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Piano Concerto - Forum pianoforte

Piano consolle Wurlitzer


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Ciao a tutti. Da oggi sono possessore di un Wurlitzer piano console. Suonandolo mi sono accorto che alcuni tasti a volte non suonano. Premesso che non ho alcuna conoscenza di piani acustici e di informazioni in rete sui piano Wurlitzer ne ho trovate poche, vorrei chiedervi se potreste darmi una panoramica degli eventuali problemi che può avere questo piano. Allego delle foto dello stesso. Ho notato evidenti segni sulla martelliera, come si vedono in foto, 

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Io credo che tu debba chiamare un tecnico che ti possa assistere. A distanza non è possibile valutare i problemi, che possono essere molteplici e di diversa matura.

Derei che dopo aver fatto controllare l'efficienza della meccanica, deve essere eseguita una buona accordatura controllando il diapason (440 Hz). I segni sui martelli sono dovuti all'usura. Sono appunto i segni che lasciano le corde sul feltro compresso dei martelli. Molti controlli e considerazioni vanno fatte, dopo però aver visto da vicino  ed aver ascoltato lo strumento. Un buon  tecnico ti saprà argomentare i pregi e i difetti del tuo pianoforte, consigliandoti i tipi di intervento. Buona Musica

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Grazie per la risposta. Sicuramente il piano è calante di circa mezzo tono. Per ora ho notato due cose. Suonando il sib della seconda ottava si sente una fastidiosa vibrazione metallica associata al suono. Soprattutto nella penultima ottava i tasti a volte vanno a vuoto. Prima di chiamare un tecnico potresti darmi indicazioni sulla possibile entità della spesa da sostenere per poterlo usare per studio? Secondo te per il prezzo pagato, 250€ comprensivo del trasporto, ne è valsa la pena? Posto due video per illustrare i difetti riscontrati.
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Ma come si può dare una valutazione dei costi? Non è possibile. Ogni strumento può richiedere interventi diversi ed eseguiti in modi diversi. Il suono mi sembra corposo. E' scordatissimo e bisogna vedere la tenuta di una eventuale accordatura. Bisogna controllare il telaio, la tavola di risonanza, i ponticelli, le corde, ecc...si devono fare molte valutazioni. Ripeto: solo da vicino si può esprimere un parere e se vale la pena intervenire e come. Buona Musica

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Perdona se abbia dato l'idea di insistere. Comprendo e sono pienamente d'accordo con quanto da te affermato con professionalità e conoscenza. Ho visto i video di "viaggio all'interno del pianoforte" in cui viene spiegato con semplicità e chiarezza la meccanica dei pianoforti verticali e sulla loro regolazione e visto anche un video di un tuo concerto, per cui sono consapevole di parlare con qualcuno che ha una familiarità vera con lo strumento, come penso tutti, o quasi, coloro che scrivono su questo forum, eccetto ad esempio il ragazzo che chiedeva come togliere il coperchio del piano verticale soltanto per recuperare il suo cellulare caduto all'interno. Le mie domande, sicuramente ingenue e probabilmente banali, derivano dalla mia inesperienza e dal non aver acquisito una conoscenza dello strumento non avendolo studiato e mai posseduto prima d'ora. L'averlo in casa è l'inizio di un sogno interrotto tanti anni fa quando suonavo su una vecchia pianola elettronica che mio padre buttò perché passavo giornate intere a suonare e morì quando, alla classica domanda "cosa vuoi fare dopo le scuole medie" alla mia risposta "voglio andare al Conservatorio e studiare pianoforte" la risposta laconica fu " per fare nella vita il disoccupato?". Pur sapendo che lavorare come musicista non sia sempre cosa facile, oggi mi ritrovo, dopo varie esperienze di lavoro, ad essere ancora in una condizione di "precariato" ed a fare una professione che, pur investendo grosse responsabilità trattandosi di educare, oltre che trasmettere delle conoscenze, a dei bambini continuo a non sentirla come il lavoro che avrei voluto fare. Lo scopo che mi proponevo da dilettante e profano, ora che quel sogno sembra possa risorgere, è di capire se, considerato che non navigo nell'oro, l'impegno richiesto per poter avere uno strumento onesto per poter studiare possa o meno essere alla mia portata. Ho letto di cifre importanti per restaurare vecchi pianoforti o, semplicemente, per intervenire su pianoforti di un certo costo e qualità. In zona non conosco tecnici. Potrei rivolgermi da Longato pianoforti, a Noventa di Piave, che oltre a vendere, noleggia e ripara pianoforti. Prima di farlo mi stavo chiedevo semplicemente se sarei stato in grado di sostenere la spesa che, sicuramente, non sarebbe di 80€ per un'accordatura come visto su alcune inserzioni della zona. Chiamare qualcuno facendo un salto nel buio, almeno per ora, non posso permettermelo. Al momento sono di nuovo "disoccupato" in attesa che ricominci la scuola e, da poco, mi sono trasferito in un nuovo appartamento che mi ha permesso di poter disporre dello spazio per un pianoforte. L'ho acquistato, fra tanti, perché il proprietario offriva nel prezzo il trasporto gratuito. Forse ce n'erano di migliori, magari solo da accordare, alla fine l'ho scelto perché potevo avere un'idea precisa del costo che avrei speso "tutto compreso". In pratica il dilemma che mi tormenta è se la cifra che ora dovrei spendere per revisionare lo strumento acquistato sia sufficientemente "ragionevole" ovvero alla mia portata. Chiamare un tecnico, pagarlo per poi magari solo ringraziarlo per non poter eseguire i lavori, non mi è sembrato di primo acchito la cosa più opportuna sperando, evidentemente in un miracolo, che qualcuno potesse prepararmi al meno peggio. Sembrerà inutile ma poter sapere, seppur con approssimazione, l'ammontare di una spesa può aiutare chi, come me, ogni giorno deve farsi i conti in tasca. Ovviamente stabilendo da un costo minimo alla situazione più costosa ed infine l'improponibile. Quest'ultima opzione, quella che temo di più, servirebbe unicamente per spingermi a conoscere più a fondo lo strumento provando su di esso i primi rudimentali interventi non potendo, per ora, acquistare un altro pianoforte. Grazie ancora una volta per la tua grande cortesia e disponibilità. Buona musica anche a te, e, nel tuo caso, detto sicuramente in maniera pertinente.

