Jump to content
Piano Concerto - Forum pianoforte

Dubbi ordine di regolazione


GIUSEPPEPIANO
 Share

Recommended Posts

Salve a tutti gli amici del forum. Sono alla Grotrian-Steinweg in Germania e sto seguendo un corso di regolazione sul coda. 

Abbiamo iniziato ieri e sinora l’ordine di regolazione che abbiamo affrontato è il seguente: 

Regolazione delle borchie

Livellatura della tastiera 

Centratura dei martelli sulle corde

Cartinatura con sfondo

Rincontrollo centratura martelli

Correzione orientamento martelli con fiammella 

Centratura della tangente sotto i rullini

Regolazione spingitore

Regolazione altezza tangente

Centratura e allineamento paramartelli 

Regolazione scappamento 

In particolare volevo porre l’attenzione sulla centratura dei martelli. Il tecnico mi ha fatto prima allineare tutti i martelli sotto le corde, poi estrarre la meccanica e correggere con le cartine i tasti che a riposo erano spaziati in modo errato; ma le cartine non hanno solo il compito di correggere le correzioni ortogonali? Non mi risulta possano spaziare i martelli a riposo...al mio fargli notare la cosa(premesso che io non parlo una parola di tedesco, lui non parla inglese...per cui ci capiamo a gesti) mi ha fatto intendere che non è necessario far percorrere ai martelli un’ ampia circonferenza per verificare le deviazioni, perché tanto i martelli suonando non percorrono tutto questo spazio ,impattando le corde...per cui ho capito che per lui le deviazioni che il martello fa percorrendo un’ampia circonferenza fuori dalla meccanica, sono superflue. Intendiamoci, alla fine tutto risultava perfetto per cui mi sto chiedendo se sia semplicemente un “modus operandi” proprio di Grotrian...

Per il resto abbiamo affrontato la regolazione dello scappamento ma saltando la distanza martello-corda, non chiedetemi perché....il brutto di non poter comunicare è che non ci si può chiarire su punti importanti...

grazie a tutti

 

 

Link to comment
Condividi su altri siti

Fino a :"regolazione paramartelli" è tutto ok. La deviazione della salita dei martelli è importante almeno su un arco di 50 cm di salita. Poi si corregge con la fiamma. Distanza martello -corda importante. Poi punti di scappamento e di caduta. Punto di parata. Molla. Va bene la fase delle centrature e allinementi di preregolazione. Controllare sempre gli attriti dei perni delle forcole. La forza della molla influisce sulla "docilità" della meccanica. Le molle non devono essere troppo caricate.

Link to comment
Condividi su altri siti

Grazie Maestro, preziosa conferma. Ho capito tuttavia perché abbiamo affrontato la regolazione della distanza martello-corda solo in seguito alla taratura dello scappamento. La Grotrian, paradossalmente nel manuale delle misure non presenta la voce “distanza martello coda”(è in tedesco, ma come si può vedere in foto non c’è nulla che si avvicini a 46-49mm). Per ricavarla procedono nel seguente modo: dopo aver impostato l’affondo a 10mm, si prende una rondella da 0,50 e si infila sopra il mollettone dell’affondo tasti...la distanza martello corda adeguata è quella che fa si che, premendo lentamente il tasto, il martello non scatti più se non con una leggera pressione del tasto.Questa operazione si ripete in corrispondenza dei tasti bianchi vicini alle borchie...poi si estrae la meccanica e si allineano i martelli.  Dato che nelle specifiche il dopo tocco è dato a 1,2mm e per campione viene usata una rondella da 0,50, ne consegue che la fase di slittamento del montante dal rullino è di circa 0,7/0,8mm. Ho trovato questa tecnica molto interessante, soprattutto se non si conosce l’esatta distanza martello-corda da progetto di un dato pianoforte.

Che ne pensate?

