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Piano Concerto - Forum pianoforte

Esperienze Di Alcuni Concorsi... Quante Regole Diverse!


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Salve a tutti i compositori, sicuramente più giovani e validi di me!

 

Allora, dopo una "stasi" durata parecchi anni, ho ripreso da alcuni anni a scrivere musica, e mi sono rimesso pure a studiare con un maestro. Non mi interessa dare esami (ormai alla mia età avere o non avere un diploma di composizione non mi cambia la vita...), ma soltanto studiare per me stesso, e chissà magari ricavarne qualche piccola soddisfazione. Il mio stile è ancora in gran parte "classico", aggiungerei pure "imitativo", perché per molto tempo la mia unica palestra è stato lo studio autodidattico delle opere dei grandi del passato (Beethoven prima di tutto, ma aggiungerei anche altri grandissimi dell'ottocento).

E veniamo alle mie (poche) esperienze di partecipazione ai concorsi. A parte il fatto che ormai posso partecipare solo ai concorsi per i quali non sia previsto un limite di età, di solito il problema più grosso è stare nei tempio e completare tutto in tempo per la spedizione (!); fino ad oggi, l'unico piccolo riconoscimento è stato un quarto posto al concorso "Valeria Martina" del 2010, dove ho presentato una sonata per violoncello e pianoforte classica. In altre occasioni ho presentato opere che credevo anche migliori, ma non sono state prese in considerazione. Ad esempio, tra novembre '11 e gennaio '12, nonostante il periodo intenso di lavoro, ho dedicato un bel po' di tempo alla composizione di un pezzo per pianoforte e fiati che poi ho inviato per la partecipazione al concorso "Biennale Koper"; in questa occasione mi sono "imposto" di non fare una cosa troppo classica, di avere insomma un po' più di coraggio se non altro dal punto di vista armonico (anche se rimango lontanissimo da certi linguaggi moderni estremamente dissonanti ed anche a mio avviso privi di senso ritmico, almeno se lo intendiamo nel significato "comune"). Siccome dovevano essere selezionate per il concerto finale sei opere (che poi in realtà sono state sette), un po' ci speravo... sarei stato contento pure di risultare poi in finale l'ultimo dei "nominati". Risultato? Nulla...

Questo naturalmente non mi frena dalla partecipazione ad altri concorsi (infatti ho già inviato un pezzo per pianoforte ad un concorso a Reggio Calabria); però mi rendo conto che è impossibile sapere ciò che la giuria si aspetta... a volte un pezzo carino ma senza alcuna innovazione stilistica viene almeno apprezzato, altre volte un compositore magari è convinto di aver fatto un buon lavoretto, ma se becca una commissione che storce il naso ad ogni accordo consonante o a ritmi troppo "regolari", la frittata è già fatta. Oppure secondo la vostra esperienza ci sono comunque dei parametri "oggettivi" da rispettare? La giuria di solito fissa delle regole, oppure ciascuno giudica come crede opportuno? C'è qualche aspetto che viene comunque "apprezzato", oppure tutto è lasciato al gusto e alle esperienze dei giurati?

 

Ciao a tutti

Gino (Roma)

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... viene apprezzata la contemporaneità e sicuramente quelli che chiamo i falsi "moderni" non hanno molto successo.

Con falsi moderno intendo quelli che ancorati ad uno stile datato ci mettono dentro qualche "stranezza" per sembrare più aggiornati ... ma si vede subito che è tutto un bluff.

 

Partire da un prorpio sistema descritto e coerente è sempre una buona arma.

 

Il discorso complesso perchè entrano in gioco tante dinamiche, sicuramente partecipare alle premiazioni aiuta veramente a capire lo stile desiderato soprattutto se la commissione l'anno dopo non cambia ;)

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Oppure secondo la vostra esperienza ci sono comunque dei parametri "oggettivi" da rispettare? La giuria di solito fissa delle regole, oppure ciascuno giudica come crede opportuno? C'è qualche aspetto che viene comunque "apprezzato", oppure tutto è lasciato al gusto e alle esperienze dei giurati?

