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Piano Concerto - Forum pianoforte

... Mozart Calunniatore


Marebu
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Leggo....

 

"Durante la permanenza di Mozart a Parigi, nel 1778, un concerto spirituale con la sua Symphonie Concertante, K 297b, venne cancellato, e Mozart ne incolpò Cambini; rientrava questo nell'abituale metodo di Mozart di calunniare i suoi rivali italiani, (come ad esempio Antonio Salieri): le false accuse di Mozart possono essere state legate al fatto che anche Cambini scrisse diverse Sinfonie Concertanti."

 

?

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...allora chiarisci la natura della tua nota, altrimenti risulta sostanzialmente inutile.

 

A prescindere dal fatto che anche tu potresti chiarire la tua (scusa, eh...?), la mia consiste proprio in quello che ho scritto; e preciso: non credo che Mozart sparlasse di certi colleghi (e che lo facesse è fuor di dubbio) perché fosse "consapevole di essere Mozart" (cioè in qualche modo "migliore" o "superiore", lasciando stare il Genio o meno), ma per altri motivi contingenti, legati alla sua cultura, a vari pregiudizi impartiti dall'educazione paterna e alle vicende della sua vita: nella quale è passato dall'essere considerato un enfant prodige da baraccone, all'ottenere successi clamorosi ma di breve durata (finché fu in vita), fino al dover praticamente mendicare presso varie corti i posti saldamente tenuti da altri. Mozart è stato amato, e in misura crescente, solo molti anni dopo la sua morte, quando il romanticismo tedesco vi vide una sorta di precursore dell'orgoglio nazionale (a discapito soprattutto dell'egemonia italiana nella cultura musicale europea).

 

Del resto, nelle biografie più dettagliate ed autorevoli emerge un quadro umano e storico molto preciso di Mozart e del contesto in cui visse, quindi non credo ci sia molto spazio per le opinioni personali.

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Avevo inteso bene, resto dell'idea che Mozart fosse consapevole di avere una marcia in più degli altri e si evince soprattutto dalle sue lettere che scrive (vedi quelle indirizzate al padre).

 

Tu la metti sul piano ...gli altri verso Mozart. Ma per capire un comportamento di una persona bisogna guardare il processo contrario e a tal scopo un ottimo posto dove cercare solo proprio le lettere perchè è li che Mozart si racconta veramente.

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Ho letto le lettere di Mozart (e non solo quelle al padre), ma che ritenesse di avere una marcia in più rispetto agli altri mi sembra una semplificazione. Tra l'altro, ammesso che ritenesse di essere "il migliore", le lettere testimoniano solo la sua percezione soggettiva in relazione ai propri interessi e al proprio modo di fare o intendere il proprio lavoro; infine, per varie ragioni, noi conosciamo troppo poco la musica di molti dei "rivali" di Mozart (Cambini compreso, per esempio) e la storia dice che egli stesso non riassume, esaurendola, la musica del suo tempo; ma ne fu solo un interprete tra altri (allo stesso modo in cui lo fu Bach a suo tempo), per quanto di straordinario valore, talento, ecc.

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... mi inserisco timidamente

 

le lettere testimoniano solo la sua percezione soggettiva in relazione ai propri interessi e al proprio modo di fare o intendere il proprio lavoro

 

Non pensi che questo influisca il proprio comportamento? Lo storico racconta cosa succede (tipo cronaca), magari le lettere (che non ho letto) potrebbero far conoscerne il perchè di certe azioni.

 

...chiedo.

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Uhm... Penso che non si tratti di questo: la consapevolezza della propria misura artistica nel senso in cui sembri alludere non apparteneva ancopra alla sensibilità di un musicista del Settecento. Mozart non è Beethoven.

 

Questo, eventualmente, visto dalla parte del pubblico, non del musicista. La considerazione del musicista per come ci è arrivata dal periodo romantico riguarda il modo in cui il musicista vieniva considerato, non certo da come il musicista considerava se stesso all'interno della società. Mozart, senza dubbio, non considerava se stesso meno di quanto non facesse Beethoven o di quanto non facesse Monteverdi B) nonostante i tre musicisti fossero inseriti nella società loro contemporanea in modo assolutamente diverso.