1DE443E2-4227-4F22-AEE0-2AF5AD841435.jpeg

Link to comment
Condividi su altri siti

Secondo me ...non è un procedimento "ortodosso". Se io procedessi così su un pianoforte dove sia stata modificata la foratura dei martelli o la posizione dei rullini, otterrei una misura falsata!!! Se si può scendere al di sotto dei 10 mm è cosa buona. Il fatto che partano dalla regolazione delle borchie, fa capire che si conoscono le distanze centro forcola martello- corda e centro forcola cavalletto-corda. Queste distanze, insieme al diametro del rullino e l'altezza della foratura ( esiste una formula) determinano a quale distanza deve essere il martello dalla corda e quale la misura di affondo minima. Naturalmente anche Steinway da' dei precisi valori di specifica...suscettibili però di variazione. Se non si conoscono le specifiche di un pianoforte, si parte da una distanza di 45 mm...ma si va sempre a controllare l'allineamento montante -rullino!!!!! Se, infatti fosse stata errata la foratura o se fossero stati rasati i martelli, il procedimento suddetto porterebbe, sì ad un corretto afterthoch, ma con una insoddisfacente "geometria della meccanica", compromettendo gran parte della energia sviluppata dal pianista. Secondo me, è invece conseguenza di una diversa distanza martello - corda, stabilire una maggiore o minore distanza di affondo, fermo restando il controllo della corretta geometria. Ecco perchè mi dimostro contrario ad una consistente rasatura della martelliera. Ciò determina un conseguente cambiamento della geometria con necessaria compensazione delle specifiche. 

Link to comment
Condividi su altri siti

L’importante è il risultato che si ottiene, non da dove si parte. Questo mi ha  insegnato un grande tecnico.

 

Comunque: l’escursione dei martelli per la verifica della corretta marcia, in modo che questi siano tutti paralleli, è da considerare entro la normale corsa e non oltre. Ma se il pianoforte non è nuovo può accadere che la marcia sia corretta entro i 45/50 mm, ma che contemporaneamente sollevando tutti i martelli questi vadano a collidere con i vicini (non è bello e non deve accadere. Accade perché ci sono probabilmente forcole imbarcate, stiletti storti etc...e sono situazioni che vanno comunque corrette). E si corregge con le cartine. Con il lumino si corregge invece l’eventuale inclinazione del martello laterale a riposo. Poi si ripete il controllo.

Se il pianoforte è nuovo va bene trovare la giusta distanza martello corda a partire dallo sfondo fissato. Non ci vedo nulla di strano. A volte nella preparazione dei martelli, anche in fabbrica, su pianoforti identici si decide di togliere più o meno feltro rispetto al precedente o successivo esemplare. È  quindi impossibile fissare una distanza martello corda che vada bene per tutti. Si fissa lo sfondo, e la distanza segue a ruota: sarà 45, 47, 50 mm ... ho visto degli Steinway nuovi di fabbrica funzionare con una distanza martello corda di 50 mm.

L’importante è il risultato, e quindi ciò che il pianista avverte quando suona.

Comunque posso affermare che quando si va a casa di un cliente a verificare lo stato di una regolazione la prima cosa che si controlla è la distanza martello corda, con la dima: misure anomale e disagio del pianista costringono a valutazioni più approfondite.

Link to comment
Condividi su altri siti

  • 2 weeks later...
On ‎22‎/‎03‎/‎2018 at 20:41, GIUSEPPEPIANO ha detto:

si prende una rondella da 0,50 e si infila sopra il mollettone dell’affondo tasti...la distanza martello corda adeguata è quella che fa si che, premendo lentamente il tasto, il martello non scatti più se non con una leggera pressione del tasto.Questa operazione si ripete in corrispondenza dei tasti bianchi vicini alle borchie...poi si estrae la meccanica e si allineano i martelli.  Dato che nelle specifiche il dopo tocco è dato a 1,2mm e per campione viene usata una rondella da 0,50, ne consegue che la fase di slittamento del montante dal rullino è di circa 0,7/0,8mm.