 

Problema non indifferente. Intanto i nomi dei giurati sono noti, questo aiuta a capire l'andazzo di quel specifico concorso. Se sai come scrivono e come la possono pensare i membri della giuria ... è presto fatto.

 

Mediamente vengono presentate cose pazzesche e, salvo rare eccezioni, un compositore attuale si crea il suo sistema di riferimento...può piacere e non piacere, ma sta cosa si deve evincere.

 

Se risenti ancosa di una scrittura classica avrai vita difficile, ho letto che non ti interessa il titolo, però il percorso di studio completo dovresti comunque farlo...di solito il corso superiore aiuta a capire tantissime cose ;)

 

Se l'ambito non ti interessa, rinuncia ai concorsi, perchè nel 90% dei casi NON viene apprezzato (giustamente) uno stile "imitativo" che invece trova una perfetta collocazione in abito didattico.

 

Senza offesa, ma se uno che scrivesse oggi come Beethoven ... farebbe ridere i polli ;)

 

Hai mai sentito qualche lavoro che viene presentato alla Biennale? ... viviamo in questo tempo.

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Caro Gino, il problema che poni vale in tutti qui casi in cui uno si trova a sostenere un esame. Come mi valuterà colui al quale presento un mio lavoro?

 

Valeva pure per i privatisti quando dovevano sostenere l'esame in conservatorio e non sapevano come la pensava la commissione.

 

E sotto sotto il problema è sempre stilistico ;)

 

Peccato che in un concorso non hai la possibilità di parlare con un giurato e capire il desiderata, cosa che potevi fare invece col conservatorio contattando il maestro di turno.

 

In realtà sarebbe anche parecchio svilente per un artista cambiare il proprio linguaggio per compiacere la giuria X o Y e penso che questa sia una delle motivazioni per le quali i concorsi sono orientati ai più giovani. Un compositore scafato, affermato e con la propria poetica difficilmente direbbe cose che non pensa … non trovi?

Se hai già scelto come esprimerti … puoi solo rinunciare ai concorsi, se non hai scelto … peccato farsi influenzare da qualcosa di effimero.

 

Io ho avuto la (s)fortuna di vedere da vicino come funzionano alcuni concorsi, la maggior parte delle valutazione (la classica scrematura) viene fatta praticamente a occhio … più che a orecchio.

Viene valutata la professionalità del compositore, il suo sistema di concepire l’opera, come la realizza … non è una valutazione di gusto, quello che esce può essere pure una porcheria ma se non è vestito e confezionato con professionalità, probabilmente non viene neanche considerato.

 

Per considerato, intendo che non arriva al fatto che qualcuno si metta li a cercare di capire come funziona il tuo brano e che faccia una valutazione di merito.

Ed è anche giusto, uno che si vuole spendere deve mostrare a 360° di essere professionale, oggi potrebbero non bastare i contenuti strettamente musicali.

 

Però come sempre le eccezioni ci sono, io prenderei il concorso come uno stimolo per scrivere, se uno vince porta a casa anche dei bei soldini altrimenti pace.

Chiaro, uno deve pagare l’iscrizione, non saprà mai cosa non ha funzionato nel proprio brano, etc., alla lunga può essere demoralizzante … ma uno se la cerca pure, non si può puntare solo a quello nella vita. E’ un di cui di una certa fase esistenziale.

A questo punto, se uno proprio vuole degli stimoli, gli piace un confronto tangibile … meglio i laboratori che organizziamo noi ... fra l’altro sai molto bene come funzionano ;)

 

Non so se ho risposto, probabilmente per i limiti di età non potrai accedere al concorso (oggetto di laboratorio):

 

http://www.pianoconc...da-camera-2012/

 

Vedrai che se qualcuno parteciperà … non si farà grandi scrupoli stilistici, si scrive pure per guadagnare e 5.000 euro sono un buon incentivo.

