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Piano Concerto - Forum pianoforte

nancy

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Risposte postato da nancy

  1. Paolo...chiedi tu di non a mandarti a quel paese....?!?!?!? sono io che lo devo chiedere...perdonatemi se vi tedio ancora, ma mi piacerebbe proprio raggiungere il risultato che descrive Paolo.

     

    ho finito ora di studiarlo. non posto la registrazione perchè appiattisce troppo questo genere di sfumature. Vorrei basarmi solo sulle mie orecchie. Sono riuscita ad ottenere il bisbiglio dei bassi...la parte della destra soprattutto quando si concentra sui medi "suona ancora troppo" ed è stato quasi impossibile farla più soffusa....ma ho dovuto faticare le dodici camicie per ottenere questo risultato e suonarlo così...

    ricordo che quando studiavo in conservatorio su tanti steinway diversi (studiavo soprattutto in conservatorio e non a casa passando ore e ore proprio sugli steinway ... per cui  ne ho conosciuti davvero tanti e bellissimi) non facevo assolutamente tutta questa fatica ad ottenere questo tipo di sonorità...

    ma questa mattina ho visto che se anche con una enorme fatica posso tirare  fuori quel suono dal seiler....almeno nei comparti estremi e non suoi medi....

    Simone mi diceva che va assolutamente intonato soprattutto nel comparto medio....oltre al timbro l'intonazione influisce sulla risposta del pianoforte nel pianissimo? la regolazione della distanza martello corda è già stata fatta e portata ai limiti e ha reso una maggiore docilità e agilità...

    insomma posso chiedere al mio seiler un ulteriore sforzo per diventare ancora più docile?....o oltre non riesce ad andare....non potendosi trasformare in uno steinway?

  2. Mi piace molto di più. Complimenti. Però ( adesso mi mandi a quel paese!) io azzarderei ancora. Qualche volta dico : "proviamo ad andare dall'altra parte...oltre il confine...si fa sempre a tempo a ritornare nei limiti. Io insisterei sul creare molto più decisamente i tre piani sonori : sfondo la melodia della destra. Secondo piano il basso e primissimo piano il tema centrale del corale. Ora, credo, che per creare questo, bisogna iniziare molto più piano senza paura che sfuggano le note della destra, che dovrebbero suonare sottovoce. Queste, sostenute dal basso , attendono la sorpresa del tema centrale del corale che resta in primo piano. Per non temere di perdere le note, all'inizio del pezzo, conviene usare il peso naturale della caduta delle dita. i martelli raggiungono le corde con decisione ma senza alcuna forza. appena quello che basta per produrre il suono, con uguaglianza ( senza sforzarsi di pensare troppo). Il pedale aiuta a creare una nuvola lontana sostenuta dalla luce del basso. E' il tema centrale che suona realmente e concretamente, non troppo forte, naturalmente, costituendo una vera sorpresa. E' già una buonissima esecuzione ed è scomparsa la frammentazione degli accenti. Tutto è più scorrevole. Non mi mandare a quel Paese come Alberto Sordi! :D

    Paolo tocchi un tasto dolente....non sai quanto ci studio per ottenere questo, ma non viene...il pianoforte "suona troppo". E anche considerando l'appiattimento dovuto alla registrazione ( tanto è che dal vivo si sentono molte più sfumature dinamiche) il pianoforte non vuole saperne di farsi domare fino in fondo! L'ho fatto regolare da poco per il discorso del pianissimo ed è migliorato, ma oltre non va....non bisbiglia. I bassi del pezzo bisbigliano benissimo nel digitale.

    Rimane tutto nelle intenzioni e dentro la mia testa.

    Non sai quanto ti ringrazio per averlo sentito e comunque deve ancora maturare perché la tenuta del nuovo stacco è un pochino incerta ecc ecc....ma questa cosa che non riesco a fare con il mio amico seiler mi distrugge...

  3. Grazie Fabio! Per il discorso della frammentazione secondo me ci sono più fattori.

    In primis dal vivo è tutto più morbido e fluido...soprattutto le dinamiche sono molto più espresse. Il pp nella registrazione diventa un p e il f un mf..

    Il piano considera che è stato regolato e accordato da poco ma mai intonato quindi manca una vera preparazione che lo renderebbe anche più semplice da suonare. ...e nonostante la regolazione fatta non risponde come uno steinway....forse proprio perché non è uno steinway..... La stanza ha dimensioni tali da non consentire di allontanare oltre i microfoni che quindi prendono molto l'attacco del suono...

