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Piano Concerto - Forum pianoforte

Parere su accordatura "fai da te"


maverick
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Buongiorno a tutti!

Sono nuovo del forum. Mi definisco un pianista dilettante/autodidatta, nel senso che pur avendo preso da piccolo lezioni private non ho mai affrontato un reale percorso accademico. Ciononostante adesso, in un'età diciamo più "matura", ho cominciato a suonare nonché provare a studiare nei ritagli di tempo che un lavoro a tempo pieno, moglie e figlia adolescente mi possono permettere.

Possiedo un pianoforte digitale Kawai Es7 ed un vecchio verticale Roesler degli anni '60, prelevato da casa dei miei genitori, pianoforte che negli ultimi tempi ho provato a "rimettere in sesto" leggendo consigli in rete.
Sia ben chiaro, non ha la presunzione di credere sia possibile sostituirsi ad un tecnico/accordatore, ma non mi sembrava il caso di investire troppi soldi in un pianoforte che penso valga poche centinaia di euro. Ovvio che se un domani decidessi di acquistare qualcosa di nuovo o comunque un usato decente non mi azzarderei a toccarlo.

Premesso che ho visionato diverso materiale del maestro Ferrarelli e dal gentilissimo nonché preparatissimo Maestro/Ing. Renzi (tra l'altro sono ing. anch'io!),  mi sono cimetato nell'"arte" dell'accordatura.
Inizialmente ho provato ad eseguire un'accordatura ad orecchio ma visto che faccio una fatica enorme a percepire i battimenti (che non siano quelli generati negli  unisoni), ho subito rinunciato.
Ho scaricato quindi TuneLab ed ho iniziato a studiarlo ma poi mi sono chiesto se avesse senso investire tutto quel tempo/energia in qualcosa che forse, dato il mio livello (e quello del mio pianoforte!), nonché il fatto che alla fine stiamo parlando di quello che per me è un hobby, tempo che potevo utilizzare nello studio vero e proprio dello strumento.

Vi dico quindi i passi che ho seguito.
Poiché il pianoforte non veniva accordato da oltre vent'anni ho eseguito un'accordatura grossolana portando le note a circa +10 cents / +20 cents.
Successivamente mi sono segnato tutte le frequenze del suono di "GrandPiano" del mio kawai es7 con temperamento Equabile/Piano, tale temperamento tiene conto della disarmonicità di un pianoforte, immagino quello usato nel campionamento, gran coda. Ovvio che la disarmonicità del mio verticale sarà diversa ma mi sembrava un compromesso sufficiente.
A questo punto, circa una settimana dopo, ho impostato tutte le caviglie cercando di avvicinarmi il più possibile a queste frequenze.

Se devo essere onesto il risultato mi ha soddisfatto o forse no....
E' proprio questo il punto. Vorrei il parere di qualche orecchio più sopraffino del mio che mi aiuti a capire la differenza qualitativa che un professionista potrebbe raggiungere anche con un pianoforte datato come il mio.
Vi allego quindi questa registrazione sperando che l'audio si percepisca sufficientemente bene (magari ascoltatelo in cuffia).
Ho eseguito le prime 40 battute dell'Improvviso Op.66 di Chopin.
Su vostra richiesta potrei anche registrarvi particolari sequenze melodiche/armoniche.

Grazie anticipatamente a chiunque voglia dare il suo contributo!

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Prima di tutto il pianoforte è molto scordato, ma il risultato è notevole q mio parere considerando che non sei esperto. A prescindere da questioni tecniche, sconsiglio il fai da te pena rischio di ovalizzare i fori nel somiere. Ti conviene chiamare un tecnico. La scordatura si sente già nelle prime due note. 

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Anzitutto grazie per la risposta!

Allora, come ho già specificato nelle premesse, il pianoforte è piuttosto vecchio, non ha un problema solo di accordatura. 

Andrebbero rivisti i martelli che sono molto "solcati", la regolazione dello scappamento non permette l'avvicinamento dei martelli ai famosi 3-4mm ma devo tenermi anche a 2-3 cm, andrebbero sostituito molti feltri, etc. Però non ritengo abbia molto senso spenderci 4-500 euro (accordature comprese).

Tra le altre cose non penso di aver danneggiato i fori del somiere, ho eseguito tutte le istruzioni allo scopo (piccoli movimenti a scatti, etc.), non a caso l'accordatura che ho effettuato più di un mese fa sembra non essersi spostata minimamente.

Ciononostante volevo capire bene da cosa desumi l'evidente scordatura, non per polemica intendiamoci, ma perché voglio capire meglio io.