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Scusate, io non ho mai pensato a farne e avrei due domande: quanto costa, mediamente, parteciparvi? E in quale modo si può essere tempestivamente aggiornati sui vari bandi?

 

Mediamente dai 50 ai 100 euro.

 

Io stesso ho proposto nella sezione un topic dedicato ai concorsi, è un po' che non proponevo novità ma prendo l'impegno di fare delle buone segnalazioni max nel WE.

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  • 2 weeks later...

Io ho fatto un po' di concorsi, con risultati abbastanza soddisfacenti: un premio del pubblico (750 euro, concorso gratuito), due secondi posti, un terzo posto, due non classificazioni. Sicuramente viene apprezzata la contemporaneità come hanno detto anche altri prima di me, la complessità di scrittura è più apprezzata del "minimalismo", la ricerca dell'effetto soprattutto timbrico è anch'essa apprezzata. Questi concetti vengono a volte estremizzati fino a brani in cui si fa fatica a riconoscere gli stessi elementi della musica, in pratica i brani diventano pure sperimentazioni effettistiche. D'altronde di alcuni concorsi si può anche ascoltare in rete i brani finalisti, così ci si può fare un'idea di ciò che dico, ad esempio delle varie edizioni del concorso del 2 agosto di Bologna che pure è uno dei più importanti d'Italia.

Al concorso si partecipa ben sapendo che non lo si vincerà, i concorsi di composizione sono fatti per essere persi....questo è il punto di partenza, aspettative bassissime o addirittura nulle, tutto quello che viene dopo è tanto di guadagnato.

Si partecipa per esercitarsi nella scrittura, per imparare a rispettare le scadenze o le indicazioni di organico, durata, testo e tema musicale; io evito i concorsi con premi molto grossi perchè se i premi sono grossi è facile che lo siano anche gli intrallazzi che ci sono sotto, premi piccoli e piccole quote di partecipazione se non addirittura concorsi gratuiti, questa è la mia filosofia.

Se invece si sente il bisogno di partecipare agli altri le proprie opere, far in modo che qualcuno possa analizzarle e leggerle, allora ci sono anche altri sistemi: gli editori, cercare esecutori reali, i vari forum e social network, insomma da questo punto di vista c'è l'imbarazzo della scelta...

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  • 5 months later...

Riprendo il vecchio topic per dirvi di un concorso recente, di composizione pianistica, organizzato dall'associazione "De Musica" (Savona). La scadenza era il 30 settembre, io ho inviato un preludio (per la verità non nuovo, cioè non scritto "apposta" per la partecipazione al concorso). Gli organizzatori si impegnavano a rendere noto il risultato entro il 31 ottobre, ma sorprendentemente la risposta è arrivata molto prima: ha vinto un pezzo di Alessandro Martire (mai sentito prima, comunque il pezzo già è su Youtube), mentre la mia composizione è stata "segnalata per merito artistico".

 

Intanto, il concorso di Reggio Calabria, già rinviato da giugno a settembre, è stato ulteriormente rinviato per problemi organizzativi.

 

Per il futuro... ci sarebbe qualche concorso interessante... ma chissà se riuscirò a partecipare, con i miei problemi ed impegni vari!

 

Ciao

 

Gino

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Bravo Gino per il merito artistico.

 

Approfitto per chiedere che differenza passa secondo voi fra premio della Giuria e premio della Critica.

 

Secondo me la giuria è quella che stabilisce a chi va il premio (in denaro :D ), quello della critica è di "consolazione" (dal punto di vista economico) ed è assegnato da Musicologi/Giornalisti...almeno, in un paio di occasioni mi sembrava di aver capito così...

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  • 10 months later...

Rieccomi, sempre con problemi relativi alla composizione e all'eventuale partecipazione a concorsi. Per la verità mi sto un po' stufando... e non so se in futuro ancora riproverò a partecipare, perché tanto il risultato è sempre lo stesso, o quasi.

