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Piano Concerto - Forum pianoforte

LucaCavaliere

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Risposte postato da LucaCavaliere

  1. Direi proprio che è una fesseria. Certamente sapere le capacità sonore di uno strumento dell'epoca aiuta a capire maggiormente le intenzioni dell'autore, ma da qui a dire che c'è bisogno del pianoforte dell'epoca di Beethoven ce ne passa. 

    Anche secondo me. E' una fesseria.

    Anzi : se ce uno a cui puoi far del male usando uno strumento della sua epoca quello è Beethoven.

    Si è via via arrivati al pianoforte attuale (i migliori) proprio per rendere sempre più degnamente servizio alle sonorità insite nelle sue ultime sonate (ma anche nella stratosferica Waldstein).

    Quindi . . . perchè volare basso quando si può volare alto?

  2. Sì, hai fatto bene Antares

     

    deve essere perchè volevo sostituire i link dei tre video su youtube  con i link direttamente all'interno dello stesso allofbach (il che mi sembrava più bello, ma meglio così: visto che mi risultavano dei collegamenti esterni).

     

    per la vignetta hai ragione: ogni promessa è debito  :P

  3. cari amici... a chi come me non lo conosceva,  segnalo questo sito che trovo stupendo (per qualità delle interpretazioni, e della regia dei video)

     

    http://allofbach.com/en/

     

    solo alcuni link particolari

     

    la Piccola fuga in sol minore BWV 578

    https://www.youtube.com/watch?v=_PnJI9G7eKM

     

    l'immensa Passacaglia e fuga in do minore (l'Eroica degli organisti!)

    https://www.youtube.com/watch?v=lxc-Ncwydfw

     

    e la sfolgorante cantata "Wir danken dir, Gott, wir danken dir" BWV 29

    https://www.youtube.com/watch?v=NF8mAC0wvdY

     

    bellissima, nella sinfonia iniziale, la copresenza in organico del cembalo e dell'organo. E poi il coro  seguente: una fuga di ampia cantabilità che verrà ripresa nella Messa in si minore

     

     S  D  G    :Hug:

     

     

     

    • Like 3
  4. Ma pure senza sforzo...Ahahah comunque è pessima

    Sì... in effetti...

     

    Visto che ritorna questo antico topic del 2015... Non l'avevo mai detto ma secondo me l'autore della prima vignetta non conosce mica tanto Bach >>> c'è qualcosa di più ordinato e simmetrico della Messa in si minore???

  5. vorrei provare a fare una cosa diversa proprio sui bassi...se continuo a pensarli come i bassi profondi dell'organo devono essere per forza più lenti e cadenzati.

     

    Perchè «per forza più lenti e cadenzati»?

    Non è una prerogativa della pedaliera dell'organo la lentezza (e la seriosità... mi par d'intuire)

     

    Comunque, complimenti per tutto i tuo lavoro di riflessione e interpretazione.  :)

  6. complimenti Nancy!

     

    una volta lo suonavo anch'io (all organo). Mi faceva sempre sudare freddo: arrivare alla fine senza false note era già un successo personale.

     

    io lo farei più spedito. Perchè dovrebbe risultare poco spirituale?... Non esiste solo la spirtualità della immota contemplazione, ma anche quella di una lieta danza dell'animo.

    E che sia danza allora! :) . . .

     

     

    io lo sento spigliato e danzante: quello stupendo arabesco alla mano desta che Sebastian Bach ha intessuto attorno al corale . . . . 

    • Like 2
  7. Ma alla fin fine chi sono il più eruditi: gli "atei" o i "credenti"? :)

    sia gli uni sia gli altri  :)

     

    Mi sono spiegato un po' di fretta, ma intendevo dire che . . .

    - eruditi sono coloro che hanno con la musica un rapporto a livello professionale (e tra loro vi sono "atei" e "credenti")

    - meno eruditi siamo noi che abbiamo un semplice rapporto di fruitori-ascoltatori (e tra noi vi sono "atei" e "credenti")

    • Like 1
  8. caro Gino

     

    la discussione che proponi non è interessante ma interessantissima.   :)  Anzi, direi che, in un forum di musica, è LA discussione. 

    Tra l'altro non è nemmeno la prima volta: sotto vari titoli sono discorsi in cui tra di noi ci siamo già confrontati. Ma, per chi ha voglia, e sempre interessante ritornarvi.

     

    Cosa ne pensiamo di tutto ciò?

    io sono molto d'accordo con le conclusioni a cui tu sei arrivato: coi tuoi esperimenti e con la tua pratica musicale. 

    Sono anche molto d'accordo con Berlioz che citi a proposito della Sinf. Fantastica (la mia sinfonia ha un programma, ma è perfettamente fruibile anche senza conoscerlo).