Ad esempio tu dici che già le prime due note risultano scordate, immagino ti riferisci al bicordo iniziale G#2 - G#3.

Ora se vado a verificare le due frequenze trovo rispettivamente (all'incirca):

G#2 103,6 Hz
G#3 206,9 Hz

Frequenze che ribattono tra l'altro quelle che ho individuato sul digitale Kawai Es7 (temperamento equal/piano)

Forse tu hai percepito una dissonanza proprio sugli unisoni (ossia non ho allineato bene le singole corde) ? Questo sarebbe possibile perché non l'ho verificato...

Oppure intendi altro?

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Mi esprimo in termini forse poco tecnici ma cercheró di essere il più chiaro possibile. Ogni pianoforte ha una sua disarmonicitá, ovvero le corde producono dei parziali che rendono il suono al nostro orecchio diverso, seppur di poco, da quello che dovrebbe essere in considerazione della frequenza "matematica". Il bravo tecnico sa come rendere il pianoforte "ben scordato" affinché all'orecchio sia ben accordato. Si accordano prima le corde centrali di ogni tripletta isolando le due laterali. Si prosegue con due tecniche. La tecnica aurale consiste nell'accordare "ad orecchio" partendo dallo stabilire la frequenza del la3 e stabilire i giusti rapporti nell'ottava centrale procedendo per terze-seste o per quinte-quarte ascoltando i battimenti. Accordata l'ottava centrale si va verso gli estremi accordando le ottave sempre ad orecchio. Alla fine si accordano gli unisoni (nel cantabile si potrebbe lasciare calante leggermente la corda sinistra). L'altro sistema consiste nell'usare un accordatore elettronico in grado di ascoltare preventivamente la disarmonicità dello strumento; occorre sempre il giudizio severo dell'orecchio umano, specie agli estremi. Non sono un tecnico per cui posso aver detto qualche inesattezza, però per farti capire che non si accorda tirando le corde a frequenze prestabilite e universali. Accordare un coda usando una tastiera come riferimento porterà a una scordatura. E poi, come dicevo, si rischia di rovinare il somiere, o di torcere le caviglie invece di girarle; occorrono chiavi professionali, sensibilità, manualità, saper "stabilizzare" l'accordatura. 

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Non dubito che un buon accordatore sia capace di fare quanto dici tu, quello di cui dubito è che io sia capace di percepire la differenza tra la sua accordatura e la mia "fai da te", per questo cerco qualcuno che mi aiuti a "percepire" le differenze, qualcuno che mi dica "prova a suonare questo intervallo qui e vedrai che lo senti troppo calante" e cose simili...
In ogni caso c'è da dire che le differenze si possono percepire "armonicamente" ovvero suonando sequenze di accordi su intervalli anche estesi, dubito che tu possa aver sentito una scordatura sul bicordo iniziale! E' per questo che a volte ho l'impressione che ci si faccia influenzare da pregiudizi più che da un reale sensazione acustica. Ovvero se io avessi scritto: "Che ne dite dell'accordatura che mi ha realizzato l'accordatore più bravo della mia zona?", sei sicuro che avresti scritto che il piano lo percepivi come molto scordato?

Per quanto riguarda la questione dello scappamento, non è una questione di sordina (che comunque in fase di studio giudico un strumento utile) ma deve essersi proprio consumata la noce del martello. Cioè se io provo ad avvicinare la regolazione dello scappamento ad un certo punto il martello si avvicina troppo e non scappa più!

Quindi o sto a 2-3 cm o "non scappa"! ?

 

 

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Buongiorno Maverick. Come ti ha già detto Francesco il pianoforte è molto scordato. La grave scordatura la si percepisce già dalla prima nota in ottava: il sol#. La pratica di accordatura vorrebbe che le ottave fossero "ferme" ovvero che non si avvertano battimenti. Nel particolare del video che ci hai mandato non si percepiscono battimenti semplicemente perché il battimento generato tra le due note supera la zona di "rugosità" dell'orecchio, ovvero quella zona entro ed oltre la quale i battimenti sono così veloci da non risultare più distinguibili. L'approccio che hai utilizzato per accordare è totalmente errato. Hai infatti provato a riproporre le frequenze di un altro pianoforte (campionato) sul tuo pianoforte facendo, se ho capito bene, una sorta di copia e incolla frequenziale. 

Devi immaginare che le frequenze di riferimento variano addirittura tra strumenti di stessa marca e modello, pertanto andando a copiare le frequenze di un pianoforte accordato tentando di riportarle su un altro stesso modello di strumento potrebbe dare un risultato inappagante.

