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Piano Concerto - Forum pianoforte

Modifica compressione feltro martelli


Pierpier
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Ed insomma in una tastiera che fino a poco prima era equilibrata

ad un certo momento alcuni martelli cominciano a "sparare" e altri

rimango invece al livello in cui si trovavano prima con un suono più dolce..

creando grossi problemi per l' eguaglianza e la regolarità timbrica...

come accade questa cosa? eppure  i tasti li suoniamo  tutti..

Trovo straziante questo problema anche perchè ancora più straziante è

la soluzione: "intonare" il piano affondando gli aghi del punzonatore

nel feltro dei martelli.. cosi poi per mesi o magari anni si ha un piano bello omogeneo ma drammaticamente ovattato...!!!!   aiuto!!!

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Leggevo ora a proposito del suono ovattato: diviene tale se le punture avvengono in modo spropositato, tale da uccidere la martelliera. Si deve pungere in modo scientifico e graduato. In questo modo il timbro sarà sempre preciso nelle varie dinamiche. Esistono delle aree di compressione e altre di dilatazione del martello da rispettare. Il martello dovrebbe essere un pugno di ferro in un guanto sottile di velluto.

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Grazie Francesco, sono quasi quarant'anni che posseggo pianoforti e avrò provato nel tempo

non meno di 6-7 tecnici diversi:  nessuno è mai stato in grado di risolvere in maniera saggia ed 

equilibrata questo problema...: o ti tieni il piano diciamo "a sbalzi" o fai intonare e ti ritrovi 

un piano la cui timbrica è annullata.. un piano il cui suono è come fosse "nascosto" sotto 

quattro coperte di lana pesante...  veramente deprimente 'sta cosa...

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Pochissimi tecnici sono anche dei bravi voicer... La meccanica, l'accordatura ok...l'intonazione è la parte più artistica della messa a punto. Ci sono tecniche di intonazione per aprire di più il suono (vedi come fa Steinway per esempio). Il suono voluto dalla Casa non andrebbe "ucciso" con intonazioni spropositate, ma domato: piccoli ritocchi ripetuti nel tempo per uniformare il timbro e correggere l'asprezza. Uno Yamaha non deve suonare come un Pleyel altrimenti risulterebbe ovattato (come dici tu); e viceversa!!!. Ogni strumento ha delle caratteristiche date dal progetto ma anche dalla sua natura intrinseca (ovvero da come nasce) e l'intonazione dovrebbe enfatizzare tali caratteristiche piuttosto che sopprimerle. Intonare non significa addolcire, o almeno non soltanto, ma ridonare al martello le giuste zone di compressione ed espansione. Anche la scelta della martelliera è fondamentale: se scelta bene, avrà bisogno di meno intonazione e quindi conserverà più a lungo le sue peculiarità specifiche.

Tutto questo imparato anche da esperienze negative sui miei pianoforti, oltre che ai saggi consigli del M° Ferrarelli.

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