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Piano Concerto - Forum pianoforte

Si Puo' Davvero Studiare Composizione Da Autodidatti?


Gennarino
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Buongiorno, sono nuovo. Bel forum, complimenti.

 

Si può davvero studiare composizione da autodidatti? Qualcuno ce l'ha fatta? Difficoltà che avete superato o insormontabili.

 

Io è da un po' che cerco di discricarmi con tale materia, ma non sono soddisfatto dei miei risultati...forse non ho capacità io? Molti musicisti ce l'hanno fatta da soli. Questo è indicativo di qualcosa?

 

Grazie a chi mi aiuterà a schiarirmi le idee.

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Io sono autodidatta.

Se vuoi puoi riuscirci da solo.

Il punto della questione è il tempo.

Se sei davanti ad un maestro impari in un minuto

se vuoi imparare da solo studiando sui libri ci vuole un po più di tempo forse anche mesi.

Spesso il maestro ti da degli esempi che ti fissano subito la materia in mente, mentre i libri (a parte se ne trovi di buoni)

Ti possono aiutare si ma li devi saper leggere.

E tanto per completare l'esempio, se hai un dubbio il libro nnon te lo dice mentre il maestro si.

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Io sono autodidatta.

Se vuoi puoi riuscirci da solo.

Il punto della questione è il tempo.

Se sei davanti ad un maestro impari in un minuto

se vuoi imparare da solo studiando sui libri ci vuole un po più di tempo forse anche mesi.

Spesso il maestro ti da degli esempi che ti fissano subito la materia in mente, mentre i libri (a parte se ne trovi di buoni)

Ti possono aiutare si ma li devi saper leggere.

E tanto per completare l'esempio, se hai un dubbio il libro nnon te lo dice mentre il maestro si.

 

Anch'io sono cresiuto da autodidatta e, solo da pochi mesi, ho un maestro. Raffaele ha centrato pienamente la questione, secondo me. Si può anche fare da soli, e con molto tempo e fatica, ma in tal modo ci si possono procurare lacune enormi. Agiungo un aneddoto minimo: io, a tre anni e due mesi, ho letto la mia prima parola (l'insenga di un negozio); nessuno mi ha insegnato a leggere e a scrivere le parole, ero semplicemente divorato dalla curiosità, e la mia abilità da "autodidatta" (ad un'età precocissima sulla media) destava stupore; ma saper scrivere è un'altra cosa dal saper leggere l'insegna dei negozi...! Mi spiego? Voglio dire che non si arriva al sapersi esprimere liberamente con un linguaggio (sempre che la musica sia un linguaggio, ma è per capirci...) solo per talento naturale e approfondimenti autarchici; ci vuole il riferimento di qualcuno esterno cui affidarsi, del cui giudizio ed insegnamento potersi fidare, altrimenti si rischia veramente di costruirsi un mondo a parte, con le proprie regole, del tutto autoreferenziale.

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Risposta a Gennarino

 

Da quando sono in questo forum (Un anno o due circa), Ho imparato molto più velocemente che in anni di Autodidattato.

In particolare grazie a Frank ho imparato alcune cose che anche se avevo studiato non mi entravano in testa eppure anche se a distanza e senza la presenza e soprattutto grazie alla gentilezza di frank ho imparato alcune cose che da solo non avrei imparato e che soprattutto mi ha fatto fare un balzone in avanti. Comunque poi si può rimanere nella propria bolla di orgoglio e fare senza maestro ma credimi..l'umiltà è la chiave che mi ha consentito di entrare in molti ragionamenti ed imparare. Chiaramente non ho molta liquidità che mi permetta di accedere ai maestri, ma so che se li avessi non esiterei ad andare.

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Sei molto gentile Raffaele, ma ti ho dato solo 2 dritte via mail ;)

 

Gennarino, sono d'accordo con Gerardo nel senso che se tu fossi nato nel 1300, ti guardavi un paio di clausole, se eri all'avanguardia un po' di contrappunto ed avevi finito.

 

Forse non hai idea delle cose che uno dovrebbe conoscere, poi se ti basta un po' di armonia e il giro di do ... allora la cosa cambia, anche se poi ci sarebbe da vedere ;)

 

Io non dico che bisogna avere per forza un maestro, dico che è una bella comodità e soprattutto dipende da cosa ambiamo in relazione al tempo che abbiamo a disposizione.

 

Ben inteso che le idee ce le devi avere e nessuno te le può dare...anzi, potresti pure rimanere deluso se andando a lezione ti aspettassi più del previsto.

