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Piano Concerto - Forum pianoforte

Die Kunst der Fuge


LucaCavaliere
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ciao Daniele

 

a me invece per quello che ho ascoltato (solo quel video che ho segnalato) non pare proprio che ce l'abbia con gli illuministi. Nelle sue parole non ci sono nè insulti e nemmeno giudizi di svalutazione/demerito dal punto di vista storico-estetico-musicale... Al di la del fatto di essere d'accordo o meno con lui, critiche e giudizi, in termini civili, avrebbe anche potuto esprimerli. Eppure non ci sono.

E dunque mi pare che lo 'stile Buscaroli' non appartenga proprio a questo signore.

 

Sulla questione dei motivi per cui Bach a molti suoi contemporanei apparisse astruso può benissimo essere che affronti la cosa in modo riduttivo. Ci mancherebbe! Spiegazioni più ampie solo sempre possibili, e anche benvenute. Ma perchè anche 'fuorviante'?

 

Un'affermazione riduttiva è vera anche se di vedute corte o ristrette

Un affermazione fuorviante invece afferma una falsità.

 

Ma pensi che dica cose fuorvianti?

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Non proprio come Buscaroli ma, ammetterai che la parola "illuministi" la ripete più volte come a voler rimarcare che l'incomprensione verso la musica di Bach fosse dovuta a quel movimento di idee che, guarda caso, è assai, invisa sia a chi ha idee troppo di destra o troppo di sinistra.a dimostrazione che molto spesso gli estremi si toccano.  :)

 

Perché io dico che è fuorviante la tesi da lui sostenuta?

 

Ora, scriverò cose che ho già scritto tante volte  e mi scuso dunque per la mia ripetitività, ma io sono molto convinto di quanto cercherò di riassumere velocemente.

 

Solo dai tempi di Beethoven si è iniziata a consolidare una tradizione di ascolto della musica di compositori già scomparsi. Fino a quel momento l'ascolto era solo legato a compositori viventi e va da sé che tutti i compositori del passato venissero dunque dimenticati.

Bach fu dimenticato come lo era stato Vivaldi e come lo erano stati tutti quelli precedenti. Il caso Bach è però anomalo e desta tanto clamore per due motivi fondamentali: Bach è  genio massimo della musica e a differenza dei suoi contemporanei, già negli ultimi 11 anni della sua vita, proprio per la sua decisione di comporre musica "fuori moda" era stato messo da parte dai più.

Bach è però - guarda caso -  il primo compositore del passato che viene sdoganato. Vivaldi ha dovuto attendere il Novecento e così è stato per tutta la musica antica che ancora oggi stenta a decollare e a trovare il suo giusto ascolto.

 

E questo è un punto.

 

L'altro punto - e questo affronta più direttamente la questione Bach e il suo tempo - è legata alla nascita di quella che noi oggi definiamo "musica del periodo barocco" e cioè una musica fondata sulla nascita del melodramma da un lato e sull'uso del basso continuo dall'altro.

Il melodramma prende le mosse alla fine del 500 e inizi del 600 e, se anche non fu il primo compositore, Monteverdi, per la sua grandezza ne è considerato il padre. E fu lui a coniare i famosi termini di "musica della prima pratica" e "musica della seconda pratica" e, con tutto questo e in tutto questo, l'Illuminismo e gli illuministi non c'entrano nulla perché, ovviamente, erano bel lungi dall'esistere ancora.

E' proprio da questo però che si avvia quel processo di ritorno alla monodia - o omofonia - che porterà nel Settecento allo stile galante e dunque ad uno dei momenti più bassi della storia musica, dal mio punto di vista, naturalmente. E fu lo stile galante dominante ai tempi di Bach che rese la musica del massimo genio fuori moda non l'Illuminismo.

L'Illuminismo , in realtà, comincia a mettere le sue radici, proprio dopo la morte di Bach e dunque nella seconda metà del 700 e se vogliamo metterlo in relazione con la musica è di Haydn, di Mozart e di Beethoven che dobbiamo parlare, non di Bach.

Allora se io analizzo i tre grandi del Classicismo che cosa noto? Noto l'affermazione dapprima della forma-sonata e un riavvicinamento graduale al contrappunto che, con Beethoven, arriverà a rivoluzionarsi completamente, sposandosi con la forma-sonata e le variazioni.

Ergo: l'Illuminismo non è la porta della semplificazione per le masse ma è il trionfo della ragione e dell'"uso che uno ne fa come studioso davanti all'intero pubblico di lettori" come diceva Rousseau e, nel caso della musica di ascoltatori.

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grazie per la spiegazione  :)

 

effettivamente sì: l'illuminismo ha preso corpo dopo la morte di Bach, quindi col fatto che Bach sia stato trascurato perchè "innaturale" non vi è relazione diretta. Ma potrebbe esservi una relazione indiretta. Intendo dire che, a sentire le parole con cui dice quale sia per le idee degli illuministi la musica 'buona', 'giusta'.... Beh... Anche se non viene mai nominato, sembra la descrizione perfetta dello stile galante.

