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Piano Concerto - Forum pianoforte

scaloppa

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  1. Questione risolta.....2 4 si è rivelata la soluzione più adatta....dedicato ieri oggi solo al trillo ora viene una meraviglia io Oooodio i trilli.. ciao e al prossimo trillo,cioè a breve,adoro suonare il repertorio barocco
  2. Ciao Chopin,infatti mi sto esercitando in entrambi i modi,purtroppo quest'ultima in velocità non è impossibile ma tende a fare un po' di sgambetto alle dita pronte a saltare...diciamo che mi viene 3 volte su 5 ma vincerò
  3. Bwv 855 preludio Se c'e qualcuno che lo sta studiando chiedo aiuto per diteggiatura primo trillo prima battuta........io lo sto studiando così le 4 biscrome 4323+trillo puntato 434343 biscrome re mi 2-3,accordo la do fa125..... in realtà il problema non è il trillo ma il passaggio finale tra l'ultima nota di questo e l'accordo.......
  4. tutto vero,ma lo davo per scontato..... Io parlo di suono anche solo della singola nota se vuoi. sul dig. impari la ginnastica ma il suono lo puoi trovare solo sull'acustico,i digitali possono dare l'illusione di questo e il rischio è poi di crederci ,ma...... Tu faresti ,per es imparare a tuo figlio di 6 anni a fare le addizioni con la calcolatrice ,be io no.
  5. Ciao Paolo buon anno a te e a tutti .............. studiate sull'acustico, anche da 300 euro(ma con meccanica in ordine), sarà comunque meglio di quei plasticoni che vi impediscono di trovare il suono che è alla base dello studio,il resto è "fuffa" ps.speriamo sia migliore di quello passato e che le lenticchie servano allo scopo
  6. Questo vuol essere un quesito rivolto a tutti coloro che suonano su strumenti digitali,quindi con suoni preconfezionati e non reali..................premesso che anche io ho un Roland per le notturne e un verticale per lo studio vero e proprio. Dunque la domanda è questa ,non avete paura che il suono ottenuto dopo tanto studio su di un pezzo (sul digitale)poi in realtà corrisponda a quello reale prodotto da un vero pianoforte? Quando sono a lezione,le persone che usano solo il digitale, una volta messi alla prova sul coda del maestro le vedo smarrite,prive di colore,di dinamica e sensibilità. Cioè è bello sentire il suono di uno Steinway ,ma siete sicuri di essere poi capaci di far suonare uno steinway reale in quel modo ,con quella cantabilità ecc..... Aggiungo solo una considerazione così da rendere il discorso + completo............. premendo il tasto su di un digitale di media fascia (lasciando perdere quelli dai 2000 in su tanto per capirci,che poi quasi nessun studente possiede o può permettersi)il suono prodotto da un principiante del primo anno sarà identico a quello di altri milioni di studenti che usano quel modello di piano che sia esso un pp/p/mp/f/ff purtroppo è questo che falsa il tutto,così come lo stesso suono sarà prodotto da un diplomato ecc..... Non è corrispondente al vero perchè è ripetibile all'infinito. Nell'acustico le varianti di timbro sono molteplici che tu suoni uno Steinway o uno Siheko quel suono che tu ottieni e personale e tuo...... Il pianista deve si saper adattarsi ad ogni piano ma acustico,tutto il resto è" fiction" e gioco Non sono contro i dig. che tra l'altro di notte uso per ovvi motivi dico solo che non li consiglierei ai principianti soprattutto nei primi 3/4 anni,periodo in cui si forma e si cerca il suono.
  7. Ciao Simone scusami ma ero fuori Italia per lavoro........comunque sono un paio di sett. che mi impegno in questo studio e devo dire che è tutt'altro che semplice ma da molte soddisfazioni ,soprattutto aiuta molto a sciogliere l'articolazione del polso (mano destra)....ci si accorge di quanto il polso con un gesto rotatorio aiuti la mano e la sua mobilita,evitandole inutili contrazioni e relativi affaticamenti;per contro anche la sinistra ha il suo bel da fare saltando da un'ottava all'altra,la difficoltà in quest'ultima e nel suonare gli accordi in "crescendo evitando di schiacciare il suono e sporcarlo. Viva gli studi e la loro utilità ciao
