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Piano Concerto - Forum pianoforte

"musica" Contemporanea


Vitrus
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Cosa vi trasmette la "musica" contemporanea? Emozioni dirette? Suoni disconnessi da cercare in qualche modo di associare e dargli un senso per non restare disgustati?...A volte mi viene da pensare che si cerca un modo di comporre assolutamente incomprensibile o enigmatico che richiede quindi notevoli sforzi da parte dell'ascoltatore...

Forse ci si discosta così tanto dai grandi del passato per cercare di emergere.... altrimenti!?...Oppure la MUSICA che doveva essere scritta è stata scritta e si utilizzano i suoni per cercare un nuovo modo di comunicare? (in questo caso però non chiamiamola musica, chiamiamola magari "impressionismo acustico contemporaneo" :wacko:

 

Franco

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Mi sembra un discorso troppo lungo e complesso, da poter ridurre in certe premesse. Partendo dal mio gusto personale (come hai richiesto), ho imparato a godere della musica contemporanea grazie ad almeno tre chiavi di "comprensione": la prima è quella di avere qualche ragguaglio sul periodo storico e sul contesto da cui nasce (noi diciamo "contemporanea", ma mica è tutta uguale, anzi, c'è una varietà infinita, come per l'arte contemporanea in genere); la seconda è quella di abbandonarmi alla funzione primitiva del suo effetto timbrico. La terza (se si parla di musica contemporanea e non moderna, invece) è quella di pensarla anche in modo multimediale, come lo è gran parte dell'arte contemporanea, dove una modalità di espressione può essere contigua o complementare ad un'altra.

Poi ho anche idee personali, sull'argomento: noi ascoltiamo musica contemporanea anche quando ascoltiamo i classici (o, meglio, crediamo di ascoltarli), perché può essere solo contemporanea la percezione che ne abbiamo... Ma questa, diciamo, è un'altra discussione. ;)

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ognuno "scopre" le stesse domande in momenti diversi, è vero. Le "faq" della musica contemporanea sono sempre le stesse, e direi anche le risposte a queste faq...

ma piuttosto che ripetermi, rispondo con una provocazione: che differenza c'è tra la musica contemporanea e la musica antica? E per musica antica intendo repertorio pre-rinascimentale...

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Curiosità Franco, cosa hai ascoltato di musica contemporanea?...lo chiedo perchè è difficile capire il tuo giudizio "lapidario".

 

Io tutti questi problemi di comprensione non me li pongo, ci sono cose che ci attraggono anche se non le capiamo, c'è il bello dell'incomprensibile, etc.

 

Insomma, di chi e cosa stiamo parlando?

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Visto che sei interessato alla comprensione, cosa sai di quest opera di Xenakis?

 

non la conosco, è un esempio che ho trovato di contemporanea che faccio fatica ad udire..., ma che rispetto. Magari spiegaci tu ciò che rappresenta cosi' magari si può ascoltare con spirito diverso.

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Passo qualche proposta che mi fu girata tempo addietro, come dicevo a qualcuno è un percorso d'ascolto ed è giusto essere aiutati.

 

Io ho trovato molto piacevole brani tipo questi:

 

DONATONI

Franco Donatoni: LEM - Daniele Roccato double bass

http://www.youtube.com/watch?v=hY-NE2ByOos

 

Oppure

LIGETI: studi per pianoforte

Ligeti, "Lento intenso", dal Concerto per violino e lux aeterna

 

Di questi non trovo il link

 

 

Di Xenakis magari

 

Xenakis Mélanges

http://www.youtube.com/watch?v=7oLQtR-Yzos

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ognuno "scopre" le stesse domande in momenti diversi, è vero. Le "faq" della musica contemporanea sono sempre le stesse, e direi anche le risposte a queste faq...

ma piuttosto che ripetermi, rispondo con una provocazione: che differenza c'è tra la musica contemporanea e la musica antica? E per musica antica intendo repertorio pre-rinascimentale...