 

Al massimo si potrebbe sostenere che l'Illuminismo, essendosi scelto lo stile galante come musica "adottiva" d'elezione, va un po' da se che questo toglie credito a tutte quelle musiche che osano qualcosa in più

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Al massimo si potrebbe sostenere che l'Illuminismo, essendosi scelto lo stile galante come musica "adottiva" d'elezione, va un po' da se che questo toglie credito a tutte quelle musiche che osano qualcosa in più

Mio caro Luca, in realtà, le cose sono molto più complesse di come si può pensare. L'Illuminismo può in realtà contenere in sé tutta la cultura del 700 e dunque anche la musica nelle sue svariate sfaccettature e contraddizioni.

Propongo di guardare e ascoltare questo trasmissione di "Il tempo e la storia" dal titolo "Illuminismo e musica" che contraddice anche alcune cose che io ho scritto ma, nello stesso tempo dimostra come anche l'opera di Bach si inquadri nella cultura illuministica e non ne sia in contrapposizione come l'avvocato Cirello sostiene.

Si può anzi dire che il minimo comun dominatore dell'Illuminismo è la matematica e la scienza e come queste siano direttamente imparentate con la musica..

Poi se vuoi ne riparliamo!

 

ps: sempre emozionante per me è rivedere e riascoltare Severino Gazelloni.

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L'ho visto tutto Daniele. Grazie.

 

Oddio, non è che il video sia molto illuminante (  :) ) di per sè sulla questione della "musica naturale". 

intendo dire la 'questione' così come la riporta Civello estrapolandola da alcune frasi di alcuni illuministi. 

Quella questione  per me - ma anche per te, se ho capito tutto quel che hai scritto in quell'altra discussione sulla "naturalità" di Mozart - non esiste proprio: di naturale ci sono i suoni della natura. 

 

L'unica domanda esplicitamente posta verso la fine della trasmissione è se, per gli illuministi, la musica fosse più un fatto di sentimento o se dovesse prevalere l'aspetto scientifico. Domanda un po' diversa da quella se la musica "buona" debba essere solo quella facile o anche quella complessa.

 

Detto questo, in ogni caso, da questa puntata di Rai storia mi par di capire una cosa: che l'Illuminismo fu un fenomeno talmente vasto e ampio da contenere in se voci a favore dell'una e dell'altra opinione, e in tutti i casi con argomentazioni a supporto dell'opinione sostenuta. (che è sempre una gran bella cosa)

 

E quindi alla fine sono d'accordo con te sul fatto che dire: illuminismo=stile galante sia molto fuorviante.
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Bach rappresenta, sostanzialmente, la fine di un'epoca quella Barocca. In lui confluiscono le migliori tradizioni di quel secolo e mezzo cominciato da Monteverdi, fatto di musica concertistica e vocale, di sonate, toccate e cantate basate sostanzialmente sulla musica italiana e francese. Il grande paradosso di tutto ciò però sta nel fatto che l'era del basso continuo e cioè dell'omofonia che trova la sua quintessenza teorica nel Traité de l'harmonie réduite à ses principes naturelsviene concluso con un ritorno in pompa magna allo stile polifonico.

Bach fu perfettamente consapevole della sua scomoda e, per certi versi, inopportuna posizione storica che risultò intempestiva e anacronistica. Ma l'anacronismo di Bach non fu solo di carattere musicale rispetto al suo tempo ma anche sostanzialmente di carattere politico-religioso.

Ed è su questo aspetto che si può toccare con mano la divergenza fra Bach e l'Illuminismo. Divergenza che non riguarda l'uso della polifonia piuttosto che l'omofonia ma la visione della religione che un uomo come Bach aveva e la visione religiosa che l'Illuminismo aveva in contrapposizione. 

L'illuminismo sorse sostanzialmente in risposta alla repulsione e al disgusto verso due secoli di guerra religiosa - dalla nascita della riforma  e dalla conseguente controriforma - in Europa.

Ne consegue che il mondo religioso, personale e musicale di Bach cede il posto ad un concetto di Ragione che permetterà il riscatto, non solo della musica ma di tutte le arti e, questo, checché ne dica la trasmissione in questione, avviene soprattutto dopo il 1750 e cioè dopo la morte di Bach e dunque, ribadisco, è di Haydn, di Mozart e di Beethoven che si deve soprattutto parlare se si vuole affrontare il tema di "Illuminismo e musica", non di Bach.

Certamente, Bach intuì profondamente nei suoi ultimi vent'anni di vita che la sua musica si sarebbe conclusa con lui. Intuì che era finita l'epoca in cui la Musica Sacra la faceva da padrona. Lo intuì direttamente in famiglia quando i suoi figli Carl Philipp Emanuel e Johann Christian entrarono in quel mondo che viene definito dello stile galante che preavvertiva in certo senso il sentimentalismo preromantico dello Sturm und drang.

A ben pensarci però, anche lo stile galante non è poi così estraneo all'Illuminismo ma ne rappresenta probabilmente la sua parte più edonista e a fronte di tutto ciò il nostro immenso Bach che fece? Consacrò i suoi ultimi 20 anni in uno sforzo di astrazione artistica e scientifica dimostrando la legge del sistema temperato da un lato e, dall'altro, facendo sì  che l'universo della fuga si dispiegasse in un formidabile e gigantesco gioco di specchi e, attraverso il principio barocco del basso continuo che poneva l'omofonia alla base dell'armonia, egli creò i più grandi edifici polifonici della storia della musica, riproponendo, pari pari, la tesi medievale del quadrivum che voleva la musica, assieme alla matematica, la geometria e l'astronomia.

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