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Piano Concerto - Forum pianoforte

Perche' Comporre Musica ?


Francesco
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Ciao!!

Vorrei condividere con voi alcune curiosità sulla composizione libera (che si abbia fatto un corso apposta o meno... non importa, esprimiamoci liberamente :huh: !!)

Credo (ma se mi sbaglio correggetemi) che praticamente chiunque sappia suonare il Pianoforte abbia provato almeno una volta a "inventare" qualcosa, magari anche solo un semplice motivetto...

Io più di una volta, nonostante non abbia fatto corsi di composizione: fin da quando iniziai Pianoforte mi piaceva l'idea di poter "creare" qualcosa di unico, grazie a 12 semplici note... qualcosa di "solo mio", unico ed irripetibile. Come ho detto, l'idea mia affascinava molto.

Inoltre, quando ho iniziato a studiare le scale (preannuncio che le mie "preferite" sono il Mi maggiore, il MI b maggiore, il DO # maggiore e il SI b maggiore, con le relative minori) mi sono accorto di quanto sia bello comunicare sensazioni, stati d'animo o emozioni con la musica. E, ascoltando il magnifico "Chiaro di Luna " di Ludwig van Beethoven, mi sono chiesto: "perchè non posso provare anch'io a ... comunicare senza aprire bocca?", come dice il mio Prof. di musica. Da allora ho iniziato ad analizzare alcuni brani molto espressivi per Pianoforte (tra i più famosi vorrei ricordare appunto il "Chiaro di Luna" - che resta uno dei miei brani preferiti - , il Preludio n.7 di F. Chopin - che mi ha dato problemi: il finale è sereno o malinconico, triste o "consolato"? i miei amici più stretti e affezionati mi hanno detto "malinconico"... (Vedi PS)- e "Per Elisa"). Così facendo, oltre che imparare ad interpretare meglio i brani, ho imparato a esprimermi meglio al Pianoforte che con le parole (motivo per cui forse i miei discorsi vi sembrano senza inizio nè fine... ;) !!).

Vorrei anche togliermi una curiosità: è normale che, quando fai sentire a qualcuno quello che hai composto, ti facciano i complimenti seri, eppure tu sai che ..."è una cosuccia semplice, forse una banalità" ;) ?

E, infine: quando componete perchè lo fate ? Per la soddisfazione di poter dire "ho scritto un brano di musica per Pianoforte", per esprimervi, o per altri motivi ?

Secondo me è una questione interessante, perciò aspetto risposte, considerazioni o qualunque cosa vogliate dirmi ;) !

Grazie anticipatamente. Ciao!!!

Francesco 1797

 

PSRiguardo al preludio no.7 di Chopin: uno dei brani di musica più corto che esiste, secondo me è stupendo... Secondo voi come è il finale ? Grazie!

No, per qualche motivo ho cambiato idea ... il finale deve essere malinconico: in fondo, il brano è molto corto (48 secondi o poco di più), e sembra essere un "quadretto" di un'esperienza bella e felice; siamo tristi che finisca, infatti il finale (per quanto sia costituito da un accordo maggiore, se non sbaglio il LA maggiore) sembra dire da solo "Non ti dimenticherò mai", come se il tempo scorresse troppo velocemente per poter davvero dire ciò che si prova... (non so se mi avete seguito, il discorso è un po' "libero", ho detto ciò che provo troppo velocemente!)

Infatti, se dovessi dedicare questo brano a qualcuno, credo che cercherei di esprimere la mia felicità per aver conosciuto quella persona, ma - nel finale, malinconico, dovrei dire con una sola armonia "Non ti dimenticherò mai".

O almeno, questo è il modo di interpretare il brano che ho io ( e la persona a cui lo dedico, che mi ha consigliato il finale malinconico...)

Riprenderò questo tema anche per quanto riguarda il comporre musica ( mi rispecchio in quello che ha detto Paolo Ferrarelli (Pianoexpert) nel messaggio sopra.

