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Piano Concerto - Forum pianoforte

Cos'è il sistema tonale? spiegazione ed analisi


Dante
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Molto timidamente, io ti consiglierei di andare oltre ai 5 minuti e vedrai che la risposta alla tua domanda Cavallaro te la dà!

Sicuramente il suo modo di proporsi risulta, soprattutto in certi punti, molto supponente e, un tantino volgare e offensivo ma ... quello che dice è interessante e, per quello che io posso riuscire a comprendere è sostanzialmente condivisibile.

La confusione di fondo parte da questo presupposto che quasi tutta la musica di ogni cultura e di ogni tempo è tonale  - compresa quella modale - e che non esiste un sistema tonale in quanto tale perché quello che noi così definiamo è il sistema temperato che è un'altra cosa e che, come tale nacque nel 700.

Per confondere ancora di più le acque riporto qui questo pensiero di Scönberg:

« Atonale potrebbe significare soltanto: qualcosa che non corrisponde affatto all'essenza del suono. Già la parola tonale viene usata in modo non giusto, se la s'intende in un senso esclusivo e non inclusivo. Solo questo può essere valido: tutto ciò che risulta da una serie di suoni, sia attraverso il mezzo di riferimento diretto ad un solo suono fondamentale oppure mediante connessioni più complicate, forma la tonalità. Dovrebbe essere chiaro che da questa definizione, la sola giusta, non si può dedurre nessun sensato concetto opposto che corrisponda al termine atonalità. Un pezzo di musica sarà sempre tonale almeno nella misura in cui tra suono e suono deve sussistere una relazione in virtù della quale i suoni, giustapposti e sovrapposti, danno una successione riconoscibile come tale. La tonalità può essere allora forse non avvertibile o non dimostrabile, questi nessi possono risultare oscuri, difficilmente comprensibili o persino incomprensibili. Ma chiamare talune specie di rapporti atonali, è altrettanto inammissibile quanto lo sarebbe chiamare a-spettrali o a-complementari dei rapporti tra colori. Una simile antinomia non esiste. Per di più non abbiamo ancora esaminato la questione se il modo in cui le nuove sonorità si connettono non costituisca precisamente la tonalità di una serie di dodici suoni. Anzi, probabilmente è così e noi ci troviamo in una situazione simile a quella determinatasi al tempo in cui si usavano le tonalità ecclesiastiche. A questo proposito osservo che si sentiva, allora, l'effetto di una nota fondamentale, ma non si sapeva quale fosse e si provava con tutte. Qui non la si sente, ma ciò non di meno è probabile che esista. Se proprio si cercano appellativi, si potrebbe ricorrere politonale o pantonale. Ma ad ogni modo bisognerebbe stabilire se non si tratti ancora semplicemente di tonalità. »

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Ok Daniele, però il pensiero di Scönberg va calato storicamente. Anche per me non esiste un sistema atonale...perchè non è un sistema. Di solito - almeno oggi - si intende (erroneamente) tutto quello non tonale.

Ma abbiamo: modalità, serialità, dodecafonia, etc.

Per cui è un tantino fuorviante

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In senso lato e dunque più esteso del termine, musica tonale è tutta quella musica che ha una sudditanza attorno ad un suono prestabilito. In tal senso quasi tutta la musica è "tonale" compresa quella di tutte le culture non occidentali.

La musica modale è pure essa stessa basata su una nota preponderante per frequenza di apparizione e durata e dunque è tonale.

Il problema di fondo è il grosso malinteso che nella concezione europea - e dunque occidentale - si è fatto confondendo tonale e temperato: quest'ultimo sì, è  un sistema mentre quello che è veramente fuorviante è parlare di sistema tonale che in realtà non è mai esistito, proprio per quello che ho detto prima circa il significato reale di musica tonale.

Sulla dodecafonia rimando al suo inventore e dunque a Scönberg che, aldilà della storicità che non c'entra nulla in questo discorso, era e rimane la persona più adatta a spiegare cosa essa sia.

La serialità!

Già nella dodecafonia. penso a Webern naturalmente - ma anche, al di fuori di essa, in Gian Francesco Malipero e Stravinskij e anche prima in Musorskij, si hanno i le prime organizzazioni seriali. Ma è con le avanguardie postweberiane che la serializzazione è stata estesa anche a tutti i parametri sonori ed è infatti questa l'unica musica veramente atonale in quanto non ha più nessun riferimento ad un suono principale ma è basata su una successione rigorosamente preordinata e invariabile di suoni senza che nessuno di essi predomini.

Io... almeno la vedo così!:)

Comunque insisto: guardate il video, investite 41 minuti del vostro tempo e poi se ne può parlare più compiutamente e a ragion veduta e non solo di quello. Ad esempio Cavallaro dice che non è possibile pensare che la Polifonia  si sia iniziata a sviluppare attorno al IX secolo e sia venuto a compimento nel XIII secolo. La polifonia, secondo il suo punto di vista - e anche qui penso che abbia ragione - è sempre esistita fin dagli albori della musica e, nel 1200, in Europa - e dunque in occidente - si è solamente affermata una certa polifonia .. non la polifonia.

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3 ore fa, danielescarpetti ha detto:

La polifonia, secondo il suo punto di vista - e anche qui penso che abbia ragione - è sempre esistita fin dagli albori della musica e, nel 1200, in Europa - e dunque in occidente - si è solamente affermata una certa polifonia .. non la polifonia.

Una delle prime caratteristiche della "Grande Tradizione" elencate da Victor Grauer è proprio la polifonia. Basterebbe approfondire qualche testo etnomusicologico per rimettere in ordine credenze europee :)

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