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Piano Concerto - Forum pianoforte

Intonare una martelliera di bassa qualità


GIUSEPPEPIANO
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Salve a tutti gli amici del forum, 

vorrei fare qualche considerazione e avere qualche delucidazione su quello che è uno degli argomenti più ostici(nonché la parte forse più artistica) del mestiere dell’accordatore, ossia l’intonazione.

Qualche giorno fa mi è capitato di dover intonare un verticale Eterna dal suono molto squillante. Beh, la martelliera era molto morbida, gli aghi durante la preintonazione affondavano nel feltro quasi completamente. C’è da dire che nonostante le numerose punture(60 per lato nella zona centrale), una volta rimontata la meccanica, il timbro era cambiato davvero di poco. 

Puo questo essere imputabile alla bassa qualità della martelliera? Una martelliera eccessivamente morbida, è sempre di bassa qualità?

non avendo ancora un’eccessiva esperienza sull’intonazione, mi sono stupito nel notare che nonostante il feltro morbido, il suono prodotto fosse molto squillante. Per intenderci, qualche giorno prima avevo intonato un Yamaha C5 squillante allo stesso modo ma con una consistenza del feltro molto più compatta(tipica martelliera Yamaha).C’è da dire che nell’ultimo caso la preintonazione ha sortito molto più effetto.

Dunque mi è venuto da pensare che la facilità di intonazione sia direttamente connessa alla compattezza del feltro. Ovviamente so che incidono anche lunghezza e qualità delle fibre feltrose.Ritenete queste considerazioni condivisibili?

inoltre, ho notato che c’è un’operazione che, indipendentemente dalla tipologia di martelliera, sortisce sempre un cambio immediato e sostanziale di timbrica: il cuscinetto del pianissimo, ovvero pungere l’apice del martello in maniera molto superficiale. È questa secondo voi un’operazione ortodossa? Se si, preferite farla dopo dell’intinazione vera e propria o inserirla a metà dell’opera? 

Ho notato anche che è un’operazione provvisoria nel senso che è meno duratura nel tempo, a differenza della preintonazione e intonazione profonda sul dorso, i cui effetti sono forse meno percepibili immediatamente ma più duraturi....dico bene?

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Tu tocchi un argomento vastissimo. Bisogna avere la capacità di valutare lo stato dei martelli. Non sempre l'intonazione può intervenire con successo su di una martelliera magari molto datata, magari rasata e magari molto"secca", irrigidita dal tempo. Se si tratta di martelliera abbastanza nuova bisogna vedere come è stata pressata e come è stata intonata . 60 punture per parte mi sembrano eccessive! Credo, da quello che mi dici che qualcosa non va. Ma non si può dire di che si tratta a distanza.Certo è che un martello ben pressato e consistente, anche impregnato, si presenta bene al tecnico intonatore che, dovrà faticare di più, ma che potrà tirar fuori un buon risultato, ottenendo un ottimo fortissimo e un dolce pianissimo. Questo no solo con "ammorbidimenti", ma intervenendo su precise zone e in modo molto cauto. L'intonazione può provocare un danno irreversibile alla martelliera, specie quando si cerca freneticamente di abbassare il tono. Nella zona medio bassa si deve cominciare con un massimo di 10- 15 punzecchiature per parte . Portare l'energia alle spalle all'apice del martello non è facile. Si devono valutare molti interventi diffrenziati in zone diverse di cui non ti sento parlare. Attenzione a non esagerare! Se la martelliera è costruita male o è stata danneggiata da una intonazione mal eseguita, può non essere recuperabile e si finisce per "assordarla" definitivamente. Il suono può rimanere squillante....ma potrebbe scomparire l'escursione dinamica. Naturalmente sto teorizzando. Bisogna esaminare il caso concreto. Buon lavoro

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Effettivamente l’argomento è molto vasto, e dalle esperienze che ho potuto fare mi pare anche abbastanza eterogeneo a livello delle filosofie applicate. Per esempio, il tecnico giapponese della Grotrian con cui ho lavorato mi spiegó che, parlando di preintonazione, bisogna fare intorno alle 40 punzecchiature per parte per TUTTI i martelli....compresi quindi gli estremi acuti. Sinceramente 40 punzecchiature per parte anche negli estremi acuti mi sembró un crimine, ma devo ammettere che una volta montata la meccanica il risultato non era niente male. Certo, parlo comunque di martelliera mai preintonate prima...e forse ciò cambia sostanzialmente il tipo di intervento.