    Io forse suonando risento delle difficoltà che trovo per il pianoforte e quindi ci sta anche che una certa spigolosita' sia mia per questo motivo....

    In ogni caso ti ringrazio molto per il tuo parere....per me i pareri degli altri sono molto utili per lo studio....

  4. ...."solenne bisbiglio" perchè non conosci i miei tre "gremlis"...io lo chiamerei schiettamente "chiasso fragoroso"

     

    l'ho registrato.

    https://drive.google.com/open?id=0BwxMxiEhTxdcY3l3UVIzSWZDaU0

     

     

    risentendo la registrazione mi rendo conto che ora deve maturare perchè in alcuni punti tende a sfuggirmi come se avessi paura di perdere il treno e i bassi spesso diventano ancora troppo presenti.  Dal vivo sono più soft. ma dovrei essere sulla retta via di studio.. :D

    il suono rispetto all'altro file non è processato ( a parte un minimo di riverbero) e quindi si sente meno equilibrato....

    • Like 1
  5. :P ah e io che pensavo di essere l'unica anima gemella  di Glenn....io canto e ricanto e a volte il problema e non cantare più in esecuzione... :D  :D  :D  :D

     

    a parte gli scherzi.... ti voglio come maestro!!!!!!!!!!!!!!

  6. ciao Paolo! è un onore essere ascoltata da te! i consigli che mi dai sono utilissimi ed è verissimo quello che dici sul pezzo.

    oggi ho provato dopo averlo ripensato in questi termini ed è stato grandioso....

     

    proprio vero è bastato portarlo in 2 per sistemarsi. lo stacco giusto lo fa scorrere con naturalezza e finalmente ha preso una direzione estetica........ "giubila"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! il basso delicato sulla punta dello scappamento crea quel "solenne bisbiglio" che è fantastico e crea continuità in tutto il pezzo. 

     

    ora non mi resta che aspettare un momento di silenzio in casa (ovvero quando i bambini sono all'asilo) per ri-registrarlo sperando che il risultato che ho sentito io mentre suonavo sia altrettanto anche per voi che ascolterete la registrazione!!!!!!!!!!!!

     

    GRAZIE GRAZIE GRAZIE a tutti  :D  :D

    • Like 2
  7. secondo me lo sei eccome.

    considera che dopo la lettura e un primo studio c'è sempre una fase di approfondimento in cui messo insieme il pezzo si ascolta il risultato e lo si lavora fino ad arrivare all'idea di interpretazione che hai. ci vuole tempo e pazienza e molto dipende dal livello che vuoi raggiungere con quel pezzo. Ogni pezzo (ma questo anche per chi è più esperto) è sempre una scoperta anche da un punto di vista filologico. dipende molto dal tuo obiettivo. Considera comunque che essere interpreti significa essere rispettosi del'idea del compositore ma non schiavi..e non è facile riuscire a rendere l'idea di chi compone in equilibrio con il proprio sentire. ci vuole tempo e studio.

    ora tornando a Chopin....tu come lo pensi il pezzo? Chopin era unico nel riuscire a mettere dentro i suoi pezzi sentimenti complessi e mai univoci....la melodia che ad un primo ascolto può sembrare leggera e spensierata ha sempre dentro quel qualcosa di nostalgico e malinconico che la rende complessa da interpretare. A me a volte aiuta pensare che le sue linee melodiche di danza come nei valzer o anche nelle mazurche siano soprattutto nostalgiche reminiscenze. Esprimono non propriamente il sentimento della danza in se quanto il sentimento di un nostalgico ricordo della danza stessa e della sua terra. Nelle polacche ad esempio emerge non la vera Polonia con le sue linee melodiche tipiche ma la Polonia che lui ricorda e a cui pensa con grande nostalgia.il tempo del valzer di chopin è un ternario "sfumato"  come i ricordi per cui è un pelino meno ritmico e più "morbido"....prova a dare al  canto più regolarità nello scorrere,

     

    ad ogni modo  ti dico nuovamente che per come lo suoni sei pronto e la sensibilità non ti manca....SE lo vuoi migliorare devi lavorare su queste cose. come dopotutto ci abbiamo lavorato tutti...e ci lavoriamo sempre su ogni pezzo. in questo momento come esecuzione (per gli aspetti interpretativi) non è a livello da concerto però sei già ad un buon punto nello studio del pezzo ed è bello ascoltarti perchè ci sono molte emozioni dentro che esprimi bene e fai provare....per cui.....