Per ora vi saluto...

Ciao!!! Francesco 1797

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Ciao!

Nella mia piccola esperienza non ho ancora provato a comporre qualcosa anche perché non saprei da che parte iniziare, cioè ... mano destra o sinistra? Chiave di violino o basso?

 

Però ammetto che in questi 9 mesi di studio mi è capitato che qualche melodia mi frullava nella testa ma poi nella pratica mi blocco, forse bisogna essere portati per la composizione, cioè oltre alle conoscenze tecniche di composizione, armonia ecc.... ci vuole anche una parte immanente che ti arriva dell'alto o che è parte del DNA di ciascuno di noi, è una cosa che non si impara solamente a tavolino, è un dono meraviglioso. :huh:

 

Riguardo il Preludio n° 7 di Chopin, mi da la sensazione di svogliatezza o meglio spensieratezza.... sembrano delle note di passaggio senza troppo peso appaiono leggere e così finiscono, io non sento nessun tipo di malinconia o tristezza... boh, il bello della musica è che le sensazioni possono essere soggettive. ;)

 

Davide

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Ciao!

Nella mia piccola esperienza non ho ancora provato a comporre qualcosa anche perché non saprei da che parte iniziare, cioè ... mano destra o sinistra? Chiave di violino o basso?

 

Però ammetto che in questi 9 mesi di studio mi è capitato che qualche melodia mi frullava nella testa ma poi nella pratica mi blocco, forse bisogna essere portati per la composizione, cioè oltre alle conoscenze tecniche di composizione, armonia ecc.... ci vuole anche una parte immanente che ti arriva dell'alto o che è parte del DNA di ciascuno di noi, è una cosa che non si impara solamente a tavolino, è un dono meraviglioso. :huh:

 

Riguardo il Preludio n° 7 di Chopin, mi da la sensazione di svogliatezza o meglio spensieratezza.... sembrano delle note di passaggio senza troppo peso appaiono leggere e così finiscono, io non sento nessun tipo di malinconia o tristezza... boh, il bello della musica è che le sensazioni possono essere soggettive. ;)

 

Davide

Caro Davide,

grazie per la risposta, è bello poter confrontare pareri diversi...

Sai, anche a me vengono a volte delle "melodie in mente", e a volte provo a scriverle, a suonarle ... ma hai ragione: come iniziare ? Mano destra o sinistra?

Altre volte, invece, utilizzo un metodo diverso: mi metto al Pianoforte (che non ho: mi correggo, mi metto alla mia tastiera elettronica che ha 15 anni) e provo a dire con le note come mi sento: se sono triste parto da una scala minore (amo molto il sol minore, con cui utilizzo il relativo maggiore, il Si ;) e ci "faccio qualche giro". Poi... e poi aspetto. che cosa non lo so, ma aspetto, aspetto di avere l'idea che mi permetta di fare un determinato passaggio di scala, o una frase articolata. Ma finche non arriva, aspetto, e continuo a suonare in Sol minore. Concordo con te anche su un'altra cosa: la composizione non si può insegnare a tavolino, è necessario avere un minimo di capacità.

Vorrei poter discutere con te di questo e di tante altre cose ... ad esempio vorrei trovare una soluzione alla questione "da dove inizio?"

Sicuramente ci sentiamo di nuovo, magari con qualche novità!!!

Grazie ancora!