Dicevo in un post precedente del concorso di Savona, organizzato dall'associazione "De Musica": la cosa ha avuto un seguito, nel senso che ad alcuni compositori è stato richiesto di partecipare alla pubblicazione di un'antologia pianistica. Unico vincolo: il pezzo doveva stare in due pagine. Non so che scrematura sia stata fatta... comunque è evidente che i pezzi pubblicati sono molto diversi tra di loro, sia come stile sia come difficoltà tecniche (ma ciascuno ha un suo interesse). L'associazione che ha realizzato questa pubblicazione si è impegnata ad inviare una copia a molte scuole di musica sparse sul territorio nazionale.

Nel frattempo, c'è stato un altro impegno piuttosto serio, cioè la composizione di un quartetto per il concorso "Florence String Quartet Call for Scores" (anche a questo avevo accennato in un altro post). Da un rapido contatto telefonico con uno degli organizzatori, avevo capito che a loro interessava qualcosa di "moderno", per cui un pezzo di carattere classico (che rimane sempre il linguaggio a me più consono... mannaggia, dovevo nascere 150 anni prima!) non avrebbe avuto nessuna chance. Mi sono posto allora l'obiettivo di scrivere qualcosa di molto lontano dalla tonalità: non dissonanze "a caso", ma comunque assenza di riferimenti tonali. La struttura del pezzo è classica (quattro tempi, in ciascuno dei quali si possono ravvisare schemi classici), il ritmo è tutto sommato abbastanza regolare, in qualche modo ci sono anche degli elementi "melodici" ricorrenti, ma certo rispetto a molti miei pezzi precedenti rappresentava un grande passo avanti. Il concorso ha avuto un grande successo (112 opere presentate, molto al di là delle aspettative degli stessi organizzatori); la commissione avrebbe dovuto selezionare tre opere da eseguire pubblicamente a Firenze l'8 settembre, ma in realtà alla fine ne sono state scelte cinque. Per me, inutile dirlo, il risultato è sempre lo stesso...

Sul sito dell'associazione che ha organizzato il concorso www.artesitalia.it si può trovare l'elenco delle composizioni selezionate e di quelle segnalate, insieme con un comunicato della giuria. Il video del concerto (purtroppo di bassa qualità, però l'audio si sente bene) si può trovare sul sito www.pinkmonkey.tv; ciascuno perciò, se ne ha la pazienza, può sentire con le sue orecchie ciò che la giuria ha selezionato. E qui si apre un discorso molto complicato, sul quale vorrei conoscere anche il parere degli altri frequentatori del forum.

Sappiamo che oggi è impossibile parlare di "UN" linguaggio musicale: ben inteso, in tutte le epoche ci sono stati stili diversi, ma quello che è accaduto dalla fine dell'ottocento in poi mi ricorda il racconto biblico della torre di Babele: d'improvviso le lingue si confondono, e nessuno riesce più a capire cosa dice l'altro. Bè, magari non è proprio così in assoluto: è vero però che durante il Novecento sono stati sperimentati moltissimi linguaggi diversi, l'evoluzione è stata rapidissima (con conseguente accantonamento di alcuni linguaggi "innovativi"), e al momento attuale è impossibile stabilire "che cosa sia" la musica contemporanea, appunto per la molteplicità di linguaggi, non sempre mutuamente comprensibili.

Venendo allora al concorso: per prima cosa, mi sarebbe piaciuto che gli organizzatori fossero stati più chiari sul "tipo" di musica che si aspettavano. In alcuni casi nei bandi viene scritto con chiarezza che "non ci sono preclusioni stilistiche", in altri casi è chiaro che ci si aspetta un certo tipo di linguaggio (se ad esempio è obbligatorio utilizzare l'elettronica lo capisco da solo che un pezzo classico non può essere preso in considerazione, anche se fosse scritto bene). Ma andiamo a guardare quali pezzi poi vengono selezionati. Forse sono io che sono duro d'orecchio e non capisco il linguaggio (i linguaggi) di oggi. Ma quando vedo eliminare tutti gli elementi musicali (ritmo, melodia, armonia), in favore di puri e semplici "effetti di suono"... bè, rimango un tantino perplesso!