  8. Perchè «per forza più lenti e cadenzati»?

    Non è una prerogativa della pedaliera dell'organo la lentezza (e la seriosità... mi par d'intuire)

     

    Comunque, complimenti per tutto i tuo lavoro di riflessione e interpretazione.  :)

    hai ragione ....però chissà perchè se penso alla pedaliera la penso riduttivamente con bassi profondi e lenti.  invece possono essere anche solo accennati e avere un altro effetto.

  9. avete capito benissimo il mio "disorientamento"....al momento ho un Seiler che ha molto carattere con attacchi un pochino aggressivi (deve essere preparato a dovere. ho deciso per una intonazione nella prossima accordatura). quando per esempio lo suono sul furstein (tra l'altro verticale) ho meno problemi di timbro. il suono è più malleabile e dolce e si adatta di più ai corali.

     

    Giovanni dice bene che se il pezzo viene sentito proprio con uno stacco anche diverso da quello più usato da tutti non è un problema....ma io ancora non lo sento completamente mio proprio dal punto di vista interpretativo. e vi ringrazio perchè mi state dando tutti un grosso aiuto con degli ottimi spunti

    secondo me è un pezzo molto particolare in cui la difficoltà della trascrizione è notevole. nell'organo (come ben dice Fabio) molte cose sono più naturali. vanno fatte delle scelte per renderlo pianisticamente.

    nel BWV 645 che hai postato (con un buon pianoforte...ben preparato) è tutto più chiaro a livello dinamico e timbro. la sonorità calda e profonda dei bassi, e il corale che emerge con chiarezza ma anche molta dolcezza....meditativo. 

    su questa linea potrebbe essere l'interpretazione che da Solomon. bellissimo ed emozionante...coerente in tutto

    ma diventa un'altra cosa rispetto al corale della cantata originale che è più "una lieta danza dell'animo" "spigliato e danzante".

    sul pianoforte vorrei trovare la giusta via per dargli cantabilità e giubilo...vi dirò di più quando domani  ci rimetto le mani sopra perchè vorrei provare a fare una cosa diversa proprio sui bassi...se continuo a pensarli come i bassi profondi dell'organo devono essere per forza più lenti e cadenzati. invece alleggerendoli e  legandoli con un lavoro maggiore sul soprano per creare volume e continuità dovrei (forse) riuscire a ricreare una sonorità più corposa con una dinamica in crescendo che si avvicina di più alla pienezza dell'organo.

    non è facile da spiegare e capisco che leggendo la mia vi sembrerà una menata assurda...ma ci voglio provare!

     

    quello che dici sul pianissimo e sulle dinamiche è reale e lo sento anche io come un grosso limite ma sembrerebbe in parte un problema nella ripresa dell'acustica della stanza che è limitata come dimensioni rispetto al pf e in parte un problema nella preparazione della martelliera...al momento è un piano con un suono "molto moderno". Considera che ho microfoni e preamplificatore di tutto rispetto ma purtroppo nonostante il grossissimo impegno che si è preso Simone per aiutarmi a sistemare la cosa miracoli non se ne possono fare (considerando anche la distanza).....anzi ha corretto già una infinità di cose!!!

    • Like 1
  10.  

     

    io lo sento spigliato e danzante: quello stupendo arabesco alla mano desta che Sebastian Bach ha intessuto attorno al corale . . . .

     

    In effetti le tue parole sono molto illuminanti...."spigliato e danzante"....provo a ripensarlo! Concentrandomi molto sui bassi e cercando di renderli come se dovessero essere fatti alla pedaliera di un organo cercavo di dargli una certa profondità da cui lo stacco d'un tempo più "serioso".

    Grazie!

    Ci posso riprovare?

    • Like 1
  11. Come giustamente ha ben inteso Fabio, ho voluto distogliere l'attenzione dall'opera in se e alla sua interpretazione. Volendo se ne puòparlare, tenendo però ben presente il ruolo (vogliamo dire relativamente "recente") della Filologia e Musicologia

    :D  :D no no per me va bene così!!!!!!!!!

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