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Farei io un salto nel buio fornendoti una dimensione della spesa. Il fatto che tu abbia la necessità di sapere a che spesa andrai incontro, non è sufficiente per "immaginare" cosa ci sia da fare. Addirittura potrebbe darsi che non sia opportuno intervenire.Oppure intervenire ora o in un secondo tempo. E' tutto da valutare e qualsiasi valutazione potrebbe essere inopportuna e sballata! Non basta avere le foto e un audio di uno strumento per sapere quello che c'è da fare o che "si può" fare. Si può solo affermare che il pianoforte è molto scordato, ma non si sa quanto, ad esempio, siano capaci le caviglie e il somiere di reggere l'accordatura, ecc... Non si tratta di dichiarare una cifra con "approssimazione". Ciò è impossibile.Bisogna, ripeto, vedere e sentire lo strumento da vicino. Quindi io chiamerei un tecnico e metterei in programma di pagare un diritto di chiamata che potrebbe aggirarsi dai 50, ai cento Euro. Naturalmente questa cifra massima potrebbe, dico potrebbe, comprendere una stima "circostanziata" di eventuali interventi o l'esclusione parziale o totale di essi. Spero di essere stato definitivamente utile.

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Ciao Joy. Io non sono un tecnico ma grazie a Paolo mi sono appassionato anche io un pochino alla meccanica del pianoforte ma soprattutto all'accordatura. Pensa che da studente di ingegneria portai anche una piccola tesina per un'esame di algoritmi proprio sugli algoritmi per l'accordatura del pianoforte. 

Purtroppo è difficile valutare i costi se non si ha lo strumento davanti. Si potrebbe andare da 150 euro a 1500/2000 euro se dovessi cambiare martelliera e parti della meccanica. Difficile dirlo. Chiamando un tecnico puoi farti fare un preventivo. Non è detto che debba chiederti dei soldi. Puoi farti fare magari un'accordatura e intanto chiedere quale sarebbe il costo per rimetterlo in sesto. 

Riguardo la tua storia mi dispiace molto. Io sono sempre dell'opinione che ci siano tante persone che avrebbero meritato più fortuna economica per poter raggiungere i propri traguardi. In ogni caso non demordere, tutto è possibile con la volontà. Il pianoforte adesso ce l'hai e pian piano riuscirai a riportarlo in vita per poterci suonare in modo dignitoso. 

Buono studio. 

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Grazie per le risposte. Domani andrò a Noventa di Piave in un negozio che vende, noleggia e ripara pianoforti. Incrocio le dita e spero che la visione di un tecnico non trasformi il mio primo pianoforte in una bara ma mi conforti prospettando degli interventi che non siano eccessivamente costosi. Vi farò sapere. Grazie ancora. 