     

    Personalmente, se volete il mio contributo, sono arrivato a queste conclusioni.

     

    1) ci sarà sempre una grande divisione - a tutti i livelli di erudizione - tra "atei" (la musica significa solo se stessa) e "credenti" (la musica significa... alltro).

     

    2) che - alla faccia della correttezza e delle scientificità dei ragionamenti - la questione non andrebbe posta su "la musica" ma sulle singole opere musicali.

    Perchè alcune opere (e altre no) hanno suscitato così tanti pareri, anche discordanti, riguardo il loro significato?...

    La mia risposta è: perchè quelle opere (e altre no) un significato ce l'hanno; anche se non sarà mai perfettamente e definitivamente circoscrivibile a parole.

     

    3) da ultimo mi sono fatto un'idea "quantistica" del significato in musica: se per Tizio quel tal brano ha un significato, il significato c'è;

    se per Caio quello stesso brano non ha significati il significato non c'è.

     

    un caro saluto a te!

    • Like 4
  9. A proposito di questo

    Nessuno ti può insegnare questo in quanto c'è una parte di creatività che dipende da te, a scuola puoi imparare la strumentazione ma l'orchestrazione è parte integrante della composizione. (...)

    Pensa se ti obbligassi ad ochestrare così la Dorica in un corso, se tu fossi Luca, forse (ma solo forse) mi odieresti...ognuno orienta gli sforzi verso cosa crede. Chiaro che poi il mondo accademico ha anche le sue esigenze

     

    Ma no che non ti odio  :P

    Scusa: ma si sta discutendo di 'strumentazione' e 'orchestrazione' . . . questa lo è. 

     

     

    Ti piace!?

     

    Eppoi... Chiedo con rispetto: ma quelle della Mae, anzichè orchestrazioni,  non sono arrangiamenti (o variazioni) ? 

    Tanto più che quella sulla Quinta attacca con la chiusa finale.

    (A proposito: se vuoi che relazioni il mio parere al compositore di partenza mi devi almeno  dare la sua mail  :lol: )

  10. C'è sempre di mezzo il tempo...e il "quanto" è personale e dipende dal proprio passo nel cammino al quale tu fai riferimento

     

    Sì! Anche questi sono aspetti che io sento molto veri. 

    Dunque, ricapitolando (sull'evoluzione del gusto)

     

    L'aspetto della libertà del cammino (no forzature).  

    Raggiungere altre verità (non necessariamente sostituiscono le posizione di partenza).

    il tempo (il tempo a disposizione da dedicare, il tempo della vita alle spalle)

    quanto è "personale"?  (siamo tutti immersi in un contesto sociale, famigliare... non si prescinde. Anche i forum aiutano)

  11. Io penso che a persone come la Mae vada innalzato un monumento perché riescono proprio a portare la musica classica a chi di musica classica non capisce una mazza. 

     

    Sì ?

     

    Ma, guarda caso, ha portato la BWV 565 che la conoscono anche i sassi.

    Perchè non ha portato la Dorica che, poverina, è più bisognosa di essere portata?  :D

  12. bisogna essere disposti a fare un percorso..non forzato o repentino ma desiderato al punto da maturare anche altre "verità" (visto che citi questo termine)

     

     

    Certo. E in questa frase hai già detto tutto.

     

    Mi piace però sottolineare:  «non forzato», e «altre "verita"»  :)

  13. Frank... Perchè mi chiedi di dirti cosa non mi piace dell'orchestrazione, il perchè, cosa non trovo centrato, etc . . .

    quando poi termini dicendomi che secondo te i gusti non andrebbero giustificati, se una cosa non piace...non piace   ?????

     

    è invece secondo me i gusti dovrebbero venire, non giustificati, ma motivati. 

    Questo lo sostengo non allo scopo di arrivare a formulare sacrosante ed eterne verità, e nemmeno per il bisogno di giustificarli di fronte ad altri. Si può instaurare anche un "dialogo interiore"  - discernimento - con i propri gusti.

    è solo così che il gusto matura.

     

    Con  «i-gusti-sono-gusti-e-sui-gusti-non-si-discute» a mio avviso il gusto non evolve.

     

    Sui gusti si discute: con rispetto.

    • Like 1
  14. @ Frank

    in questa occasione mi sembra più chiaro rispondere interpolando le mie nel tuo post

    Una frase nella quale ci leggo tanti difetti o meglio, il risultato di tanti ragionamenti (secondo me) difettosi.

     

    Quando senti le trascrizioni di Bach di Vivaldi, stai ascoltando lo stile di Bach, per cui qui non stai ascoltando Bach ma lo stile di Vanessa Mae. Se non ti piace questo stile capisco una parte dell'affermazione.

