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Piano Concerto - Forum pianoforte

Siae - Conseguenze Del Disiscreversi...


Oracolo
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Purtroppo penso ( e cosi dovrebbe essere ) il cessamento del "mandato" alla siae comporti l' annullamento di tutto ciò che è stato depositato fino a quel momento, cosi funziona per la sezione olaf, e penso che non cambi per la sezione musica.

Solide alternative non saprei, si è sempre detto che in realtà è possibile auto inviarsi una busta chiusa con la musica che si è scritta, ma anche se fosse, immaginiamo che debba una volta essere presa come prova ( alla siae mi dissero anni fa che è possibile portare ogni prova, oltre ai loro registri ), se accade nuovamente che una persona subisca un ( vero ) plagio?

La busta che ci saremmo autospediti non sarebbe ovviamente più valida perchè già aperta, questo lo penso io ovviamente ma immagino che sia proprio cosi, e non so nemmeno se uno può avvalersi come prova valida ( che in teoria lo sarebbe, poi bisogna vedere come la rigirano in caso di plagio )di diverse copie dello stesso pezzo ad esempio auto inviate, ma potrebbe sempre accadere, e quante ne dovremmo spedire, a decine?

Per cui già qui sorge più di un problema.

Il notaio, questo lo sconsiglio perchè non ho mai sentito di pratiche del genere, intendo messe a punto, e valide poi?

E a quale prezzo?

C'è creative commons, che consente di mantenere il diritto d' autore anche se non si ricevono compensi, ma non è retroattivo.

Ci sono anche altri metodi simili a Creative commons, anni fa ho letto di un sito su cui ci si poteva registrare, e fornendo un codice di registrazione e una documentazione de stampare in quel caso si poteva uploadare musica propria, ma poi ho pensato, anche se ho la prova cartacea della registrazione, se il sito viene oscurato, chiuso, subisce danni, parte il serve, li recuperi i dati?

Insomma è un bel casino.

Penso che sicuramente ritirando i depositi e annullando l' associazione alla siae si perdano tutti i diritti, che poi alla fine sono 2, quello d' autore, e quello remunerativo, e loro in caso di plagio forniscono, si limitano a fornire solamente la documentazione relavita alla data di deposito, tutto qui, invece se fosse impostata bene la questione, la siae dovrebbe avvalersi di un pool di avvocati appositamente specializzati in queste cose, che tutelino realmente i propri associati ( ovviamente in modo legale e non in modo da privilegiare un associato solo perchè tale, e magari uno che non lo è e realmente ha scritto un pezzo prima del primo ).

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Che io sappia, la paternità di un lavoro creativo non può essere alienata senza che l'autore dichiari espressamente di non esserne l'autore egli stesso: la legge protegge il diritto d'autore a prescindere dall'iscrizione ad una società di autori, quindi non vedo come possa venir meno questo diritto cancellandosi dalla Siae.

A prescindere da questo discorso, dovrei informarmi meglio perché ci sono alcune questioni che "non mi tornano" e che butto qui sul tavolo della discussione:

 

1) Non pagare la quota annuale NON comporta la cancellazione dalla Siae (e di questo sono certo);

 

2) I brani non ancora depositati di un autore associato sono virtualmente ritenuti di competenza della Siae (tanto è vero che non sarebbe possibile, per i soci, diffondere brani con Creative Commons, in quanto alla Siae è affidato anche il mandato di intermediazione tra autori e fruitori);

 

3) Quando ci si iscrive ad una società di autori (non solo alla Siae), si chiede espressamente di non aver già aderito in precedenza ad altre; e ciò significherebbe, se non sbaglio, che non ci si può neppure trasferire da una società ad un'altra; per es. dalla Siae alla Sgae, come piacerebbe fare a me.... :(

 

A prescindere dal resto, la proposta di Paoli & Co. andrebbe seriamente sostenuta; nessuna legge dello Stato, che io sappia, stabilisce che la Siae debba essere l'unica mandataria nazionale di competenza sui diritti d'autore. Secondo me, sarebbe l'ora di chiedere una reale demonopolizzazione di questo settore, di togliere alla Siae una serie di privilegi accumulati nel tempo (ad es., la presunzione d'uso di apparecchi di radiodiffusione nei locali pubblici) e, data l'inedita forza del web, costruire semplicemente società di autori alternative sul territorio, che siano in grado di proporsi con strutture e servizi più in linea con i tempi e con il mondo in cui viviamo.

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Non esiste un libro che parli di tutti questi aspetti o che in qualche modo va a normare tutti questi casi?

 

L'unico che io conosca è di un docente di conservatorio, tale Pascal, dal titolo "Fare Musica", ed. Rugginenti. Però è molto "pro" Siae. E' molto utile e ricco di informazioni, comunque. Puoi ordinarlo in qualsiasi libreria, costa poco più di 10 euri.

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Cantanti uniti contro la pirateria digitale

Da Battiato a Gino Paoli in difesa dei giovani autori - Fem

 

http://video.corrier...59-e67ffe640cb1

 

Discutiamone

 

non trovo onestissimo voler far passare la "pirateria digitale" per il primo e necessario fattore causante il crollo della "domanda" di "merce culturale".

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A me sembra una caz..ta epocale. Ruggeri ha sempre quel tono un po' retorico da "intonastronz.te", pensavo che gli altri fossro meglio ...

 

Evidentemente loro stanno bene a carte di credito, non hanno idea di cosa significhi svenarsi quotidianamente comprando cd, dvd, libri, partiture, e quant'altro.

 

Va beh

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non trovo onestissimo voler far passare la "pirateria digitale" per il primo e necessario fattore causante il crollo della "domanda" di "merce culturale".

 

Franco Fabbri nel 2009

http://www.francofabbri.net/pagine/Diario.htm#Dischi

Oggi ampie fasce della popolazione preferiscono avere un cellulare, un pc, una videocamera, una Playstation, che una collezione di «dischi».

Molti giovani (anche non tanto giovani) preferiscono far tardi la sera cimentandosi in rete in un gioco di ruolo che ascoltando l’ultimo album. E dunque quei tempi non torneranno più, cari discografici, neanche se un governo compiacente mettesse un poliziotto vicino al computer di ogni possibile downloader.

http://www.francofabbri.net/pagine/Diario.htm#Dischi

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Ci si può disiscrivere dalla SIAE e che conseguenze si avrebbero?

Si, basta non pagare la quota per 3 anni di fila o avvisare via raccomandata.

 

Le conseguenze sono semplici, i numeri di repertorio associati ai tuoi pezzi vengono riutilizzati per cui, se una tua opera poi venisse suonata indicando il vecchio numero di repertorio SIAE, i soldi li beccherebbe un altro.

 

Una volte recessi dal contratto SIAE, il suggerimento è quello di ri-registrare tutte le opere con il nuovo ente, e accertarsi che chi esegua i propri brani citi il nuovo numero di repertorio ;)

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Confermo, ho chiesto a chi si occupa dei depositi cosa comporti la cancellazione, mi hanno detto che ovviamente loro percepiscono

il 100% degli introiti ( se ci sono o ci saranno, a meno che uno non ha firmato un contratto con una casa editrice ecc.. ), ma l' importante per

me è che non decada il deposito, quello rimane, per cui se si trovasse un' alternativa non sarebbe male.

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