Gennarino... come sempre preciso e chiaro!

    Capito... in altre parole si sfrutta la tastiera del pianoforte per creare anche file MIDI, dunque con l'utilizzo del computer...

    Ok, ora che so cosa è il Silent, forse posso rispondere a Joe... Allora, non lo so per certezza, ma credo che alcuni (pochi) modelli Yamaha abbiano il dispositivo Silent... Ma di preciso non saprei...

  10. Caro Francesco, bentornato. E' un piacere e una fortuna per me essere tuo amico. I giovani sono i nostri soli Maestri, perchè ci specchiamo in loro senza inganni e veniamo allo scoperto sinceramente. Ci fanno vivere la dimensione del nostro tempo e tengono "freschi" i concetti, le decisioni, gli approfondimenti. Accelerano i nostri ritmi pacati e svegliano le nostre motivazioni. Evviva!!!

    ... Se solo tutti la pensassero così... Grazie a voi! :lol:

    • Like 1
  11. Ciao Matteo. Non mi scambiare per l'esperto che aspettavi, ma nel frattempo forse posso darti un piccolissimo aiuto.

    Allora... dici di aver smontato il coperchio e trovato la meccanica impolverata... quanto impolverata?

    Poi... il "gradino" che senti potrebbe essere causato dai feltri un po' rovinati o dalla meccanica non ben regolata... ma il pianoforte è nuovo?

    Se ne hai l'occasione, posta qualche foto della meccanica...credo che anche Paolo (M.Ferrarelli) te ne sia grato...Ciao! Aspetto qui! :lol:

  12. Eccomi anch'io... rispondo in ordine.

     

    Secondo voi la giusta diteggiatura è sempre quella più comoda? - No, infatti proprio perché a volte viene naturale scegliere la più comoda non seguiamo comunque quella originale.

     

    Secondo voi la giusta diteggiatura è quella che "ci viene da usare naturalmente"? - A volte sì, altre no. Faccio un esempio: studiando il "Chiaro di luna" (immagino siate stufi i sta'storia :) ) nella partitura originale Beethoven ha scritto in alcuni punti che due dita devono stare sullo stesso tasto, poiché vi è una ripetizione veloce della stessa nota. La prima volta la si suona ad esempio con il 4, subito dopo con il 5, che deve già trovarsi sul tasto da prima.

     

    Secondo voi la giusta diteggiatura fa i conti con l'accentuazione del brano? Credo di si, ma non essendo esperto mi piacerebbe sentire altri pareri.

     

    Secondo voi è opportuno dividere alcuni difficili o scomodi passaggi tra mano destra e mano sinistra? - Se è scritto nella partitura, sì. Mi viene in mente un mio amico, che studiò pianoforte per qualche anno, che faceva sempre la scomposizione della melodia per le due mani, anche se in realtà doveva eseguire tutto la destra. Mi spiego: se la sinistra doveva eseguire due note (crome) e la destra una quartina (sempre di crome) lui "faceva le parti uguali :lol: : tre crome alla sinistra e tre alla destra, e poichè erano in successione, non si sentiva, ma guardandolo si vedeva benissimo che la mano sinistra "viaggiava un po' troppo" lungo la testiera...

     

    Secondo voi è sempre giusto impegnare le dita più forti, risparmiando le deboli? - No, non credo. Penso che sia necessario saper eseguire le dinamiche sempre, con qualunque dito. Suonando spesso su tastiera digitale a tasti NON pesati, mi accorgo che è difficile... sul pianoforte a volte è un po' più semplice...

     

    Secondo voi è opportuno e quando cambiare diteggiatura ad un brano già assimilato? - Non saprei... se ci si accorge che si può seguire la diteggiatura originale, perché non provarci? Tuttavia mi piacerebbe sapere perché chi scrive musica decide di farci usare QUELLA diteggiatura e non un'altra... insomma, l'importante non è saper suonare il brano? Certo, a volte usando la diteggiatura corretta il brano riesce meglio, però...

    Aspetto ansiosamente chiarimenti...

     

    PS Paolo... ehi, argomento molto interessante... sì, avremo da discutere per un po'... Ciao!