 

A proposito di questo ha lanciato qualche frecciata il Maestro Battistelli verso la fine della conferenza. Audio e video purtroppo non sono stati dei migliori devo regolare meglio i bandwidth, non conoscono ancora la potenzialità di quella connessione ad internet e non ho avuto tempo sufficiente di fare test di velocità soddisfacenti, per non parlare della webcam fullhd che sto ancora aspettando da Londra che doveva arrivarmi 3 o 4 giorni fa ma che è ancora ferma a Milano... Le prossime conferenze, a partire dal 21 Maggio 2012 sempre alle 18:30 avranno certamente qualità migliore.

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Ottimo, così li vedo anch'io.

Il confronto tra musica antica e musica contemporanea ormai si fa spesso. Ockeghem non piace quasi a nessuno, e nessuno lo capisce, ma NESSUNO direbbe che Ockeghem era un ciarlatano :) in modo simile Boulez non piace quasi a nessuno, nessuno lo capisce ma molti direbbero e dicono che è un ciarlatano... a prescindere dalle cause di questa situazione, questo dato di fatto dovrebbe farci riflettere sull'errore di fondo dei termini in cui mettiamo la discussione. La BELLEZZA non può essere dimostrata, ma l'importanza storica, tecnica, estetica sì. E se proprio non riuscite a farvi piacere Boulez, almeno sforzatevi di considerarlo IMPORTANTE.

Dico io... dovremmo essere operatori del settore e non riusciamo a capire che la musica è cultura, non solo intrattenimento!

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Cosa vi trasmette la "musica" contemporanea? Emozioni dirette? Suoni disconnessi da cercare in qualche modo di associare e dargli un senso per non restare disgustati?...A volte mi viene da pensare che si cerca un modo di comporre assolutamente incomprensibile o enigmatico che richiede quindi notevoli sforzi da parte dell'ascoltatore...

Forse ci si discosta così tanto dai grandi del passato per cercare di emergere.... altrimenti!?...Oppure la MUSICA che doveva essere scritta è stata scritta e si utilizzano i suoni per cercare un nuovo modo di comunicare? (in questo caso però non chiamiamola musica, chiamiamola magari "impressionismo acustico contemporaneo" :wacko:

 

Franco

 

Argomentazioni lontane che magari possono aiutare a capire cosa e come si pensava alla fine degli anni '50 ;)

http://www.youtube.c...260/9p50t3zfC58

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Argomentazioni lontane che magari possono aiutare a capire cosa e come si pensava alla fine degli anni '50 ;)

http://www.youtube.c...260/9p50t3zfC58

 

e ancora.... ma chi se ne frega se TU non ascolti, Trade1! E se non leggi... ne abbiamo già parlato "altrove" e Babbitt dice cose sacrosante: se sei un musicista, devi studiare e devi studiare anche contemporanea. Se non studi la musica che ascolti allora probabilmente non ti piacerà nessuna musica complicata, neppure quella contemporanea (o quella antica, come ho già detto...). Ma questo NON E' UN PROBLEMA DEI COMPOSITORI, a cui non frega un tubo di quelli che ascoltano altri repertori. Semplificare o cambiare poetica non serve, se un compositore riesce a scriverlo allora ci devono essere ascoltatori in grado di "capire". Basta educare.

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e ancora.... ma chi se ne frega se TU non ascolti, Trade1! E se non leggi... ne abbiamo già parlato "altrove" e Babbitt dice cose sacrosante: se sei un musicista, devi studiare e devi studiare anche contemporanea. Se non studi la musica che ascolti allora probabilmente non ti piacerà nessuna musica complicata, neppure quella contemporanea (o quella antica, come ho già detto...).

 

A parte che avevo proposto io l' "interessante" articolo di Babbitt :wacko: ... deduco che Chopin abbia saputo fare musica facile, peccato che non mi sembra proprio.

Se per questo neanche nessuna opera seria di Mozart mi sembra facile...eppure ...

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Marziano, deduci quello che vuoi. Io deduco che non sapete comprendere una semplice argomentazione in inglese. Perchè una cosa è non apprezzare la musica di Babbitt, una cosa è continuare a fraintenderlo per mandare avanti una vostra idea. Sarà la lingua? Chissà.

