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Piano Concerto - Forum pianoforte

Kindle Per Leggere Spartiti E Partiture


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Non so dove aprire questo topic, molte sezioni tutte specialistiche e nessauna generica.

 

Detto ciò, stavo pensando di prendere il kindle, di cui mi piace la qualità di lettura per portarmi in giro le partiture in formato pdf.

Lo schermo è di dimensioni ridotte però anche molte edizioni sono minuscole e comunque leggibili.

Che ne pensate?

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Te lo sconsiglio caldamente perché i tempi di aggiornamento nel passare da una pagina all'altra potrebbero essere biblici.

 

Questo per più motivi:

1. i pdf delle partiture sono di solito scansioni, quindi in formato immagine

(a meno che non siano stati appositamente creati con software di composizione tipo Sibelius), quindi sono pesantucci;

 

2. le capacità del processore di un e-reader sono limitate: ottime per far girare file di testo o pdf puri, molto meno per le immagini;

 

3. idem per l'aggiornamento del display: l'e-ink funziona diversamente dai cristalli liquidi; un piccolo "lag" tra una pagina e l'altra si riscontra anche sfogliando un e-pub, figurarsi con pdf di scansioni. E non solo tra una pagina e l'altra dovresti aspettare...essendo lo schermo piccolo, avrai bisogno di zoomare e spostarti all'interno della stessa pagina, con tempi di attesa abbastanza frustranti.

 

 

A suo tempo (un annetto fa) avevo fatto la prova su un e-reader della Sony, con esiti disastrosi. Non credo che il Kindle sia molto migliore.

 

Meglio iPad

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Meglio iPad

 

Per un milione di volte. Io ho un'applicazione per ipad che gira la pagina ascoltando a che punto siamo e dunque al momento di girarla... C'è da dire che per leggere su ipad c'è il rischio di cecarsi. Non si legge bene ma può comunque tornare utile.

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Concordo se nel PDF ci fossero delle immagini, quindi il caso delle partiture scaricate da IMSLP. etc.

 

Per dovedere di cronaca, se usato per quello che è pensato, cioè leggere amazon, allora la cosa cambia. Intanto viene usata una tecnologia che da l'impressione di leggere su carta e in effetti è molto riposante per la vista... vi sfido a leggere qualsiasi cosa con iPad in spiaggia ;)

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  • 2 years later...

L'applicazione si chiama Autoflip

 

Per "ascoltare" necessita la registrazione audio di quella partitura, funzione chiamata autoapprendimento. Se per ipotesi abbiamo la partitura di un notturno di Chopin e vogliamo che il programma volti automaticamente la pagina, dovremo dapprima andare su YouTube per trovare una interpretazione esistente, in seguito andremo a scegliere la funzione di autoapprendimento sulla partitura in questione e mentre il file audio è in riproduzione l'applicazione si metterà in ascolto e memorizza era di volta in volta le pagine che andiamo a voltare seguendo la partitura. Nota bene che le pagine la prima volta, durante la funzione di autoapprendimento, dovranno essere voltate manualmente. Una volta terminato l'autoapprendimento il programma realizzerà delle trasformate di Fourier analizzando l'audio registrato durante l'apprendimento e memorizzerà i punti in cui voltare automaticamente la pagina.

Il fatto che siano analizzati in frequenza alcuni keyframes dell'audio registrato in fase di autoapprendimento, ci garantisce che a prescindere dalla velocità, l'applicazione voterà la pagina proprio al momento giusto ovvero a fine pagina della partitura.

 

Spero di essere stato esauriente, se non hai capito alcuni passaggi chiedi pure tranquillamente.

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E' lo stesso procedimento che usa power point per stabilire una scansione automatica non regolare (ma personalizzata) del passaggio da una diapositiva all'altra. Ci sono anche dei tergicristalli che fanno lo stesso, attivi la funzione a intermittenza, usi manualmente il tergicristallo, e dopo i lsistema saprà che intervallo preferisci utilizzare e adatto a quel frangente di pioggia :)

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Dunque, non sono più uscito, come al solito il sonno non mi assiste e quindi mi sono messo a scrivere questa spiegazione. Cerco di farla il più semplice possibile. 

