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Piano Concerto - Forum pianoforte

INTONAZIONE DEI MARTELLETTI


RossoTiziano
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SALVE, MI CHIAMO TIZIANO..SONO LAUREATO IN PIANOFORTE E DA DIVERSI ANNI MI SONO DEDICATO ALLA MECCANICA ED ACCORDATURA MA IN MANIERA AUTONOMA SEGUENDO SOLO CORSI ONLINE...SULL' ACCORDATURA HO MATURATO UNA DISCRETA ESPERIENZA MA AD ESSERE SINCERO NON HO ANCORA NESSUNA NOZIONE SULLA CORRETTA TECNICA RIGUARDANTE L'INTONAZIONE DEI MARTELLETTI...SE QUALCUNO POTESSE AIUTARMI NE SAREI GRATO...GRAZIE 

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Guarda il mio video tutorial, anche se non è sufficiente per apprendere tutti i segreti di questo intervento. E' cosa delicata perché il più delle volte un errore rende irreversibile il processo e la martelliera non suona più! Va affrontato con molta cautela e, soprattutto, non si deve modificare a fondo la caratteristica di base dei martelli . Se ad esempio siamo di fronte ad una martelliera molto compressa e/o impregnata, non ci si deve ostinare a renderla troppo morbida, modificando a fondo il "carattere" di origine. Così pure si deve desistere da ammorbidire, se non in casi estremi, l'apice del martello. Il suggerimento che posso dare è che , all'inizio, di questa difficile esperienza, si possono tentare piccole correzioni. Bisogna lavorare con molta cautela, cercando di capire, su alcuni campioni dei bassi e dei medi, come i martellli reagiscono. Anche il tipo di intonatore è importante e importante è appoggiare bene i martelli per non rovinare i perni di centro delle forcole. Già un buon lavoro consiste nel verificare il simultaneo impatto sulle tre o due code da parte dell'apice del martello e controllare che i martelli non siano stati appiattiti o cambiati di forma da rasature mal eseguite. Inoltre c'è da osservare che martelli moto datati, sono induriti e difficilmente possono ben reagire al ripristino di zone  espanse che devono fare da "cuscino" all'impatto. Martelli molto datati, anche se non consumati, usati, appiatiti, dovrebbero essere sostituiti.

Come vedrai sul tutorial, ogni zona del martello ha una sua funzione, che viene creata e stabilita in sede di costruzione, secondo precise scelte. Parti più espanse su zone più compresse sviluppano una fisionomia e una giusta, ma robusta elasticità che permette alla corda, nel momento dell'impatto, di sviluppare tutti i buoni armonici. Proprio quella piccola frazione di secondo che, ad impatto avvenuto, schiaccia il martello e lo fa allontanare conseguentemente dalla corda , mette in moto nella corda vibrante tutte quelle piccole "pance" degli armonici buoni e consonanti che rinforzano la fondamentale. Importantissimo è il giusto punto di battuta, rispetto al capotasto, specie negli acuti, dove le corde sono più corte e dove un piccolo spostamento determina una ben diversa "porzione" di corda percossa, provocando la nascita di armonici dissonanti. Là il punto di battuta deve essere ben preciso e "pulito". In genere ad un settimo o ad un non della lunghezza, proprio per escludere ( vedi legge di Jung) gli armonici dispari dissonanti.Ogni appiattimento o arrotondamento equivale alla trasformazione del punto di battuta in un "segmento di battuta"compromettendo il "cantabile". Non ultimo, il pianoforte deve essere ben accordato in precedenza e ben regolato!

Deve essere tenuta anche ben in considerazione la condizione acustica del luogo di ascolto e la posizione dello strumento rispetto alle pareti. Per il pianoforte verticale si deve privileggiare lo scostamento della parete o addirittura la posizione d'angolo. Per il coda, l'apertura dalla parte più lunga della stanza, evitando confinamenti in angoli o accostamenti della parte acuta a pareti  di "rimbalzo"

Insomma...un intervento finale che è anche il risultato di molte altre accortezze!!!

Buon lavoro

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Intanto La ringrazio per la celere risposta... dunque data la complessità dell'argomento sarebbe davvero un regalo gradito poter avere la possibilità di guardare un video dedicato esclusivamente a questo argomento vedendo il tutto durante l'operazione... perché io personalmente sono molto visivo, imparo molto velocemente se vedo...ad esempio ho bisogno di capire come si avverte tramite l'orecchio la necessità di intonare un martelletto.. Cosa dovrei notare.. Suono metallico, poco brillante... Quali dettagli ecc... Non per ultimo GRAZIE per i Suoi video ed il tempo che ha dedicato per questo scopo.. Lo apprezzo davvero... Attendo novità a riguardo.. Grazie e buona giornata... Tiziano 