    Ok: sto ascoltando lo stile di Vanessa Mae. E ribadisco: non mi piace.

     

    Da didatta posso confermarti che statisticamente un allievo di composizione dopo 10 anni di studi riesce, se è bravo, a fare una buona ricostruzione stiistica. Qui è chiaro che il trattamento dell'orchestra è ben oltre, se poi ti fermi al fraseggio della violinista (che delude la tua spettativa in quanto vorresti sentire il barocco), poco hai inteso della questione.

    Ti sbagli sulla mia aspettativa: non voglio sentire «il barocco», voglio ascoltare musica; e questa non mi piace.

     

    Qui la cosa è un bel po' più profonda, intanto si tratta di decontestualizzare (molti compositori fatti non lo sanno fare) materiale pre esistente, renderlo fruibile a gente che non capisce una mazza di classica, farlo anche bene e a tratti geniale ma soprattutto facendolo evidenziando tutta quella forza ritmica che quel brano ha già nell'originale... alla faccia di chi dice che nella classica non c'è ritmo. Qualcuno si è accorto che una parte del lavoro è stata fatta solo sull'amplificazione del movimento ritmico originale? (Ad Oracolo piace da un determianto punto, chi sa perchè?) Parliamo di come sono state trattate le percussioni e l'orchestrazione? Ti assicuro che li dietro non c'è un pirla ma per curiosità mi sono andato a sentire qualcosa di Mario Merola, no dico, vogliamo parlarne seriamente?

     

    Non ho mai affermato, o sottointeso, che dietro ci sia «un pirla», ma, anche se un prodotto è INTELLIGENTE non è che mi debba piacere automaticamente (sarò messo male a livello "cognitivo")

     

     

    Eppoi perchè usarlo come termine di paragone negativo? Altro difetto, stiamo paragonando mele con pere...magari facciamo esempi pertinenti, se possiible. Se non possiible abbiamo già una risposta, parliamo della Techno-Classica, giusto per contestualizzare.

     

    Non è un termine di paragone negativo. Ciò che avverto nella toccata della Mae è una carica di focosa esibita passionalità nello stile di Mario Merola (che pure non mi piace) e dunque ho usato questo paragone. Che poi quest ultimo non sia Techno-classico poco  importa (a me) nel momento in cui si cerca di parlare dello spirito di un brano o di un altro.

  15. Ma alla fine di un recital in che senso? Cioè lei ha suonato altre cose e poi è arrivato questo a fine programma

     

    Sì, proprio in questo senso.

    Ma non era lei la pianista (ho linkato quel video solo perchè è il primo che ho trovato su youtube)

     

    il programma della serata, e il pianista, erano questi:

    pianista ZHARKO PAUNOV

    F. Liszt, Ballata n.2 in si min.

    S. Prokofiev, Sonata n.7 in si bem. magg. op.83

    F. Chopin, Mazurche op.30

    F. Chopin, Polonaise in la bem. magg. op.53

    A. Grünfeld, Soirée de Vienne op.56

    M. Balakirev, Islamey op.18

     

    [Comunque in questa occasione mi scuso per aver causato un OT ... la discussione IN TOPIC era interessante]

  16. Mi avete molto incuriosito e l'ho ascoltato. . . . Non mi dispiace :)

     

    dire che mi piace non potrei. Che ci sento in questo brano? Direi che sono molto in linea con quello che ha scritto Fabio nel post qui sopra: «Sembrano idee che si arrotolano su se stesse senza costruire una vera e propria architettura. Improvvisazioni».

     

    Ma, una considerazione: personalmente non riesco a considerare "composizione" un improvvisazione (è una contraddizione in termini).

     

    Un'altra considerazione: improvvisavano anche persone come Bach e Beethoven. E dunque, come dice Fabio, possiamo parare di «ambiti sonori», sì, ma poi bisogna tener conto di quanta esperienza ha nell'andare "a naso" colui che si mette in questi ambiti.

     

    Resta comunque il fatto che l'improvvisazione è un fenomeno musicale con un proprio valore (anche se io stesso posso non gradirlo).

     

    Dunque

    è necessario 'comporre' per potersi dire compositori?  (per me, sì)

    è sufficiente improvvisare "con stile" per potersi dire musicisti?  (io, non saprei)

     

    Comunque - tornando al brano - non mi dispiace e . . non mi disturba.

    Non posso dire altrettanto di quest altro brano

     

     

    Mi è toccato sentirlo alla fine di un recital, peraltro molto bello: sia per il pianista sia per i brani.

    Arrivato quest ultimo pezzo, che già conoscevo, avrei voluto (intenzionalmente) dormicchiare.  :mellow:   Non ci sono riuscito.

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