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Da pianista ho studiato armonia biennale e mi sono reso conto che uno studio del genere è molto ma molto difficile da fare senza un maestro, non dico impossibile, perché con la volontà si può fare tutto; figuriamoci però l'intero corso di composizione... Si commettono specie all'inizio degli errori che l'adepto compositore difficilmente riconosce, ecco perché si rende necessario l'intervento di un maestro, non tanto per lo studio delle regole, quanto per la correzione degli errori e per i consigli su come evitarli senza sconvolgere un'idea originale. Del resto anche W. A. Mozart aveva a disposizione gli insegnamenti di Leopold. Anna Marie Mozart (Nannerl), sorella di W. A. che venne sempre nascosta dal genio del fratello, aveva ottime idee musicali che però non vennero, almeno nei primi anni, supportate da una conoscenza delle regole del contrappunto e più in generale della composizione. Nannerl infatti cercava spesso di spiare le lezioni del corso di composizione che il padre Leopold teneva al fratellino W. A.

Questo per dire che anche il genio di Mozart è stato supportato dall'insegnamento di un Maestro, suo padre che diede al mondo due figli che furono autentici geni della musica, ma nascere donna un tempo era molto limitativo... Una donna non poteva suonare organo e violino, non gli era data la possibilità di poter capire le regole della composizione e nonostante Anna Marie fu una grandissima clavicembalista, non se ne sente molto parlare a causa del prodigio del fratello che l'ha oscurata.

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Del resto anche W. A. Mozart aveva a disposizione gli insegnamenti di Leopold. Anna Marie Mozart (Nannerl), sorella di W. A. che venne sempre nascosta dal genio del fratello, aveva ottime idee musicali che però non vennero, almeno nei primi anni, supportate da una conoscenza delle regole del contrappunto e più in generale della composizione. Nannerl infatti cercava spesso di spiare le lezioni del corso di composizione che il padre Leopold teneva al fratellino W. A.

Questo per dire che anche il genio di Mozart è stato supportato dall'insegnamento di un Maestro, suo padre che diede al mondo due figli che furono autentici geni della musica, ma nascere donna un tempo era molto limitativo... Una donna non poteva suonare organo e violino, non gli era data la possibilità di poter capire le regole della composizione e nonostante Anna Marie fu una grandissima clavicembalista, non se ne sente molto parlare a causa del prodigio del fratello che l'ha oscurata.

 

... non dimentichiamoci Padre Martini, eh!

 

;)

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Ok, penso di aver capito...non è solo una questione di orgoglio Raffaeele. Ho sempre tempo di non trovare il maestro giusto e, rispondendo a Gerardo, non si è più liberi in assenza di filtri?

 

Per il discorso filtri dipende da come si pone il maestro, e poi ci sono delle forme di libertà che in realtà sono schiavitù ... anche se ci sembra di essere liberi.

Consa intendi con essere liberi?

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Nannerl, ho letto un libro su Mozart nel 1996, uno spettacolo, e ricordo bene che della sorella si "parlava" solamente riguardo i primi anni di infanzia di Mozart.

Ultimamente ho letto per la 4/5a volta un libro su Schumann, e parlando di donne, non si può non parlare di Clara Wieck, dalle testimonianze che ci sono arrivate, sembra forse la più grande pianista dell' 800, superiore ( come pianista ) a Liszt, cosi alcuni dissero, e il gesto di lasciare il pianoforte a Robert, per poter comporre in tutta libertà, non può non essere inteso come un gesto che va oltre l' amore che può aver provato per il marito, ed anche lei fu compositrice, e personalmente ( ne ho ascoltato solo 1 su molti che ha scritto ) da quel poco che ho potuto ascoltare ha scritto dei lied che non sono da meno a moltri altri compositori.

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Si può anche studiare composizoine da autodidatti, ma se non si è Wagner, ci vuole tanto tempo.

La cosa migliore sarebbe partire da un livello medio di studi e da li andare avanti, che è più o meno quello che ho fatto io, avendo dovuto gioco forza mollare a 3 quarti del percorso ...

 

vale la stessa cosa per l'orchestrazione.

 

Poi come giustamente dice Frank ... bisogna avere musica da scrivere in testa altrimenti non ci sono santi.

