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Piano Concerto - Forum pianoforte

Teoria della piombatura della tastiera


GIUSEPPEPIANO
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diciamo che dal video non si capisce perfettamente. Quando la posizione dei piombi differisce di molto tra il tasto e il suo vicino e quando non vi è una regolare progressività, bisogna controllare gli attriti!!!! gli eccessivi attriti falsano s pesi di abbassamento e di ritorno. Qui non mi sembra di vedere questa regolarità.

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Ma diciamo che questi video sono puramente dimostrativi e non sempre affrontano il problema alla radice. Danno per scontate alcune cose che invece scontate non sono affatto. Quando ci si trova con una meccanica che ha lavorato moto o è stata inoperosa per lunghi periodi, conviene ripristinare i perni di centro e poi correggere la piombatura. L'eccesso o la diminuzione di piombatura non compensa assolutamente la discontinuità degli attriti!!!!! Il campanello di allarme è proprio la necessità di piombatura eccessivamente  diversa tra un tasto e il suo vicino ( bianco- bianco e nero-nero naturalmente)

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  • 2 months later...

Buongiorno, riprendo questo topic per sottoporre una cosa quanto meno interessante. 

Vengo da un training di 2 settimane alla Schimmel, settimane in cui ho affrontato diversi argomenti...tra cui la pesatura della tastiera.

ne ho pesate un paio e ho notato che la loro prassi si discosta abbastanza da quella considerata “ortodossa”....

partendo dai bassi, più o meno fino alla metà della tastiera è tutto regolare, nel senso che si piomba la parte anteriore del tasto...all’incirca dalla metà a salire, iniziano a forare in prossimità della leva del bilanciere e poi, sugli acuti, persino nella parte posteriore....tipo pianoforti verticali(come allego in figura).

Ora, sicuramente alla Schimmel non sono gli ultimi arrivati, ma volevo sapere quanto c’è di ordinario nel loro modus operandi.

 Ho notato inoltre che si curano solo del peso di abbassamento(55 nei bassi e 52 nel resto) senza considerare il peso di ritorno...ho pensato che, essendo pianoforti nuovi, il peso di ritorno e il rapporto tra peso di abbassamento/ritorno è sempre costante e dettato da specifiche costruttive conosciute, per cui a loro basta semplicemente stabilire il peso di abbassamento. Il problema del trovare il giusto rapporto tra i due valori sussiste invece in quei casi in cui non si conoscono le specifiche di fabbrica e bisogna andare a tentativi per trovare un buon compromesso.

È giusto?

 

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Ciao,

E' una prassi comune misurare il peso di affondo e solo in base a quello procedere con il posizionamento dei piombi purché il ritorno del tasto sia "abbastanza veloce". Io ho sempre visto fare così anche in laboratorio e così mi è stato insegnato, rischiando di essere preso anche per scemo quando "parlavo di peso di risalita"...

certo un riscontro bisogna averlo delle proporzioni, ma in generale la soluzione che paga di più è quella volta al non riempire il tasto di piombo...

Anche avere qualche piombino sugli acuti, nel retro, è abbastanza normale, addirittura in fase di rifinitura in fabbrica capita che lo si incolli dietro il paramartello senza necessità di forare il tasto.

In fabbrica sanno sicuramente come si fa, non preoccuparti. La teoria non è sbagliata ma alla fine è il risultato quello che conta. Una forte richiesta di piombo per far tornare i conti è probabilmente sintomo di un dimensionamento sbagliato a monte, come la scelta del martello rispetto alla lunghezza della leva, oppure addirittura la foratura del tasto per il posizionamento del pilota: forare qualche millimetro più avanti verso il pianista per intenderci, facendo lavorare il pilota non proprio al centro del tallone ma nella parte anteriore permette di guadagnare tantissimo in termini di risparmio del peso di discesa, e quindi di piombo. Più in generale è importante il cosiddetto "piazzamento della meccanica" sul telaio dei tasti, parti che alla fabbrica (castello e tastiera) vengono fornite in maniera disgiunta, come pure i martelli.

