Belmas Postato Febbraio 3, 2019 Report Share Postato Febbraio 3, 2019 Senza inutili premesse, pronte a somministrare cautela, significato e attribuzione di senso, osservo che oltre al complesso di riflessioni necessarie per comporre, va in seguito dedicato un parziale di tempo per decidere un titolo. Come insegnava Nietzsche, in particolare grazie ai suoi effetti istantanei e metafisici, la scelta del titolo è importante. Esso ha effetti sull'idea del brano, oltre a stabilire possibili accelerazioni o rallentamenti di senso nei tempi lunghi dell'operatività professionale. Intitolare per esempio un brano "Mirage", senza un'accurata per quanto breve ricerca sulla realtà o sul superamento dei suoi significati principali, avrebbe certamente una correlazione con l'ingenuità della musica corrispondente. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
Belmas Postato Febbraio 16, 2019 Autore Report Share Postato Febbraio 16, 2019 cari amici.. a una certa età tanto vale appartarsi, in collocazione sperimentale e volti a registrare, con la penna e possibili congegni prodigiosi, alcuni segnali. con la penna forse o l'inchiostro elettronico, quantico e quello che è. Raccomando l'uso della grafite, quale materiale dall'effetto stabilito e nel contempo variabile, anche se ciò equivale esattamente alla nota metafora che sconsiglia d'insegnare ai gatti ciò che san fare già. Con ciò e deponendo l'enfasi sostanzialmente inutile, e scrivendo peraltro a titolo personale, sappiamoci appagati dalla circostanza stessa, peraltro semplice, di sentirci musici ancora. Perché volendo si può costruire brani, che quando iniziano bisogna completarli. Quota Link to comment Condividi su altri siti More sharing options...
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