Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Migliori libri di teoria musicale


dattolico
 Share

Recommended Posts

Salve, come ho scritto in un altro post, sto cercando di riavvicinarmi alla musica dopo molti anni di stallo. Ho ripreso lo studio da autodidatta dopo circa 6 anni. Al tempo seguivo lezioni di un privato le quali si limitavano allo studio di brani, solfeggio e cantato, seguite da basilari conoscenze musicali. Ad ora mi sto dedicando a pieno allo sviluppo della tecnica suonando Hanon e avvicinandomi a Czerny e Heller. Vorrei poter affrontare qualche libro di teoria musicale. Mi spiego. Vorrei sviluppare il mio orecchio musicale e anche imparare l'improvvisazione (perdonate i miei termini poco specifici) e mi chiedevo se fosse necessario studiare qualcosa sull'armonia.
Essendo le mie conoscenze pressoché nulle, potreste consigliarmi validi libri di teoria? 
Mi sono sempre dedicato allo studio della musica classica che ritengo insuperabile ma non nego d'avere forte attrazione per il Jazz, il Blues (e il Boogie) che però ho sempre visto come inarrivabili. Informandomi un po' ho scoperto l'enorme gap teorico presente e ho concluso mi servisse "qualche" concetto musicale in più.  Spero possiate aiutarmi.
Grazie anticipatamente :) 

Link to comment
Condividi su altri siti

Solfeggio e Armonia. 

Solfeggio: un biono studio della divisione del ritmo è indispensabile Diciamo che un discreto corso senza la lettura del setticlavio( che si rende necessario però ad un eventuale superamento dell'esame di licenza), con un bravo maestro, può esaurirsi in pochi mesi. Dipende dalla tua dedizione.

Mettere subito a fuoco i principali argomenti di teoria che devono essere chiariti senza dubbi: Scale e tonalità, tempi semplici e composti,divisione del ritmo, teoria degli accenti ecc. Questi principi devono essere messi in pratica sullo strumento.

Ad es. non serve a nulla ripetere le scale senza capire bene dove stanno le alterazioni e come si devono diteggiare.

quindi: mettersi davanti al pianoforte e scegliere una scala (re magg ad es). Dichiarare quali alterazioni ha e quale diteggiatura. Poi , di un fiato; suonarla prima per due ottave e solo in seguito, dopo alcuni mesi per quattro ottave. Massima concentrazione. NON FERMARSI! Solo alla fine si riconsideri l'errore e poi ripetere.

Così anche per lo studio delle modulazioni ( da eseguire al pianoforte)( prima alle tonalità vicine e poi a quelle lontane)

Avere bene la conoscenza di tutte le tonalità

Differenza e natura dei tempi semplici e composti e così via

Che siano prima ben chiari i concetti mentali.

La straordinarietà del Jazzista sta nel creare in tempo reale una ricchezza armonica e una improvvisazione sul tema che comporta una buona conoscenza dei principi...o un grande intuito e un grande gusto.Non sempre conoscendo a fondo l'armonia classica si può entrare con facilità nel Jazz.

Certamente studiare in seguito con un maestro jazzista è fondamentale!!!! Lui suggerirà una strada da seguire che non necessariamente deve essere a ridosso della classicità. 

Molti testi insegnano anche anche a muoversi sulle scale modali e ogni improvvisatore si muove a ridosso di un suo determinato stile.

La strada deve essere percorsa con calma....e con un Maestro....forse più di uno.... 

Buono studio

P.S. lascia perdere Hanon! Non serve a molto...anzi a niente!

Link to comment
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Rispondi a questa discussione...

×   Incollato come rich text.   Incolla come testo normale invece

  È permesso solo un massimo di 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato incorporato automaticamente.   Visualizza come collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Cancella editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Carica o inserisci immagini dall'URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Crea nuovo...