Ecco perché tra dieci pianoforti consecutivi magari solo uno risulta magico e gli altri sufficienti o mediocri. 

Per quanto riguarda Schimmel è storicamente un'ottima marca ma storicamente è stata sempre un pò discontinua, non esiste un carattere che la identifica. Spesso ho trovato bellissime code (soprattutto il modello da due metri circa) che suonavano come due pianoforti insieme, altri con difetti enormi (come i modello 170 circa, non ricordo) che non è il più riuscito.

oggi forse hanno cambiato qualcosa, non so....

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Eheh...

 

considera che in fabbrica chi fa la piombatura fa solo quello, non è detto che abbia una visione d’insieme del pianoforte con tutte le problematiche di cui altri si occupano. Altrimenti non esisterebbe un tecnico capo etc...

Quindi è anche normale che sia così.lui lavora come un automa facendo quel che gli dicono di fare e facendolo come si deve fare.

 

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Già, lui faceva prevalentemente questo...

Per quanto riguarda i pianoforti, ho provato in fabbrica quasi tutti i modelli...devo dire che mi hanno lasciato un’ottima impressione i coda, ma quello che veramente mi ha estasiato è il verticale konzert 132, il loro modello di punta per quanto riguarda i verticali.

Ho parlato con un giovane italiano( io di anni ne ho 28, in confronto a lui mi sentivo anziano ?) che lavora alla Schimmel e si occupa prevalentemente di pre regolazione, per sentire la sua...

Dice che a livello di meccanica I coda sono migliorati rispetto al passato, ma gli manca ancora uno step per raggiungere la perfezione...in effetti, secondo me la ripetizione non è ancora impeccabile in passaggi intricati...

ovviamente le meccaniche sono Renner, ma su misure e specifiche Schimmel...

per quanto riguarda il suono...nulla da dire, caldo e rotondo come piace a me

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Mi trovo molto d'accordo con voi! Il peso di ritorno è fondamentale ed è anche verissimo che si ha la necessità di piombare il tasto nella parte posteriore....qualcosa nella geometria della meccanica è stato errato...non ulltimo il dimensionamento e il peso dei martelli. Si sa che aumentare le masse non è opportuno. L'eccessiva inerzia rende il movimento della meccanica poco brillante. Il punto pilota- tallone e le posizioni del punto di centro cavalletto e punto di centro martello rispetto al perno centrale del tasto dettano l'efficienza della ripetizione della meccanica.Inoltre è mia opinione che deve esserci una giusta proporzione tra i pesi della parte superiore della meccanica e i pesi della tastiera. Cosicché piombare addirittura dietro i tasti può far perdere la giusta e piacevole aderenza del tallone durante la risalita del tasto. Siete d'accordo?

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È tutto condivisibile e ragionevole ciò che hai scritto. 

Trovare entro le prime 5 ottave 3 buchi sul tasto e altrettanti piombi nel retro dei tasti è del tutto anomalo ed è spia di errori commessi a monte. Onestamente non ho mai visto pianoforti provenienti da una fabbrica con questa anomalie. Caso contrario invece è quello dei “ritocchi” effettuati post fabbrica da tecnici.

Credo che il tasto che ha in mano il nostro amico in foto sia uno degli ultimi, dal momento che non vedo la presenza di cuscinetti o cucchiaino per l’ azionamento dello smorzatore. In quella, cona vista la leggerezza dei martelli 

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Si, è un tasto degli estremi acuti, mi pare fosse il penultimo o qualcosa del genere.

Sono anch’io totalmente d’accordo su quello che avete scritto.

Per rispondere alla domanda di Giovanni, è stata sicuramente un’esperienza molto edificante... a parte tutto, mi ha colpito molto la sezione in cui producono le loro tastiere...la Schimmel è l’unico costruttore in Europa che si fa le tastiere da sè e la qualità con cui curano i dettagli(anche estetici) di queste ultime è impressionante. 

Purtroppo non ho ancora provato un Bechstein serie 8(in Calabria ne girano pochi, e noi in negozio abbiamo ci occupiamo prevalentemente di altri marchi) ma spero presto di averne l’occasione:)

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  • 4 years later...

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