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Piano Concerto - Forum pianoforte

alberto1968

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Risposte postato da alberto1968

  1.  A tal proposito Amadeus di settembre (rubrica Education) fornisce unospunto agli insegnanti. Si trovano vari riferimenti sull'argomento.

     

    Nella rubrica viene presentato l'importante Master in Comunicazione Musicale dell'Università Cattolica di Milano (intervista al direttore didattico Gianni Sibilla)

     

    Mi sembra una buona idea, anche se forse un po' datata.

     

    Ciao a tutti,

     

    mi permetto di segnalare questo articolo sull'argomento.

     

    http://www.soundonsound.com/techniques/cartoon-composing

     

    --

    alberto

  2. Vabbè, non devi per forza modificare la struttura del pezzo, deve convincere soprattutto te e poi gli altri.

    Sentendo i suoni mi sembra quasi certo che tu abbia usato una tastiera e non un pc, di quale tastiera stiamo parlando?

    Te lo chiedo anche perché per me si sta avvicinando il momento "del ritorno" alle origini, chiudo con il pc (che userò solo per le partiture e i mix) e torno a fare tutto con tastiere e registratore digitale a tracce.

    Sono stanco dell'approccio alla musica per mezzo del mouse e comunque di usare il pc.

    Tanto sarebbe come usare il sequencer di un sintetizzatore.

     

    Ciao Piccinesco,

     

    stiamo parlando di una tastiera intesa come strumento musicale. Ne uso due (una pesata e una no ma con tanti controlli/manopole/ecc) collegate rispettivamente via MIDI e USB al PC.

     

    Sul PC ho installato Cubase che uso per la registrazione delle tracce MIDI da cui poi ottengo quello audio, queste vengono "trattate" sempre dentro Cubase con qualche plugin.

     

    Come fonte sonora uso qualche strumento VST e un expander vero e proprio.

     

    Anch'io sono molto tentato di comprare un registratore multitraccia (così compatti e relativamente poco costosi... come si fa a resistere?) ma alla fine trovo il PC meno immediato ma più flessibile, perlomeno per quello che faccio io.

     

    --

    alberto

  3. Ipotizzo che Lupino per limite intende proprio la ridondanza che ha percepito nell'ascoltare il pezzo.

    Quel "ma sono arrivato alla fine" sottintende un filo di sarcasmo che riesco a percepire molto chiaramente. (non lo sto dicendo per fare polemica, ma sono incline ad analizzare il senso di quello che si vuole dire, magari non essendo proprio espliciti)

    A me è parso abbastanza equilibrato, la durata non è eccessiva e scorre abbastanza.

    Quello che non mi piace è la batteria, appare troppo morbida (tralasciando il lavoro che è possibile fare sui suoni ed eventualmente, in fase di mix) e un pò scontata ritmicamente.

    Probabilmente un'introduzione più graduale farebbe percepire diversamente il pezzo,

    Non è obbligatorio, questo è ovvio, ma solo una possibilità in più.

    Perché questo titolo?

    Te lo chiedo perché ho spesso dei problemi nel decidere il titolo di un pezzo e, tranne alcuni casi, decido in base alla sensazione avuta nel momento in cui l'ho pensato o facendo riferimento al periodo che sto vivendo oppure, in alternativa, basandomi anche sul tipo si sonorità che ricerco con specifici suoni.

     

    Ciao Piccinesco,

     

    grazie per l'ascolto e i commenti. Senz'altro il suono della batteria e i pattern sono migliorabili.

     

    Per quanto riguarda l'inizio "non graduale" trovo interessante il tuo spunto di riflessione. In questo caso contavo sull'"effetto speciale" e la nota del pianoforte piuttosto profonda e immediata per catturare l'ascolto, proverò ad immaginare un inizio di tipo opposto, cioè graduale.

     

    Devo ammettere che anche per me la scelta del titolo è (sempre) un problema, non mi vengono mai in mente idee buone e alla fine non sono mai contento. In questo caso era stato un amico a impormi l'inglese perché voleva pubblicare il brano in un CD (progetto naufragato) dove appunto tutti i titoli erano in inglese. Sul significato... diciamo che sono due parole che possono stare bene insieme.

     

    --

    alberto

  4. Non troppo corto ma nonostante duri 2' ha raggiunto in fretta il MIO limite di sopportazione (diciamo al pelo, l'ho ascoltato tutto)... per cui non badare a me, siamo nella piena soggettività. Però chiedevi un pare e non mi sono sottratto.

     

    Per spiegarmi meglio, mi capita che a volte ascolto un brano anche più lungo e poi mi viene da dire: "già finito?!"

     

    Ok, adesso ho la chiave di lettura per capire le tue valutazioni sulla durata dei brani  :D . Grazie e ciao.

  5. L'audio è convincente, nonostante i soli 2 minuti direi che sei andato vicinissimo al limite ... ma sono arrivato alla fine.

     

    Ha una sua gradevolezza nonostante sia molto ridondante..

     

    Ciao Lupino,

     

    grazie per l'ascolto anche se non sono del tutto convinto di aver capito il senso delle tue osservazioni: sembrerebbe che il brano sia troppo corto e, nonostante questo, con molte ripetizioni. E' così?

     

    E poi mi piacerebbe sapere quale è il limite che ho quasi raggiunto  :D .

     

    --

    alberto

  6. Mmmm. Penso proprio che di leggenda si tratti. L'algoritmo di compressione MP3 tiene conto dei limiti fisici dell'orecchio e psicoacustici del nostro cervello e non fa caso al tipo di segnale audio che processa. Quindi il discorso dovrebbe essere visto esattamente al contrario, partendo dalla sfera sensoriale e non dalle caratteristiche del file da processare. 

     

    Premetto che il brano che ho in mente è "Tom's Diner" e che non è detto che sia quello compreso nella vostra selezione :-), per "morbido" intendevo proprio il brano così come percepito: per la voce dell'interprete, il brano in sé e l'arrangiamento.

     

    Ad ogni modo ho controllato: non è leggenda ma è verità, solo che ho capito esattamente il contrario (ops). La canzone di Suzanne Vega è stata scelta proprio perchè era un ottimo banco di prova per l'algoritmo.

     

    https://en.wikipedia.org/wiki/Tom%27s_Diner#The_.22Mother_of_the_mp3.22

     

    Ciao.

     

    --

    alberto

  7. io 3 su 6 . . . con Sennheiser HD 590

    sono un po' orgoglioso di aver beccato i tre dove c'è più "morbidezza" acustica. Suzanne Vega in primis.

     

    per il resto non sono contento: è già da qualche tempo che ho sospetti sulle mie orecchie

     

    Quel brano di Suzanne Vega è stato il primo in assoluto ad essere stato codificato in formato mp3, proprio perchè "morbido" (così non stressava troppo l'algoritmo). Così narra la leggenda.

     

    --

    alberto

  8. Ciao a tutti,

     

    sono stato invitato dall'utente Frank a partecipare a entrare in questa "comunità" di musicisti, grazie per l'accoglienza. Il mio interesse per la musica è nato alla scuola media, ho iniziato a suonare il pianoforte e a comporre come autodidatta. PIù avanti negli anni ho avuto la fortuna di studiare per qualche anno alla Scuola Civica di Musica di Milano (corso di organo e composizione organistica).

     

    --

    alberto

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