La cosa paradossale è che io mi sono rimesso a studiare composizione anche per uscire dalle trappole dell'autodidattismo, e per conoscere (dico almeno "conoscere", non necessariamente "praticare") linguaggi più moderni. Dopo diversi anni di partecipazioni a concorsi di vario genere, gli unici (modesti) riconoscimenti sono stati il quarto posto ad un concorso del 2010 in Puglia e la segnalazione per merito artistico a Savona, alla quale è seguita la pubblicazione dell'antologia. In altre parole, i pezzi più apprezzati sono stati proprio quelli di stile classico, addirittura quelli scritti quando mi davo da fare solo da autodidatta, basandomi soltanto su una istintiva analisi della letteratura musicale!

 

Con questo non voglio concludere che non mi sia servito rimettermi a studiare un po' di composizione... se non altro, oggi ho una maggiore consapevolezza di alcune questioni tecniche e musicali (e rimpiango di non essermi deciso prima a farlo). Rimane però la perplessità, e secondo me è un discorso che va al di là dei criteri di selezione ai concorsi. Intendo dire: come ci si dovrebbe regolare se si desidera proporre proprie musiche (ammesso che si abbiano i canali per farlo, e sappiamo che anche per i più bravi professionisti è molto difficile)? Dovremmo regolarci su ciò che il pubblico "probabilmente "gradisce? Discorso pericolosissimo: sappiamo che certi minimalisti (neanche voglio far nomi) riempiono gli stadi con musichette da quattro soldi spacciandole per "classica contemporanea" (!), e dall'alto dei soldi guadagnati si permettono pure di dire che il mondo della musica classica è malato, che i giovani non amano Beethoven perché non ha ritmo, ed altre baggianate che neanche varrebbe la pena riferire. Il fatto è che purtroppo la "confusione di linguaggi" che dicevo prima, e la sostanziale "lontananza" della musica contemporanea dalla sensibilità del pubblico rendono possibili anche questi fenomeni negativi. Ma allora, per chi dobbiamo scrivere? Solo per i musicisti, ammesso che poi il nostro linguaggio sia simile al loro, cosicché lo apprezzino? Oppure è meglio se ce ne freghiamo e componiamo per noi stessi?

 

Un caro saluto a voi tutti

Gino (da Roma)

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Un compositore è tale se è eseguito, ha un pubblico e gli commissionano lavori. Il mondo è bello perchè e vario, nel senso che si possono ottenere questi 3 risultati senza scrivere per gli addetti ai lavori (vedi le biennali di turno) e senza svendersi al grande pubblico (vedi SanRemo di turno).

 

Per il resto non saprei, i concorsi come già detto da altri in precedenza sono solo la cosa più inutile e dispendiosa della terra...dipende da troppi fattori non "prevedibili" e bisogna scendere a troppi compromessi.

 

"Comporre per noi stessi"? Direi comporre senza negare se stessi per la nicchia che più ci interessa, del resto Ivan Fedele avrà un pubblico più piccolo di Einaudi ma può campare con la sua professione, per cui penso sia soddisfatto senza negarsi. Idem per altri come Lorenzini che sono un po' il contrario per genere di Fedele...ma campano di composizione.

 

Non so se è una risposta...ma sono sicuramente elementi di riflessione

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Rieccomi, sempre con problemi relativi alla composizione e all'eventuale partecipazione a concorsi.

 

Caro Gino, io ho partecipato a molti concorsi, e qualcuno lo ho pure vinto... Ho un unico consiglio da darti. Cerca di valutare chi c'è in giuria. Non per adattare il tuo stile di scrittura ai gusti della giuria (ci mancherebbe!) ma per capire se si tratta di musicisti che possono valutare seriamente e coerentemente il tuo lavoro. Su internet ormai si trovano informazioni su tutto e tutti, quindi non è particolarmente difficile...