Ciao!! Francesco 1797

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Ciao, comincio col dire che non sono un compositore ma un pianista, tuttavia posso dirvi la mia dal momento che ho frequentato, in preparazione all'esame di armonia complementare biennale (che altro che non è che il biennio del corso di composizione di 10 anni), un maestro di composizione. Ciò che si impara al corso di armonia sono le basi per non commettere errori anche se a volte i compositori commettono degli errori volutamente. Le regole armoniche sono quelle che ci suggeriscono suoni il più possibile piacevoli all'orecchio e soluzione modulanti consonanti tra loro, tuttavia in alcune situazioni le quinte per moto retto possono anche starci bene. Il tutto dipende dunque da una certa estetica del suono. Ovviamente ognuno di noi poi, non può essere un compositore ! Alcuni di noi hanno inclinazioni per la biologia, altri per la letteratura ed altri, perché no, anche per la composizione. Di certo alcune basi si devono avere per poter produrre qualcosa di puramente artistico, questo specialmente nel campo della musica classica. Tuttavia quando arrangio una base di musica pop, leggera o rock in logic faccio spesso ricorso alle soluzioni dell'armonia classica o comunque al "suono" classico che risolvono sempre tutte le problematiche che immancabilmente si vengono a creare. In sostanza è difficile nascere compositori, ed anche i più celebri hanno dovuto studiare prima di ottenere dei risultati. Nulla o quasi è attuabile senza solide basi teoriche, che poi la pratica sia in conclusione l'effetto dell'animo dell'artista questo è scontato.

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Carissimi,

Mi ricordate quando nella mia infanzia ( a soli 5 anni) misi per la prima volta le mani sul pianoforte. Mio padre, appassionato di Musica e soprattutto di Cinema, mi aveva portato a vedere un film sulla vita di Strauss figlio. Arrivai a casa, aprii il vecchio Feurich di famiglia e suonai a orecchio quel valzer che mi era piaciuto tanto. Alla fine voltai il mio sguardo e vidi i visi sgomenti dei miei genitori e dei miei nonni. Gli occhi erano spalancati di stupore, ma per me era normale. Non avevo fatto altro che ripetere quello che avevo sentito. In seguito mi mettevo al pianoforte per giocare. Componevo, inventavo e ricordavo quello che facevo. Le mie composizioni erano motivi d'amore, anche se non sapevo ancora cosa fosse. Chi veniva a casa era costretto da mia nonna ad ascoltare quello che avevo inventato e io mi esibivo annunciando i titoli che avevo dato alle mie composizioni.

 

Ora che è passato molto tempo non sono più "compositore", suono soltanto, il mio diploma è solo pianistico e in concerto suono composizioni dei classici. E' rimasto in me quel dolce ricordo di quando inventavo e la sensazione creativa che provavo. Al di là della "scienza compositiva" tutti possiamo creare e sperimentare. Le regole dell'Armonia, esistono, sì, ma, anche ad alto livello, sono governate dal buon gusto. Quindi coraggio, giovani compositori....chissà che non nascano altri "piccoli Mozart"!!!!!

 

Ad Majora

Paolo

 

P.S. Scusate questi miei teneri ricordi del passato

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Eccomi di nuovo...

Solo una breve riflessione che mi ha ispirato oggi una persona (la "persona del Preludio", del sorgere del sole, anche il mio Maestro di Pianoforte definiva così i Preludi, un Sorgere dolce del sole, un'Aurora...come preferite)

No, per qualche motivo ho cambiato idea ... il finale deve essere malinconico: in fondo, il brano è molto corto (48 secondi o poco di più), e sembra essere un "quadretto" di un'esperienza bella e felice; siamo tristi che finisca, infatti il finale (per quanto sia costituito da un accordo maggiore, se non sbaglio il LA maggiore) sembra dire da solo "Non ti dimenticherò mai", come se il tempo scorresse troppo velocemente per poter davvero dire ciò che si prova... (non so se mi avete seguito, il discorso è un po' "libero", ho detto ciò che provo troppo velocemente!)

Infatti, se dovessi dedicare questo brano a qualcuno credo che cercherei di esprimere la mia felicità per aver conosciuto quella persona, ma - nel finale, malinconico, dovrei dire con una sola armonia "Non ti dimenticherò mai".

O almeno, questo è il modo di interpretare il brano che ho io ( e la persona a cui lo dedico, un mio caro amico pianista, col quale litigai, che mi ha consigliato il finale malinconico...)

