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Risposte postato da leoravera
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La massima mi piace molto, la penso anch'io così. Pensando però all'educazione dei figli, mi pare che Suzuki dia per acquisito che i genitori ne forniscono una ai propri, magari mancando di sensibilità nel comprenderne i talenti e le possibilità.
Nello scenario attuale italiano, in molti casi i genitori si fermano molto prima, rinunciando di fatto al compito educativo e creando dei mostri di prepotenza (e di insicurezza). Altro che ambiente adeguato...
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Ho scritto una breve riflessione sul talento musicale, ed i falsi miti che lo circondano.
http://www.leoravera.../07/29/il-dono/
un saluto,
Leo Ravera
www.leoravera.it
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Ho pubblicato una breve analisi di tre brani di Bob Dylan, The Beatles, Ray
Charles. La guida si propone di spiegare come si costruisce e sviluppa un brano
musicale, anche a chi non è musicista.
http://www.leoravera...-ma-non-troppo/
Spero possa essere un passatempo musicale, divertente e (forse) utile.
Leo Ravera
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www.leoravera.it
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Ho trascritto ed analizzato alcuni brani e assoli da "Byrd in flight" del trombettista Donald Byrd, per leggere e commentare
http://www.leoravera...byrd-in-flight/
ringrazio in anticipo chi mi darà il suo parere
Leo Ravera
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Ho scritto alcune considerazioni e trascrizioni sull'album "Bolivia" di Gato Barbieri
www.leoravera.it/2013/03/25/gato-barbieri-bolivia/?nid=138295
un cordiale saluto
Leo Ravera
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Impossibile dire quante ore al giorno e quanto tempo sono necessari, dipende molto dalla tua conoscenza dell'armonia (per riconoscere le formule armoniche ed accellerare l'apprendimento) ed evidentemente anche dalla tua memoria, oltre che dagli ascolti di jazz che hai fatto. Se hai ascoltato un brano un sacco di volte, anche senza suonarlo mai, quando infine impari gli accordi ed il tema, difficilmente lo dimenticherai.
Personalmente mi sono dedicato allo studio del repertoio quando avevo già una buona formazione, nel primo mese ho imparato 40-50 standards, nel giro di qualche mese sono arrivato a 250-300. Lo studio del repertorio è stato il mio obiettivo principale, e comunque molti brani li avevo suonati -leggendoli- un sacco di volte. La cosa importante è studiare in modo ordinato, e piacevole.
Per Margherita: la bossanova è uno stile di musica brasiliana, il musicista più importante è stato Antonio Carlos Jobim
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Ho scritto una breve guida, dedicata ai musicisti jazz, su come imparare a memoria 100 standards, secondo la mia personale esperienza. Se ti fa piacere leggere e commentare, visita
http://www.leoravera...rds/?nid=109395
un cordiale saluto
Leo Ravera
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ho scritto alcuni appunti sulla musica di Armando Trovajoli, recentemente
scomparso. Un piccolo omaggio ad un autentico Maestro che tanto ha dato alla
musica ed al cinema italiano.
http://www.leoravera.it/2013/03/06/armando-trovajoli-un-musicista-vero/
un cordiale saluto
Leo Ravera
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ho trascritto alcuni temi ed assoli dall'album di Dexter Gordon "Clubhouse"
Se ti fa piacere leggere e commentare, visita
http://www.leoravera.it/2013/02/24/dexter-gordon-clubhouse/
un cordiale saluto
Leo Ravera
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Il "Dono"
in Pensieri e parole in libertà
Postato
Cari amici, grazie di questa bella discussione. Ribadisco quanto scritto: a mio parere non esiste alcun dono, nelle arti o in altre discipline. Questo non vuol dire che non esista il talento, per fortuna il talento è decisivo e fondamentale per renderci diversi l'uno dall'altro.
La differenza dono/talento non è terminologica ma di sostanza. Il "dono" è qualcosa che abbiamo a prescindere dalla nostra volontà, mentre il talento si sviluppa mettendosi alla prova, nella capacità di scoprire ed assecondare le proprie inclinazioni e desideri.
Aggiungo che è sbagliato parlare di un singolo talento musicale, perchè la musica richiede una combinazione di molti diversi talenti: musicalità, autodisciplina ed ordine, sensiblità, salute e forza fisica (per molti strumenti), dedizione ed impegno, pazienza, intelligenza ed adattabilità,capacità di sintesi, empatia.
Ciascuna di queste qualità, o talenti, può essere sviluppata, a partire da una potenzialità di partenza che è però del tutto imprevedibile fino a che non si comincia a scavare.