Ciao Giuseppepiano, grazie per aver condiviso questa tua esperienza.

vorrei chiederti a proposito del passo che quoto in alto, cosa intendi esattamente per "fase di slittamento del montante dal rullino" di 0,7/0,8 che poi sommi allo spessore di 0,5 per avere l' 1,2 richiesto. Io ho sempre pensato, in questa regolazione, che lo spessore utilizzato sotto il tasto fornisse la stessa misura di dopo tocco.

 

Link to comment
Condividi su altri siti

  • 2 weeks later...

Ciao kklaus, 

in realtà la rondella da 0,50 si potrebbe sostituire con uno spessore da 1,2mm, ma la regolazione sarebbe molto più difficoltosa e difficile da realizzare in modo accurato a mio avviso; in quel caso il montante(non essendoci affondo) non si muoverebbe affatto e si farebbe fatica a capire esattamente di quanto spessorare con le cartine sotto il mollettone....per fase di slittamento intendo dal momento in cui il montante tocca la pelle del rullino fino al momento in cui la abbandona, facendo così cadere il martello.

In sostanza, alla Grotrian verificavano il giusto “gioco”, e per far ciò si avvalevano di una rondella da 0,50 anziché da 1,20(che è la misura dell’aftertouch completo) per avere un riscontro tattile più facilmente modificabile a proprio piacimento(in realtà sarebbe più semplice toccare con mano piuttosto che spiegare in teoria).

Link to comment
Condividi su altri siti

Vorrei cogliere l’occasione per fare una domanda affine, senza aprire un altro topic.

Sto restaurando un Yamaha C5...nello specifico ho dovuto sostituire il feltro verde di riposo dei tasti il quale era usurato. Quello nuovo però mi sembra un tantino troppo spesso, pur avendo ordinatolo direttamente da Yamaha.....me ne sono accorto perché i tasti risultano livellati a 57/58 mm dal tavolaccio, molto lontano da quel 64 che Yamaha stessa detta.

Ho provato allora a regolare un tasto campione portandolo a 64mm(spessorando quindi abbastanza), regolando poi distanza martello-corda, affondo, scappamento ecc. 

Il tasto è regolato bene(after touch compreso) nonostante la variazione dello sfondo; l’unica cosa che si nota visivamente sono le punte del bilanciere che escono veramente di poco al di fuori del foro del tasto(un paio di mm). Questo perché ho dovuto spessorare sul bilanciere.

Volevo chiedere le secondo voi è una soluzione valida quella di compensare la variazione di sfondo(seppur minima) agendo sul bilanciere oppure ciò modifica la geometria della meccanica.

A mio avviso non dovrebbe, ma aspetto pareri tecnici dal Maestro Ferrarelli e da chiunque altro voglia fornire un contributo.

Link to comment
Condividi su altri siti

11 ore fa, GIUSEPPEPIANO ha detto:

Vorrei cogliere l’occasione per fare una domanda affine, senza aprire un altro topic.

Sto restaurando un Yamaha C5...nello specifico ho dovuto sostituire il feltro verde di riposo dei tasti il quale era usurato. Quello nuovo però mi sembra un tantino troppo spesso, pur avendo ordinatolo direttamente da Yamaha.....me ne sono accorto perché i tasti risultano livellati a 57/58 mm dal tavolaccio, molto lontano da quel 64 che Yamaha stessa detta.

Ho provato allora a regolare un tasto campione portandolo a 64mm(spessorando quindi abbastanza), regolando poi distanza martello-corda, affondo, scappamento ecc. 

Il tasto è regolato bene(after touch compreso) nonostante la variazione dello sfondo; l’unica cosa che si nota visivamente sono le punte del bilanciere che escono veramente di poco al di fuori del foro del tasto(un paio di mm). Questo perché ho dovuto spessorare sul bilanciere.

Volevo chiedere le secondo voi è una soluzione valida quella di compensare la variazione di sfondo(seppur minima) agendo sul bilanciere oppure ciò modifica la geometria della meccanica.