Cos'è un suono: è il risultato di un corpo messo in vibrazione che eccita lo stato di quiete dell'aria nelle sue immediate vicinanze. Le particelle di aria si scontrano l'una con l'altra e quindi il suono si propaga nello spazio. Per il momento non ci interessa sapere quali siano le direzioni perché complicheremmo troppo le cose. Questa energia meccanica che viene trasferita di particella in particella arriva fino al timpano del nostro orecchio che vibra coerentemente con le particelle d'aria eccitate e tramite un complesso sistema, che non riporto per non fare l'enciclopedia treccani, arriva al nostro cervello sotto forma di impulso elettrico ed in fine percepiamo questo suono. 

Si può quindi pensare al concetto di onda. Le particelle di aria che si muovono grazie al corpo messo in vibrazione rompono il loro stato di quiete, in particolare procederanno in avanti e indietro ripetto alla posizione di quiete. Questo determina zone di alta concentrazione e zone di bassa concentrazione (il concetto di onda). Il suono però non può essere descritto semplicemente con il concetto di onda (sinusoide pura) altrimenti nella vita di tutti i giorni sentiremmo solamente suoni puri, ma è costituito da un'insieme di suoni puri che determinano il timbro sonoro. Possiamo quindi pensare matematicamente ad un'onda come una funzione nel tempo, ovvero particelle che in un certo tempo si muovono nello spazio determinando, come abbiamo detto prima, zone di alta e bassa concentrazione, ma possiamo anche pensarla in un tempo infinitamente piccolo come un'insieme di toni puri. Se pensiamo al suono come a un'insieme di toni puri lo stiamo guardando nel dominio della frequenza, ovvero sto dicendo che in quel preciso istante temporale il timbro del suono è dato dalla somma di alcune frequenze che giungono al nostro orecchio. 

 

Di seguito due immagini per chiarire il concetto.

 

Con questi plugin abbiamo fotografato le frequenze in gioco in un certo istante di tempo in un suono o insieme di suoni. 

Sull'asse delle x abbiamo le frequenze, su quello delle y il "peso" impropriamente chiamato volume, di ogni frequenza. (Il termine corretto sarebbe Livello di Pressione Sonora o SPL acronimo di Sound Pressure Level che è una quantità logaritmica coerentemente con il nostro sistema uditivo anch'esso di tipo logaritmico). 

 

1.png

 

2.png

 

Autoflip credo che si basi esattamente su questo principio o per lo meno non riesco ad immaginarne nessun altro per farlo funzionare in quel modo.

Utilizzando la funzione di autoapprendimento su autoflip registriamo il file audio che stiamo ascoltando e l'app memorizza il punto in cui abbiamo voltato la pagina seguendo la partitura. Una volta terminato l'autoapprendimento, viene preso il file audio registrato e vengono scattate delle fotografie proprio come quella qui sopra ad intervalli regolari, potrebbe bastare anche 0,5 secondi. 

Perché ho fatto la premessa inizialmente del concetto di onda visto nel tempo e nella frequenza ? Perché in questo momento noi stiamo vedendo il suono in frequenza pertando la variabile temporale non compare più. Il riconoscimento delle frequenze diventa indipendente dal tempo, ecco perché anche suonando molto lentamente autoflip volterà lo stesso la pagina nel punto giusto. 

Analizzata tutta la partitura poniamo che autoflip riconosca che tra la 56esima e la 57esima foto delle frequenze bisognerà voltare la pagina. Come realizza questa cosa ? Con dei marker. 

Mettiamo il nostro ipad con Autoflip aperto sul pianoforte e cominciamo a suonare la partitura sulla quale precedentemente abbiamo fatto l'autoapprendimento. 