Deduco, poi, che almeno tu fraintendi il significato letterale della lingua italiana, per giunta. Chopin e Mozart hanno fatto musica semplice, comunicativa, immediata. Mi chiedo perchè tu non abbia fatto confronti con Schutz, con Michelangelo Rossi, con Sweelinck, con Bach.

http://www.youtube.com/watch?v=1keGA5az56I&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=GdpZE_v27ig&feature=fvwrel

 

questi sono due link con Les Indes Galantes di Jean Philippe Rameau, completa. Abbiate il coraggio di ascoltarla tutta prima di fare la solita trita e ritrita querelle degli antichi e dei moderni...

E faccio un attacco generalizzato. In tutti i forum di musica "colta" in cui ho scritto ho letto le più disparate critiche al repertorio contemporaneo. E più o meno tutti lo confrontavano con 1) i romantici 2) i classici. Chi si spingeva più addietro al massimo arrivava a Bach, ma IGNORANDO le parti più consistenti del repertorio bachiano (che sono le cantate). E' normale, si insegna questo e siamo "naturalmente" portati ad apprezzare quello che già conosciamo.

Ma prima di dire che la musica contemporanea è brutta, andate ad ascoltare la polifonia rinascimentale, la polifonia e la monodia medievale, i madrigali, il barocco, l'opera delle origini.

Meno ansia di giudizio, più apertura all'ascolto

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Quoto Thallo e direi anche: più apertura all'arte in genere, che non è solo retorica del bello da oltre un secolo (e cioè, esattamente, dalla scoperta dell'inconscio).

Da moltissimo tempo, l'arte nasce dal bisogno di narrare l'inenarrabile della dimensione umana, non di perfezionarla producendo munili per gli dei dell'Olimpo. Purtroppo, però, alla cultura di massa si fa credere che l'arte "vera" sia ancora quella dell'Ottocento; nei nostri forum, continuiamo tranquillamente a discutere solo di Bach, Mozart e Beethoven, come se in America ci fossero ancora i pellerossa... Poi qualcuno, ogni tanto, apre la finestra ed esclama "toh, siamo nel 2012...!", e la richiude inorridito.

 

Penso che a un artista dovrebbe interessare il mondo in cui vive, però, e non solo il tinello di casa.

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Io ero curioso di conoscere il parere di Vitrus sulla grande fuga di Beethoven :D

 

Frank

 

PS

... vedo che alcune proposte di ascolto iniziano a fare breccia ;). Ho riascoltato molto volentieri anche Penderecki

 

Il tema fondamentale è profondo e digeribile ma si sviluppa in maniera spigolosa e dissonante con giochi contrappuntistici molto elaborati, un capolavoro tecnicamente. Il ritmo molto ben congegnato incatena l'ascoltatore. Molto bello il finale...si ritrova Beethoven ;)

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[...] deduco che Chopin abbia saputo fare musica facile, peccato che non mi sembra proprio.

Se per questo neanche nessuna opera seria di Mozart mi sembra facile... eppure ...

 

Entro in punta di piedi in una discussione già avviata (e dalla quale mi ero volutamente autoescluso...) per dire che, nonostante io non sia granché propenso a certa musica contemporanea (e non solo per motivi estetici, ma per motivi ben più sinificativi, almeno per me), questa argomentazione di Marziano è pericolosissima, perché non tiene conto di come all'epoca di Chopin si ascoltava la musica (senza dimenticare che, ad esempio, l'ultimo movimento della Sonata in si bemolle minore venne aspramente criticato da Schumann sulla Neue Zeitschrift für Musik - «questa non è musica», scrisse) e di come invece al giorno d'oggi sia diverso il rapporto con l'arte contemporanea. é un gatto che si morde la coda, se vogliamo, e io sono convinto che buona parte della responsabilità del rifiuto verso il contemporaneo sia dovuta agli artisti contemporanei medesimi; ma dire che un'opera seria di Mozart non è facile (per noi, certo, è meno difficile di Pli selon pli di Boulez, è lapalissiano) non è una buona ragione per decidere automaticamente che Mozart ha ragione e Boulez ha torto (ho preso Boulez solo perché è già stato citato: non ce l'ho in particolare con lui ;) ). Mozart ha senz'altro ragione (su questo non avrei dubbi); sui torti di Boulez bisogna però discutere lontano dai luoghi comuni, anche disposti a trovare delle ragioni (e parlo a me stesso per primo, sia ben inteso!).

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