Riprenderò questo tema anche per quanto riguarda il comporre musica ( mi rispecchio in quello che ha detto Paolo Ferrarelli (Pianoexpert) nel messaggio sopra.

Per ora vi saluto...

Ciao!!! Francesco 1797

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Carissimi,

Mi ricordate quando nella mia infanzia ( a soli 5 anni) misi per la prima volta le mani sul pianoforte. Mio padre, appassionato di Musica e soprattutto di Cinema, mi aveva portato a vedere un film sulla vita di Strauss figlio. Arrivai a casa, aprii il vecchio Feurich di famiglia e suonai a orecchio quel valzer che mi era piaciuto tanto. Alla fine voltai il mio sguardo e vidi i visi sgomenti dei miei genitori e dei miei nonni. Gli occhi erano spalancati di stupore, ma per me era normale. Non avevo fatto altro che ripetere quello che avevo sentito. In seguito mi mettevo al pianoforte per giocare. Componevo, inventavo e ricordavo quello che facevo. Le mie composizioni erano motivi d'amore, anche se non sapevo ancora cosa fosse. Chi veniva a casa era costretto da mia nonna ad ascoltare quello che avevo inventato e io mi esibivo annunciando i titoli che avevo dato alle mie composizioni.

 

Ora che è passato molto tempo non sono più "compositore", suono soltanto, il mio diploma è solo pianistico e in concerto suono composizioni dei classici. E' rimasto in me quel dolce ricordo di quando inventavo e la sensazione creativa che provavo. Al di là della "scienza compositiva" tutti possiamo creare e sperimentare. Le regole dell'Armonia, esistono, sì, ma, anche ad alto livello, sono governate dal buon gusto. Quindi coraggio, giovani compositori....chissà che non nascano altri "piccoli Mozart"!!!!!

 

Ad Majora

Paolo

 

P.S. Scusate questi miei teneri ricordi del passato

 

 

Sig. Paolo la sua esperienza è veramente toccante e anche molto istruttiva grazie per averla condivisa con noi!

 

Eccomi di nuovo...

Solo una breve riflessione che mi ha ispirato oggi una persona (la "persona del Preludio", del sorgere del sole, anche il mio Maestro di Pianoforte definiva così i Preludi, un Sorgere dolce del sole, un'Aurora...come preferite)

No, per qualche motivo ho cambiato idea ... il finale deve essere malinconico: in fondo, il brano è molto corto (48 secondi o poco di più), e sembra essere un "quadretto" di un'esperienza bella e felice; siamo tristi che finisca, infatti il finale (per quanto sia costituito da un accordo maggiore, se non sbaglio il LA maggiore) sembra dire da solo "Non ti dimenticherò mai", come se il tempo scorresse troppo velocemente per poter davvero dire ciò che si prova... (non so se mi avete seguito, il discorso è un po' "libero", ho detto ciò che provo troppo velocemente!)

Infatti, se dovessi dedicare questo brano a qualcuno (...), credo che cercherei di esprimere la mia felicità per aver conosciuto quella persona, ma - nel finale, malinconico, dovrei dire con una sola armonia "Non ti dimenticherò mai".

O almeno, questo è il modo di interpretare il brano che ho io ( e la persona a cui lo dedico, che mi ha consigliato il finale malinconico...)

Riprenderò questo tema anche per quanto riguarda il comporre musica ( mi rispecchio in quello che ha detto Paolo Ferrarelli (Pianoexpert) nel messaggio sopra.

Per ora vi saluto...

Ciao!!! Francesco 1797

 

 

In effetti l'interpretazione che gli dai calza, sembra proprio un addio dolce ma allo stesso tempo triste come qualcuno che piange dalla felicità per "l'ultimo" saluto a una persona cara ma con la speranza nel cuore di rivederla un giorno! :huh:

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Grazie Piano Scholar,

mi fa piacere che la mia interpretazione sia compresa e piaciuta (allora vuol dire che non è poi così strana ... ;) )

Un altro brano di cui vorrei parlare con vuoi, sempre per quanto riguarda l'interpretazione è il famoso "Al chiaro di Luna" di Beethoven. Personalmente credo che sia uno dei brani per pianoforte più belli mai composti ... voi cosa ne pensate ?