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Mi pare di ricordare che ci sia un solo video di Pianoconcerto in cui parlo proprio dell'intonazione, ma questo intervento non si può apprendere teoricamente. Via via si fanno piccole correzioni ascoltando il risultato. Ogni martelliera e ogni situazione è diversa. Quello che si deve notare proviene da una cultura del suono e anche da un gusto musicale. Cio' è molto soggettivo. Non credo ci siano corsi che insegnano questo difficile intervento. Oggi giorno le martelliere vengono costruite abbastanza pronte e necessitano solo di piccole correzioni. Nel tempo, poi, il suono cambia per il fatto che i martelli si segnano sulle corde. Tutto il suono si fa più brillante e anche qualche discontinuità timbrica viene fuori. Si possono fare, quindi, piccoli interventi abbastanza vicini all'apice, avendo cura di mantenere il punto di battuta molto compatto. Specie gli acuti, devono essere ricompattati, battendoli con un piccolo martello. Consiglio, comunque di non intervenire mai molto a fondo, per non danneggiare le zone che devono reagire in un certo modo all'impatto.

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Capisco... Nel rinnovarle un ringraziamento sentito per i suoi importanti consigli le chiedo, quando avrà tempo, se lo riterrà opportuno, di pubblicare comunque un video dedicato a questo intervento perché potremmo apprendere comunque tante piccole ma fondamentali informazioni, gestualità dei movimenti e quanto altro a riguardo... chiaro che poi sarà l'esperienza di ognuno di noi a fare la differenza ma avere almeno delle solide basi quantomeno per evitare errori importanti... propongo il video perché certe cose si possono imparare soltanto guardando... Grazie ancora per la Sua disponibilità e per l'amore che ci mette in tutto questo. Tiziano Pacciana 

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Buongiorno... volevo condividere il fatto che mettendo insieme tutte le informazioni ricevute e riguardando bene il video con molta premura mi sono lanciato ad intonare i mio pianoforte e devo dire con grande soddisfazione che il risultato e' stato inaspettatamente meraviglioso...quello che mi sento di condividere e' che ho fatto tutto con molta cura, senza esagerazioni e soprattutto in modo SEMPRE GRADUALE...controllando sempre con l'orecchio le varie modifiche. Poi man mano che mi sono sentito piu' sicuro mi sono spostato su tutta la martelliera.

Dunque la giusta miscela e' avere una buona conoscenza di base, un orecchio che funzioni bene, un po di astuzia, tanta calma ed una mano delicata. Insomma sono davvero soddisfatto...adesso certamente la continua pratica sara' la miglior scuola.

RINGRAZIO il collega Paolo Ferrarelli per i suoi impeccabili consigli, senza i quali non sarei assolutamente riuscito a procedere. GRAZIE

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  • 4 weeks later...

Pregiatissimo maestro ho cercato ma non sono riuscìto a trovare.

I suoi tutorial sono pubblicati tutti qui sul.forum? 

Io li avevo trovati e ascoltati su YouTube, sono gli stessi ?

Ne ho seguiti diversi con molta attenzione. Trovo che oltre le competenze lei abbia una formidabile dote nel saper trasmettere.

Magari Tiziano mi indicherà quello nello specifico che lo ha aiutato.

Posso aprire un nuovo trend e farle delle domande più specifiche ?

E quando mi ricapita, è diventato il mio mito.

Mi faccia sapere altrimenti faccio qui le.domande appena accennate. Grazie 

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E' il tutorial n. 4. Parlo prima dell'accordatura ...molto sommariamente dove dico che la quinta ha gli stessi battimenti della quarta complementare...in realtà non è così. La cosa è molto più complessa di questa mia semplicistica definizione di "primissimo" orientamento. Poi parlo un poco dell'intonazione...ma anche questo non è esauriente per poter procedere senza un minimo di esperienza.

Grazie dei complimenti Ivan, ma come vedi è tutto un po' accennato, come "aperitivo". Lo scopo dei nostri tutorials non è quello di formare tecnici o pianisti, ma di far capire quanto la tecnica pianistica e il buon risultato musicale dipenda molto anche dalla giusta preparazione dello strumento. Sapere se il problema da superare dipende da noi o dal nostro strumento.

Parallelamente cerco anche di fornire, da musicista, se richiesto, qualche mia opinione sulla tecnica pianistica e sulla realizzazione musicale. 

Farò a breve un video un po' particolare  sulla teoria della GESTALT. Il  "TUTTO"  riguarda anche il pianoforte , nell'intenzione di guardare all'obiettivo finale: L'esecuzione.

Ivan, ti ho inviato anche un messaggio

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  • 4 weeks later...

non credo sia possibile imparare un'arte con un tutorial, nessun video può sostituire decenni passati in intimità con innumerevoli pianoforti, il Maestro può dare consigli per limitare i danni irreversibili ma l'esperienza, la pratica, il sudore, gli errori, i rischi ce li devo mettere io. e avrò cura di far tesoro dei risultati, positivi o no. Gratitudine comunque per chi tra il cervello e le mani ci insegna a mettere il cuore

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