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Oggi pomeriggio è venuto da Padova un accordatore di pianoforti consigliatomi da Woodstock di Portogruaro. Non ha riscontrato particolari problemi. Il somiere e le caviglie hanno retto ad una prima accordatura che andrà ripetuta fra poco più di un mese dovendo io partire. La meccanica va leggermente regolata. Eventualmente mi diceva  potrebbe fare una pettinatura dei martelletti per ammorbidire un po' il suono, anche se sarebbe efficace più sul piano ed il pianissimo. Nel regolare una parte dei tasti è intervenuto sul pilota sollevandolo leggermente perché l'asta del martelletto di vari tasti non poggiava sull'asta di appoggio, motivo per cui vari tasti nel piano e nel pianissimo andavano a vuoto, ripeto quanto da lui spiegatomi. Abbiamo tolto un po' di polvere che si era accumulata soprattutto nella parte dei pedali. Una domanda: il Wurlitzer ha tre pedali. Il pedale di sinistra alza tutti gli smorzatori e penso che sia quello del sostenuto. Quello centrale alza solo gli smorzatori delle note gravi. Quello di sinistra invece porta avanti tutti i martelletti riducendone la distanza dalle corde. Ho chiesto al tecnico sulle loro funzioni. Quello di sinistra mi diceva sarebbe una forma di sordina in quanto, riducendo la distanza dei martelletti dalle corde si può ottenere un suono meno forte. Quello centrale dovrebbe servire quindi per suonare note sostenute solo sul registro grave. Sui pianoforti verticali che sinora avevo visto sapevo che il pedale di destra era per il sostenuto, quello centrale, di solito bloccabile, per la sordina e quello di sinistra permetteva al martelletto di colpire una sola corda. Giusto come prime nozioni, sapendo che dovrò lavorare anche con lo studio dell'uso dei pedali, in che modo vanno utilizzati i pedali del Wurlitzer, in particolare quello centrale? Un'altra domanda: avrei pensato di cominciare a studiare il pianoforte partendo da Hanon per la tecnica. È corretto? Quali pezzi classici si cominciano a studiare sul pianoforte? Grazie, come sempre della grande cortesia e disponibilità.

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Non farei "pettinare "i martelli. Questa è una procedura sbrigativa per "ammorbidire il suono" e per rovinare L'apice. Bisogna pazientemente intonare i martelli e, infine, creare un "cuscinetto" del pianissimo, ma sempre ricompattando l'apice del martello, altrimenti il suono diviene opaco e la parte superficiale dell'apice è come se "morisse". Un pianoforte 1/ tono sotto non si tira su con una sola accordatura. Sono necessarie almeno una accordatura durante la quale si porta su il diapason ( anche un po' oltre 440Hz) e poi due di conferma. Prima delle due di conferma si lascia assestare il pianoforte per qualche giorno.

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Riguardo allo studio, sono personalmente contrario ad Hanon. Bisognerebbe capire prima di tutto il tuo livello e fare un programma, programma che deve essere però seguito da un Maestro e via via implementato e modificato. Anche qui non c'è una formula uguale per tutti. Un buon Maestro è proprio importante all'inizio, quando la guida e la correzione degli errori sono fondamentali. Nello studio di uno strumento non è sufficiente ripetere ed evitare le note sbagliate, ma bisogna trarre da ogni pezzo ( specie quelli didattici come gli "studi") il beneficio tecnico e musicale che ci aiuta a progredire.

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Grazie per le risposte, sempre chiare e precise. Ancora una volta debbo concordare, riguardo allo studio, che sia necessario abbandonare lo studio da autodidatta per essere seguiti all'inizio da un buon maestro. Quando rientrerò fra un mese cercherò un maestro di pianoforte che possa guidarmi sperando che non sia troppo costoso. Potresti spiegarmi meglio cosa vuol dire in pratica creare "un cuscinetto" per il pianissimo? Grazie

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Bhe, nell'ambito dell'intervento di intonazione dei martelli, bisognerebbe creare un piccolo morbido spessore sull'apice, ma NON con la pettinatura che solleverebbe la peluria del feltro! Un piccolo ammorbidimento che bisogna saper fare con aghi della profondità di non più di mm1,5 e successivo ricompattamento dell'apice mediante battuta dello stesso! ( si può usare un martellino o lo stesso calcio del manico dell'intonatore)

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