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Piano Concerto - Forum pianoforte

Anthos

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  1. 5 anni fa mi esibii in pubblico per la prima volta. Il giorno del concerto, anche a causa di una serie di... spiacevoli vicissitudini sentimentali in cui ero coinvolto in quel periodo, ero in una condizione psicofisica praticamente disastrosa. Finì che, quando mi ritrovai solo davanti al pubblico, mi sentii così male che non riuscii a suonare neanche una nota: le mani mi si paralizzarono completamente! Inutile dire che, dopo questa mia prima disastrosa esibizione, la paura aumentò, e andai incontro ad altre figuracce, peggiorando sempre di più la mia situazione. Ma non mi rassegnai. Lessi diversi libri di tecnica pianistica, e frequentai diversi forum sia italiani che stranieri. Non volevo che la mia passione per la musica restasse qualcosa di solitario, anzi, volevo dimostrare a me stesso e agli altri che ero davvero bravo a suonare, e non solo un parolaio. Trovai una risposta - la voce della ragione: per suonare bene in pubblico bisogna conoscere a memoria lo spartito, ed essere tecnicamente impeccabili in seduta di prova. Se manca la memoria è la fine, non sopravvivi due battute. Se manca la tecnica, forse ce la fai a finire il pezzo, soprattutto se sei abituato ad esibirti e sai suonare attraverso gli errori, senza fermarti, ma non riuscirai a trasmettere tutta l'emozione che hai dentro. Tuttavia, per molto tempo, per quanto fossi preparato, sia mnemonicamente che tecnicamente, comunque non sono riuscito a suonare in pubblico. Perché questo? E qui viene la voce del cuore: per certe cose serve tanta maturità. Servono sicurezza di sé, anzi, accettazione di sé, capacità di comunicare con gli altri, capacità di saper scendere a compromessi e di saper gestire gli imprevisti. Negli ultimi mesi ho frequentato un corso di teatro e ho imparato molte di queste cose. E' un'esperienza fantastica ed è quello che ti consiglio di fare: prima ancora dello studio "pianistico", cerca esperienze di vita che possano arricchirti come persona e che possano insegnarti ad interagire con la gente. Com'è andata a finire la mia storia? Qualche settimana fa sono andato in un negozio di musica per provare un nuovo pianoforte, e sono riuscito a suonare benissimo davanti a tutti i clienti che erano lì: hanno anche applaudito!
  2. Grazie Simone, ho trovato l'esercizio da farsi sul coperchio del pianoforte davvero... illuminante! Ti ringrazio anche per aver suonato sul digitale, mi hai davvero tirato su di morale. Infatti per problemi personali potrò permettermi un acustico solo tra qualche anno, e devo ammettere che ho sempre dei grandi complessi di inferiorità rispetto i pianisti più facoltosi che possono permettersi le meccaniche di migliore qualità. Tra l'altro tra poco devo cambiare digitale perché il mio Korg SP-250 è andato e mi sto orientando verso un Kawai ES-100. Ad ogni modo grazie ancora, sei un esempio per me, e scusate per l'off-topic!
  3. Ciao TheSimon, sarebbe fantastico se potessi girare questo video anche a me! Grazie mille.
  4. Allora canteró alla Gould ahahah! Il fatto é che voi ne parlate quasi come qualcosa che viene naturale, ma a me (nella vita in generale, ahimé) le cose "naturalmente" non vengono mai ecco perché cerco spesso la strada piú cervellotica...
  5. Caspita, allora ero proprio fuori strada ahahah! Comunque è un brano davvero difficilissimo, il rischio di storpiarlo è enorme.
  6. Ciao a tutti, volevo condividere con voi alcune idee che mi sono venute sull'esecuzione dell'Adagio Cantabile della sonata Patetica. Come ben sapete, la maggiore difficoltà tecnica che si ha in questo pezzo è porre in risalto la melodia, il che diventa particolarmente complicato soprattutto nella prima parte, dove la mano esegue delle terze in cui una sola nota è melodica, l'altra è di accompagnamento. Ora ho affrontato il problema e con l'aiuto della fisica sono giunto ad una soluzione ! L'idea è che i tasti devono essere abbassati contemporaneamente, altrimenti verrebbe fuori un arpeggio, il che è assolutamente errato, ma con forze diverse. Come fare? Il dito che suona la melodia deve essere a circa 90° rispetto il tasto, cosicché tutta la forza viene trasmessa come componente normale, mentre il dito che suona l'accompagnamento, pur arrivando sul tasto con la stessa forza e accelerazione, se lo colpisce "di piatto" fa in modo che il grosso della forza si dissipi come componente tangenziale, e solo una parte minore in direzione normale. Questa credo sia la fisica del problema, ho fatto delle prove e anche sul pianoforte digitale funziona, anche se non benissimo. Invito inoltre ad ascoltare su Youtube l'interpretazione di Vladimir Horowitz, che ritengo davvero insuperabile in termini di cantabilità!
  7. Chiarissimo, grazie davvero! Presto vi comunicheró i miei progressi!
  8. Puoi spiegarmi in cosa differiscono queste tre tecniche? Ho cercato su Internet ma ho trovato informazioni abbastanza discordanti...
  9. Accidenti Pianoexpert, grazie mille! Purtroppo peró devo fare una precisazione: ho soltanto un pianoforte digitale Korg che ha solo il pedale di risonanza (al massimo si puó usare il "mezzo pedale"), quindi non posso suonare sullo scappamento perché la meccanica é completamente diversa.
  10. Salve a tutti, avrei bisogno di alcuni consigli su come utilizzare il pedale nel famosissimo "Clair de Lune" della Suite bergamasque di Debussy. La mia edizione riporta semplicemente l'indicazione "con sordina" all'inizio del brano, e poi non dice nient'altro. Suppongo, quindi, che l'uso del pedale sia stato lasciato al gusto e al buon senso dell'interprete. Personalmente vorrei usarlo il meno possibile, perché, per quanto possa sembrare gradevole a volte, in realtà tende a coprire le armonie e a far perdere un po' il senso della musica... senza contare che si tratterebbe di un modo decisamente poco onesto di coprire le mie imprecisioni tecniche. Detto questo, però, davanti lo spartito sono molto disorientato. In sintesi io pensavo di utilizzarlo solo negli arpeggi dell'accompagnamento e per legare i numerosissimi salti presenti nel brano. Voi cosa suggerite?
  11. Ciao a tutti e grazie per aver creato questo fantastico forum. Sono un ragazzo di 20 anni e da quando ne avevo 11 sono appassionato di musica, in particolare, ovviamente, del pianoforte! Nella vita studio ingegneria meccanica e mi piace suonare pianoforte nel tempo libero, come hobby. Infatti mi sono iscritto su questo forum perché, non avendo un maestro, spesso ho dei dubbi su come migliorare la mia tecnica e le mie interpretazioni e spero di poter fare affidamento su di voi!
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