A questo punto autoflip comincia a realizzare delle fotografie delle frequenze (Fast Fourier Transform) in tempo reale, fotografie di quello che stiamo suonando noi, e se la frequenza suonata sul pianoforte corrisponde alla prima fotografia realizzata in fase di analisi dell'autoapprendimento mette un marker (la segna come riconosciuta) e attende che si suonino le frequenze della seconda fotografia. Quando si suonano le frequenze della seconda fotografia mette il marker di avvenuto riconoscimento sulla seconda fotografia e si mette in attesa della terza, e via dicendo. Quando arriviamo alla 56esima fotografia, questo mette il marker e volta la pagina (poiché ricordavamo che avevamo posto che la pagina si dovesse voltare tra le fotografie 56 e 57 dell'analisi di autoapprendimento). A questo punto si continua con lo stesso procedimento confrontando le frequenze che suoniamo in tempo reale con quelle ricavate dall'autoapprendimento e ponendo marker, fino alla fine della partitura. 

 

È ovvio che per far funzionare bene questa app saranno state necessarie alcune tarature. Probabilmente si sarà effettuato un triggering delle frequenze, ovvero una selezione delle frequenze più importanti trascurando quelle involontarie (Un aspirapolvere nell'altra stanza, un aereo che passa, un treno), quindi questo è necessario per evitare di considerare il rumore che può differire da posto in posto ma anche la differenza timbrica dei diversi pianoforti. Insomma frequenze identiche anche nello stesso strumento non si avranno mai quindi per garantire il posizionamento di un marker vanno date alcune soglie di tolleranza. 

 

Ovviamente io non posso sapere com'è stato sviluppato autoflip e dunque queste sono solo mie considerazioni personali. Ovvero, se dovessi implementarlo lo svilupperei in questo modo anche perché non ne vedo altri possibili... Ma se qualcuno trova qualche documento su internet a confutazione di questa tesi, ben venga. 

 

L'ho fatta veramente terra terra, quindi gli esperti perdonino alcune imprecisioni nella terminologia ma se ci mettiamo a parlare da ingegneri forse il messaggio arriverebbe veramente a pochi, spero comunque di avervi chiarito le idee. 

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Esistono anche applicazioni con comando a pedale e collegamento bluetooth al terminale. Ci sono dei problemi però. Io non credo che riuscirei a voltare pagina mentre suono, specialmente se si tratta di brani molto complessi: il pedale si muove, dovrei uscire con il piede dalla pedaliera del pianoforte. È un'azione in più da fare per il pianista che sicuramente deconcentra. Inoltre ci vorrebbero due pedali, se c'è un ritornello e dobbiamo tornare indietro una o più pagine come facciamo ? Potremmo inventarci dei gesti per poter utilizzare un solo pedale... Click sul pedale per voltare in avanti e doppio click sul pedale per una pagina indietro, tre click per due pagine indietro, però mi sembra veramente macchinoso. Personalmente preferisco qualcuno che ascolti e sappia il punto in cui girare e si sostituisca quindi al volta pagine. Il pianista suona e non si preoccupa di nulla. 

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@Irina

 

Irina l'argomento è lungo e vedrò di fare qualche slide o addirittura un video. Non è proprio così immediato, anche semplificando molto, parlarne qui sul forum senza qualche immagine e una spiegazione a voce.

 

 

@Stefanus

 

Si, è un uso molto intelligente ma non è che abbiano scoperto nulla di nuovo, la trasformata di fourier esiste da poco meno di due secoli (Fourier è morto nella prima metà del 1800) ed i primi algoritmi informatici hanno già 40 anni. Li hanno saputi sapientemente assemblare in un'applicazione molto ben fatta e utile per tutti i musicisti. 

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Credo di aver capito il funzionamento. Dovrebbe essere un po' alla pollicino. Il software raccoglie le molliche seminate finché non ne trova una dopo la quale deve voltare la pagina. La velocità con la quale raccoglie le molliche è indipendente da tutto visto che comunque una volta arrivati alla mollica oltre la quale viene voltata la pagina questa viene comunque voltata. 

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  • 2 weeks later...

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