A mio avviso non dovrebbe, ma aspetto pareri tecnici dal Maestro Ferrarelli e da chiunque altro voglia fornire un contributo.

 

 

Non sono d'accordo, aggiungere una torre di cartine in centro per compensare uno spessore sbagliato del mollettone di riposo mi sembra un rimedio assurdo, di chi vuole farsi del male da solo e consapevolmente. Lo spessore corretto del mollettone si trova senz'altro in vendita per sostituire il vecchio senza dover ricorrere alla yamaha, che ovviamente può fornire ricambi adatti ai soli modelli attuali.

Se mettiamo tante cartine sotto i tasti, in centro e di conseguenza sulle punte anteriori,  otteniamo un sostegno del tasto instabile e comprimibile, sia a riposo sia in moto. Invece ritengo che la stabilità e lo sfondo preciso, oltre ad essere requisiti alla base di qualsiasi regolazione, restituiscano al pianista un senso di agilità sulla tastiera che si traduce anche in minore fatica nell'eseguire passaggi in velocità. L'urto del tasto sul fondo deve essere il più possibile elastico per non dissipare troppa energia sul cuscinetto, e per renderla disponibile alla pronta risalita del tasto. Dinamicamente l'efficienza di una tastiera non dipende dalla sola massa o disposizione dei piombini e creare un effetto fisarmonica tra le cartine non è consigliabile. 

Il presupposto di "spessorare" per compensare distanze che possono essere minimizzate in principio è a mio parere sbagliato. Così facendo andiamo anche a modificare l'inclinazione del tasto, quindi bisogna valutare se il pilota continua a lavorare correttamente, senza scorrimento, se il cavalletto non sale troppo in alto all'atto dello scatto etc. etc. 

Per quanto riguarda lo sfondo, fissata la distanza corda martello è molto semplice valutare quale sia quello corretto; bisogna osservare che dopo la caduta del martello sulla leva di ripetizione (o sul secondo scappamento, per dirla nel modo in cui ai tecnici filosofi non piace) portando il tasto sullo sfondo lentamente (senza comprimere le rosette verdi, che devono essere di medio/alta densità) ci sia un accenno di risalita del martello: questo dà la garanzia al tecnico di aver liberato completamente il meccanismo.

Regolazioni più "strette" comportano un senso di "meccanica ingessata" mentre si suona.

Misurare il dopo tocco con gli spessori può funzionare su meccaniche ultra nuove e ultra uniformi nel loro comportamento, ed è un approccio più utile al dilettante che al tecnico professionista. Ecco perché ha senso descrivere anche certi metodi in un forum come questo, anche se non sono comunemente praticati nei laboratori dei tecnici.     

Link to comment
Condividi su altri siti

13 ore fa, GIUSEPPEPIANO ha detto:

in realtà la rondella da 0,50 si potrebbe sostituire con uno spessore da 1,2mm, ma la regolazione sarebbe molto più difficoltosa e difficile da realizzare in modo accurato a mio avviso; in quel caso il montante(non essendoci affondo) non si muoverebbe affatto e si farebbe fatica a capire esattamente di quanto spessorare con le cartine sotto il mollettone....per fase di slittamento intendo dal momento in cui il montante tocca la pelle del rullino fino al momento in cui la abbandona, facendo così cadere il martello.

Secondo me (ma probabilmente sbaglio io) è più semplice usare direttamente uno spessore da 1,2 per avere un dopo scatto da 1,2.

https://www.youtube.com/watch?v=E-VB3tHb8MA

Ciao,

 

Link to comment
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Rispondi a questa discussione...

×   Incollato come rich text.   Incolla come testo normale invece

  È permesso solo un massimo di 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato incorporato automaticamente.   Visualizza come collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Cancella editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Carica o inserisci immagini dall'URL.

Loading...
 Share

×
×
  • Crea nuovo...