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Piano Concerto - Forum pianoforte

tastiera


camillapiano
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buonasera, ancora una volta chiedo consiglio per due problemi:

1- sistemato l'affondo dei tasti (ca.7mm) noto ora che alcuni tasti bianchi sono più sollevati di altri; immagino deva intervenire sugli spessori del perno centrale del tasto, ma qual'è il sistema corretto per livellare tutta la tastiera?

2- seguendo alla lettera le indicazioni del Maestro Ferrarelli, ho registrato la meccanica, si tratta di un verticale degli anni 50, meccanica Renner, con ottimi risultati. Ora non mi dispiacerebbe sentire la tastiera un pochino più "resistente", un tantino meno "molle". Dove devo intervenire ?

Ho allontanato la martelliera, ca 9cm dalle corde, devo sostituire qualche set di molle?

In attesa di vostri preziosi consigli invio un caro saluto a tutti                Camillapiano 

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Ancora errato! 9 mm troppo poco e 5,30 cm è pochissimo!!!!!! Ovviamente la giusta regolazione ottimizza la "geometria della meccanica e dovrebbe ristabilire anche il giusto tocco alla tastiera. Però bisogna controllare prima gli attriti dei perni che devono essere "giusti". Poi si deve osservare se in pianoforte così datato sia stata rasata troppo o con forma errata la martelliera. Ciò, anche, influisce sulla geometria e sulla risposta della meccanica nonché sul peso di abbassamento al tasto. Alla fine si verficherà la ragione di questa "non consistenza" al tocco. Bisogna anche controllare i feltri dei talloni dei cavalletti e l'efficienza delle mollette dei montanti di scappamento. Anche l'usura della pelle della noce del cavalletto influisce. come pure la pelle dei nasetti e i feltri duri verdi dei paramartelli. Controllare anche l'efficienza degli smorzatoi e delle rispettive molle ( che non siano eccessivamente dure o molli). Andrebbero controllati anche i feltri delle leve degli smorzatoi che ricevono il cucciaino. Questo, a volte, col tempo crea una "buchetta che impedisce il movimento del cavalletto. 

Naturalmente tutto ciò non è cosa del "fai da te", ma competenza di un "bravo" tecnico, almeno all'inizio quando si scoprono molte cose! Pretendere, come sempre dico, che chi interviene illustri e circostanzi i dettagli dell'intervento che sta mettendo o che vorrebbe mettere in atto sullo strumento. 

Buona Musica e buon lavoro

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gentile Maestro, ho ricontrollato le misure ed ho riguardato il suo video N°6 sulla regolazione della meccanica del verticale.

Lei indica un affondo di ca 10mm, ed una distanza del martello dalle corde di 4,3  4,5  4,7 

ora nel caso del mio  pianoforte, l'affondo è di 9mm, quindi sostituendo le rosette lo porterò a 10mm

per la distanza dei martelli confermo 5,5 Cm, quindi secondo le sue indicazioni non è pochissimo, ma quasi in linea.

Ora chiedo come aumentare la distanza martelli/corde, visto che gli stiletti poggiano sulla barra, e poi rinnovo quanto chiesto ieri e cioè

1- come livellare i tasti bianchi, immagino giocando sugli spessori dei perni centrali del tasto

2- come ottenere una tastiera un pochino meno "molle".

La ringrazio per la sua pazienza e attendo una risposta alle mie domande.

Grazie ancora     Camillapiano  

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non so se sui video c'è un errore. Non so. Ma è 43,45,47cm. 10 mm affondo va bene. La barra poggia martelli va arretrata o avvicinata togliendo spessore sulla parte mobile della stessa opp.addirittura togliendo gli spessori in feltro( se ci sono) in corrispondenza delle viti che fissano la stessa. Livellare la tastiera non è lavoro facile. E' necessario avere appositi piombi di livellazione e si agisce sulle rosette di carta dei perni centrali. Bisogna rispettare le altezze che suggerisce la Casa onde non rendere il livello generale eccessivamente alto. La "mollezza" della tastiera può dipendere da molte cose e non può essere valutata a distanza. Comunque ogni "appesantimento" della tastiera con piombi nella parte posteriore è contro ogni buon senso. Bisognerebbe ricontrollare tutti gli attriti, come già detto, e trovare una regolazione ottimale. Bisogna tener presente che nel pianoforte sussistono delle scelte e delle regolazioni interdipendenti che, spesso, non si rifanno ad una semplice applicazione delle misure da osservare. 

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