Vorrei anche aggiungere una considerazione per quanto riguarda la composizione personale ... spesso a me capita di "avere un motivetto in testa", che poi metto in musica al mio piano elettrico (ora non posso neanche più ... con i suoi 15 anni, l'altro giorno sono andato per accenderlo e... niente ... ;) !)

Una volta messo in musica, mi accorgo che è troppo semplificato rispetto a come lo avevo in mente... cosa potrei fare ? (certamente non sono un compositore, e non potrò mai fare grandi cose ...)

Infine, vorrei ancora richiedervi se, quanto componete, vi mettete al pianoforte e "cercate di inventare" o avete già in mente una melodia abbastanza impostata. Con questo, vi risaluto tutti e vi ringrazio per la partecipazione dedicata a questa discussione (che non è affatto chiusa :huh: !).

Ciao!! Francesco 1797

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Sin da ragazzo mi sono fatto le stesse domande. Credo ci siano, per ogni compositore, percorsi diversi. L'armonia è fondamentale. questo si capisce facendo semplicemente almeno l'esame di armonia complementare.

 

Poi diciamo che tra i grandi il comportamento era fondamentalmente diverso. Schubert scriveva una Sinfonia in tre giorni, Beethoven "limava" un quartetto per due anni. Mozart scriveva di getto, come pure Bach pensava già in forma polifonica! Pazzesco!!! Sembra quasi, come dice Michelangelo : La statua è già dentro al blocco di marmo, basta togliere il superfluo!!"

 

Quella che si chiama "ispirazione" non è altro che l'idea che stimola e incoraggia il compositore a "confezionare" la composizione....anche con una certa libertà..... Ricordiamo che Puccini studiava molto i suoi contemporanei, ma la sua musica migliore nasce da idee molto "sue" . Ogni compositore si è ispirato ai suoi predecessori, li ha amati e seguiti, ma raramente si è accorto che stava passando alla Storia della Musica.

 

Una base ci vuole. Bisogna conoscere l'armonia e i principi che governano "le forme"

 

Ho studiato con il Prof. Sergio Miceli, che ha scritto libri su Morricone ed in particolare sulla sua Musica da film. Il successo di questa musica muove dalla profonda preparazione del Compositore, forse meno noto per la sua grande produzione contemporanea, magari di più difficile ascolto.

 

Insomma, io che non sono un compositore credo che esserlo sia un grande impegno, ma credo che una idea, un tema, un passaggio "accattivante" possa venire in mente a chiunque....quindi ....avanti "Verso nuove rive con baldo ardimento" ( M. Mussorskj)

 

Paolo

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Grazie Paolo,

mi piace sentire esperienze musicali di altri, soprattutto se hanno una certa esperienza come te...

Molto accurato e curioso il ragionamento che fai sul tipo di composizione ... c'è chi scrive "di getto", chi ci mette un po' di più ...

Personalmente posso dire che mi capita così: volte mi viene "in mente" un buon motivetto, lo provo (... lo provavo... il piano elettrico non si accende più da qualche giorno ... :huh: ) al piano e cerco di scriverlo su carta, o lo memorizzo a mente. Poi, in un altro momento, lo riprendo e lo modifico, lo completo ... insomma, direi che compongo a "puntate": una volta che ho la melodia su cui lavorare, mi metto lì e un po' alla volta la miglioro.

Ti ringrazio per condividere questi tuoi ricordi del passato e le tue impressioni, che non possono che "fare bene" a un pianista meno esperto. Grazie!

