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Piano Concerto - Forum pianoforte

Trinity College dubbi...


lewenok
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Buonasera,

 

ero molto indeciso se aprire questo topic. In pratica vorrei togliermi dei dubbi. Da molto non scrivo e ritorno volentieri qui, dato che ho sempre ricevuto risposte molto limpide chiare e professionali. In pratica ho incontrato e testato 2 allievi di un'accademia musicale. Non è un conservatorio. Quest'Accademia Musicale sostiene sessioni di esami Trinity College, London. Ho conosciuto questi 2 allievi, figli di una signora a cui dò lezioni di pianoforte, così per sua soddisfazione personale. Quindi ho conosciuto i figli (giovani: 13 e 12 anni), che da 2 anni studiano in questa accademia. Lei è entusiasta; i figli studiano con un'insegnante inglese che viene a casa loro; hanno dato 2 esami di un percorso che consiste in 10 step/esami. La madre mi fa presente che dopo il decimo esame otterranno un Diploma che permetterà loro di insegnare in tutto il mondo in ogni struttura. Io... scettico e disinformato, tra l'altro, su realtà di questo tipo, mi sono chiesto:"Come è possibile?".

Dato che i figli assistevano alla lezione, ho voluto così, senza alcun secondo fine, invitato al pianoforte anche i figli. "Fatemi sentire qualcosa, qualsiasi cosa." Una sonata di Scarlatti uno, e una sonatina di Beethoven l'altro. Ho storto il naso. E ho pensato che così non va proprio, mi aspettavo di più. Nel senso che mi aspettavo di più nell'impostazione della mano e nella lettura dello spartito. Difficoltà e imprecisione nel fare semplici acciaccature... eseguite come se non le avessero davvero comprese. Sequenze di note, scale in pratica, ... eseguite incespicando. Poi, F , un forte sullo spartito... eseguito forzatamente ed esageratamente FORTE e poi subito la P... ed ecco un pianissimo anche qui forzato e con delle note mancate... cioè non suonate, proprio perché capita che i principianti (che non abbiano ancora compreso come dosare la forza muscolare) manchino delle note, come per paura di suonare i tasti e magari "sparare" un forte all'improvviso rovinando la battuta in cui è presente quel P. Il brano tutto eseguito non con scioltezza, ma sempre un poco arrancando.

Insomma nel complesso ho provato quasi un senso di dispiacere, perché la prima cosa che ho pensato è che quest'insegnante non è un bravo insegnante. Come se... non so... come se avesse tralasciato degli step importanti nell'insegnamento. Ho chiesto se i figli facevano Solfeggio e la madre non era sicura se i figli lo facessero. Credo, da quel che ho capito, che i figli non fanno Solfeggio. Ci sono rimasto male. Ho pensato fra me e me che l'insegnamento che ti danno in un Conservatorio non è paragonabile all'insegnamento che ricevi da una struttura privata o da una scuola di musica, come ce ne sono tante nelle città. E gli insegnamenti che dò io ai miei allievi (forse alcuni di voi saranno del mio stesso avviso) sono tradizionali e molto scolastici, schematici, graduali e ponderati al minimo dettaglio, seguendo in fin dei conti quelli che fatto anche io al Conservatorio.

 

Vorrei davvero che qualcuno mi desse la sua opinione a riguardo sull'episodio.

 

Grazie

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  • 2 weeks later...

Ciao, 

io non parlerei di strutture e di scuole. Secondo me la differenza la fanno solamente due altri parametri: l'insegnante e l'allievo, a prescindere da quale possa essere il programma da seguire o quello imposto da un'accademia. Ritengo assolutamente falso che l'insegnamento dato in un conservatorio sia superiore a quello di una struttura privata, come ritengo falso il contrario. 

Riguardo l'episodio che hai vissuto, non sei altro che una vittima del sistema moderno, dove tutto si costruisce sul business a totale dispetto dei valori e della qualità, che dall'altra parte trova completezza nella gioventù (fortuna non tutti) rappresentata da giovani che non hanno voglia di fare nulla, se non stare davanti alla Playstation credendo di ottenere il massimo con il minimo sforzo possibile ed essendo convinti alla fine di essere anche diventati dei professionisti. Nella loro testa, naturalmente chi è dotato e passa giornate intere sullo strumento dev'essere probabilmente un "cuccio" che spreca tempo visto che loro riescono a suonare (male) quegli stessi brani. 

Sono abbastanza sicuro che i due ragazzi ma soprattutto la madre (seguendo la regola che ogni genitore è convinto di avere un Mozart dentro casa) sono convinti di aver ricevuto ottimi rudimenti da questa accademia. Confermami l'impressione. 

Ormai si seguono solamente le mode, perché non esiste più identità. Questa è una mia idea che sostengo già da anni: l'idea di dover appartenere ad un gruppo è più radicata di qualsiasi altra cosa, anche della propria identità e sensibilità. La musica classica è da sfigati a prescindere perché alle scuole medie tutti pensano questo. Suonare il pianoforte è solo un hobby e tutte queste menate qui. Viviamo in questo mondo, fatto di esemplificazione e ci ritroveremo con i soliti 5 che porteranno avanti, arte, scienza, matematica e fisica al prossimo livello. 

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