mike71 Postato Marzo 12, 2019 Report Share Postato Marzo 12, 2019 Scrivo per avere delle idee su come risolvere di due problemi che ho notato con l'impostazione della mano, che credo che siano correlati. Il primo è che tendo a suonare con le dita, specie il medio troppo curve, arrivando a premere i tati in verticale se non facendo toccare l'unghia, mentre l'altro è che se suono specie con la sinistra con il mignolo e l'anulare, l'indice si solleva ed il pollice tende ad andare indietro sulla tastiera. Se ci sto molto attento, riesco a controllare il primo problema ed allungare le dita, mentre il secondo problema per me e` difficile da controllare. Per di più a lezione mi viene fatto notare che sto sbagliando, ma a casa poi non so come controllarmi e capire se sto facendo bene oppure no. E la settimana dopo a lezione sono punto ed a capo. Mi servirebbe quindi qualche idea o cosa da fare per l'autocontrollo. Ogni idea è bene accetta. Michele Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
pianoexpert Postato Marzo 13, 2019 Report Share Postato Marzo 13, 2019 All'inizio bisogna cercare di evitare le tensioni e il "voler fare"..a tutti i costi. Il fatto dell'alzata dell'indice denuncia un irrigidimento e una preoccupazione. Ogni mano ha la sua postura, entro certi limiti, naturalmente. Niente deve essere innaturale e il Maestro deve seguire questo principio. La rilassatezza ti permetterà di gravitare sui tasti e insegnare alla tua mano a sentire in fondo del tasto. All'inizio il suono risulterà un poco forte, ma non fa niente. Pian piano si imparerà che non solo le dita suonano e non solo i piccoli muscoli lavorano. Il coordinamento tra i piccoli muscoli ( delle dita e della mano)e i grandi ( dell'avambraccio, del braccio e della spalla) non viene percepito subito dal cervello. Non bisogna, inoltre osservare la posizione della mano come fine a se stessa. Ogni pianista "assume "la sua postura a seconda della propria statura e della conformazione della mano. In ultimo: si è pensato per molti anni che le dita dovessero rigorosamente essere tenute non distese per avere più energia. Non sempre, anzi spesso non è così. Il polpastrello, al posto della punta.Si possono osservare anche i grandi come Michelangeli, specie in un video ripreso negli ultimi anni della sua vita. Dice anche Sandor , nel suo splendido "manuale" " come si suona il pianoforte", che più che lo sviluppo muscolare, ciò che fa raggiungere l'uguaglianza tra le dita, è una questione cerebrale. Anche se il 5° dito non sarà mai forte come il 3°, per esempio, il cervello imparerà a trattare il primo con diversa energia , anche nella ricerca della postura ottimale. Quindi: controllo sì, ma non farsene, all'inizio, un motivo di "totale" distrazione. L'attenzione alla Musica e all'espressione, aiutera' sicuramente la mano a mettersi in condizione di risolvere i momenti tecnici più difficili, offrendo un sicuro motivo di crescita. Buono studio Paolo Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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