Ciao!!! Francesco 1797

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Cari amici,

eccomi di nuovo qui. Vorrei poter condividere con voi un'osservazione, in particolare con chi ha un piano elettrico ma a volte suona anche su un vero pianoforte (magari anche a coda). Come sapete, ho una tastiera elettrica di quindici anni fa, che a volte va e a volte no (per chi seguiva questa storia: l'altro giorno si è riaccesa, funziona di nuovo).

In ogni caso, ieri ho avuto di nuovo l'occasione di suonare sul magnifico Bechstein a scuola (per chi fosse interessato, vi invito alla discussione su questo pianoforte nella sezione "Pianoforte, problemi tecnici e la loro risoluzione" grazie!) e mi sentivo molto più sciolto nel comporre che quando uso il mio piano elettrico. Ora, chiaramente non si può paragonare una tastiera elettrica a sei ottave con un gran coda Bechstein del 1903, ma vorrei chiedere: quando componete, quali differenze sentite tra un piano elettrico e un pianoforte "vero"?

Aspetto risposte e osservazioni!!!!

Per ora ... Ciao!!!

Francesco 1797

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Non sono un Compositore. Ma credo non vi sia differenza. Il compositore sente dentro di se. Ne è prova la sordità di Beethoven.

Il provare su di uno strumento è soprattutto "verifica". Il discorso è lungo e imvito qualche compositore ad illuminarci!!!!!!

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Non sono un Compositore. Ma credo non vi sia differenza. Il compositore sente dentro di se. Ne è prova la sordità di Beethoven.

Il provare su di uno strumento è soprattutto "verifica". Il discorso è lungo e imvito qualche compositore ad illuminarci!!!!!!

Giusto ... concordo con te. Aspettiamo qualche compositore che ci illumini! :huh:

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E' sì, credo anche io che non vi sia differenza. A 11 anni feci per gioco anche io un valzer (na cretinata ovviamente) senza utilizzare il pianoforte. Se lo ritrovo il manoscritto lo posto :huh:

Per i compositori, quelli veri, credo sia naturale ragionare nella dimensione musicale senza avere il pianoforte sotto mano perchè già conoscono l'effetto di determinate soluzioni armoniche, poi certo, una verifica se è possibile si fa, onde evitare spiacevoli sorprese, del resto nella storia della musica solo Mozart era in grado di scrivere senza errori e cancellature quello che aveva già scritto nella testa (diciamo di primo pugno), cosa che faceva "inorridire" Salieri... Beethoven che è Beethoven invece effettuava il "labor limae di Orazio" anche per 2 anni. Se non sbaglio la terza sinfonia (l'eroica) ne è l'esempio, se non ricordo male dovrebbe essere stata composta dal Maestro nel periodo 1802 - 1804... Pertanto ripensamenti o maturazioni di alcune parti della composizione penso ci possano essere... Ovviamente bisogna comunque dire che Beethoven non è nato sordo, ci è diventato in seguito, sarebbe impossibile produrre musica se non si è mai conosciuta !

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E' sì, credo anche io che non vi sia differenza. A 11 anni feci per gioco anche io un valzer (na cretinata ovviamente) senza utilizzare il pianoforte. Se lo ritrovo il manoscritto lo posto :huh:

Per i compositori, quelli veri, credo sia naturale ragionare nella dimensione musicale senza avere il pianoforte sotto mano perchè già conoscono l'effetto di determinate soluzioni armoniche, poi certo, una verifica se è possibile si fa, onde evitare spiacevoli sorprese, del resto nella storia della musica solo Mozart era in grado di scrivere senza errori e cancellature quello che aveva già scritto nella testa (diciamo di primo pugno), cosa che faceva "inorridire" Salieri... Beethoven che è Beethoven invece effettuava il "labor limae di Orazio" anche per 2 anni. Se non sbaglio la terza sinfonia (l'eroica) ne è l'esempio, se non ricordo male dovrebbe essere stata composta dal Maestro nel periodo 1802 - 1804... Pertanto ripensamenti o maturazioni di alcune parti della composizione penso ci possano essere... Ovviamente bisogna comunque dire che Beethoven non è nato sordo, ci è diventato in seguito, sarebbe impossibile produrre musica se non si è mai conosciuta !

