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Piano Concerto - Forum pianoforte

Gestione del repertorio pianistico


crystalpiano
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Ciao a tutti, da un pò di tempo volevo fare questa domanda a voi Diplomati:
Quale metodo utilizzate oppure qual è secondo voi il metodo migliore per
conservare in memoria un repertorio pianistico ottimizzando i tempi di studio.
Sappiamo che una volta imparato un brano musicale si deve eseguirlo ogni tanto
per non dimenticarlo. Un brano facile lo si ritrova intatto nella memoria anche
a distanza di un mese dall'ultima esecuzione mentre per un brano difficile
bastano pochi giorni per avere problemi nell'eseguirlo correttamente.
Ipotizziamo di avere un repertorio di 3 ore composto da 60 brani della durata
di 3 minuti ciascuno; 30 sono facili 20 di media difficoltà e 10 difficili.
Come vi organizzate ? Ripetete i brani a rotazione ? raddoppiate quelli difficili ?
Li suonate a metronomo ? senza pedale ? lentamente ? a gruppi ?
Insomma... il vostro metodo per "rinfrescare" il repertorio in modo che
sia sempre pronto all'occorrenza per essere eseguito in scioltezza. Thank you

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E' difficile  rispondere perché ognuno di noi ha dei tempi di assimila in modo diverso. Dipende anche molto da come si è studiato il brano. Maggiore è stata la consapevolezza delle modulazioni, dell'armonia e dei passaggi più difficili e maggiore sarà la permanenza nella memoria e/o conoscenza profonda. A volte "dimenticare" il brano può essere un vantaggio. Ristudiarlo, ci può far scoprire molte altre cose e lo si può interiorizzare con una consapevolezza diversa, dovuta anche alla nostra maturità. Si pensi che Wilhelm Bauhaus, forse il più grande interprete di Beethoven di tutti i tempi, ha ristudiato da capo tre volte nella sua vita l'integrale delle sonate ed ascoltarle a confronto ( le giovanili con quelle della maturità) ci suscita molte riflessioni. Quindi "lasciare" per un po' di tempo i repertori, a volte, giova. 

In quanto al metodo, è soggettivo, ma, secondo me, il brano e il suo studio non può regredire alle forme di lettura o a tempi molto diversi da quelli scelti per l'esecuzione. Quando si studia troppo lentamente, i movimenti sono completamente diversi e si rischia di perdere le "conquiste" che ci hanno fatto comprendere come superare questo o quel passaggio in esecuzione. Fondamentale è la differenza tra "studiare lento" e "studiare a rallentatore". La seconda è quella giusta, cioè mantenendo l'accentuazione che sarà quella dell'esecuzione. Si immagini che se un tempo è in 2/2 allegro, rallentando, si rischia di suonarlo in 4 o in 8. Niente di più distruttivo. Utile, come ho detto più volte ( invito a cercare i post) è studiate veloce con fermata sull'unità di tempo o di mezza battuta o di battuta ( proprio a seconda dell'accentuazione scelta in esecuzione) mantenendo però, tra una fermata e l'altra, la velocità di esecuzione.Provare per credere.

Un buon raggruppamento può essere fatto per tonalità uguali e/o vicine. Ad esempio, nel caso delle Mazurche di Chopin o altri brani più o meno lunghi. Questi raggruppamenti possono essere scelti anche nel programma di esecuzione. Aiuteranno il pianista e anche l'ascoltatore.

Anche lo studio a rotazione va bene. Ma bisogna controllare per quanto tempo si tiene a conoscenza un brano studiato. Se la tenuta è breve, lo si deve studiare con maggiore applicazione e non avere la fretta o l'ansia di passare ad altri brani prima che si compia la conoscenza "profonda". Insomma far bollire l'acqua e non spegnere il fuoco prima che si arrivi all'ebollizione, altrimenti sarà "fuoco sprecato".

Spero che le mie opinioni siano state utili

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  • 2 weeks later...

Grazie Pianoexpert, i tuoi interventi vanno sempre letti attentamente e meditati lungamente.
Ritornando all'esempio citato in precedenza, quello dei 60 brani, sarei curioso di sapere come
lo gestiresti. Facciamo l'esempio di un musicista che ha questo repertorio acquisito e non vuole
imparare altro. 60 brani di 3 minuti ciascuno per un totale di 3 ore di cui 30 brani facili
20 medi e 10 difficili. Io con le mie conoscenze da 5° corso, lo gestirei così:
Dividerei i 60 brani in 4 gruppi da 15 brani con dentro circa 8 facili 5 medi e 2 difficili.
Eseguirei un gruppo al giorno in questo modo: Al mattino o al pomeriggio esecuzione a metronomo
al tempo corretto con pedale, ripetendo 1 volta quelli medi e 2 volte i difficili. quindi per effetto
delle ripetizioni la durata del gruppo si dilaterebbe da 45 minuti a 1 ora e un quarto.
Poi la sera, tra l'ottava e la dodicesima ora da quando mi sono alzato dal letto, ossia nel momento
di maggior attenzione e lucidità farei d'un fiato il concertino di 45 minuti di quello che ho studiato
al pomeriggio. Il giorno dopo attacco con il 2° gruppo e avanti così in un ciclo di 4 giorni.
Dopo un mese mescolerei i brani creando 4 nuovi gruppi.
Cosa ne pensi di questo metodo ? è valido o controproducente ? e voi come fareste ?

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Dico solo che lungo periodo di studio è controproducente. Non si può mantenere la concentrazione per più di mezzora senza una interruzione. Dividere lo studio in mezzora intervallate da pause di 15 min almeno è consigliabile. Non è comunque consigliabile studiare per un grande numero di ore al giorno. Si rischia di cadere in automatiche ripetizioni non troppo coscienti. Inoltre credo che sia controproducente mettere " al fuoco" un numero di brani eccessivi, peraltro con uno studio strutturato in modo così schematico e cervellotico. Siamo esseri umani con tutte le nostre stanchezze e distrazioni e non possiamo contare su promesse a noi stessi che hanno il sapore di "costrizioni". Questo penso. Buono studio...anche con un po' di libertà!

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Scusa, 1 ora al pomeriggio e 1 ora alla sera è tanto ? Avevo sentito dire che i professionisti
studiano dalle 6 alle 10 ore al giorno...  non era Chopin che diceva 3 ore al giorno ?
Comunque qui si fa l'ipotesi di un repertorio che non deve essere messo al fuoco perchè
è già cucinato cioè già imparato per bene. Quindi serve solo ripassarlo affinchè non finisca
nel dimenticatoio. Come una persona che conosce 10 poesie a memoria le deve ripetere ogni tanto
se non vuole avere buchi nella memoria. Personalmente, mi sono accorto che dopo i 45 minuti
comincia il calo dell'attenzione ma è anche vero che dopo 20 o 30 minuti si comincia a carburare...
Quindi a mio modo di vedere tra il 20° minuto e il 45° minuto di studio o di ripasso è il momento
più adatto per cavalcare i brani più audaci. Poi mi sono accorto che un brano sfiora la perfezione
al 3°o 4° tentativo come quando si gioca al videogame si fa sempre il record al 3°o 4° tentativo.
Quindi alla luce di questo conviene ripetere un brano una volta al giorno o ripeterlo 3 volte
di seguito e poi farlo riposare 2 giorni ? Fate pure le vostre considerazioni...

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