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Questa discussione mi pare molto interessante, anche perché mi sento chiamato in causa personalmente... non sto ad annoiarvi con la mia biografia (!), vi dico solo che fin da ragazzino ho cominciato a scrivere musica, e che per molto tempo l'ho fatto in modo del tutto "istintivo", cioè in qualche modo imitando lo stile dei pezzi pianistici che studiavo. Frequentai anche molti anni fa un anno di armonia (solo consonante), ma non ne conservo un buon ricordo, anche perché il rapporto con il maestro non fu proprio idilliaco (si tratta di un musicista senz'altro molto bravo e preparato, ma a mio avviso troppo fissato con le regole). Poi ho deciso di lasciare lo studio della musica a livello professionistico per dedicarmi ad altro (chissà, forse è stato un grave errore!), ma negli anni successivi ho continuato a comporre, sempre basandomi sulla musica conosciuta (non solo pianistica), e contemporaneamente perdentdo (purtroppo) la tecnica pianistica, che già non era impeccabile. Solo in anni recenti (ormai... ad una certa età!), mi sono stufato di fare l'ignorante ed ho deciso di cercare un maestro di composizione per rimettermi a studiare in modo più serio. In questi anni ho avuto modo non solo di fare alcune cose di armonia prima mai conosciute, ma anche di sperimentare corali, orchestrazioni, romanze per pianoforte tipo il vecchio esame di 4° anno, corali, ecc., e recentemente mi sono messo a lavorare anche sul contrappunto. Con questo maestro le cose vanno molto diversamente, non solo per la sua impressionante capacità di calarsi con estrema disinvoltura in qualunque stile, ma anche per una sua visione più relativa delle regole. Per meglio dire: è chiaro che le regole ci sono, ma sempre "relativamente ad uno stile". Non esiste l'errore in assoluto, esiste la cosa "fuori stile". Perciò, ad esempio armonizzando un corale alla maniera di Bach è opportuno rispettare certe regole semplicemente perché così' si ottiene un risultato paragonabile a quello che faceva Bach, quindi è giusto non fare una cosa "perché lui non lo avrebbe fatto". Ma le regole non sono immutabili, ciò che sembrava "proibito" in una certa epoca prima o dopo era del tutto lecito, come accade in ogni linguaggio che si evolve.

Ora, per tornare alla domanda iniziale (si può fare tutto da soli?), io risponderei "sì e no". Se tornassi indietro non aspetterei così tanti anni per mettermi a studiare sul serio, perché effettivamente certe cose si capiscono solo con una guida. Ad esempio, io in molti pezzi scritti "in gioventù" mi ponevo il problema di trovare una melodia carina e poi la giusta "successione di accordi" per armonizzarla, un po' come si fa per le canzoni; l'armonizzazione poi era quasi sempre per stati fondamentali, e solo occasionalmente usavo dei rivolti, spesso in modo un po' "strano", almeno relativamente alle regole che POI avrei scoperto. Ora posso dire di utilizzare certe risorse dell'armonia in modo più consapevole. Perciò da questo punto di vista un percorso di studi ha una sua utilità. Però vorrei pure spezzare una lancia in favore dell'"autodidattismo": io sono convinto che un diploma di composizione non faccia un compositore, come la conoscenza delle tecniche pittoriche non fa un pittore. Ci vuole un "istinto naturale" nella ricerca della melodia e nell'elaborazione delle forme, istinto naturale che ovviamente è meglio se si appoggia su una buona tecnica piuttosto che su fragili gambe, ma non può non esserci. Ma c'è un punto dal quale secondo me non si può prescindere: come non si può essere pittori o scultori senza conoscere ciò che gli altri hanno fatto, dall'antichità in poi, come non si può essere scrittori ignorando Manzoni o Balzac, così non mi pare possibile comporre senza conoscere molta musica, di varie epoche e per diversi gruppi strumentali. Non dico solo a livello "tecnico", ma proprio per il piacere dell'ascolto, come uno che si immerga nell'ascolto di una lingua per assimilarla e farla veramente "propria". In conclusione, un maestro serve, una tecnica chiaramente compresa ed assimilata serve, ma se la musica non la si conosce e non sgorga "dal cuore", tutti i bassi o i corali, gli esercizi di contrappunto o di orchestrazione che si possono fare in anni di studio non insegnano "veramente" l'arte.

 

Scusate per il lungo sproloquio. Un saluto a voi tutti.

Gino (Roma)

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  • 3 weeks later...
  • 6 years later...

Salve io posso improvvisare nel mio piano forte,posso saltare da un do a un la bemolle ,a un mi bemolle,però non riesco a comporre quello che vorrei,riesco a fare molti e variati esercizi armonici,scrivo parecchia musica,pian pianino faccio progressi, 

Però mi manca qualcosa,forse comporre suonando e mantenento lo stesso accordo.bisogna usare le note vicine,di volta e modulare ,e esercitarsi in questo modo

Accetto consigli

Giovanni Ciampi

Livorno

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Gianni7, il vero problema è uscire dal confine dell'esercizio e provare a creare un'opera d'arte. Non è il linguaggio o la tecnica a creare la stessa ma una serie di cose...che è un po' difficile da spiegare. Ti basterebbe paragonare 1' di qualsiasi opera con propri esercizietti, per capire cosa intendo.

L'argomento autodidatta mi sembra abbondantemente sviscerato...e se i grandi compositori hanno avuto un maestro, non vedo cosa ci sia di male. Se è una questione economica, ok...ma se fosse per principio, mah...mi sembra un po' limitativo rinunciarvi.

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