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Piano Concerto - Forum pianoforte

problemi diteggiatura Mozart - Sonata N.16 K. 545 2° movimento


Jack
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Buonasera,

sto studiando da autodidatta la sonata in oggetto (edizioni Curci, revisione Edwin Fischer).

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Alla battuta n.13, la diteggiatura che viene consigliata per le prime 5 semicrome (in chiave di violino) è: 4-2-5-4-2. La trovo inutilmente complessa. Vorrei usare la diteggiatura: 5-3-5-3-2.

Vorrei capire dagli esperti se la diteggiatura suggerita ha una sua ragione che mi sfugge oppure potrei cambiarla.

Ringrazio anticipatamente.

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Certamente!!!! Dove è possibile ripetere le piccole formule ( 42 42  53 53 ecc.) è sempre vantaggioso. Anche nei trilli è sempre meglio 31 31 31 che 31 32 31 . Questa modalità di sostituire le dita su una stessa formula si dice "di vecchia scuola". Non che sia errato, ma proviene dal fatto che gli strumenti di fine ottocento o di inizio novecento potevano non essere così docili specie nelle note rapide e nel ribattuto. Possiamo tuttavia ammirare Rubinstein che usa questa vecchia modalità. 

Si prenda ad esempio la sonata Appassionata di Beethoven e trovare sulle numerose note ribattute  321 321 321 ( specialmente nella edizione di Schnabel. Si usa modernamente impiegare un solo dito, specie nel do ribattuto a lungo prima della ripresa del primo tema nel primo tempo.

Puoi cambiarla!

 

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Naturalmente devi mettere il pollice sul fa diesis....il che può sembrare poco ortodosso...ma comodo. Ricordo che lo Chopin didatta  aveva iniziato e non  finito il "metodo dei metodi" , dove esplicitamente "sfatava" l'obbligo didattico di non mettere mai il pollice sui tasti neri. La sua musica (specialmente studi e concerti) obbliga spesso a questa scelta. Conviene abituarsi subito.

Buono studio

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Grazie per la conferma Paolo.

Fra l'altro, l'utilizzo del pollice sul fa diesis (come mi hai suggerito) e a cui non avrei pensato, semplifica il proseguio. Volevo chiederti, ancora, se nella battuta successiva (la n. 14) invece della diteggiatura consigliata (4-1-2-1  -4), potrei utilizzare (4-2-4-2  -5). Il dubbio sorge dal fatto che andrei sul SI (5° semiminima) col 5 poi di nuovo col 5 sul SI (6° semiminima). E' cosa "ortodossa"? 

In definitiva, non mi è ben chiaro se nella scelta della diteggiatura si abbia completo agio oppure ci siano delle regole di massima da dover comunque seguire.

Invece, da quanto mi hai scritto, mi sembra di aver capito (correggimi se sbaglio) che sui ribattuti sia lecito usare lo stesso dito. Ad esempio, sul walzer op. 69 n. 2 di chopin:

 

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 alla battuta 101, sui tre RE ribattuti il maestro mi suggeriva di seguire la diteggiatura dell'Urtext. Ma non si può fare, invece, 5-5-5 oppure 4-4-4? Anche perchè l'ultimo ribattutto col mignolo mi scappa sempre ?!

Idem sui tre MI della battuta seguente, la 102. Perchè utilizzare la diteggiatura 1-2-1 quando si potrebbe fare 1-1-1 oppure 2-2-2?

Grazie ancora

 

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Bisognerebbe vedere anche come ti relazioni con la mano. Diciamo che questi sono principi generali. La diteggiatura opportuna è quella più sicura e quindi quella più agevole per noi. Il Maestro, osservando dall'esterno deve cogliere le eventuali difficoltà e semplificare. Sul valzer va bene  anche 555. Inoltre, a volte, cambiare dito comporta una attenzione mentale maggiore e può quindi distogliere da altre...specie nei primi anni. Ricordo di aver trovato improvvisamente la "mia" soluzione in un passaggio del terzo tempo dell'Appassionata, quando i temi si rincorrono ad imitazione.Erano giorni che cercavo una suluzione. Ero in Autobus, per fortuna seduto. Presi di corsa un pezzo di carta e scrissi dei numeri...alzando gli occhi vidi lo sguardo di un signore che forse pensava fossi una spia internazionale che appuntava in codice segreto  numerico. Uso ancora quella diteggiatura che mi aiuta a rendere sincrone le due mani sull'incontro degli accenti. Tutt'altro che accademica....anzi, ma efficace!

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