Ok... probabilmente dipende da persona a persona ... io a volte "ho il motivetto in mente", ma non riesco a farci un arrangiamento decente finche non metto mano su un pianoforte. Se poi è un pianoforte vero, magari anche a coda ;) , è ancora meglio!!!

Sai, Simone ... hai "toccato un argomento" delicato ma interessante: come si potrebbe descrivere la musica a una persona nata sorda? Credo che sarebbe come tentare di descrivere i colori a un ceco... sarebbe bello poter approfondire l'argomento...

infine, mi farebbe davvero moooolto piacere vedere il tuo manoscritto del valzer ... se lo trovi, potresti metterlo a visione libera sul sito? Ti ringrazio anticipatamente ....

Grazie mille!!!

(e ancora complimenti: ho visto la discussione "Quante ore al giorno studi" ... è davvero bello potersi scambiare opinioni in modo libero tra amici ... sono molto soddisfatto di essermi iscritto. Ciao!!)

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Sai, Simone ... hai "toccato un argomento" delicato ma interessante: come si potrebbe descrivere la musica a una persona nata sorda? Credo che sarebbe come tentare di descrivere i colori a un ceco... sarebbe bello poter approfondire l'argomento...

 

Ci sono cose che se non le hai toccate o viste o sentite o odorate o assaporate almeno una volta non è possibile descriverle. O meglio si possono descrivere facendo intuire ma non interiorizzare (c'è una grande differenza tra i due termini). Facendo intuire metti il tuo interlocutore nella posizione di immaginare qualcosa da te descritta attraverso la percezione dei tuoi sensi che potrebbe essere diversa dalla sua di percezione. Es. Posso amare il gusto del caviale e champagne e descriverlo come raffinato, profumato, ma non è detto che se il mio interlocutore riacquistasse i sensi del gusto e dell'olfatto possa avere la mia stessa opinione. Capisci bene che alcune cose vanno prima "assaggiate" personalmente per poter poi essere apprezzate e riutilizzate. Questo è il mio pensiero.

 

(e ancora complimenti: ho visto la discussione "Quante ore al giorno studi" ... è davvero bello potersi scambiare opinioni in modo libero tra amici ... sono molto soddisfatto di essermi iscritto. Ciao!!)

 

Ma sai, qui non siamo allo stadio, con questo voglio dire che solitamente nella musica che è ARTE se anche non si hanno le stesse opinioni su qualcosa c'è comunque il rispetto reciproco perchè spinto dall'intelligenza e dalla categoria di elité, se mi è concesso usare questo termine... Grazie a te per averci premiato del nostro lavoro con la tua iscrizione... :huh:

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Grazie mille Simone ...

è vero: il bello della musica è che ognuno è libero di interpretare un brano come vuole ... si è veramente liberi!! Comunque, non sono io che vi ho premiati iscrivendomi ... devo ringraziarvi io!!! :huh:

Sai, Simone, ricordo di aver letto in un tuo messaggio che il tuo sogno era "creare una piccola famiglia di musica, in cui scambiarsi liberamente idee e opinioni" ... Beh, secondo il mio parere ... ci sei riuscito molto bene. ho visto che il numero degli iscritti cresce costantemente... complimenti!!

Ora capisco il tuo sogno ... ;) e lo condivido... ;) è come crescere una famiglia tutti insieme, dove ognuno può dire la sua... W Pianoconcerto!! ;)

Ciao!!! Francesco 1797

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E perchè mi ringrazi anche tu, Paolo? Non ce ne era bisogno!! :huh:

A proposito... Simone ci ha detto che a 11 anni ha provato "per gioco" a comporre un piccolo valzer ... e tu? Sarei felice di sentire anche la tua esperienza ... grazie!! ;) Ciao!!