 

Quanto al quesito del topic, mi pare che il testo stesso sia un po' farraginoso e sempliciotto. <_< Prima di tutto l'estratto che è stato citato viene dopo una parte dove si testimonia che Cambini, da 5 anni almeno, era a Parigi e la sua musica aveva un notevole successo. Il fatto che Mozart abbia attribuito a Cambini la cancellazione del suo concerto non è una «calunnia» come quelle che si insinua rivolgesse ai rivali (che invece riguardavano, pare di capire, il valore della loro musica), bensì un legittimo sospetto che Cambini stesso, per non subire il confronto col suo collega, avesse preferito farne cancellare l'esecuzione, profittando della sua fama consolidata, almeno a Parigi. Quanto poi alla rivalità con Salieri, il fatto che la pagina di wikipedia la citi come dato di fatto mi fa sospettare che il redattore di quelle note sia un po' facilone -_- perché attorno alla rivalità Mozart-Salieri si è ricamato così tanto da farlo diventare quasi un luogo comune (grazie anche al famosissimo libro di Puskin e al film di Milos Forman), ma sembra proprio che non abbia un gran fondamento storico. Quindi direi che la discussione si basa su presupposti quantomeno dubbi... ;)

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Questo, eventualmente, visto dalla parte del pubblico, non del musicista.

 

Giusto... Però, da quello che ho letto tra lettere e documenti vari, mi sembra che l'atteggiamento di Mozart sia stato più spesso quello di una competizione sulle opportunità di guadagnare spazi vitali (cioè di lavoro) detenuti da altri, quando per lui era difficilissimo averne (perché erano pochi, ma forse anche perché era troppo provinciale per essere un abile cortigiano), che di superiorità verso i suoi colleghi in quanto musicisti.

 

In particolare, mi ha sempre colpito il fatto che Mozart non abbia mai goduto di protettori di corte (nonostante ne avesse frequentate molte) come quasi tutti i suoi colleghi (Salieri, per esempio, era "protetto" da Gassmann); e immagino che questo possa spiegare diverse cose anche di certi suoi atteggiamenti verso alcuni colleghi (soprattutto una sorta di "complesso di esclusione"). Forse perché, nel suo vorticoso girovagare da bambino prodigio a seguito del padre, sapeva bene anche quanto l'aristocrazia sapesse essere sprezzante nei confronti dei musicisti, sia pure fatto salvo il bon ton; e non riusciva ad avere simpatia, con la spontaneità irriverente acquisita soprattutto dalla madre, per quei colleghi che, in quegli stessi ambienti, avevano saputo fare tanti inchini da insediarsi stabilmente. Mia teoria, ovviamente.

 

Salieri. Dai doc che ho letto, sembra che i rapporti con il maestro di Legnago (e con la sua amica Cavalieri) fossero di rispettosa cordialità; né risulta che Mozart abbia mai disprezzato il lavoro di Salieri, anche se la musicalità dei due era diversissima: Salieri, tra l'altro, era soprattutto dedicato al teatro più o meno "serio", nello stile di Gluck; quindi, forse, non c'erano molte occasioni di confronti diretti... Per esempio: Salieri scrisse solo due concerti, e pure bruttini assai, per piano e orchestra; Mozart, invece, non ebbe praticamente rivali, nel genere; ma ciò che Salieri espresse nell'opera seria fu ben maggiore di quanto riuscì a Mozart; in generale, l'attenzione di Salieri per la musica strumentale si concentra in pochi esempi significativi, mentre in Mozart è monumentale; a Salieri riuscì di essere il migliore insegnante di tutti i tempi (Beethoven, Schubert, Meyerbeer, Lizst furono suoi allievi), mentre Mozart trasse dall'insegnamento ben poche soddisfazioni... La musica sacra di Salieri è abbondante ma veramente poco d'effetto (almeno per il nostro gusto odierno), per quanto sinceramente sentite; mentre Mozart ha piazzato diversi lavori da brivido (dall'Ave Verum ad un paio di messe, oltre al Requiem). Salieri era un uomo particolarmente colto e raffinato ("di mondo", come direbbe Totò), Mozart era senza dubbio ad un altro livello... Insomma, immagino che la loro distanza in tutto (e la posizione di Salieri a corte, irragiungibile per Mozart) non li abbia mai messi in reale competizione.

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P.S. Comunque, per chi ha curiosità, tempo, voglia, ecc., questa è una piccola "cosa" di Salieri (quello vero, non l'ebete del film...). A prescindere dalla qualità di scrittura, basti l'allusione dei due amanti affidata a flauto e oboe, per capire che non fosse un solo un arcigno "parruccone"...

 

http://www.youtube.com/watch?v=jH-B7hKNGaQ

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