Inoltre, mi fece vedere che bisogna intervenire solo su una fetta di circa 1cm per parte, non lontana dall’apice...perché, a detta sua, punzecchiare la parte più esterna(quella più vicina alla graffetta per intenderci)non sortisce alcun effetto, in quanto la tensione non è concentrata lì.Abbiamo lavorato così sulla martelliera di un verticale...e sinceramente non so se mi abbia detto ciò perché sul verticale sia difficile partire dal basso vista la presenza degli smorzi ,oppure applica questa filosofia anche sui coda(non parlava bene l’ inglese, non ho potuto approfondire).

Per contro, ho avuto modo di lavorare con un altro tecnico che ha appreso alla Steinway di Amburgo...che procede dal basso verso l’apice seguendo grosso modo il numero di punzecchiature che allego in figura....quindi, una filosofia diametralmente oppostaB31CA13F-BDF4-4749-9AC9-D10BA8781091.thumb.jpeg.a072cfc63c6dbcf6b348eec7724caaa5.jpegE6A10636-E654-4038-8663-2DDA45B2688D.thumb.jpeg.f4aaa70fd1eca95515bdcea3c0fb6005.jpegA68EDCE4-DE6C-40BF-B307-E40A03B9414E.thumb.jpeg.928b7084c4ee9b02e7ee3716e0023c03.jpeg. C’è da dire che in quest’ultimo caso non lavoravamo in fabbrica ma in conservatorio, quindi con martelliere con parecchio lavoro sulle spalle.

Che ne pensate? Cosa da condividere, cosa da non?

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Non si può dire! Perché dipende da come la martelliera è stata impregnata e/o costruita! Ogni costruttore abbraccia una filosofia! Quindi bisogna vedere quale procedimento è stato seguito per produrre la martelliera. Una martelliera molto impregnata e7o molto compressa necessiterà di più intonazione! Non sono d'accordo nel non intonare nella parte bassa dei martelli. Addirittura questo è un procedimento che si chiama Battery, cioè ridare carica, e si usa specialmente in qualche basso estremo. Tutto va testato su un campione per ogni zona e quindi, poi, si può procedere cautamente iniziando comunque dai bassi e medio bassi, dove l'eventuale "danno" può essere evitato o limitato. Non va mai sacrificato il forte! Il fatto di partire dal basso del martello, porta energia all'apice del martello. Ma ciò è tutto teorico. Ci sono martelliere che necessitano di numerose "punzecchiature" e altre che sono a posto con pochissime. Il costruttore può, su specifica richiesta, differenziare la compressione del feltro a seconda dei registri ( bassi, medi, acuti...).

Ancora diverso può essere il metodo per una martelliera buona, ma datata. Ci sono alcune martelliere Steinway, per esempio, anni '60, che a volte vanno reimpregnate e reintonate.

Ancora diverso è il metodo per le martelliere rasate, ammesso che sia stata conservata la forma originale voluta dalla casa ( ad esempio "a diamante" per Steinway)( ma comunque mai tondeggiante negli acuti e superacuti!!!!)

bisogna in questo caso considerare che l'apice è più vicino all'anima in legno e tutto il martello è più piccolo. ( personalmente sono contrario ad una precoce rasatura dei martelli, sia per la ragione suddetta sia perchè ciò provoca anche una modifica della geometria del movimento della meccanica)

Fa parte di un buon procedimento di intonazione il controllo del punto di battuta e la planearità dei martelli rispetto ai cori. Correggere qualche livello delle corde o dare un colpo di lima all'apice...può migliorare molto. Un martello che colpisce le tre corde non contemporaneamente produce una falsata timbrica e può portare fuori strada il tecnico-intonatore.

Buon lavoro

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