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Piano Concerto - Forum pianoforte

andreavezzoli

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  1. Sul discorso relativo alla filologia penso che possa valere (consapevoli che un'esecuzione filologicamente perfetta non potrà mai esistere) su altri compositori ma non su Bach: la maggior parte della musica di Bach è musica composta utilizzando il contrappunto (fughe,toccate... ricercare...), il concetto di contrappunto è un concetto che a mio avviso trascende dal concetto di scrittura strumentale idiomatica, è come se il timbro perdesse il suo significato a favore del concetto di linee melodiche, che a prescindere dallo strumento impiegato disegnano la musica. é vero che Bach aveva una grande conoscenza degli strumenti, e quando componeva per esempio per violino solo o violoncello solo teneva conto di una certa idiomaticità nella scrittura (corde vuote, arpeggi tipici degli archi...), ma anche qui il concetto di contrappunto prevale, Bach inventò il contrappunto ad una voce (che poi dava l'impressione di contenere più parti). Prendiamo per esempio il fatto di eseguire Bach al pianoforte: quale è il problema? si capisco il fatto di voler eseguire Bach su strumenti della sua epoca e che lui ha utilizzato ma cosa c'è di male nelle esecuzioni di Glenn Gould? o di Schiff ? quando ascolto non penso al fatto che sia un pianoforte o un clavicembalo ma penso alle linee melodiche che si sovrappongono, che dialogano,che si imitano... Sugli strumenti a fiato penso che Bach utilizzasse trombe naturali solo perchè i pistoni non esistevano ancora, ma oggi che possiamo eseguire la sua musica senza tutti i problemi relativi all'uso di strumenti ad ottone naturali, perchè privarci di questa possibilità? questo non significa che non debbano esistere anche esecuzioni con strumenti "d'epoca" ma che non è possibile stabilire che ci sia l'esecuzione scorretta o quella corretta filologicamente parlando. Qualcuno, in questo topic scrive che il clavicembalo ben temperato non possa eseguirsi all'organo: non sono d'accordo, pensiamo alla fuga in do#minore a 5 voci dal libro primo per esempio, ma anche alla fuga in mi bemolle minore... con i giusti registri il contrappunto viene disegnato senza alcun problema, ma molte altre fughe si prestano all'esecuzione organistica. Questo non significa che la destinazione a cui pensava Bach non fosse il clavicembalo ma che è musica talmente assoluta che privarci di poterla eseguire all'organo mi sembra un pò esagerato.
  2. Io sono molto scettico sul fatto che sia stata la moglie di Bach a comporre alcune composizioni, penso invece che Bach sapesse dare istruzioni ben precise in modo che dettando 4 battute la moglie potesse, attraverso le indicazioni del Kantor potesse ricavarne altre, intendo che Bach potesse dettare 4 battute e poi dire, ora per 4 battute scrivile per moto contrario... e cosi via. Ricordiamoci che all'epoca la condizione femminile era ben diversa dal giorno d'oggi, non credo che la moglie di Bach potesse avere avuto la possibilità di studiare il contrappunto.
  3. Tra le suite orchestrali di Bach quella che preferisco è la seconda per flauto e archi: è difficile capire come un solo uomo abbia potuto eccellere in ognuno dei generi musicali da lui utilizzato. Nella suite N°2 in si minore convivono il contrappunto (la vera firma di Bach), il concerto solistico (i divertimenti della fuga del primo movimento sono trattati come episodi solistici), il ritmo, la sapienza armonica. Pensiamo anche alla polonaise in cui nel double, gli archi suonano il tema mentre il flauto varia...
  4. la triade di sensibile è sempre usata allo stato di primo rivolto, raramente allo stato fondamentale, il tuo collegamento è perfetto Sul raddoppio della terza: è usato nella cadenza d'inganno, nella sesta napoletana, e in generale quando la condotta melodica delle parti lo richiede, talvolta il contrappunto ha la priorità.
  5. Io penso che la musica sia un linguaggio in quanto come già affermato in questo topic ha delle regole che degli uomini hanno scelto per organizzare i suoni, le regole possono cambiare al cambiare del tipo di musica, ma ciò che conta è che ci sia qualcuno "compositore" che organizza questi suoni. Il problema si pone chiedendosi se la musica esprima o meno qualcosa (solitamente un linguaggio serve ad esprimere qualcosa: i cartelli stradali ci indicano come comportarci con l'auto per esempio), io sono convinto che la musica non possa esprimere nulla, nel senso che se esprimesse qualcosa questo qualcosa dovrebbe essere percepito da tutti allo stesso modo (il 99% delle persone si ferma se trova un semaforo rosso), ma non è cosi, la musica è percepita in modo soggettivo, ma è linguaggio perchè è costruita con delle regole oggettive che ne determinano l'armonia, la forma ... La musica evoca qualcosa (evoca ricordi, evoca sentimenti ed emozioni), non lo esprime, nel senso che le emozioni che proviamo ascoltando musica non sono dovute alla musica stessa, ma al modo in cui noi la percepiamo in modo soggettivo. E' un linguaggio che non serve a comunicare (a meno che non si usi la musica per altro: per indicare l'ora con le campane, per indicare la sveglia con la tromba in caserma) ma serve ad evocare, a farsi che noi possiamo percepire (in conseguenza a come è costruita) qualcosa. Questo non significa che la musica sia un qualcosa di totalmente distaccato dal resto, anzi, ma che la musica è un linguaggio atipico, che è in se stessa che trova le ragioni per esistere. Le emozioni cambiano col tempo, passano, mentre la forma di un brano musicale rimane sempre quello a prescindere dalla percezione soggettiva, è questo che rende la musica un linguaggio, cioè il fatto che la musica abbia delle regole interne.
  6. è anche ancora possibile partecipare a questo laboratorio?
  7. Il contrappunto di Frescobaldi oscilla tra modalità (ho davanti a me una sua fuga con soggetto nel modo frigio (mi,fa,sol,la,mi,sol,fa, mi) e tonalità, nella sua musica noi possiamo ben fotografare il periodo storico: sperimentazione, nascita della tonalità, teoria degli affetti, improvissazione... Il contrappunto di per sè necessita di un'elaborazione del materiale di base anche nella costruzione dei soggetti, quando il soggetto (o il cantus firmus a seconda del tipo di composizione) è preso da un canto popolare o comunque da materiale preesistente, il compositore cerca delle formule ricorrenti da costruire sopra il soggetto o il cantus firmus. I cromatismi di Frescobaldi sono talvolta giustificati dalla teoria degli affetti e talvolta invece da ragioni tonali (modulazioni attraverso una nota cromatica), il risultato che ne scaturisce è una commistione tra polifonia vocale e libertà strumentale.
  8. Grazie a tutti per il benvenuto!
  9. Credo sia solo questione di tempo, e le proporzioni arriveranno al 50%, sulla qualità difficile fare delle statistiche essendo il mondo della composizione un mondo in cui l'aspetto soggettivo conta molto, al di là delle capacità tecniche. Io conosco comunque alcune compositrici, e sono pure molto brave.
  10. Salve a tutti mi chiamo Andrea Vezzoli, sono un compositore della provincia di Brescia, mi sono iscritto al vostro forum per condividere opinioni musicali e altro.
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