 

Ah, un altro consiglio! Prova i concorsi fuori Italia.

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[...]

Ah, un altro consiglio! Prova i concorsi fuori Italia.

 

Ci ho provato... all'inizio del 2012 ho faticosamente completato un pezzo per pianoforte e fiati per il concorso "Biennale Koper". Anche qui ho cercato di fare uno "sforzo stilistico", ma non è bastato. Poi ho sentito i pezzi finalisti... vabbè, lasciamo perdere!

 

Comunque, grazie a voi tutti per le risposte.

 

Gino

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Ho visto la giuria del Biennale Koper... Se ci sono Vinko Globokar e Fabio Nieder, e i tuoi orientamenti sono (per semplificare) neoromantici, ti suggerisco senz'altro di guardare altrove! Le opportunità ci sono, se si è capaci di cercarle. Non snaturare la tua scrittura per cercare di fare la "contemporanea", corri il rischio di confezionare una cosa posticcia che una giuria con un minimo di competenza smaschera subito.

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Per caso RedScharlach hai qualche dritta? Grazie in anticipo

Non sono molto informato in proposito... sono più aggiornato sui concorsi del genere "incriminato" da Gino! :)

 

Comunque mi viene in mente un suggerimento: in molti concorsi di composizione corale si richiede di scrivere brani "per formazioni amatoriali di buon livello", o formule del genere. In questi casi, una scrittura tonale o modale (per dirla in modo grossolano) è spesso preferita a "sperimentazioni" di vario genere. E dopotutto, scrivere bene per coro, in modo fantasioso e accurato, è una gran bella soddisfazione e una prova di professionalità!

 

Nel sito http://www.composerssite.com/ escono spesso bandi di concorso per cori universitari americani. Di frequente sono formazioni di ottimo livello.

 

Fatemi sapere se vincete qualcosa! :)

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  • 9 months later...

E un altro concorso è andato senza alcun risultato.

 

Si trattava del concorso indetto dal "Villiers Quartet" di Londra: composizione per quartetto d'archi di max 20 minuti. C'è stata una buona risposta da compositori di tutti i continenti; oggi sono stati pubblicati sul loro sito i video dei semifinalisti: in pratica, il quartetto ha scelto sei composizioni, ed ha registrato una parte di ciascuna di esse. Da oggi al 31 luglio si potrà (previa registrazione nel sito) ascoltare questi estratti e votare. I primi tre parteciperanno alla finale (concerto pubblico a Londra il 21 settembre).

 

Visto che la durata andava bene, ho inviato lo stesso quartetto con cui avevo partecipato lo scorso anno al "Florence String Quartet Call for Score". Purtroppo non sono tra i sei selezionati... però devo riconoscere che gli organizzatori si sono comportati da signori: ho ricevuto un'e-mail di complimenti per la composizione (strano a dirsi, è stato apprezzato di più il terzo dei quattro movimenti, che io pensavo meno interessante degli altri). Bisogna poi dire che, per il poco che ho potuto ascoltare (nei prossimi giorni valuterò il tutto con maggiore attenzione), non mi pare che la selezione abbia dato spazio ai soliti pezzi moderni fatti solo di rumori ed effetti strani (avevo avuto questa impressione anche ascoltando su Youtube i pezzi finalisti dell'edizione 2012).

 

Ciao a tutti

Gino

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I concorsi sono uno stimolo per chi scrive, magari poter partecipare con maggior costanza e soprattutto con dei lavori ben scritti. La lunghezza delle composizioni a volte (quella minima) è di non facile realizzazione. L'e mail che ha ricevuto è già uno stimolo, soprattutto perchè le hanno indicato come parte per loro più interessante, proprio quella che non la convince.

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