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ke fantastica discussione....mi fate venire voglia di comporre qualcosa!!! :huh:;) .....a volte mi sembra di avere talmente tanta di quella musica in testa da fare un intera sinfonia ;) ....xò a volte credo ke le mie capacità non sono sufficienti a scrivere quello ke ho in testa....è normale?...cosa posso fare per riuscirci?...qualsiasi consiglio è ben accetto.......grz a tutti ;)

 

P:S. Sarei curioso di vedere cosa componevi a 11 anni Simone...se posti il valzer mi farebbe molto piacere!

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ke fantastica discussione....mi fate venire voglia di comporre qualcosa!!! :huh:;) .....a volte mi sembra di avere talmente tanta di quella musica in testa da fare un intera sinfonia ;) ....xò a volte credo ke le mie capacità non sono sufficienti a scrivere quello ke ho in testa....è normale?...cosa posso fare per riuscirci?...qualsiasi consiglio è ben accetto.......grz a tutti ;)

 

P:S. Sarei curioso di vedere cosa componevi a 11 anni Simone...se posti il valzer mi farebbe molto piacere!

Sì, Daniele, anche a me a volte sembra di avere tanta musica in testa da scrivere una sinfonia, e anch'io spesso mi sento "incapace" però di scriverla ... un mio consiglio è: prova, quando hai la melodia in mente, a metterti al pianoforte, trovane le note e suonala senza accompagnamento qualche volta. Poi, eseguendola lentamente, decidi che accordo associare a una determinata parte della melodia (decidi se maggiore o minore, se "normale" o con "i rivolti" ;) - mi sembra si chiamino così - ... in base all'impressione che deve dare la tua melodia o, meglio, in base a cosa deve esprimere. Fammi sapere! Ciao!!! Francesco 1797

 

PS per Simone: Wow, tempi ... da record!! Vedo che hai già postato il tuo valzer... Ora lo ascolto e poi ti dico... Grazie mille!! ;)

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Simone... assolutamente senza parole :huh: !

Ma poichè nessun ascoltatore che si rispetti commenta un'esecuzione in questo modo... complimentoni!!! La melodia del "Valzer" è davvero molto bella, orecchiabile, espressiva e... lieve. Non so perchè, ma ascoltandola ho avuto questa sensazione di "lieve"...in ogni caso davvero molto bella. Ma permettimi un'osservazione: i commenti così li sanno fare tutti, anche "chi non capisce niente di musica".

Vorrei osservare alcune cosa che mi hanno sorpreso e allo stesso tempo reso felice:

  • Hai scritto il "Valzer" in Do minore ... tonalità che amo anch'io, in quanto relativa minore della maggiore che preferisco, MI b ;) ;
  • L'accompagnamento è molto semplice, quasi sempre costituito da "principale - accordo - accordo", sfrutando il tre quarti della melodia;
  • Io mi sono sempre preoccupato del fatto che nelle mie melodie l'accompagnamento fosse ..."banale"; il tuo "Valzer" è il chiaro esempio che anche la melodia più semplice (non che il tuo Valzer sia la melodia più semplice! ;) ) se suonata bene diventa d'effetto e espressiva;
  • E' una composizione molto breve, ma varia (fatto per cui ti invidio: la tua composizione riesce a non annoiarmi anche s la ascolto dieci volte di seguito);
  • Anche tu preferisci, o meglio, ha i composto in una tonalità minore ... come me... chissà che non sia "la strada" su cui passano tutti i pianisti ... ;)

Ancora complimenti davvero!!! Ma, toglimi una curiosità: appena ai ritrovato lo spartito, e l'hai riletto per la prima volta, cosa hai provato ? Come ti è parso il tuo "Valzer" dopo ... 17 anni, se non sbaglio? E mentre lo suonavi, come ti sei sentito?

Grazie anticipatamente e... grazie mille! credo che faccia molto piacere a tutti vedere (e ascoltare ;) ) la tua composizione ... te ne siamo molto grati!!! Ciao!!!! Francesco 1797

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