La disarmonicità è una proprietà che appartiene ad ogni strumento ma che crea problemi seri solamente nel pianoforte (dove abbiamo 88 note e dove nella maggior parte dei comparti una nota consta di 3 corde). La disarmonicità non è una proprietà costante nel tempo ma tende a variare in funzione di molti parametri, solo per farti un esempio: il numero di accordature subite dallo strumento, la presenza o meno di ruggine sulle corde. Sono solo alcuni dei parametri che possono andare a modificare le proprietà fisiche della corda. L'accordatura ad orecchio, spartendo l'ottava centrale e mantenendo i giusti rapporti armonici tra suoni è la via che tende ad inglobare in modo automatico anche la disarmonicità della corda. Per ciò che concerne l'accordatura elettronica non c'è altro modo che misurare la disarmonicità tra suoni e tentare di approssimare questa "curva di accomodamento" ad uno standard più o meno valido che piaccia all'orecchio. Dico questo perché l'orecchio umano reagisce in modo soggettivo alle alte e basse frequenze. In particolare suonando le note più acute del pianoforte con forza potrebbero sembrare calanti, suonandole delicatamente potrebbero sembrare crescenti. Discorso inverso alle basse. 
Lo strumento elettronico può aiutare sicuramente a spartire l'ottava centrale (dove c'è bassa disarmonicità) ma si perde totalmente sulle alte e sulle basse, perché tende a standardizzare qualcosa di soggettivo. Gli accordatori elettronici migliori, tra cui il Tunelab prevede infatti di aggiustare la curva di stretch secondo il proprio gusto, e allora si riesce ad arrivare ad accordature soddisfacenti. Secondo il mio punto di vista, possono essere un buon supporto per chi fa l'accordatore e conosce le problematiche legate all'accordatura di un pianoforte, non mi sembrano molto indicati per il fai da te.

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15 minuti fa, francescochopin90 ha detto:

Se ascolti bene il suono, si sentono i battimento, una sorta di vai rivieni. 

Quel battimento che senti è una sorta di portante generata dalle medie dei battimenti tra corde unisone. Quando la scordatura è così evidente siamo ben oltre la soglia di battimento utile udibile. 

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Allora, non posso che non essere d'accordo con la vostra accurata esposizione, che sicuramente si adatta perfettamente ad un pianoforte con corde e somiere in buono stato.
Ciononostante permangono in me i seguenti dubbi dovuti alla vecchiaia dello strumento. 
Partendo dall'assunto che in ogni caso una riaccordatura prevederebbe che ogni corda sia "alterata" di pochi centesimi percentuali di tono e che ricordo bene non era possibile (ci ho provato in tutti i modi) ottenere una granularità così minuziosa e, soprattutto, regolare e stabile, nel senso che su alcune corde si riusciva di più, su altre molto meno, immagino proprio per la "vecchiaia" del somiere e delle corde.

Mi chiedo. Se io chiamassi un bravo accordatore:

1) Sarebbe capace di impostare e bloccare quelle piccole variazioni di tensione delle corde?
2) Ammesso che riesca. Un orecchio medio, come potrebbe essere il mio, riuscirà ad apprezzare le differenze?

In ogni caso mi avete incuriosito non poco e non appena avrò un po' di tempo voglio riprendere quel discorso sul sw TuneLab, magari potrei ripostare la registrazione a valle della riaccordatura con Tunelab, e magari mi potreste aiutare a percepire le differenze....

Grazie comunque molto per le vostre preziose informazioni!

Vi ringrazio comunque molto per i vostri interventi e per il tempo che mi avete dedicato.

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23 ore fa, thesimon ha detto:

Quel battimento che senti è una sorta di portante generata dalle medie dei battimenti tra corde unisone. Quando la scordatura è così evidente siamo ben oltre la soglia di battimento utile udibile. 

Comunque questo dipende solo dal non perfetto "allineamento" delle tre corde sottese alla nota, giusto?

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Il pianoforte è molto scordato!!!! Ma molto! Non è facile accordare questo tipo di pianoforte . E' piuttosto disarmonico. Ma ciò non toglie che si possa raggiungere una accordatura soddisfacente. Bisogna dedicarci un po' di tempo e di attenzione...anche l'esperienza è determinante. Se si pensa di accardare questo tipo di strumente con un accordatore elettronico, secondo me , è tempo perso. Poi sta a vedere quanto possa reggere nel tempo l'accordatura( ammesso che si siano posizionate bene le caviglie) . Già dalla p

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