  13. Non accordo pianoforti, non dirigo orchestre per archi, non sono professionista. Tuttavia nell'orchestra scolastica dove suono c'è qualche violino e qualche strana violinista, che chiedeva sempre di accordare il pianoforte del professore a 442... Neanche fosse stata professionista!

    In altre parole, anche il mio professore di musica (che è pure violinista) concorda con il fatto che il pianoforte DEVE essere in La 440. Perché così è stato progettato. Certo, come dice Paolo gli Steinway fanno praticamente tutto e i gran coda possono essere alzati. Tuttavia un modestissimo verticale Scimmel vecchio di una trentina d'anni... forse non è più in grado di far questo...

    Paolo, che ci dici dei verticali Scimmel? A me sembrano molto buoni, ho avuto occasione di provare quello dell'orchestra e quello di un mio amico, e ne sono rimato positivamente impressionato.

  14. Mi sento di consigliarti Chuan C. Chang "Fondamenti dello studio del pianoforte": c'è un'infarinatura globale sul piano. Inoltre ti consiglierei se mastichi un pò d'inglese: "Piano Servicing, Tuning, and Rebuilding: For the Professional, the Student, and the Hobbyist." Arthur A. Reblitz.

    Ciao e benvenuto!

     

    Ehi... Arthur Reblitz? E' per caso anche il titolare di una ditta di restauro pianoforti e automi musicali che già conosco? Guardate, probabilmente non lo sapete, ma essendo io un curioso anche in tecnica ed elettrotecnica ho curiosato su Internet e in particolare su You Tube... guardate questo... e ditemi se non è affascinante... Cosa ve ne pare?http://www.youtube.com/watch?v=omoos87WEPg

     

    Allora? Certo, non è proprio il massimo esempio dell'interpretazione (che una macchina non potrà MAI avere), ma non è niente male...

    Allora, è lo stesso Reblitz che si nomina all'inizio del video?

    Ciao!!

     

    PS Si sono andato fuori tema... scusate ma mi è venuto in mente questo video leggendo "Reblitz"...

  15. Beh, non esageriamo... :lol:;) ... Il restauro non l'ho pagato io, (ma neanche la scuola...)... Comunque vi aggiornerò sulle sue condizioni... in particolare con Paolo prima delle vacanze stavo osservando i "difettini" della leva di ripetizione (o meglio... montante :) )... avevo la sensazione che scattasse troppo tardi, e che dunque il secondo colpo (quello ribattuto) non fosse proprio perfetto... nelle note acute è quasi impercettibile! Sembra che non ci sia proprio la leva di ripetizione...

    Va be', vi aggiorno appena ho occasione di rivederlo, forse con il mio amico Giuseppe, anche lui iscritto al Forum. Ciao!

    • Like 1
  16. Sto parlando di Apple Logic. Purtroppo funziona solamente sui sistemi MAC OSx. Quindi a meno di non creare un Hackintosh artigianale c'è bisogno di avere il vero Mac. Ho avuto anche a che fare con i MPS su piattaforme windows (Cubase, Sonar, Pro Tools ecc.), ma nulla è stabile come su Mac, mai un'inghippo !

     

    Eh, lo so bene! Proprio così: mai un inghippo, se lo sai usare bene!!

    A parte questo... ok, credo che comincerò a guardare Sibellius, visto che quello che più mi serve è la notazione musicale in sé.

     

    @Gennarino

    Ok... Elenco vario, vedo... Hai anche tu provato Finale... come ti sei trovato? Ciao!

  17. Eccomi anch'io.

    Dunque, il mio maestro di pianoforte mi parlava spesso dell'indipendenza delle mani, mi diceva: "Se è vero che ognuna deve andare per la sua strada - cioè per il suo spartito - è anche vero che non significa che la destra non debba sapere cosa fa la sinistra e viceversa". Insomma, secondo me è bene arrivare a quel punto in cui le mani non sono troppo "rigide" e "incollate l'una all'altra", ma neanche abusare della tecnica... anche se in effetti per queste cose serve. Io ho usato anche il Cesi-Marciano come libro e devo dire che per quanto lo odiassi mi è stato utile per imparare il coordinamento delle mani. La tecnica serve, tuttavia non si può imparare tutto senza sbagliare... dunque senza aver provato un po' di volte "da soli" su un pianoforte. Almeno, questa è la mia opinione, non so se mi son spiegato benissimo... :lol:

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