  8. La goccia d'acqua bravo ................che piano hai usato
  9. Ciao a tutti qualcuno di voi si è imbattuto con questo studio.........ogni consiglio o dritta è ben accetto.
  10. 16 confezioni da 500gr di corde per pianoforte in acciaio "Roslau Blau"(acquistate da rivenditore ufficiale Renner)....vendo singolarmente,preferibile il blocco.....perfette ,integre e confezionate,mai usate poiché il pianoforte e stato venduto e le corde mai sostituite. 12'5-0,75 mm 13-0,775 13,5?0,800 14-0,825 14,5?0,85 15-0,875 15,5?0,900 16-0,925 16,5-0,95 17-0,975 17,5?0,1,00 18,5?1,05 19-1,075 19,5?1,100 20-1,125 20,5-1,15 tondo acquistate da Piatino per 18 euro al pacco vendo 10 euro cad.uno o 150 16 pacchi http://annunci.ebay.it/annunci/strumenti-musicali/torino-annunci-torino/pianoforte-corde-roslau/59730594
  11. ciao Simone,capisco il tuo punto di vista riguardo all'intervento della muscolatura,però non mi trovo del tutto d'accordo,perchè io credo che la soluzione di tutti i problemi legati alla digitazione,siano unicamente risolvibili attraverso corretti "movimenti ". Esempio, la ripetizione degli esercizi ,tipo se vogliamo anche solo quelli basilari del Hannon,che bene o male tutti gli studenti conoscono,che genere di utilità possono avere? Sicuramente non è il rinforzo della muscolatura. Nonostante la loro apparente semplicità,mettono a dura prova lo studente provetto,ma non perchè muscolarmente mancante,ma perchè è incapace di trovare il giusto movimento necessario a superare l'esercizio,così com'è incapace, ammesso che lo abbia trovato ,di ripeterlo per 4 ottave ,ascendenti e discendenti,ma non e la forza che manca,ma la consapevolezza dei gesti necessari. Il giusto movimento trovato nella prima ottava,non funzionerà per quella successiva e via dicendo.........occorrono gli aggiustamenti,di polso,di gomito ecc... Secondo il mio modestissimo parere,non esistono partiture per pianoforte che richiedano più forza di quella già presente in uno studente del primo anno. Basti pensare ai giovani asiatici che con le loro piccole mani eseguono pezzi di notevole difficoltà e durata,o a Chopin che con la sua struttura esile e fragile eseguiva i suoi studi spaccadita............. Certo è più facile a dirsi che a farsi,però credo che la chiave d'accesso per tutti i problemi sia " l'armonia"dei gesti
  12. Più vado avanti negli studi e più mi rendo conto di quanto la forza o qualunque altro nome le si voglia dare ,parlando di movimento di dita,sia veramente superflua e pura chimera. Tutti gli esercizi "tecnici" con annessi "studi",hanno il solo scopo di educare il cervello a compiere il giusto movimento con il minor sforzo possibile. Lo studente pianista crede di rinforzare le proprie dita esercitandosi e ripetendo l'esercizio più volte,ma quando questo gli riuscirà vorrà solo ed esclusivamente dire che il proprio cervello ha trovato la giusta soluzione,la più economica e corretta,quindi le uniche forze ad entrare in gioco sono la coordinazione,l'aggiustamento di posizione e la partecipazione dell'intero braccio e busto Infatti ogni volta che si riesce a superare una difficoltà tecnica ci si rende conto di quanto poco sforzo occorre per realizzare quel movimento,sia esso fatto col terzo-quarto o quinto dito. In fase di studio, guardare le proprie mani mentre ci si sta esercitando sta alla base del suonare corretto,perchè con un'attenta osservazione, possiamo accorgerci di quali e quanti movimenti sbagliati facciamo durante un qualunque esercizio.
  13. Per concludere il calore delle mani ha poca relazione con la scioltezza e l'elasticità dei muscoli ecc..... Infatti se ci si siede al pianoforte anche in questi giorni di calura,nei primi minuti di studio ci sentiamo comunque freddi,poco reattivi,ergo il calore ha un'importanza marginale. Certo d'inverno con le mani gelate è ancor + dura Meglio stringere una pallina da tennis,o altro,sarà più diretto ed efficace. Ps si si pucciava le mani,ma le sue foto con i guanti in lana con le dita tagliate sono uno spasso
  14. Lo so Simone,però ad un livello alto questa è la prassi,(nei concorsi internazionali generalmente è previsto) Non voglio fare il "figo",sto solo riportando una testimonianza raccontatami in una Masterclass Poi persino Gould metteva sempre i guanti di lana, quindi possiamo metterceli anche noi.
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