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Piano Concerto - Forum pianoforte

Copertine tastiera


francescochopin90
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1545824247722448602552.thumb.jpg.2571ce221f56c3429457254737de1d58.jpgInnanzitutto auguri di buone feste. Posseggo uno Yamaha C3 del 1973 con martelliera Abel. Ho provato uno Yamaha C3 nuovo in negozio e mi sembrava molto più controllabile (soprattutto nel ritorno) e "dinamico" il mio. C'era un solo aspetto che preferivo: il materiale di copertura dei tasti che mi permetteva un'aderenza migliore, mentre sul mio tendono a scivolare le dita. Sul mio penso che, in passato, siano state sostituite poiché in superficie sono bianche e molto lisce (mi ricordano molto un pianoforte digitale purtroppo), mentre quelle frontali sono di un color panna e meno scivolose. Mi è stato detto che è un lavoro che è stato fatto su molti Yamaha dell'epoca a causa di un tentativo di emulare l'avorio che ha avuto pessimi risultati (è vero?). Ora chiedo: è possibile sostituire le copertine? Il gioco ne vale la candela? È un lavoro dispendioso? Meglio l'ivorite o l'osso? In ogni caso deve essere il mio tecnico a farlo poiché bisogna regolare ex novo gli affondi sulla base delle nuove copertine. Ho anche un'altra impressione riguardante i tasti neri: sembra che sul mio abbiano su sottile strato di materiale plastico, mentre sul nuovo sembra di toccare direttamente il legno. 15458241298111854616603.thumb.jpg.bb8ef463340d0b4b834489cd9082ac83.jpg

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  • 10 months later...

Riprendo questa vecchia discussione perchè vorrei capire che differenza c'è fra i materiali plastici che vengono oggi utilizzati nelle tastiere dei pianoforti, anche sui coda di fascia alta. In particolare fra il Neotex (Kawai) e l'Ivorite (Yamaha). Per vostra esperienza quale dei due restituisce una sensazione più simile a una tastiera in avorio?

Possiedo un digitale Kawai (CA 97) con superficie definita "Ivory & Ebony Touch", e la trovo alquanto scivolosa. Probabilmente è mancanza di tecnica, ma i ribattuti sui tasti neri del walzer op. 69 n. 2 di Chopin li trovo davvero ostici. 

Grazie

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Bhe, diciamo che i materiali usati oggi, ormai bandito giustamente l'avorio, sono di diversa qualità. Secondo me il buon livello dei ribattuti non possono dipendere dalla qualità della copertura della tastiera. Come pianista, anche io sento differenza tra una tastiera in avorio e una in materiale sintetico. Però,poi, bisogna non concentrarci su queste differenze e dobbiamo far sì che non costituiscano un problema determinante. Il tasto nero di ebano, poi, è veramente diventato una rarità. Il pianista impara a scegliere l'approccio più opportuno a seconda delle tastiere e delle condizioni di regolazione dei pianoforti. Purtroppo è nostra dannazione suonare sempre su pianoforti diversi e non conosciuti. Ciò è simile alle condizioni dell' uso della voce dell'attore a seconda dell'acustica del teatro. C'è una sorta di "psicoacustica" che vorrebbe avere il potere su di noi. Insomma cercare di non cercare ( un gioco di parole) la soluzione in questi dettagli. Ricercare, invece, il giusto "gesto pianistico di base" ( vedere anche i miei video tutorial sulla tecnica pianistica) che ci fa capire quale soluzione ottimale cercare e come lavorare durante lo studio. In questo, la vicinanza del Maestro è fondamentale.

P.S. il CA 97 è un bellissimo digitale. Ho provato tutte le serie CA a Francoforte allo stand Kawai, durante la Musikmesse, e devo dire che sono rimasto molto soddisfatto!

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